Note di rilascio 6.2
Note di rilascio per Red Hat Enterprise Linux 6.2
Edizione 2
Sommario
Prefazione
Nota
Capitolo 1. Supporto hardware
Il pacchetto biosdevname è stato aggiornato alla versione 0.3.8 e fornisce i parametri della linea di comando --smbios
e --nopirq
. Con i suddetti parametri i patch del codice sorgente, i quali rimuovevano i codepath, possono essere rimossi dal processo di compilazione.
Capitolo 2. Installazione
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 il formato di compressione usato per il file initrd.img
è stato modificato. L'immagine è ora compressa usando LZMA e non Gzip.
xz -d
. Per esempio:
~]# xz -dc initrd.img | cpio -id
xz -9 --format=lzma
. Per esempio:
~]# find . | cpio -c -o | xz -9 --format=lzma > initrd.img
Per installazioni automatiche un World Wide Name (WWN) o World Wide Identifier (WWID) può ora specificare dispositivi Fibre Channel e Serial Attach SCSI (SAS). WWN è parte dello standard IEEE il quale facilita l'identificazione dei dispositivi di storage durante il processo di installazione per gli utenti che utilizzano le Storage Area Network (SAN) ed altre tipologie di rete avanzate. Quando un dispositivo di storage è collegato ad un server usando percorsi multipli per ridondanza o grazie a migliori prestazioni, per qualsiasi percorso è sufficiente utilizzare WWN per identificare il dispositivo.
Il file ramdisk iniziale su sistemi PowerPC e IBM POWER a 64-bit viene ora chiamato initrd.img
. Nelle release precedenti lo stesso file veniva identificato come ramdisk.image.gz
.
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 è ora possibile specificare l'indirizzo IPv6 statico per l'opzione d'avvio ipv6
per una installazione di rete. L'indirizzo specificato dovrà avere il seguente formato:
<IPv6 address>[/<prefix length>]
3ffe:ffff:0:1::1/128
. Se si omette il prefisso verrà utilizzato un valore 64
. L'indirizzo IPv6 statico per l'opzione d'avvio ipv6
complementa i parametri esistenti dhcp
e auto
utilizzabili per ipv6
.
Capitolo 3. Kernel
Il comportamento predefinito del driver qla4xxx
è quello di lasciare al firmware dell'adattatore il compito di gestire il processo di scoperta e registrazione nei target iSCSI. Una nuova funzione di Red Hat Enterprise Linux 6.2 permette l'uso di open-iscsi per la gestione del processo di registrazione e scoperta di qla4xxx
. Ciò potrebbe dar luogo ad un processo di gestione più uniforme.
qla4xxx
sono accessibili tramite:
~]# iscsiadm -m fw
ql4xdisablesysfsboot=1
nel modo seguente:
- Impostare il parametro nel file
/etc/modprobe.d
:~]#
echo "options qla4xxx ql4xdisablesysfsboot=1" >> /etc/modprobe.d/qla4xxx.conf
- Ricaricare il modulo
qla4xxx
eseguendo il seguente set di comandi:~]#
rmmod qla4xxx
~]#modprobe qla4xxx
o per un avvio da un dispositivoqla4xxx
, tramite il riavvio del vostro sistema.
qla4xxx
, l'aggiornamento da Red Hat Enterprise Linux 6.1 a Red Hat Enterprise Linux 6.2 causerà il fallimento dell'avvio del sistema con il nuovo kernel. Per maggiori informazioni relative a questo problema consultare le Note tecniche.
Kdump (un meccanismo di crash dumping basato su kexec) supporta ora il dumping del core sui seguenti file system in Red Hat Enterprise Linux 6:
- Btrfs (Questo file system è una Anteprima di tecnologia)
- ext4
- XFS (Da notare che XFS è un prodotto a livelli e deve essere installato per abilitare questa funzione)
È stato eseguito il merge del modulo pkgtemp
con il modulo coretemp
. Il modulo pkgtemp
è ora deprecato. Il modulo coretemp
supporta ora tutte le funzioni precedenti più le funzioni supportate dal modulo pkgtemp
.
coretemp
forniva solo le temperature del processore mentre il modulo pkgtemp
forniva le temperature del pacchetto CPU. Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 il modulo coretemp
permette una lettura delle temperature relative al pacchetto, processore e delle periferiche.
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 lo SCSI mid-layer supporta l'invio opzionale senza lock delle funzioni queuecommand
del driver SCSI.
scsi_host_template
viene usato dai driver SCSI per indicare allo SCSI midlayer che il queuecommand
del driver verrà inviato senza alcun lock del bus host di SCSI.
Scsi_Host
viene trattenuto durante l'invio di queuecommand
. L'impostazione del bit lockless dello scsi_host_template
prima di scsi_host_alloc
causerà un invio della funzione queuecommand
del driver senza il trattenimento del lock Scsi_Host
. In tal caso la responsabilità per qualsiasi protezione del lock necessaria verrà distribuita nel percorso del codice queuecommand
del driver.
queuecommand
senza alcun lock con Red Hat Enterprise Linux 6.2:
- iscsi_iser
- be2iscsi
- bnx2fc
- bnx2i
- cxgb3i
- cxgb4i
- fcoe (software fcoe)
- qla2xxx
- qla4xxx
Red Hat Enterprise Linux 6.2 include il supporto per la modalità target Fiber Channel over Ethernet (FCoE) come Anteprima di tecnologia. È configurabile attraverso targetadmin, fornito dal pacchetto fcoe-target-utils. FCoE è stato ideato per l'uso con una rete di supporto per il Data Center Bridging (DCB). Ulteriori informazioni sono disponibili nelle pagine man di dcbtool(8)
e targetadmin(8)
.
Importante
Con il Red Hat Enterprise Linux 6.1, BZ#605786, il parametro d'avvio crashkernel=auto
è stato deprecato. Tuttavia con Red Hat Enterprise Linux 6.2, il supporto per crashkernel=auto
continua su tutti i sistemi Red Hat Enterprise Linux 6.
Le utilità mdadm
e mdmon
sono state aggiornate per supportare l'Array Auto-Rebuild, le Migrazioni dei livelli RAID, la limitazione del supporto RAID 5, ed il SAS-SATA drive roaming.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 supporta il merge delle richieste flush per assistere quei dispositivi che eseguono un processo lento di flush.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 supporta UV2 Hub. UV2 è il chip UVhub successore al chip corrente UV1 hub. UV2 utilizza il chip HARP hub attualmente in fase di sviluppo. UV2 fornisce un supporto per i nuovi socket di Intel. Esso fornisce nuove funzioni per il miglioramento delle prestazioni. UV2 è stato creato per supportare 64 TB di memoria in un SSI. MMR del controllore del nodo sono stati aggiornati per i sistemi UV.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 introduce il parametro d'avvio acpi_rsdp
per kdump per il passaggio di un indirizzo ACPI RSDP, permettendo l'avvio senza EFI (Extensible Firmware Interface) del kernel di kdump.
