Migration Planning Guide
Processo di migrazione a Red Hat Enterprise Linux 6
Edizione 6.1
Sommario
Capitolo 1. Introduzione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
1.1. Red Hat Enterprise Linux 6 Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- i386
- AMD64/Intel64
- System z
- IBM Power (64-bit)
Tickless kernel e miglioramenti attraverso l'application stack per ridurre i wakeup, la misurazione del consumo energetico di PowerTOP, Power Management (ASPM, ALPM), e la regolazione del sistema eseguita da Tuned.
Supporto IPv6 completo (NFS 4, CIFS, mobile support [RFC 3775], e supporto ISATAP), FCoE, iSCSI, ed un nuovo stack wireless mac80211 migliorato.
Miglioramenti a livello di sistema dei collaboratori del settore per ottenere il massimo dalle capacità RAS hardware e dalle architetture NUMA.
Scheduler migliorato e migliore gestione delle risorse nel kernel tramite il Completely Fair Scheduler (CFS) e Control Groups (CG).
ext4 è il file system predefinito e xfs offre maggiore robustezza, scalabilità ed elevate prestazioni.
KVM include i miglioramenti relativi alle prestazioni e nuove funzioni, sVirt protegge l'host, VM e dati da un guest breach, SRIOV e NPIV permettono di avere una elevata prestazione nell'uso virtuale dei dispositivi fisici, e libvirt influenza la funzionalità del controllore CG del kernel.
SELinux più facile da usare, sandboxing delle applicazioni ed una copertura maggiore dei servizi del sistema mentre SSSD fornisce un accesso unificato ai servizi di autenticazione e di identità insieme ad un uso off-line del caching.
SystemTap (permette la strumentazione di un kernel in esecuzione senza un processo di ricompilazione), ABRT (raccolta semplice delle informazioni relative ai bug), e miglioramenti al GCC (versione 4.4.3), glibc (versione 2.11.1), e GDB (versione 7.0.1).
1.2. Compatibilità delle applicazioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
| Pacchetto | Descrizione |
|---|---|
| compat-db | La libreria di compatibilità del database Berkeley DB. Il Berkeley Database (Berkeley DB) è un toolkit programmatico in grado di fornire un supporto embedded del database per entrambe le applicazioni client/server e tradizionali. Questo pacchetto contiene varie versioni di Berkeley DB incluse nelle release precedenti. |
| compat-expat1 | Expat è un analizzatore XML orientato sul flusso. Questo pacchetto fornisce la compatibilità per la libreria con versioni precedenti. |
| compat-glibc | glibc è la libreria C usata per le chiamate del sistema ed altre funzioni di base. Questo pacchetto fornisce la compatibilità (e le librerie per il runtime) per la compilazione delle librerie che necessitano di versioni più vecchie di glibc, permettendo loro di essere eseguite su questa release di Red Hat Enterprise Linux. |
| compat-libf2c-34 | Questo pacchetto fornisce le versioni più vecchie delle librerie condivise Fortran 77, necessarie per eseguire i programmi Fortran 77 collegati dinamicamente. |
| compat-libgcc-296 | Contiene la libreria 2.96 libgcc.a e supporta i file dell'oggetto per mantenere la compatibilità con le versioni più vecchie di GCC. |
| compat-libgfortran-41 | Questo pacchetto include una libreria per il runtime Fortran 95 per la compatibilità con le applicazioni Fortran compilate con GCC 4.1.x |
| compat-libstdc++-295 | Fornisce una compatibilità con la versione 2.95 della libreria C++ standard di GNU |
| compat-libstdc++-296 | Fornisce una compatibilità con la versione 2.96 della libreria C++ standard di GNU |
| compat-libstdc++-33 | Fornisce una compatibilità con la versione 3.3 della libreria C++ standard di GNU |
| compat-libtermcap | Questo pacchetto fornisce una compatibilità per programmi basati su termcap più vecchi. |
| compat-openldap | OpenLDAP è una suite open source di applicazioni LDAP (Lightweight Directory Access Protocol) e tool di sviluppo. Il pacchetto compat-openldap include le versioni più vecchie delle librerie condivise OpenLDAP le quali possono essere necessarie per alcune applicazioni. |
| openssl098e | Questo pacchetto fornisce OpenSSL 0.98e, il quale può essere necessario per alcune applicazioni SSL. |
Capitolo 2. Installazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
2.1. Opzioni d'avvio e del kernel Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- È possibile eseguire il test della memoria prima di installare Red Hat Enterprise Linux inserendo
memtest86sul promptboot:. Questa opzione esegue il software di prova della memoria stand alone Memtest86 al posto dell'installer del sistema Anaconda. Una volta avviato Memtest86 esegue il test della memoria fino a quando non viene premuto il tastoEsc. - È necessario ora l'uso del parametro del kernel
rdloaddriverper definire l'ordine di caricamento del modulo al posto della vecchia opzionescsi_hostadapter.
2.2. Installer grafico Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
2.2.1. Dispositivi e dischi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- L'uso del nome del dispositivo /dev/hdX è deprecato sulle architetture i386 e x86_64 per le unità IDE, ed è stato modificato a favore di /dev/sdX. Questo cambiamento non viene applicato all'architettura PPC.
- Se avete difficoltà durante l'installazione la quale non riesce a rilevare una Smart Array card, inserire
linux isaal prompt dell'installer. Tale azione permetterà di selezionare manualmente la scheda necessaria. - Mentre i driver IDE più vecchi erano in grado di supportare fino a 63 partizioni per dispositivo, i dispositivi SCSI sono limitati a 15 partizioni. Anaconda usa il nuovo driver libata in modo simile al resto di Red Hat Enterprise Linux, quindi non è in grado di rilevare un numero maggiore a 15 partizioni su di un disco IDE durante il processo di installazione o aggiornamento. Se state eseguendo un aggiornamento di un sistema con un numero maggiore a 15 partizioni, sarà necessario eseguire la migrazione del disco su Logical Volume Manager (LVM).
- Una modifica nel modo in cui il kernel gestisce i dispositivi di storage potrebbe causare l'implementazione di nomi diversi, ad esempio /dev/hdX o /dev/sdX, dai valori usati nelle versioni precedenti. Anaconda risolve questo problema affidandosi alle etichette della partizione. Se queste etichette non sono presenti allora Anaconda fornisce un messaggio di avvertimento il quale indica che le partizioni devono essere etichettate. I sistemi che utilizzano il Logical Volume Management (LVM) ed il device mapper generalmente non hanno bisogno di essere rietichettati.
- Il supporto viene incluso per l'installazione dei dispositivi a blocchi cifrati, incluso il file system root.