I seguenti miglioramenti sono stati implementati sul driver del dispositivo di rete QETH:
- Supporto per il trasporto HiperSockets
af_iucv
- Supporto indicazioni adattatore del segnale forzato
- Supporto per la consegna asincrona di blocchi di storage
- Nuovo ID del protocollo ethernet aggiunto al modulo
if_ether
Aggiunto il supporto ai nuovi algoritmi CPACF (CP Assist for Cryptographic Function), supportati da IBM zEnterprise 196. I nuovi algoritmi accelerati hardware sono:
- Modalità CTR per AES
- Modalità CTR per DES e 3DES
- Modalità XTS per AES con lunghezza della chiave 128 e 256 bit
- GHASH message digest per la modalità GCM
Red Hat Enterprise Linux 6.2 supporta il riposizionamento condizionato delle risorse attraverso il parametro del kernel pci=realloc
. Questa funzione fornisce una soluzione ad interim per l'aggiunta di una risorsa pci di riposizionamento dinamica senza causare alcuna regressione. Per impostazione predefinita disabilita il riposizionamento ma permette di abilitarlo attraverso il parametro della linea di comando del kernel pci=realloc
.
Per impostazione predefinita il riposizionamento dinamico è disabilitato. Può essere abilitato con il parametro della linea di comando del kernel pci=realloc
. Altresì le risorse del bridge sono state aggiornate in modo da fornire una gamma più vasta di chiamate PCI assign unassigned
.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 abilita SMEP (Supervision Mode Execution Protection) nel kernel. SMEP fornisce un meccanismo di imposizione che permette al sistema di impostare un requisito il quale non verrà eseguito dalle pagine dell'utente se in modalità supervisor. Questo requisito viene applicato dalla CPU. Esso è in grado di impedire tutti gli attacchi, indipendentemente dalla vulnerabilità del codice del sistema, eseguiti dalle pagine della modalità utente mentre la CPU è in modalità supervisor.
Aggiunto il supporto per le istruzioni REP
MOVSB
/STORESB
dell stringa veloce per l'ultimissima piattaforma Intel.
Aggiornato il driver parte host USB 3.0 xHCI in modo da aggiungere un supporto split-hub permettendo al controllore host xHCI di comportarsi come un hub USB 3.0 esterno registrando un USB 3.0 roothub ed un USB 2.0 roothub.
Per impostazione predefinita è ora disabilitato il supporto per i parametri ACPI, APEI, e EINJ.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 supporta pstore— una interfaccia del file system per lo storage persistente dipendente dalla piattaforma.
Aggiunto il supporto per il riporto dell'errore hardware APEI (ACPI Platform Error Interface) basato su printk il quale fornisce un metodo per unificare gli errori da diversi sorgenti inviandoli alla console del sistema.
Aggiornato il driver ioatdma
(dma
engine driver) per il supporto dei processori Intel con un motore dma
.
Aggiunto il supporto per l'adattatore Digi/IBM PCIe 2-port Async EIA-232 al driver seriale 8250 PCI. Altresì il supporto EEH (Enhanced Error Handling) per l'adattatore Digi/IBM PCIe 2-port Async EIA-232 è stato aggiunto al driver seriale 8250 PCI.
È stato aggiunto al Red Hat Enterprise Linux 6.2 il supporto ARI (Alternative Routing- ID Interpretation), una funzione PCIe v2.
È stato aggiunto per l'ultimissima piattaforma di Intel il supporto abilita/disabilita PCIe OBFF (Optimized Buffer Flush/Fill). OBFF fornisce ai dispositivi le informazioni sulle interruzioni e attività della memoria e su di un potenziale impatto della riduzione dell'alimentazione, migliorando l'efficienza energetica.
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2, il kernel è in grado di catturare i riporti oops/panic dal buffer dmesg
all'interno di NVRAM su architetture PowerPC.
Eseguito il backport del driver MXM, responsabile per la gestione dello smistamento dei grafici su piattaforma NVIDIA, su Red Hat Enterprise Linux 6.2.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 introduce il page coalescing, una funzione sui server IBM la quale permette una combinazione di pagine identiche tra le partizioni logiche.
Aggiunto un supporto al partizionamento L3 cache alle CPU dell'ultimissima AMD.
Il modulo thinkpad_acpi
è stato aggiornato per il supporto ai nuovi modelli ThinkPad.
Aggiunto a intel_idle il supporto C-State per l'ultimissimo processore Intel.
Sui sistemi AMD, Red Hat Enterprise Linux 6.2 ora mostra i messaggi d'avviso per IOMMU (Input/Output Memory Management Unit).
Durante il processo d'avvio è ora possibile eseguire una registrazione dei messaggi relativi al BIOS, al sistema ed alla scheda su dmesg
.
Aggiunte al kernel le voci cputable
, per un supporto dell'ultimissima famiglia di processori IBM PowerPC.
È stata disabilitata la funzione VPHN (Virtual Processor Home Node) su IBM System p.
I seguenti driver sono ora supportati dall'ultimissimo chipset di Intel:
- Driver
i2c-i801
SMBus - AHCI-mode SATA
ahci
- Driver IDE-mode SATA
ata_piix
- Driver TCO Watchdog
- Driver controllore LPC
Su sistemi IBM PowerPC il valore exec-shield
in sysctl o nel parametro /proc/sys/kernel/exec-shield
non viene più imposto.
Aggiunti controlli e correzioni supplementari per il supporto di kdump
sui sistemi PowerPC e IBM POWER a 64-bit.
Il modulo UV MMTIMER (uv_mmtimer
) è stato abilitato su piattaforme SGI. Il modulo uv_mmtimer
permette un accesso diretto all'orologio real time del sistema UV sincronizzato su tutti gli hub.
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 è stato aggiunto il supporto per il modulo IB700
Aggiunto il parametro del modulo aer_mask_override
il quale fornisce la possibilità di sovrascrivere le maschere corrette e non corrette per un dispositivo PCI. La maschera avrà un bit corrispondente allo stato passato nella funzione aer_inject()
.
Aggiunto il supporto del controllore host USB 3 su sistemi PowerPC e IBM POWER a 64 bit.
Eseguito il backport dell'implementazione migliorata OOM (Out of Memory) killer con Red Hat Enterprise Linux 6.2. I suddetti miglioramenti includono:
- Una preferenza da parte di OOM killer per i processi in procinto di uscire dall'applicazione.
- Il processo OOM kill elimina anche i processi figlio dei processi selezionati.
- Aggiunti gli euristici per arrestare i processi
forkbomb
.
oom_score_adj
/proc
aggiunge il valore archiviato in ogni variabile oom_score_adj
del processo, il quale può essere regolato tramite /proc
. Ciò permette di apportare una modifica per ogni processo che interessa OOM killer nello spazio utente; una impostazione di -1000
disabiliterà interamente OOM kill, mentre +1000
contrassegna il processo come target primario di OOM.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 fornisce un driver zram
aggiornato (crea dispositivi a blocchi generici compressi basati sulla RAM).