- Non tutti i controller IDE RAID sono supportati. Se il controller RAID non è ancora supportato da
dmraid, sarà possibile combinare le unità in array RAID attraverso la configurazione del software RAID di Linux. Per controller supportati configurare le funzioni RAID nel BIOS del computer. - La versione di GRUB inclusa in Red Hat Enterprise Linux 6 supporta ora ext4, in questo modo Anaconda permette all'utente di usare il file system ext4 su qualsiasi partizione incluse le partizioni root e
/boot.
2.2.2. Kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
2.2.2.1. Modifiche del comportamento Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- In precedenza con un file Kickstart sprovvisto della riga
networksi assumeva che DHCP veniva usato per configurare la rete. Tale comportamento non era coerente con Kickstart e cioè se non sono presenti tutte le altre righe l'installazione dovrebbe interrompersi rendendo necessario un input. Ora se la riganetworknon è presente l'installazione si arresterà e sarà necessario un imput per proseguire. L'opzione--bootproto=queryè deprecata. Se desiderate continuare ad usare DHCP senza alcuna interruzione aggiungetenetwork --bootproto=dhcpal file di kickstart. - Generalmente con kickstart il riferimento ai dischi veniva effettuato tramite il nome del nodo del dispositivo (come ad esempio
sda). Il kernel di Linux implementa ora un metodo più dinamico dove i nomi del dispositivo non sono sempre consistenti dopo il riavvio, per questo motivo l'utilizzo con script kickstart può essere più difficoltoso. Per favorire un processo più stabile sarà possibile usare qualsiasi elemento presente in/dev/diskal posto di un nome del nodo del dispositivo. Per esempio invece di:part / --fstype=ext4 --onpart=sda1
part / --fstype=ext4 --onpart=sda1Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Sarà possibile usare una voce simile alla seguente:part / --fstype=ext4 --onpart=/dev/disk/by-path/pci-0000:00:05.0-scsi-0:0:0:0-part1 part / --fstype=ext4 --onpart=/dev/disk/by-id/ata-ST3160815AS_6RA0C882-part1
part / --fstype=ext4 --onpart=/dev/disk/by-path/pci-0000:00:05.0-scsi-0:0:0:0-part1 part / --fstype=ext4 --onpart=/dev/disk/by-id/ata-ST3160815AS_6RA0C882-part1Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Ciò fornisce un metodo omogeneo per far riferimento ai dischi più significativi rispetto asda. Tale comportamento è utile in ambienti di storage molto grandi. - Per il riferimento ai dischi sarà anche possibile utilizzare voci simili a quelle di una shell. Tale processo semplifica l'uso di comandi
clearparteignorediskin ambienti di storage molto grandi. Per esempio invece di:ignoredisk --drives=sdaa,sdab,sdac
ignoredisk --drives=sdaa,sdab,sdacCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Sarà possibile usare una voce simile alla seguente:ignoredisk --drives=/dev/disk/by-path/pci-0000:00:05.0-scsi-*
ignoredisk --drives=/dev/disk/by-path/pci-0000:00:05.0-scsi-*Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Kickstart arresterà il processo più spesso generando un errore rispetto alle versioni precedenti. Per esempio, se fate riferimento ad un disco non esistente l'installazione si arresterà informandovi dell'errore. Tale comportamento assisterà l'utente a rilevare gli errori nei file di kickstart prima che si verifichi un problema più grande. Al tempo stesso i file generici presenti su diverse configurazioni potrebbero fallire più spesso. I suddetti file dovrebbero essere gestiti singolarmente in base al tipo di problema.
- Il file
/tmp/netinfousato per le informazioni di rete Kickstart è stato migliorato. Anaconda utilizza ora NetworkManager per la configurazione dell'interfaccia, archiviando la configurazione nei file ifcfg in/etc/sysconfig/network-scripts/. È possibile usare questa nuova posizione come sorgente per le impostazioni di rete per gli script %pre e %post.
2.2.2.2. Modifiche del comando Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- L'opzione
network --deviceè in grado di far riferimento ai dispositivi attraverso gli indirizzi MAC al posto del nome del dispositivo. In modo simile ai dischi, i nomi del dispositivo di rete possono variare ad ogni processo di riavvio in base all'ordine in cui i dispositivi vengono rilevati. Per avere nomi persistenti con Kickstart sarà possibile usare una voce simile alla seguente:network --device=00:11:22:33:44:55 --bootproto=dhcp
network --device=00:11:22:33:44:55 --bootproto=dhcpCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - I comandi
langsupport,keyemousesono stati rimossi. Se usate i suddetti comandi ne risulterà un errore di sintassi. Il comandomonitorè deprecato.Al posto dilangsupportaggiungere il gruppo appropriato alla sezione%packagesdel file di Kickstart. Per esempio per includere il supporto per la lingua francese aggiungere@french-support.Non è disponibile alcun sostituto per l'opzionekeypoichè durante l'installazione non è più necessaria alcuna chiave di installazione. Rimuovere semplicemente questa opzione dal file.I comandimouseemonitornon sono necessari poichè X è in grado di rilevare e configurare automaticamente le impostazioni. Per lo stesso motivo il comandoxconfig --resolution=non è più valido e quindi possono essere rimossi dal file. - I comandi
part --startepart --endsono stati deprecati e non hanno alcun effetto. Anaconda non permette più la creazione di partizioni su limiti specifici del settore. Se desiderate avere un livello più restrittivo di partizionamento usate un tool esterno in%pree successivamente indicate ad anaconda di usare le partizioni esistenti con il comandopart --onpart. In caso contrario create le partizioni con una determinata dimensione o usare--grow. - Invece di creare manualmente i gruppi in
%postè ora possibile usare il comandogroupper la loro creazione. Per maggiori informazioni consultare la documentazione completa di Kickstart. - L'algoritmo autopart predefinito è stato modificato. Per tutte le macchine autopart creerà
/boot(o altre partizioni del bootloader speciali come richiesto dall'architettura) e swap. Per macchine con almeno 50 GB di spazio disponibile del disco, autopart creerà una partizione root (/) con una dimensione idonea ed il resto verrà assegnato alla partizione/home. Per le macchine con uno spazio minore verrà creata solo la partizione root (/).Se non desiderate la creazione di/homenon usate autopart. Al contrario, specificate/boot, swap e/, assicurandovi di permettere la crescita di root se necessario. - Anaconda include ora una nuova interfaccia per filtrare i dispositivi visibili durante l'installazione. Questa interfaccia corrisponde ai comandi esistenti
ignoredisk,clearpartezerombr. Poichèignorediskè facoltativo la sua esclusione dal file di Kickstart non causerà la visualizzazione della UI del filtro durante l'installazione. Se desiderate usare questa interfaccia aggiungete:ignoredisk --interactive
ignoredisk --interactiveCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - L'opzione
--size=1 --growdel file/tmp/partition-includenon può più essere usata. È necessario specificare una dimensione predefinita idonea e le partizioni cresceranno di conseguenza.
2.2.2.3. Modifiche dei pacchetti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
%packages:
- Gli argomenti
--ignoreDepse--resolveDepssono stati rimossi. Anaconda risolve automaticamente le dipendenze ma salterà l'installazione dei pacchetti che presentano dipendenze non soddisfatte. - Se desiderate avere lo stesso set di pacchetti tramite Kickstart di quelli presenti in una installazione GUI predefinita aggiungete quanto segue:
%packages --default %end
%packages --default %endCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Sarà possibile anche specificare l'architettura dei pacchetti da installare per installazioni di architetture multiple. Per esempio:
%packages glibc.i686 %end
%packages glibc.i686 %endCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Così facendo il pacchetto glibc di x86 verrà aggiunto al set e sarà utile sui sistemi x86-64 che necessitano dei pacchetti x86 per motivi di compatibilità. - Non è possibile verificare e migrare tutti i pacchetti ed i gruppi nella sezione
%packages. Alcuni pacchetti e gruppi sono stati rimossi, altri aggiunti ed altri ancora hanno un nome diverso. Consultare le Note di rilascio per maggiori informazioni.
2.2.2.4. Modifiche allo script Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
%pre, %post e %traceback.
- La registrazione degli errori durante l'esecuzione degli script è stata migliorata. Gli script non vengono più rimossi dopo la loro esecuzione, così facendo essi possono essere controllati. Tale operazione è molto utile sui sistemi dove gli script sono generati dinamicamente in modo da controllore ciò che è stato eseguito. In aggiunta, l'output stderr e stdout sono registrati per ogni script. Tale operazione ha un effetto molto importante: se i vostri script usano un programma interattivo è necessario passare
--logfile=/dev/tty3all'intestazione dei vostri script. In caso contrario non sarete in grado di interagire con il programma.
2.2.2.5. Modifiche alla sintassi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- L'opzione
%includeè ora in grado di accettare un URL come argomento in aggiunta al nome del file. - Le sezioni
%packages,%post,%pree%tracebackdovrebbero ora avere una opzione%endalla fine. Precedentemente queste sezioni non avevano alcun token esplicito di fine, ma terminavano all'inizio di un'altra sezione. Con Red Hat Enterprise Linux 6, l'uso di%endè consigliato. Fino a quel punto i file senza un token%endfalliranno.
2.2.2.6. Riassunto delle differenze Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
keylangsupportmouse
monitorxconfig --resolution
fcoegrouprescuesshpwupdates
2.2.2.7. pykickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
ksverdiff accetta una versione della sintassi di inizio e di fine, notifica le differenze nei comandi e nelle opzioni per le due versioni date. Esso riporta i comandi e le opzioni nuove, deprecate e rimosse. Per esempio:
ksvalidator. Questo comando controlla la validità del file rispetto a qualsiasi versione della sintassi di kickstart specificata. Tuttavia esso non è in grado di notificare i problemi che si verificano al momento dell'installazione, per esempio se specificate part --ondisk=sdr e tale dispositivo non esiste. Esempio di impiego:
ksvalidator --version RHEL6 my-rhel5-ks.cfg
$ ksvalidator --version RHEL6 my-rhel5-ks.cfg
2.2.3. Networking Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Anaconda utilizza ora NetworkManager per la configurazione delle interfacce di rete durante l'installazione. La schermata di configurazione dell'interfaccia di rete principale in Anaconda è stata rimossa. Se necessario agli utenti verrà richiesto solo di inserire le informazioni relative alla configurazione della rete durante l'installazione. Le impostazioni usate durante l'installazione sono scritte sul sistema per un loro uso futuro.
- Quando si utilizza
boot.isoper avviare il programma di installazione la schermata di selezione del sorgente apparirà anche se tutti i metodi di nstallazione predefiniti sono stati scelti. - Quando eseguite un avvio PXE ed utilizzate un file .iso montato tramite NFS per il dispositivo di installazione, aggiungere
repo=nfs:server:/path/alla linea di comando. Sarà necessario anche estrarre e/o posizionare i fileinstall.imgeproduct.imgnella directorynfs:server:/path/images/. Il fileproduct.imgcontiene le definizioni della variante e le diverse classi per l'installazione. - Alcuni sistemi con interfacce di rete multiple potrebbero non assegnare eth0 alla prima interfaccia di rete come riconosciuta del BIOS del sistema. Tale comportamento potrebbe causare il tentativo da parte dell'installer di usare una interfaccia di rete diversa da quella inizialmente usata dal PXE. Per modificare questo comportamento usare quanto di seguito riportato nei file di configurazione
pxelinux.cfg/*.IPAPPEND 2 APPEND ksdevice=bootifIPAPPEND 2 APPEND ksdevice=bootifCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Questa opzione di configurazione causa l'uso da parte dell'installer della stessa interfaccia di rete di quella usata dal PXE e dal BIOS del sistema. Usare anche la seguente opzione la quale causerà l'utilizzo da parte dell'installer del primo dispositivo di rete trovato, collegato ad un interruttore di rete:
ksdevice=link
ksdevice=linkCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow
2.2.4. Sottoscrizioni ai prodotti ed aggiornamenti del contenuto Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- L'ambiente di Red Hat Network è stato aggiornato ed è passato dalle sottoscrizioni basate sul canale a quelle basate sul prodotto-e-quantità. Il nuovo RHN basato sul certificato possiede nuovi tool del client per la gestione delle sottoscrizioni e dei sistemi e funziona con il nuovo Subscription and Content Delivery Network (CDN).Il RHN tradizionale basato sul canale è ancora disponibile come RHN Classic.I due servizi di sottoscrizione sono disponibili sulla stessa piattaforma con tecnologie parallele, per questo motivo tutte le sottoscrizioni possono essere registrate e gestite in entrambi i modi.Gli ambienti che utilizzano un server proxy o satellite continueranno ad usare il sistema di sottoscrizione tradizionale basato sul canale e registreranno i sistemi con il RHN Classic.
- Una nuova opzione del server del contenuto, Red Hat Network Classic, è stata aggiunta al wizard di firstboot. Tale opzione usa il RHN basato sul canale e non il CDN o RHN aggiornato. L'opzione predefinita di Red Hat Network utilizza la nuova piattaforma di gestione Red Hat Network basata sul certificato.