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 taskstat (stampa gli stati dei compiti ASET) è stato migliorato tramite una granularità dell'ora della CPU in microsecondi per essere utilizzato da top.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 aggiorna l'utilità perf alla versione 3.1 dell'upstream insieme con un aggiornamento del kernel alla versione v 3.1. Consultare BZ#725524 per le nuove funzioni del kernel supportate fornite dall'utilità perf. La versione aggiornata di perf include:
- Un supporto cgroup
- Una gestione di
/proc/sys/kernel/kptr_restrict
- Un numero maggiore di stampe delle percentuali di cache-miss
- Le opzioni
-d -d
e-d -d -d
per un numero maggiore di eventi CPU - L'opzione
--sync/-S
- Il supporto per il parametro
PERF_TYPE_RAW
- Ulteriore documentazione sull'opzione
-f/--fields
- Il pacchetto python-perf per il supporto dei binding di python.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 aggiunge un supporto OProfile per gli ultimissimi processori di Intel.
Il numero di interrupt request (IRQ) viene ora gestito all'interno di un contatore sum of all irq, riducendo così il costo di ricerca nel file /proc/stat
.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 introduce un miglioramento nel processo di schedulazione dove sarà possibile fornire un suggerimento "hint" con il buddy hint successivo relativo a categorie di tipo sleep (inattive) e preempt. Il suddetto suggerimento/miglioramento assiste il carico di lavoro di compiti multipli in diversi gruppi.
In Red Hat Enterprise Linux 6.2 le Transparent Huge Page sono supportate in diverse posizioni del kernel:
- Le chiamate di sistema mremap, mincore, e mprotect
- Parametri regolabili
/proc
:/proc/<pid>/smaps
e/proc/vmstat
Red Hat Enterprise Linux 6.2 aggiunge i XTS (XEX-based Tweaked CodeBook) AES256 self-tests per soddisfare i requisiti FIPS-140.
In precedenza i SELinux netfilter hook ritornavano NF_DROP
in presenza di un pacchetto ignorato. Con Red Hat Enterprise Linux 6.2, se si verifica tale comportamento verrà generato un fatal error permanente. Così facendo l'errore sarà ritornato allo stack ed in alcune posizioni e applicazioni verrà indicato più velocemente.
In Red Hat Enterprise Linux 6.2, le opzioni remount mount (mount -o remount
) sono passate ad un nuovo hook LSM.
Red Hat Enterprise Linux 6.0 e 6.1 eseguivano i sistemi UEFI in modalità fisica. Red Hat Enterprise Linux 6.2 per default esegue i sistemi UEFI in modalità virtuale. Per ottenere il precedente comportamento passare il parametro del kernel physefi
.
Con Red Hat Enterprise Linux 6, il metodo predefinito core_collector
per il kdumping del core attraverso SSH è stato modificato da scp
a makedumpfile
, diminuendo così la dimensione del core file durante la copiatura attraverso il link della rete risultando in un processo più veloce.
/etc/kdump.conf
:
core_collector /usr/bin/scp
Capitolo 4. Gestione delle risorse
Nel kernel di Linux il Completely Fair Scheduler (CFS) è uno scheduler di condivisione proporzionale il quale divide il tempo della CPU equamente tra i gruppi di compiti in base al peso/priorità del compito o condivisione assegnata ai gruppi. Con CFS un gruppo di compiti può ottenere una quantità maggiore di CPU se sono presenti cicli CPU sospesi disponibili sul sistema, questo a causa della natura dello scheduler.
- Pay-per-use
- Nei sistemi di tipo enterprise usati per soddisfare requisiti di clienti multipli, i provider di servizi cloud hanno bisogno di assegnare una quantità specifica di tempo della CPU al guest virtuale in base al livello di servizio.
- Garanzia del livello di servizio
- Gli utenti richiedono una percentuale di risorse della CPU senza alcuna interruzione del servizio per ogni guest virtuale.
Red Hat Enterprise Linux 6 abilitava cgroups senza alcuna configurazione e libvirt era in grado di creare un cgroups in base al modello del guest. Su sistemi SMP molto grandi, un aumento del numero di cgroups peggiorava il livello delle prestazioni. Tuttavia con Red Hat Enterprise Linux 6.2, la scalabilità di cgroups CPU è stata notevolmente migliorata rendendo possibile la creazione e l'esecuzione contemporanea di centinaia di cgroups senza intaccare le prestazioni.
/proc
regolabile, dd sysctl_sched_shares_window
, con una impostazione predefinita di 10ms.
Il desing del controller I/O di cgroup è stato migliorato per ridurre l'uso dei lock migliorandone le prestazioni. Il controller I/O supporta ora le statistiche per cgroup.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 migliora l'overhead relativo all'uso della memoria sul controller riducendo l'overhead dell'assegnazione per l'array page_cgroup
del 37%. In puntatore page_cgroup-to-page
diretto è stato rimosso migliorando così le prestazioni del controller della memoria.
L'impostazione predefinita per la variabile group_isolation
di CFQ è stata modificata da 0
a 1
(/sys/block/<device>/queue/iosched/group_isoaltion
). Dopo svariate prove e numerosi riporti si è scoperto che l'impostazione 1
risulta essere la più utile. Se impostata su 0
, tutte le code I/O randomiche diventano parte del cgroup root e non del cgroup stesso del quale fa parte l'applicazione. Di conseguenza ne risulta una differenziazione tra servizi per le applicazioni.
Nota
Capitolo 5. Driver del dispositivo
La configurazione predefinita delle interruzioni per il driver Emulex LPFC FC/FCoE è stata modificata da INT-X a MSI-X. Ciò viene riportato dal parametro del modulo lpfc_use_msi
(in /sys/class/scsi_host/host#/lpfc_use_msi
) impostato su 2
per impostazione predefinita al posto dell'impostazione precedente 0
. Per maggiori informazioni su questa modifica consultate le Note tecniche di Red Hat Enterprise Linux 6.2.
- Il driver
lpfc
per gli adattatori Emulex Fibre Channel Host Bus è stato aggiornato alla versione 8.3.5.45.2p. - Il driver
mptfusion
è stato aggiornato alla versione 3.4.19. bnx2fc
per il Broadcom NetXtreme II 57712 è stato aggiornato alla versione 1.0.4.- Il driver
qla2xxx
per QLogic Fibre Channel HBA è stato aggiornato alla versione 8.03.07.05.06.2-k. - Il driver
megaraid
è stato aggiornato alla versione v5.38. - Il driver
arcmsr
dei controllori RAID Areca è stato aggiornato. - Il driver
beiscsi
è stato aggiornato alla versione 2.103.298.0. - Il driver
ipr
per IBM Power Linux RAID SCSI HBA è stato aggiornato alla versione 2.5.2. - Il driver
cciss
è stato aggiornato in modo da fornire una correzione per il drivercciss
relativa agli errori di kdump. - Il driver
hpsa
è stato aggiornato in modo da fornire una correzione per il driverhpsa
relativa agli errori di kdump. - Il driver
bnx2i
per Broadcom NetXtreme II iSCSI è stato aggiornato alla versione 2.7.0.3 per supportare la famiglia 578xx di Controllori Multi-Port Single-Chip 10G Ethernet Converged. - Il driver
mpt2sas
è stato aggiornato alla versione 09.101.00.00. - Il driver Brocade BFA FC SCSI (
bfa
driver) è stato aggiornato alla versione 2.3.2.4. - Il driver
be2iscsi
per i dispositivi ServerEngines BladeEngine 2 Open iSCSI è stato aggiornato alla versione 4.0.160r. - Il driver
ata_generic
è stato aggiornato in modo da aggiungere un supporto IDE-R ATA. - Il driver
isci
è stato aggiornato alla versione 2.6.40-rc. - I driver
libfc
,libfcoe
, efcoe
sono stati aggiornati. - Il driver
qib
TrueScale HCA è stato aggiornato. - Il modulo
libata
è stato aggiornato per una migliore gestione dell'errore. - Il driver
md
è stato aggiornato in modo da includere il target dm-raid il quale fornisce migliori capacità RAID attraverso una interfaccia DM. Il codice dm-raid è attualmente contrassegnato come Anteprima di tecnologia. - Il supporto per il Device Mapper è stato aggiornato alla versione upstream 3.1+.
- È stato aggiunto il supporto dell'applicazione per il
qla4xxx
tramite l'uso delle interfacce bsg/netlink. - Il codice del kernel DIF/DIX è stato aggiornato all'ultimissima versione dell'upstream e riguarda
scsi
,block
, edm
/md
.
- Il driver
netxen
per i dispositivi di rete NetXen Multi port (1/10) Gigabit è stato aggiornato alla versione 4.0.75. - Il driver
vmxnet3
è stato aggiornato. - Il driver
bnx2x
è stato aggiornato alla versione v1.70. - Il driver
be2net
per i dispositivi ServerEngines BladeEngine2 10Gbps è stato aggiornato alla versione 4.0.100u. - Il driver
ixgbevf
è stato aggiornato alla versione 2.1.0-k. - Il driver
cxgb4
per i controllori Chelsio Terminator4 10G Unified Wire Network è stato aggiornato. - Il driver
cxgb3
per i dispositivi di rete della famiglia Chelsio T3 è stato aggiornato. - Il driver
ixgbe
per i dispositivi di rete Intel 10 Gigabit PCI Express è stato aggiornato alla versione 3.4.8-k. - Il driver
e1000e
per i dispositivi di rete Intel PRO/1000 è stato aggiornato alla versione 1.3.16-k. - Il driver
e1000
per il dispositivo di rete Intel PRO/1000 è stato aggiornato, rendendo disponibile il supporto per la piattaforma Marvell Alaska M88E1118R PHY. - Il driver
e100
è stato aggiornato. - Il driver
enic
per i dispositivi ethernet Cisco 10G è stato aggiornato alla versione 2.1.1.24. - Il driver
igbvf
è stato aggiornato alla versione 2.0.0-k. - Il driver
igb
per gli adattatori ethernet Intel Gigabit è stato aggiornato. - Il driver
bnx2
per i controllori ethernet NetXtreme II 1 Gigabit è stato aggiornato alla versione 2.1.6+. - Il driver
tg3
per i dispositivi ethernet Broadcom Tigon3 è stato aggiornato alla versione 3.119. - Il driver
qlcnic
per gli adattatori HP NC-Series QLogic 10 Gigabit Server è stato aggiornato alla versione 5.0.16+. - Il driver
bna
è stato aggiornato. - Il driver
r8169
è stato aggiornato per correggere due bug relative al Rx checksum offloading. - Il driver
qlge
è stato aggiornato alla versione v1.00.00.29. - Il driver
cnic
è stato aggiornato in modo da aggiungere il supporto iSCSI e FCoE per la famiglia 578xx dei controllori Multi-Port Single-Chip 10G Ethernet Converged, per il supporto VLAN e per la nuova interfaccia firmwarebnx2x
. iwl6000
eiwlwifi
sono stati aggiornati con EEPROM versione 0x423.
- Il driver
radeon
è stato aggiornato con correzioni post-3.0 incluso il codice drm/agp backported. - I driver
nouveau
ei915
sono stati aggiornati ed includono il codice drm/agp backported. - Il Ricoh memory stick driver (
R5C592
) è stato aggiornato con la nuova interfaccia di programmazione dell'applicazione KFIFO. - Il driver
netjet
è stato aggiornato per aggiungere nella blacklist la scheda Digium TDM400P PCI. - Il driver
lm78
è stato aggiornato. - Il driver
wacom
è stato aggiornato in modo da aggiungere un supporto alle schede Cintiq 21UX2, Intuos4 WL, e DTU-2231. - Il driver
synaptics
è stato aggiornato per aggiungere un supporto multi-touch. - Il driver audio ALSA HDA è stato aggiornato per abilitare o migliorare il supporto per i nuovi chipset e HDA audio codec.
- Il driver
edac
è stato aggiornato per supportare il nuovo Northbridge chip per piattaforme AMD.
Capitolo 6. Storage
Il pacchetto iprutils fornisce le utilità per la gestione e la configurazione dei dispositivi SCSI supportati dal driver del dispositivo storage SCSI ipr
. Il pacchetto iprutils è stato aggiornato per supportare le funzioni SAS VRAID per i nuovi adattatori SAS di 6GB su IBM POWER7.
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 è stato aggiunto come Anteprima di tecnologia un supporto a LVM per i vari tipi di RAID di MD disponibili. Sono disponibili le seguenti funzioni di base: crea, mostra, rinomina, usa, e rimuovi i volumi logici RAID. Non è disponibile alcun fault tolerance automatizzato.
--type <segtype>
. Di seguito sono riportati alcuni esempi:
- Creare un array RAID1 (questa è una implementazione diversa di RAID1 rispetto al tipo di segmento
mirror
di LVM):~]#
lvcreate --type raid1 -m 1 -L 1G -n my_lv my_vg
- Creare un array RAID5 (3 segmenti + 1 parità implicita):
~]#
lvcreate --type raid5 -i 3 -L 1G -n my_lv my_vg
- Creare un array RAID6 (3 segmenti + 2 parità implicite):
~]#
lvcreate --type raid6 -i 3 -L 1G -n my_lv my_vg
Il target e l'iniziatore iSER sono ora completamente supportati. Red Hat Enterprise Linux ora è in grado di operare come un server di storage ed un iniziatore iSCSI in ambienti di produzione che utilizzano InfiniBand, con requisiti chiave come bassa latenza ed una velocità di trasmissione elevata.
È possibile ora attivare e disattivare più velocemente i dispositivi LVM. Ciò è rilevante agli ambienti con una elevata densità e con un numero molto elevato di configurazioni LVM. Un esempio può essere un host il quale supporta centinaia di guest virtuali che utilizzano uno o più volumi logici.