- RHN basato sul certificato ed il RHN Classic sono interoperabili; se un sistema è registrato utilizzando un servizio, l'altro servizio eseguirà il suo riconoscimento e non emetterà alcun avviso. Tuttavia i suddetti servizi non opereranno contemporaneamente. Un sistema può essere registrato solo con un servizio di sottoscrizione e non con entrambi.Attualmente non è disponibile alcun percorso di migrazione diretto da un sistema usando il RHN Classic per il nuovo Red Hat Network basato sul certificato. Per spostare un sistema da un servizio ad un altro sono disponibili due opzioni:
- Aggiornare il sistema al Red Hat Enterprise Linux 6.1 o versione precedenti usando una ISO d'avvio al posto di
yum. - Rimuovere manualmente il sistema da RHN Classic e cancellare qualsiasi informazione relativa all'host, successivamente registrare il sistema al Red Hat Network basato sul certificato usando i tool del Red Hat Subscription Manager.
- Con Red Hat Enterprise Linux 6.1 è disponibile un nuovo set di tool del client, il CLI e la GUI del Red Hat Subscription Manager, per la gestione delle sottoscrizioni attraverso il RHN basato sul certificato. I tool
rhn_*esistenti sono ancora disponibili per la gestione dei sistemi amministrati attraverso il RHN Classic.
2.3. Installer basato sul testo Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Anaconda ora seleziona automaticamente i pacchetti solo dai gruppi di base e da quello principale. I suddetti pacchetti sono sufficienti per assicurare il corretto funzionamento del sistema alla fine del processo di installazione, rendendolo idoneo all'installazione di aggiornamenti e di nuovi pacchetti.
- Anaconda presenta ancora la schermata iniziale delle versioni precedenti la quale permette all'utente di specificare dove installare Red Hat Enterprise Linux sul sistema. Potrete scegliere se usare l'intera unità, rimuovere le partizioni esistenti di Linux, o se usare lo spazio disponibile sull'unità stessa. Tuttavia anaconda imposta ora automaticamente il layout delle partizioni e non domanderà se aggiungere o cancellare le partizioni o i file system da questo layout di base. Se avete bisogno di un layout personalizzato al momento dell'installazione eseguire una installazione grafica attraverso un collegamento VNC o una installazione kickstart. Ulteriori opzioni avanzate come ad esempio il logical volume management (LVM), i file system cifrati ed i file system ridimensionabili sono solo disponibili in modalità grafica e kickstart.
- Anaconda esegue ora una configurazione del bootloader automatica con l'installer basato sul testo.
- Le installazioni in modalità testo usando kickstart vengono eseguite allo stesso modo delle installazioni nelle versioni precedenti. Tuttavia poichè la selezione dei pacchetti, il partizionamento avanzato e la configurazione del bootloader sono processi automatizzati in modalità testo, anaconda non è in grado di richiedere le informazioni necessaire durante queste fasi. Per questo motivo assicurarsi che il file di kickstart contenga le informazioni necessarie per le configurazioni del bootloader, il partizionamento ed il packaging. Se qualsiasi di queste informazioni risulta mancante anaconda uscirà generando un messaggio di errore.
Capitolo 3. File system e storage Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
3.1. RAID Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
L'esecuzione di un aggiornamento da un set dmraid ad uno mdraid non è supportato. A tal propositio verrà visualizzato un messaggio di avvertimento se si cercherà di eseguire una procedura simile. Sono possibili procedure di aggiornamento da set mdraid esistenti e la creazione di nuovi set mdraid.
/boot) si trova ora all'inizio dell'array, per questo motivo è stato eseguito un offset di qualsiasi file system o dato LVM dall'inizio della partizione. Quando un array non è in esecuzione i comandi mount del file system e di LVM potrebbero non rilevare il file system o volume valido del dispositivo. Tale comportamento è intenzionale e significa che se desiderate montare un singolo disco in un array RAID1, sarà necessario iniziare l'array avendo solo quel disco nel suo interno e successivamente montare l'array. Non sarà possibile montare direttamente il disco. Questa modifica è stata eseguita poichè il montaggio diretto di un disco potrebbe corrompere l'array se non si forza un processo di risincronizzazione.
mdadm per l'aggiunta in esecuzione del disco (hot) all'interno dell'array, a questo punto verrà eseguito una risincronizzazione delle parti modificate (se siete in possesso di un write intent bitmap) o dell'intero disco (se non avete alcun bitmap), così facendo l'array verrà nuovamente sincronizzato. Da qui i dispositivi non verranno più scollegati dall'array poichè lo stesso array verrà considerato corretto.
mdraid. La dipendenza sul vecchio metodo di enumerazione dell'array (per esempio /dev/md0 e /dev/md1, ecc.) per la distinzione tra gli array non è più implementata. Ora sarà possibile scegliere un nome arbitrario (come ad esempio home, data, o opt). Create un array con il nome scelto usando l'opzione --name=opt. Qualsiasi nome dato all'array verrà creato in /dev/md/ (a meno che non venga dato un percorso completo come nome ed in tal caso tale percorso verrà creato; o specificato un singolo numero come ad esempio 0, e mdadm inizierà l'array usando il vecchio schema /dev/mdx). L'installer Anaconda attualmente non permette la selezione dei nomi dell'array, esso utilizza invece uno schema di numeri semplice per emulare i processi di creazione più vecchi degli array.
mdraid supportano l'uso dei write intent bitmap. Essi aiutano il sistema nell'identificazione delle sezioni problematiche presenti in un array, in modo tale che in presenza di uno spegnimento non corretto solo le parti interessate dovranno essere sincronizzate e non l'intero disco. Tale procedura diminuisce drasticamente il tempo necessario per un processo di risincronizzazione. Agli array appena creati verrà aggiunto automaticamente un write intent bitmap se necessario. Per esempio, gli array usati per swap e array molto piccoli (come ad esempio /boot), non avranno alcun beneficio. Sarà possibile aggiungere un write intent bitmap su array precedentemente esistenti dopo il completamento di un aggiornamento tramite il comando mdadm --grow sul dispositivo, tuttavia i write intent bitmap presentano una diminuzione modesta delle prestazioni (circa il 3-5% per una dimensione di 65536, la quale può aumentare fino a superare il 10% per dimensioni piccole ad esempio 8192). Ciò significa che se desiderate aggiungere un write intent bitmap ad un array, è consigliato mantenere la dimensione sufficientemente grande. La dimensione consigliata è 65536.