Capitolo 7. File System
Il file system XFS è attualmente supportato con Red Hat Enterprise Linux 6 ed è adatto per file molto larghi e file system su un host singolo. Alcuni dei benefici forniti da questo file system sono un backup integrato e ripristino, I/O diretto ed un ridimensionamento online del file system.
Il Parallel NFS (pNFS) è parte dello standard v4.1 di NFS il quale permette ai client di accedere ai dispositivi di storage direttamente ed in parallelo. L'architettura di pNFS elimina le problematiche di scalabilità e di prestazioni associate con i server NFS presenti durante la loro implementazione.
/etc/modprobe.d/dist-nfsv41.conf
usando la seguente riga e riavviare il sistema:
alias nfs-layouttype4-1 nfs_layout_nfsv41_files
-o minorversion=1
viene specificata ed il server è abilitato-pNFS, il codice del client pNFS sarà automaticamente abilitato.
Il protocollo CIFS (Common Internet File System) permette un accesso unificato ai file remoti sui diversi sistemi operativi. Il client CIFS tradizionalmente permetteva l'accesso solo a processi di scrittura sincroni. Ciò significa che il processo client non ritornava il controllo fino al completamento dei vari processi di scrittura. Tale comportamento poteva interessare negativamente le prestazioni per transazioni molto grandi che richiedevano un tempo maggiore per il loro completamento. Il client CIFS è stato aggiornato in modo da poter scrivere i dati in parallelo senza la necessità di attendere le diverse sequenze di scrittura. Questa modifica causa un miglioramento fino ad un massimo del 200% delle prestazioni.
È stato aggiunto al CIFS un supporto per l'autenticazione NTLMSSP. Altresì, CIFS utilizza ora l'API crypto del kernel.
Il modulo autofs4
è stato aggiornato alla versione 2.6.38 del kernel.
Aggiunti i tracepoint fissi a ext3
e jbd
.
È stato aggiunto il supporto per il mount point -o nobarrier
in ext4
e per le utilità relative: tune2fs, debugfs, libext2fs.
Capitolo 8. Networking
Red Hat Enterprise Linux 6.2 introduce la chiamata di sistema multi-message send
la quale rappresenta la versione send
del recvmmsg
esistente in Red Hat Enterprise Linux 6.
sendmmsg
della chiamata del sistema somiglia a quanto di seguito riportato:
struct mmsghdr { struct msghdr msg_hdr; unsigned msg_len; }; ssize_t sendmmsg(int socket, struct mmsghdr *datagrams, int vlen, int flags);
Red Hat Enterprise Linux 6.2 include il Transmit Packet Steering (XPS) per dispositivi multiqueue. XPS permette di avere una trasmissione più efficiente di pacchetti di rete per dispositivi multiqueue usando in modo specifico il processore interessato all'invio del pacchetto. XPS permette la selezione della coda di trasmissione per la trasmissione del pacchetto in base alla configurazione. Ciò è analogo alla funzione receive-side implementata su Red Hat Enterprise Linux 6.1 la quale permetteva una selezione del processore in base alla coda di ricezione (RPS). XPS apporta un miglioramento di circa 20% - 30%.
In precedenza il bridge inondava di pacchetti i gruppi non registrati attraverso tutte le porte. Tuttavia questo comportamento non è ideale in ambienti dove il traffico su gruppi non registrati è sempre presente. Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 il traffico viene inviato solo su gruppi non registrati tramite porte contrassegnate come router. Per forzare il flooding tramite un porta particolare, contrassegnate la suddetta porta come router.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 supporta lo SCTP multihoming— la possibilità di raggiungere i nodi (nodi multi-home) tramite l'uso di diversi indirizzi IP.
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2, sono stati aggiunti un numero maggiore di tracepoint per eventi UDP packet drop. I suddetti tracepoint forniscono un metodo attraverso il quale analizzare i motivi a causa dei quali i pacchetti UDP sono stati ignorati.
È stata aggiunta al kernel la funzione IPSet per l'archiviazione di indirizzi IP multipli o numeri di porta, eseguendone la corrispondenza con una raccolta tramite iptables.
Il default della finestra di ricezione iniziale è stato aumentato da 4 kB a 15 kB. Con tale impostazione qualsiasi dato (15 kB > carico utile > 4 kB) è idoneo alla finestra iniziale. Con una impostazione 4 KB (IW3), ogni carico utile maggiore di 4 KB deve essere suddiviso in trasferimenti multipli.
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2, il default della finestra di congestione iniziale TCP è ora impostato su 10
, in base a RFC 5681. Altresì è stato consolidato il codice finestra-iniziale per TCP e CCID-2.
Aggiunto il supporto GSO (Generic Segmentation Offload) per il percorso IPv6 forward, tale impostazione migliora le prestazioni relative alla comunicazione host/guest se GSO è stato abilitato.
vios-proxy è un proxy stream-socket il quale fornisce una connettività tra un client su un guest virtuale ed un server su un host Hypervisor. Le comunicazioni si verificano attraverso i link virtio-serial. Questa funzione è stata introdotta come Anteprima di tecnologia con Red Hat Enterprise Linux 6.2.
Capitolo 9. Autenticazione ed interoperatibilità
Red Hat Enterprise Linux 6.2 include le capacità di gestione dell'identità le quali permettono una gestione centralizzata delle identità degli utenti, un controllo dell'accesso basato sulla politica ed i servizi di autenticazione. Questo servizio di gestione, in precedenza indicato come IPA, si basa sul progetto della open source FreeIPA. Nelle precedenti versioni di Red Hat Enterprise Linux 6 i suddetti servizi erano riportati come Anteprima di tecnologia. Con la release attuale la gestione dell'identità è completamente supportata.
Nota
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 è stato aggiunto il supporto per le smart card con una interfaccia PIV (Personal Identity Verification). È ora possibile usare schede PIV conformi agli standard FIPS 201 le quali permettono l'uso sicuro dei dati. Le schede PIV garantiscono una riservatezza dei dati limitando l'accesso al contenitore della scheda. Esse assicurano altresì una integrità dei dati permettendo solo al possessore della scheda di apportare modifiche, garantiscono una autenticità delle informazioni ed impediscono il "non-repudiation" dei dati. L'uso delle schede PIV è autorizzato dalla U.S. Homeland Security Presidential Directive 12 (HSPC-12) la quale richiede l'utilizzo di questa tecnologia per l'accesso a tutti i sistemi IT governativi.
Capitolo 10. Entitlement
La nuova piattaforma di gestione delle sottoscrizioni rende disponibili i servizi software e le sottoscrizioni di Red Hat in modo più scalabile, flessibile e sicuro. Al momento dell'installazione del nuovo sistema Red Hat Enterprise Linux 6, l'utente riceverà i certificati nei quali saranno presenti le informazioni sui prodotti installati di Red Hat e sulle sottoscrizioni usate dalla macchina. Le informazioni contengono i livelli di supporto, le date di scadenza, i numeri degli account ed i numeri dei contratti di Red Hat. Altresì un certificato X.509 permette ad una macchina di eseguire una autenticazione con il Red Hat Content Delivery Network (CDN). Red Hat Content Delivery Network (CDN) è in grado di operare anche in presenza di interruzioni nei sistemi di Red Hat. Gli utenti al di fuori del territorio Nord Americano avranno con il nuovo sistema una maggiore velocità di aggiornamento e migliore disponibilità. RHN Classic continua ad essere l'opzione predefinita per la registrazione del computer e per la ricezione degli aggiornamenti.