3.2. ext4 Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
È consigliato a coloro che desiderano utilizzare ext4 l'uso di una partizione appena formattata. Tuttavia sarà possibile installare Red Hat Enterprise Linux 6 con l'opzione d'avvio ext4migrate se desiderate convertire le partizioni ext3 ereditate in ext4. È importante tener presente però che così facendo non sarete in grado di usufruire di tutti i benefici offerti da ext4, poichè i dati presenti sulla partizione non potranno utilizzare le nuove funzioni ed altre modifiche disponibili. Tuttavia i nuovi dati saranno in grado di usufruire delle suddette funzioni. Il passaggio di questa opzione d'avvio per la migrazione a ext4 non è consigliato, è buona prassi invece eseguire il back up dei file system prima di eseguire questa migrazione.
Red Hat Enterprise Linux 6 fornisce un supporto completo a ext4 e rappresenta il file system predefinito per le nuove installazioni. Questa sezione affronta le modifiche più importanti relative al comportamento introdotto da questo nuovo file system.
- La versione inclusa del bootloader GRUB fornisce un supporto completo per le partizioni ext4. L'installer permette all'utente di posizionare qualsiasi file system
/bootsu di una partizione ext4. - La versione inclusa del pacchetto e2fsprogs è completamente compatibile con ext4.
- In alcuni casi i file system ext4 creati con Red Hat Enterprise Linux 5.3 con il pacchetto e4fsprogs hanno creato un tipo di file system
ext4dev. Il flag della funzionetest_fsche identifica i suddetti file system come versione di sviluppo, può essere rimosso con il seguente comando:tune2fs -E ^test_fs. Così facendo i file system verranno riconosciuti come file system ext4 regolari.
3.3. fusecompress Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Fusecompress è un filesystem usato per la compressione e può essere montato da utenti non privilegiati. Red Hat Enterprise Linux 6 include una versione aggiornata che corregge numerosi bug e modifica il formato sul-disco. Gli utenti con file system fusecompress esistenti dovranno migrare i propri dati al nuovo formato. Se non avete eseguito la decompressione prima dell'aggiornamento sarà necessario aver installato il pacchetto fusecompress_offline1.
3.4. blockdev Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
L'opzione del comando blockdev --rmpart non è più supportata. I comandi partx(8) e delpart(8) ora forniscono questa funzionalità.
Capitolo 4. Networking e servizi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.1. Interfacce e configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Red Hat Enterprise Linux 6 utilizza il NetworkManager per impostazione predefinita durante la configurazione delle interfacce di rete.
Il supporto Infiniband (ed in particolare lo scirpt d'inizio openib ed il file openib.conf) viene fornito dal pacchetto openib in Red Hat Enterprise Linux 5. Il nome del pacchetto è stato modificato in Red Hat Enterprise Linux 6 per riflettere più accuratamente la propria funzionalità. La funzionalità di Infiniband è ora distribuita con il pacchetto rdma. Il servizio è chiamato rdma, ed il file di configurazione si trova in /etc/rdma/rdma.conf.
4.2. Inizializzazione del servizio Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Xinetd è un demone usato per avviare i servizi di rete su domanda. Le modifiche in xinetd sono relative al limite permesso di descrittori di file aperti:
- Il meccanismo di ascolto è stato modificato da
select()apoll(). Con questa modifica il limite dei descrittori di file aperti usati da xinetd può essere modificato. - Ora il limite del descrittore di file può essere modificato in base al servizio. Tale operazione può essere eseguita nel file di configurazione per il servizio tramite la direttiva
rlimit_files. Il valore può essere intero positivo o ILLIMITATO.
In Red Hat Enterprise Linux 6, i runlevel personalizzati 7, 8 e 9 non sono più supportati e non possono essere usati.
In Red Hat Enterprise Linux 6, init del pacchetto sysvinit è stato sostituito con Upstart, un sistema init basato sull'evento. Questo sistema gestisce l'avvio dei compiti e dei servizi durante il processo d'avvio, arrestandoli durante il processo di spegnimento e controllandoli durante l'esecuzione del sistema. Per maggiori informazioni su Upstart consultare la pagina man di init(8).
/etc/init. Upstart è documentato molto bene nelle pagine man. Una panoramica del comando è presente in init(8) e la sintassi dei lavori è descritta in init(5).
- Il file
/etc/inittabè deprecato ed è usato ora solo per l'impostazione del runlevel predefinito tramite la riga initdefault. È possibile eseguire l'altra configurazione attraverso i lavori di upstart nella directory/etc/init. - Il numero delle console tty attive è ora definito dalla variabile ACTIVE_CONSOLES in
/etc/sysconfig/init, e letta da/etc/init/start-ttys.conf. Il valore predefinito è ACTIVE_CONSOLES=/dev/tty[1-6], il quale inizia un getty da tty1 fino a tty6. - Un getty seriale viene ancora configurato automaticamente se la console seriale risulta essere la console primaria del sistema. Nelle release precedenti tale operazione veniva eseguita da
kudzu, il quale modificava/etc/inittab. Con Red Hat Enterprise Linux 6, la configurazione della console seriale primaria viene gestita da/etc/init/serial.conf. - Per configurare un getty in esecuzione su di una console seriale non predefinita è necessario scrivere un lavoro di Upstart al posto della modifica di
/etc/inittab. Per esempio, se si desidera avere un getty su ttyS1 il seguente file (/etc/init/serial-ttyS1.conf) dovrebbe funzionare:Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow
/etc/securetty se desiderate abilitare un login root sul suddetto getty.
/etc/shutdown.allow per definire chi è in grado di arrestare la macchina non è più supportato.
4.3. IPTables/Firewall Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
SECMARK. Tale modulo viene usato per impostare il valore di sicurezza associato al pacchetto per l'uso da parte dei sottosistemi di sicurezza come ad esempio SELinux. È valido solo nella tabella mangle. Consultare l'esempio riportato relativo al suo utilizzo:
iptables -t mangle -A INPUT -p tcp --dport 80 -j SECMARK --selctx \ system_u:object_r:httpd_packet_t:s0
iptables -t mangle -A INPUT -p tcp --dport 80 -j SECMARK --selctx \ system_u:object_r:httpd_packet_t:s0
4.4. Apache HTTP Server Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- I moduli mod_file_cache, mod_mem_cache, e mod_imagemap non sono più supportati.
- L'opzione Charset=UTF-8 è stata aggiunta alla direttiva IndexOptions predefinita. Se sono necessari gli elenchi delle directory con un set di caratteri non UTF-8 (come ad esempio quelli forniti da mod_autoindex), questa opzione deve essere modificata.
- Il cache della sesssione distribuita distcache non è più supportata in mod_ssl.