Il portale clienti di Red Hat, insieme alle nuove funzioni disponibili in Red Hat Enterprise Linux 6.2, permette agli utenti di eseguire una registrazione e sottoscrizione di un massimo di 25 macchine completamente scollegate. Prima di questo miglioramento gli utenti con sistemi scollegati non erano in grado di ricevere alcun beneficio dalle informazioni relative alla sottoscrizione e di tracciamento presenti sul sito web di RHN. Per utenti con più di 25 macchine scollegate RHN Satellite continua ad essere l'opzione consigliata (tale opzione richide costi aggiuntivi).
È ora possibile rigenerare automaticamente nuovi certificati di entitlement dopo il rinnovo di una sottoscrizione. Prima di questo miglioramento era necessaria una rigenerazione manuale del certificato per poter ricevere aggiornamenti software ed altri servizi di sottoscrizione. La rigenerazione automatica di un certificato minimizza l'interruzione dei servizi. Nel caso in cui l'auto rigenerazione dei certificati fallisce l'utente verrà prontamente informato. Per maggiori informazioni consultare https://www.redhat.com/rhel/renew/faqs/.
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 durante la registrazione del sistema verrà utilizzato per impostazione predefinta il Red Hat Subscription Manager.
Nota
Capitolo 11. Sicurezza, standard e certificazione
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 Beta, Red Hat Enterprise Linux 6 è sottoposto ad una valutazione dei criteri Common Criteria at Evaluation Assurance Level (EAL) 4+. Common Criteria fornisce un metodo standardizzato di espressione dei requisiti di sicurezza e definisce un insieme di criteri molto rigorosi per mezzo dei quali vengono valutati i prodotti.
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 Beta, i moduli crittografici di Red Hat Enterprise Linux 6 sono in fase di valutazione per una certificazione FIPS-140. FIPS-140 è uno standard di sicurezza governativo degli Stati Uniti usato per accreditare i moduli crittografici. Red Hat Enterprise Linux ora soddisfa i requisiti regolatori previsti dal Governo Federale americano per un uso accettabile dei moduli crittografici di tutte le agenzie governative.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 include l'Intel Trusted Boot, un meccanismo d'avvio fidato (fornito dal pacchetto tboot). L'avvio fidato (Trusted boot) è un componente facoltativo che permette al Trusted Execution Technology (TXT) di Intel di eseguire un lancio monitorato del kernel del sistema operativo. Il Trusted boot è supportato su architetture Intel x86 e Intel 64.
Capitolo 12. Compiler e strumenti
SystemTap è uno strumento di rilevamento e monitoraggio che permette agli utenti di studiare e monitorare le attività del sistema operativo (in particolare del kernel) in modo dettagliato. Esso fornisce informazioni simili all'output di strumenti come netstat, ps, top, e iostat; tuttavia SystemTap è stato creato per fornire un numero maggiore di opzioni d'analisi e di filtraggio per le informazioni raccolte.
- I moduli del kernel con un trattino ("
-
") all'interno dei nomi, come ad esempioi2c-core
, sono ora gestiti in modo corretto. process.mark
ora supporta$$parms
per la lettura dei parametri.- Semplificazione e miglioramento delle operazioni di SystemTap compile-server e client:
- compile-server può salvare in cache i risultati di compilazione degli script per migliori prestazioni.
- compile-server e client comunicano le informazioni sulla versione di scambio per la regolazione del protocollo di comunicazione ed usare così la versione più recente del server..
- Rimozione di strumenti deprecati: stap-client, stap-authorize-server-cert, stap-authorize-signing-cert, stap-find-or-start-server, e stap-find-servers.
- Per una esecuzione remota
--remote USER@HOST
ora può essere specificato numerose volte e sarà in grado di compilare automaticamente lo script per configurazioni distinte di architetture e kernel, ed eseguirlo contemporaneamente su macchine specifiche. - L'utilità staprun permette ora l'esecuzione contemporanea di istanze multiple dello stesso script.
Capitolo 13. Clustering
L'introduzione della generazione di uno schema dinamico conferisce maggiore flessibilità all'utente finale per il collegamento agli agent di fencing ed alle risorse personalizzate del Red Hat Enterprise Linux High Availability Add-on, mantenendo la possibilità di convalidare il proprio file di configurazione /etc/cluster.conf
nei confronti dei suddetti agent. È necessario che gli agent siano installati su tutti i nodi del cluster ed in grado di fornire output di metadati corretti.
Il supporto per Samba in un ambiente clusterizzato è ora completamente supportato con Red Hat Enterprise Linux 6.2. Il clustering Samba si affida ad un file system clusterizzato disponibile e condiviso su tutti i nodi. In un contesto Red Hat Enterprise Linux, il clustering Samba è stato configurato per operare con GFS2, il file system di storage condiviso nativo.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 introduce il supporto per il ring ridondante con la funzione di auto-ripristino come Anteprima di tecnologia. Consultare le Note tecniche per un elenco di problematiche conosciute associate con questa Anteprima di teconologia.
corosync-cpgtool specifica ora entrambe le interfacce in una configurazione dual-ring. Questa funzione è una Anteprima di tecnologia.
Come conseguenza della conversione del file di configurazione /etc/cluster.conf
utilizzato da pacemaker, rgmanager dovrà essere disabilitato. In caso contrario i rischi saranno molto elevati; dopo una conversione sarà possibile avviare rgmanager e pacemaker sullo stesso host gestendo le stesse risorse.
- rgmanager non deve avviarsi se è presente il flag
<rm disabled="1">
in/etc/cluster.conf
. - rgmanager deve arrestare qualsiasi risorsa se il flag
<rm disabled="1">
è presente in/etc/cluster.conf
durante una riconfigurazione.
Capitolo 14. High Availability
L'uso di XFS con Red Hat Enterprise Linux 6.2 High Availability Add On come risorsa del file system è ora completamente supportato.
Le applicazioni in esecuzione all'interno dei guest basati su VMWare ora possono essere configurate per l'high availability. Ciò include anche un supporto completo all'uso del file system dello storage condiviso GFS2 all'interno dell'ambiente. È stato aggiunto altresì un nuovo agente di fencing basato sul SOAP il quale è in grado di isolare i guest quando necessario.
Luci, l'UI amministrativa basata sul web per la configurazione dei cluster, è stata aggiornata in modo da includere quanto di seguito riportato:
- Role-based access control (RBAC): permette l'uso di livelli più definiti d'accesso tramite diverse classi di utenza per l'accesso a operazioni specifiche del cluster.
- Tempi di risposta migliorati per operazioni distruttive in un cluster.
IP multicasting è stata l'unica opzione supportata per un trasporto del cluster. IP multicasting ha una configurazione complessa e spesso necessita di una riconfigurazione degli interruttori di rete. In contrasto UDP-unicast offre un approccio più semplice durante il processo di impostazione del cluster e rappresenta un protocollo stabile per la comunicazione. UDP-unicast, inizialmente introdotto come Anteprima di tecnologia, è ora completamente supportato.
Il Watchdog è un servizio timer disponibile con Linux usato per monitorare periodicamente le risorse del sistema. Gli agenti di fencing sono stati integrati con il watchdog ed è ora possibile il riavvio di un nodo da parte di un servizio watchdog dopo l'isolamento tramite fence_scsi
. Ciò elimina la necessità di un intervento manuale per il riavvio del nodo dopo che lo stesso è stato isolato tramite fence_scsi
.
Capitolo 15. Virtualizzazione
- Condivisione intervallo di tempo della CPU virtuale
- La condivisione dell'intervallo di tempo della CPU virtuale è una funzione di ottimizzazione delle prestazioni a livello scheduler di Linux, dove la spinning CPU virtuale è in grado di conferire il resto del proprio intervallo di tempo ad un'altra CPU. Questa funzione risolve una vecchia problematica relativa all'holder presente nei sistemi SMP e può impattare negativamente sulle prestazioni delle CPU virtuali. Questa funzione fornisce una prestazione stabile in guest con processori multipli. Essa è supportata su processori Intel e AMD ed è chiamata Pause Loop Exiting (PLE) sui processori Intel e Pause Filter su processori AMD.
Le prestazioni di rete KVM sono un requisito critico per la virtualizzazione e le soluzioni ed i prodotti basati sul cloud. Red Hat Enterprise Linux 6.2 fornisce un certo numero di ottimizzazioni per migliorare le prestazioni del driver paravirtualizzato di rete KVM nelle varie impostazioni.
- Migliorate le prestazioni KVM per messaggi brevi
- Red Hat Enterprise Linux 6.2 migliora le prestazioni dei messaggi brevi di KVM per soddisfare una varietà di carichi di lavoro del networking che generano i suddetti messaggi (< 4K).
- Requisito di velocità di trasmissione nei driver di rete KVM
- I prodotti cloud e la virtualizzazione che eseguono i carichi di lavoro del networking hanno bisogno di una velocità di trasmissione. Fino a Red Hat Enterprise Linux 6.1 l'unico modo per ottenere una velocità di trasmissione su un Ethernet NIC di 10 GB con un utilizzo basso della CPU, era quello di utilizzare una assegnazione del dispositivo PCI (attraverso), il quale limita altre funzioni come la migrazione del guest e di memory overcommit.La capacità macvtap/vhost zero-copy permette all'utente di usare le suddette funzioni quando è necessaria una elevata prestazione. Questa funzione aumenta le prestazioni per qualsiasi guest di Red Hat Enterprise Linux 6.x nel caso di un utilizzo VEPA. Questa funzione è stata introdotta come Anteprima di tecnologia.
- Ottimizzazione del checksum UDP per driver di rete KVM
- L'ottimizzazione del checksum UDP elimina la necessità per il guest di convalidare il checksum se è stata eseguita una convalida dei NIC dell'host. Questa funzione velocizza UDP su guest con schede ethernet di 10 GB con guest e host di Red Hat Enterprise Linux 6.2. L'ottimizzazione del checksum UDP viene implementata nel driver
virtio-net
. - Prestazioni del percorso I/O migliorate quando l'host è più lento del guest
- Il driver di rete KVM di Red Hat Enterprise Linux 6.2 ha una migliore prestazione del percorso I/O con interruzioni ed abbandoni ridotte della macchina virtuale, e rende possibile una consegna più veloce dei dati. Questo miglioramento permette all'utente di eseguire un guest più rapido su un host più lento senza intaccare le prestazioni. Questa operazione viene eseguita con una struttura ad anello
virtio
ed un supporto dell'indice degli eventi invirtio
evhost-net
.
- Monitoraggio sistema tramite SNMP
- Questa caratteristica fornisce un supporto KVM per una tecnologia stabile già implementata nel centro dati con sistemi di tipo bare metal. SNMP rappresenta uno standard per il monitoraggio facile da capire ed efficiente. Il monitoraggio del sistema tramite SNMP con Red Hat Enterprise Linux 6.2 permette agli host KVM di inviare le trap SNMP sugli eventi in modo da comunicare all'utente gli eventi dell'hypervisor tramite un protocollo SNMP standard. Questa funzione viene fornita grazie all'aggiunta di un nuovo pacchetto: libvirt-snmp ed è stata introdotta come Anteprima di tecnologia.
- Capacità di debugging del guest migliorate
- Gli utenti che eseguono la virtualizzazione del proprio centro dati avranno bisogno di un debugging in presenza di una sospensione del sistema operativo del guest per poter inizializzare un crash dump. Con i sistemi fisici sono disponibili due metodi:
- Attivazione di un non-maskable interrupt (NMI) nel guest
- Invio delle sequenze SysRq al guest
Anche se queste funzioni sono fornite direttamente da una console KVM, un certo numero di utenti utilizzano KVM attraverso l'API libvirt e virsh, dove queste due funzioni risultavano mancanti. Red Hat Enterprise Linux 6.2 migliora le capacità di debugging del guest attraverso lo stack KVM permettendo ad un utente di innescare NMI nei guest ed inviare le sequenze SysRq agli stessi. - Miglioramento accesso processo d'avvio della macchina virtuale
- Gli utenti che eseguono una virtualizzazione dei centri dati hanno bisogno di monitorare il processo d'avvio del guest e visualizzare dall'inizio i messaggi d'avvio del kernel e l'intero BIOS. L'assenza di questa funzione impedisce agli utenti un uso interattivo della console virsh prima del processo d'avvio. Per questo motivo è stato aggiunto a Red Hat Enterprise Linux 6.2 un nuovo pacchetto sgabios insieme ad altre modifiche a qemu-kvm.
- Snapshot Live
- Red Hat Enterprise Linux 6.2 introduce la funzione Live Snapshot come Anteprima di tecnologia. Questa funzione fornisce un backup automatico delle immagini delle macchine virtuali sull'hard drive, fornendo una snapshot trasparente per ogni unità dei dischi virtuali usando immagini qcow2 esterne. La creazione di snapshot live di dischi multipli assiste nella gestione dell'integrità dei dati arrestando gemu prima di eseguire un numero di snapshot conformi al numero di dischi. Per questo motivo le snapshot di dischi multipli su un sistema, rappresenteranno accuratamente i dati presenti sui dischi interessati riportati nello stesso istante.È importante sapere che vi è un limite nella consistenza del file system. Tuttavia il riutilizzo dell'immagine della snapshot è crash-consistent. Sarà necessario per un utente eseguire un controllo del file system (
fsck
) o eseguire nuovamente le voci del journal, il quale sarà simile ad un riavvio dopo aver scollegato il cavo di alimentazione. - Miglioramento della regolazione dei processori multipli (NUMA)
- Red Hat Enterprise Linux 6.2 apporta alcuni miglioramenti sulla regolazione allo stack delle API libvirt, con una migliore prestazione durante l'esecuzione di misurazioni SPECvirt. Red Hat Enterprise Linux 6.2 è in grado di riservare (pin) la memoria associata con un nodo NUMA dopo la creazione di una macchina virtuale.