- La posizione predefinita per il file del process ID (pid) è stata spostata da
/var/runa/var/run/httpd. - Il pacchetto mod_python non è più incluso come sviluppo dell'upstream ed è stato terminato. Red Hat Enterprise Linux 6 fornisce come alternativa mod_wsgi con un supporto per gli script di Python tramite l'interfaccia WSGI.
4.5. PHP Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- PHP è stato aggiornato alla versione 5.3. A causa di problematiche di compatibilità potrebbe essere necessario aggiornare gli script. Per maggiori informazioni consultare:
- Sono state apportate le seguenti modifiche alla configurazione predefinita (
/etc/php.ini):- error_reporting è ora impostato su E_ALL & ~E_DEPRECATED (in precedenza su E_ALL)
- short_open_tag è ora impostato su Off (in precedenza su On)
- variables_order è ora impostato su GPCS (in precedenza su EGPCS)
- enable_dl è ora impostato su Off (in precedenza su On)
- Le estensioni mime_magic, dbase, e ncurses non sono più distribuite.
4.6. BIND Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Configurazione ACL predefinita - in Red Hat Enterprise Linux 5 la configurazione ACL predefinita permetteva l'uso delle interrogazioni ed offriva impostazioni ricorsive per tutti gli host. Per default in Red Hat Enterprise Linux 6 tutti gli host possono eseguire una interrogazione per dati autoritari, ma solo gli host della rete locale sono in grado di eseguire interrogazioni ricorsive.
- Nuova opzione
allow-query-cache- l'opzioneallow-recursionè stata deprecata a favore di questa opzione. Essa viene usata per controllare l'accesso alle cache dei server, il quale include tutti i dati non autoritari (come ad esempio lookup ricorsivi e suggerimenti del nameserver di root). - Gestione ambiente di chroot - lo script
bind-chroot-adminusato per creare i link simbolici da un ambiente non chroot ad uno chroot è deprecato e non esiste più. Al suo posto la configurazione può essere gestita direttamente in un ambiente non chroot e gli init script sono in grado di montare automaticamente i file necessari durante l'avvio dinamednel caso in cui i file non siano presenti in chroot. - Permessi della directory
/var/named- La directory/var/namednon è più scrivibile. Tutte le zone scrivibili (ad esempio le zone dinamiche DNS, DDNS) dovranno essere posizionate nella nuova directory:/var/named/dynamic. - L'opzione
dnssec [yes|no]non esiste più - L'opzione globalednssec [yes|no]è stata suddivisa in due nuove opzioni:dnssec-enableednssec-validation. L'opzionednssec-enableabilita il supporto DNSSEC, mentre l'opzionednssec-validationabilita la convalida DNSSEC. Da notare che l'impostazione didnssec-enablesu "no" sul server ricorsivo significa che non potrà essere usato come tramite per l'inoltro da parte di un altro server che esegue la convalida DNSSEC. Entrambe le opzioni sono impostate su si (yes) per impostazione predefinita. - Non è più necessario specificare l'istruzione
controlsin/etc/named.confse utilizzate l'utilità di gestionerndc. Il servizionamedpermette automaticamente il controllo dei collegamenti tramite il dispositivo di loopback ed entrambinamederndcusano la stessa chiave segreta generata durante l'installazione (posizionata in/etc/rndc.key).
dnssec-validation in /etc/named.conf.
4.7. NTP Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/etc/ntp.conf, presenta ora le seguenti righe commentate:
#server 127.127.1.0 # local clock #fudge 127.127.1.0 stratum 10
#server 127.127.1.0 # local clock
#fudge 127.127.1.0 stratum 10
ntpd distribuirà solo le informazioni sull'ora ai client della rete se sincronizzato in modo specifico con un server FTP o con un orologio di riferimento. Per far si che ntpd sia in grado di offrire queste informazioni anche se non è sincronizzato, le due righe dovranno essere decommentate.
ntpd inizia con una opzione -x (in OPTIONS nel file /etc/sysconfig/ntpd), o se presenti server specificati in /etc/ntp/step-tickers, il servizio non esegue più il comando ntpdate prima dell'avvio. È presente ora un servizio ntpdate separato il quale può essere abilitato indipendentemente dal servizio ntpd. Questo servizio ntpdate è disabilitato per impostazione predefinita e deve essere usato solo se altri servizi richiedono un'ora corretta prima dell'avvio, oppure se non operano correttamente al verificarsi di modifiche dell'ora a causa di ntpd.
NETWORKWAIT=1 a /etc/sysconfig/network, come descritto nella Red Hat Enterprise Linux Deployment Guide.
4.8. Kerberos Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
des-cbc-crc, des-cbc-md4, des-cbc-md5, des-cbc-raw, des3-cbc-raw, des-hmac-sha1, e arcfour-hmac-exp. Per impostazione predefinita i client non saranno in grado di autenticare i servizi in possesso di chiavi di questo tipo.
cpw -keepold di kadmin.
allow_weak_crypto nella sezione libdefaults del file /etc/krb5.conf. Questa variabile è impostata su false per impostazione predefinita, e l'autenticazione fallirà se questa opzione non è abilitata:
[libdefaults] allow_weak_crypto = yes
[libdefaults]
allow_weak_crypto = yes
dump di kdb5_util con l'opzione -r13.
4.9. Mail Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.1. Sendmail Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Modificare
/etc/mail/sendmail.mce precisamente la rigaDAEMON_OPTIONSin modo da essere in ascolto sui dispositivi di rete - Decommentare
DAEMON_OPTIONSin/etc/mail/sendmail.mc.
/etc/mail/sendmail.cf eseguendo i seguenti comandi:
su -c 'yum install sendmail-cf' su -c 'make -C /etc/mail'
su -c 'yum install sendmail-cf'
su -c 'make -C /etc/mail'
4.9.2. Exim Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.3. Dovecot Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
La configurazione per Dovecot 2.x è stata modificata. Il file di configurazione master /etc/dovecot.conf è stato spostato in /etc/dovecot/dovecot.conf ed altre sezioni della configurazione di Dovecot sono state spostate in /etc/dovecot/conf.d/*.conf. La maggior parte della configurazione è la stessa ed è compatibile con la nuova versione; tuttavia sarà possibile eseguire il test della configurazione ed elencare le opzioni che sono state rinominate, rimosse, o modificate in qualche modo con questa nuova versione, usando il seguente comando:
doveconf [-n] -c /old/dovecot.conf
doveconf [-n] -c /old/dovecot.conf
4.10. MySQL® Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Il driver MySQL DBD presenta una doppia licenza e le problematiche relative sono state risolte. Il pacchetto apr-util-mysql risultante è ora incluso nei repositori del software di Red Hat Enterprise Linux 6.
4.11. PostgreSQL Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Se eseguite una installazione da Red Hat Enterprise Linux 5 nella quale utilizzate PostgreSQL 8.4 (pacchetti postgresql84-*), i pacchetti PostgreSQL di Red Hat Enterprise 6 opereranno come sostituti.
Consultare il seguente URL per eventuali problematiche di compatibilità per l'applicazione associate con la transizione da PostgreSQL 8.1 a 8.4: http://wiki.postgresql.org/wiki/WhatsNew84
4.12. Squid Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/etc/squid/squid.conf è stato ridotto in modo significativo; le opzioni di configurazione per Squid 3.1 sono state cambiate ed ora non sono completamente compatibili con le versioni precedenti. Per informazioni complete sulla configurazione e sulle altre modifiche consiltare le note di rilascio di Squid 3.1: http://www.squid-cache.org/Versions/v3/3.1/RELEASENOTES.html.
4.13. Bluetooth Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nelle precedenti versioni di Red Hat Enterprise Linux il servizio di background di Bluetooth veniva avviato per impostazione predefinita in modo da supportare i dispositivi Bluetooth. In questa release il servizio Bluetooth viene iniziato su richiesta quando necessario, ed arrestato automaticamente 30 secondi dopo il termine dell'uso del dispositivo. Tale comportamento riduce il tempo necessario per l'avvio iniziale ed il consumo delle risorse.
4.14. Cron Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Red Hat Enterprise Linux 6 include il pacchetto cronie come sostituto di vixie-cron. La differenza principale tra questi pacchetti riflette il modo attraverso il quale viene eseguito un lavoro (giornaliero, settimanale, mensile). Cronie utilizza il file /etc/anacrontab il quale per impostazione predefinita somiglia al seguente:
- Un ritardo randomico per l'inizio del lavoro in
/etc/anacrontab. - La gamma di tempo dei lavori regolari può essere definita in
/etc/anacrontab. - Ogni tabella di cron può avere il proprio fuso orario definito con la variabile CRON_TZ.
- Per impostazione predefinita il demone cron controlla la presenza di modifiche nelle tabelle usando inotify.
4.15. Logging Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
dateext è ora abilitata per impostazione predefinita in /etc/logrotate.conf. Questa opzione archivia le versioni più vecchie dei file di log aggiungendo una estensione che rappresenta la data (in formato YYYYMMDD - anno; mese; giorno). In precedenza un numero veniva aggiunto ai file.
Capitolo 5. Tool della linea di comando Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
5.1. Grep Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
grep durante la ricerca delle stringhe con caratteri minuscoli e maiuscoli è cambiato. L'uso degli intervalli con un formato [a-z] dipende dalla variabile LC_COLLATE.
LC_COLLATE=C per preservare il vecchio comportamento e ottenere i risultati corretti durante la ricerca con intervallo utilizzando questo metodo; Tuttavia con Red Hat Enterprise Linux 6 il metodo consigliato utilizzando una ricerca con intervallo è quello di usare un formato [[:lower:]],[[:upper:]].
5.2. Sed Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
-i permette di cancellare i contenuti di un file di sola lettura e altri file protetti. I permessi su di un file definiscono le azioni che si possono eseguire su quel determinato file, mentre i permessi su di una directory definiscono le azioni che si possono intraprendere nei confronti dei file in quella directory. Per questo motivo sed non permette l'utilizzo di -i su di un file abilitato alla scrittura in una directory di sola lettura, e permette di interrompere i link simbolici o hard se si utilizza l'opzione -i su di un file simile.
5.3. Pcre Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- il controllo UTF-8 ora fà riferimento a RFC 3629 e non a RFC 2279. Tale comportamento lo rende maggiormente restrittivo nei confronti delle stringhe accettate. Per esempio il valore del carattere UTF-8 è ora limitato a 0x0010FFFF:Consultare RFC per maggiori informazioni: http://tools.ietf.org/html/rfc3629#section-12.
echo -ne "\x00\x11\xff\xff" | recode UCS-4-BE..UTF8 | pcregrep --utf-8 '.' pcregrep: pcre_exec() error -10 while matching this line:
$ echo -ne "\x00\x11\xff\xff" | recode UCS-4-BE..UTF8 | pcregrep --utf-8 '.' pcregrep: pcre_exec() error -10 while matching this line:Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - I pattern archiviati compilati su versioni precedenti di PCRE devono essere ricompilati. Tale azione interessa le applicazioni che rendono seriali le espressioni PCRE precompilate sulla memoria esterna (per esempio un file) caricandole in un secondo momento. Tale operazione viene eseguita per non alterare le prestazioni per esempio sui filtri utilizzati per lo spam.
5.4. Shells Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
bash e ksh non sono più in /usr/bin. Entrambi i binari ora si trovano in /bin. Sarà necessario aggiornare gli script per indicare la nuova posizione dei binari.
5.5. Nautilus Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
nautilus-open-terminal fornisce una opzione Open Terminal usando il tasto destro per aprire una nuova finestra del terminale nella directory corrente. In precedenza se selezionavate questa opzione dal Desktop, la nuova posizione della finestra del terminale risultava essere la home directory dell'utente. Tuttavia con Red Hat Enterprise Linux 6, il comportamento predefinito attuale aprirà la directory Desktop (es. ~/Desktop/). Per abilitare il comportamento precedente usare il seguente comando per impostare il booleano GConf desktop_opens_home_dir su vero 'true':
gconftool-2 -s /aps/nautilus-open-terminal/desktop_opens_dir --type=bool true
Capitolo 6. Desktop Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- In Red Hat Enterprise Linux 6, la console della GUI è stata spostata da tty7 a tty1.
Un certo numero di impostazioni GDM vengono ora gestiti all'interno di GConf.
gconftool2 o gconf-editor per modificare questi valori. Le seguenti opzioni sono disponibili per Greeter:
- /apps/gdm/simple-greeter/banner_message_enable
false (boolean)
false (boolean)Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Controlla la visualizzazione del messaggio del banner. - /apps/gdm/simple-greeter/banner_message_text
NULL (string)
NULL (string)Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Specifica il messaggio del banner da mostrare sulla finestra del greeter. - /apps/gdm/simple-greeter/logo_icon_name
computer (string)
computer (string)Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Impostato sul nome dell'icona del tema da usare per il logo del greeter. - /apps/gdm/simple-greeter/disable_restart_buttons
false (boolean)
false (boolean)Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Controlla se mostrare i pulsanti di riavvio nella finestra di login. - /apps/gdm/simple-greeter/wm_use_compiz
false (booleans)
false (booleans)Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Controlla l'utilizzo di compiz come window manager al posto di metacity.
/apps/gdm/simple-greeter/settings-manager-plugins/sound/active.