- Miglioramenti USB
- Per qemu-kvm è stata implementata l'emulazione USB 2.0. È disponibile solo per QEMU. Il supporto Libvirt è previsto per la prossima release.Aggiunto un supporto per il wakeup remoto per il controller host USB. Insieme al sistema operativo del guest esso permette di arrestare la modalità di polling 1000hz mettendo il dispositivo in uno stato di sospensione. Tale operazione migliora drammaticamente l'uso dell'alimentazione ed il consumo della CPU delle macchine virtuali con una emulazione del mouse USB (o un tablet) — uno dei dispositivi comuni presenti in ogni macchina virtuale.
- Memory ballooning
- Il Memory ballooning è ora supportato dai guest Xen paravirtualizzati di Red Hat Enterprise Linux 6.
- Limite memoria del dominio
- Il limite della memoria per i guest x86_64 domU PV è stato aumentato a 128 GB:
CONFIG_XEN_MAX_DOMAIN_MEMORY=128
. - Conteggio dell'ora
xen_sched_clock
(il quale ritorna il numero di nanosecondi disponibili) è stato sostituito daxen_clocksource_read
.
La Red Hat Enterprise Linux Virtualization Guide è stata suddivisa in diverse guide:
Il pacchetto spice-protocol è stato aggiornato alla versione 0.8.1, e fornisce le seguenti funzioni:
- Supporto per la modifica del volume
- Supporto per le interruzioni e la scrittura I/O del guest asincrone
- Supporto per la scrittura I/O del guest relativa al suspend (S3)
- Supporto per 'interruzione che indica un bug del guest
I contenitori di Linux forniscono un approccio flessibile al contenimento del runtime delle applicazioni su sistemi bare-metal senza la necessità di una virtualizzazione completa del carico di lavoro. Red Hat Enterprise Linux 6.2 fornisce contenitori a livello applicazione per separare e controllare le politiche sull'uso delle risorse dell'applicazione tramite cgroup e namespaces. Questa release introduce una gestione di base del ciclo di vita per mezzo della creazione, modifica e cancellazione dei contenitori con API libvirt e la GUI di virt-manager. I Contenitori di Linux sono una Anteprima di tecnologia.
Per installazioni side-by-side del pacchetto rhev-hypervisor, configurare Yum in modo da rendere rhev-hypervisor un pacchetto di tipo installonly attraverso la modifica del file /etc/yum.conf
e aggiungendo l'opzione installonlypkgs
:
[main] ... installonlypkgs=rhev-hypervisor
yum.conf
(man yum.conf 5
) nella sezione relativa all'opzione installonlypkgs.
Capitolo 16. Grafici
Supporto migliorato per ATI/AMD GPU serie HD2xxx, HD4xxx, HD5xxx, FirePro. Supporto aggiunto per le nuove serie HD6xxx, nuovo modello nelle serie FirePro e nuovo mobile GPU HD6xxxM.
Aggiunto il supporto per i chipset Intel IvyBridge-class.
L'accelerazione 2D/Xv è ora supportata su GeForce GT2xx (ed equivalenti Quadro). È stato migliorato il supporto sospendi/ripristina.
I driver abilitati al RandR (intel, nouveau, radeon) ora confinano il cursore all'area visibile della schermata in configurazioni multihead asimmetriche.
/etc/X11/xorg.conf.d/
in aggiunta a /etc/X11/xorg.conf
. Negli snippet la configurazione del dispositivo d'input X.org viene applicata quando il dispositivo risulta essere disponibile all'X server al momento dell'esecuzione.
Per le note di rilascio consultate la sezione Mesa 7.11: http://mesa3d.org/relnotes-7.11.html.
Capitolo 17. Aggiornamenti generali
Con Red Hat Enterprise Linux 6.2 Matahari è completamente supportato solo su architetture x86 e AMD64. Le compilazioni per altre architetture sono considerate Anteprima di tecnologia.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 introduce l'ABRT 2.0. ABRT registra le informazioni relative ai crash del software su di un sistema locale e fornisce le interfacce (sia grafica che a linea di comando) per la notifica di problemi relativi ai vari sistemi di tracciamento incluso il supporto di Red Hat. Questo aggiornamento fornisce quanto segue:
- Configurazione più flessibile con una nuova sintassi.
- Plugin Out-of-process (plugin eseguiti in processi separati con comunicazione inter-process con altri processi). I vantaggi sono:
- I bug all'interno dei plugin non interrompono il demone principale,
- maggiore sicurezza poichè la maggior parte dei processi sono eseguiti come utenti normali (non-root),
- i plugin possono essere scritti in qualsiasi linguaggio di programmazione.
- La notifica dei backend viene condivisa tra tutti gli strumenti di riporto di Red Hat:
- ABRT, sealert, tutti gli utenti di python-meh (Anaconda, firstboot)
- Poichè tutti gli strumenti condividono la stessa configurazione, è possibile scriverlo solo una volta.
Nota
Red Hat Enterprise Linux 6.2 fornisce una libreria matematica algebra lineare ottimizzata per Linux su System z, la quale permette al compilatore di generare un codice per funzioni high profile, traendo beneficio dalle ultimissime funzioni hardware.
Red Hat Enterprise Linux 6.2 migliora il supporto per dispositivi Wacom. Non sarà più necessario riconfigurare le impostazioni dei dispositivi dopo aver scollegato e ricollegato un dispositivo.
NetworkManager è in grado ora di eseguire la scansione delle reti wireless nello sfondo fornendo così una migliore esperienza all'utente.
L'utilità gnome-system-monitor è ora in grado di monitorare i sistemi con più di 64 CPU.
Appendice A. Versione dei componenti
Componente
|
Versione
|
---|---|
Kernel
|
2.6.32-202
|
QLogic qla2xxx driver
|
8.03.07.05.06.2-k
|
QLogic qla2xxx firmware
|
ql23xx-firmware-3.03.27-3.1
ql2100-firmware-1.19.38-3.1
ql2200-firmware-2.02.08-3.1
ql2400-firmware-5.06.01-1
ql2500-firmware-5.06.01-1
|
Emulex lpfc driver
|
8.3.5.45.2p
|
iSCSI initiator utils
|
6.2.0.872-27
|
DM-Multipath
|
0.4.9-43
|
LVM
|
2.02.87-3
|
X Server
|
1.10.4-3
|
Appendice B. Cronologia di revisione
Diario delle Revisioni | |||
---|---|---|---|
Revisione 2-3.400 | 2013-10-31 | ||
| |||
Revisione 2-3 | 2012-07-18 | ||
| |||
Revisione 1-0 | Tue Dec 6 2011 | ||
|