Capitolo 7. Sicurezza ed Autenticazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
7.1. SELinux Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
sshd è ora un servizio confinato.
7.2. SSSD Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
7.3. LDAP Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Con Red Hat Enterprise Linux 6 la configurazione necessaria per il servizio OpenLDAP è stata modificata. Nelle versioni precedenti slapd veniva configurato tramite il file /etc/openldap/slapd.conf. La configurazione di slapd in Red Hat Enterprise Linux 6 viene ora archiviata in una directory LDAP speciale (/etc/openldap/slapd.d/) con uno schema predefinito e un Directory Information Tree (DIT). Maggiori informazioni sullo schema di configurazione sono disponibili su openldap.org. La seguente sezione riporta un esempio su come convertire il vecchio file di configurazione in modo da operare con la nuova directory:
7.3.1. Conversione della configurazione slapd Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
slapd sia posizionato in /etc/openldap/slapd.conf e la nuova directory per la configurazione di OpenLDAP sia posizionata in /etc/openldap/slapd.d/.
- Rimuovere i contenuti della nuova directory
/etc/openldap/slapd.d/:rm -rf /etc/openldap/slapd.d/*
# rm -rf /etc/openldap/slapd.d/*Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Eseguire
slaptestper controllare la validità del file di configurazione e specificare la nuova directory:slaptest -f /etc/openldap/slapd.conf -F /etc/openldap/slapd.d
slaptest -f /etc/openldap/slapd.conf -F /etc/openldap/slapd.dCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Configurare i permessi sulla nuova directory:
chown -R ldap:ldap /etc/openldap/slapd.d
chown -R ldap:ldap /etc/openldap/slapd.dCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow chmod -R 000 /etc/openldap/slapd.d
chmod -R 000 /etc/openldap/slapd.dCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow chmod -R u+rwX /etc/openldap/slapd.d
chmod -R u+rwX /etc/openldap/slapd.dCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Una volta confermato il corretto funzionamento del servizio nella nuova directory di configurazione, rimuovere il vecchio file di configurazione:
rm -rf /etc/openldap/slapd.conf
rm -rf /etc/openldap/slapd.confCopy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow
7.4. Checksums Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
7.5. Pluggable Authentication Modules (PAM) Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/etc/pam.d/system-auth-ac.
/etc/pam.d/password-auth-ac, etc/pam.d/smartcard-auth-ac e /etc/pam.d/fingerprint-auth-ac.
sshd ed altri servizi remoti come ad esempio ftpd includono ora il file /etc/pam.d/password-auth in Red Hat Enterprise Linux 6 al posto di /etc/pam.d/system-auth.
7.6. Utenti del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/usr/share/doc/setup-*/uidgid) è aumentato da 100 (in Red Hat Enterprise Linux 3, 4, e 5) a 200 con Red Hat Enterprise Linux 6. Questa modifica può interessare i sistemi con 100-200 UID/GID assegnati dinamicamente o staticamente, causando il fallimento durante l'installazione e l'esecuzione di alcune applicazioni.
Capitolo 8. Kernel Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
8.1. Kernel Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/etc/modprobe.conf non viene più usato per impostazione predefinita durante la gestione dei moduli del kernel, tutttavia può essere ancora usato se creato manualmente. Consultare quanto di seguito riportato per un esempio su come utilizzare il tool dracut:
mv /boot/initramfs-$(uname -r).img /boot/initramfs-$(uname -r)-old.img dracut --force /boot/initramfs-$(uname -r).img $(uname -r)
# mv /boot/initramfs-$(uname -r).img /boot/initramfs-$(uname -r)-old.img
# dracut --force /boot/initramfs-$(uname -r).img $(uname -r)
Capitolo 9. Modifiche al driver e ai pacchetti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
9.1. Modifiche dei tool di Configurazione del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Il tool system-config-bind è stato deprecato e rimosso senza essere sostituito. È consigliata la modifica manuale della configurazione del server dei nomi tramite il file named.conf in Red Hat Enterprise Linux 6. Una documentazione completa relativa a BIND è installata come parte del pacchetto bind in /usr/share/doc/bind-x.y.z. Configurazioni d'esempio sono disponibili nella directory /usr/share/doc/bind-x.y.z/sample. Tuttavia il tool system-config-bind delle versioni precedenti genera una configurazione BIND standard, quindi in base al vostro ambiente, sarà possibile migrare alla versione di BIND disponibile in Red Hat Enterprise Linux 6 spostando i file di configurazione più vecchi nella posizione corretta ed eseguendo un numero sufficiente di test.
Il tool system-config-boot permetteva una configurazione grafica del bootloader GRUB. Con Red Hat Enterprise Linux 6 il suddetto tool è stato deprecato e rimosso senza essere sostituito. Per molti utenti la configurazione predefinita di GRUB è sufficiente, tuttavia se è necessario una modifica manuale della configurazione d'avvio, accedere e modificare il file grub.conf posizionato nella directory /boot/grub. La documentazione completa per la configurazione di GRUB è disponibile nella homepage di GRUB: http://www.gnu.org/software/grub/.
Il tool system-config-cluster è stato deprecato e rimosso senza essere sostituito. È consigliato l'uso di ricci e luci (del progetto Conga).
Il tool system-config-display è stato sostituito dai tool di configurazione XRandr come riportato in entrambi i desktop supportati: GNOME e KDE. Non è presente alcun file di configurazione esplicito (xorg.conf) nell'installazione del server X predefinita poichè la gestione del display viene eseguita dinamicamente tramite una delle seguenti opzioni:
xrandr) può essere usata per la configurazione del display. Consultare il comando xrandr --help o la pagina del manuale tramite il comando man xrandr per maggiori informazioni.
Il tool system-config-httpd è stato deprecato e rimosso senza essere sostituito. È consigliata una configurazione manuale dei web server. La configurazione può essere eseguita nella directory /etc/httpd. Il file di configurazione principale è posizionato in /etc/httpd/conf/httpd.conf. Il suddetto file è documentato molto bene e presenta commenti dettagliati per la maggior parte delle configurazioni del server; tuttavia se necessario, la documentazione completa del web server Apache è contenuta nel pacchetto httpd-manual.
Il tool system-config-lvm è deprecato. È consigliata una gestione dei volumi logici tramte i tool gnome-disk-util o lvm.
Il tool system-config-netboot è deprecato ed è stato rimosso senza essere sostituito. È consigliato l'uso del Red Hat Satellite.
Il tool system-config-network è stato sostituito dal NetworkManager - un tool di configurazione della rete moderno e potente. NetworkManager-applet (nm-applet) viene installato per impostazione predefinita in entrambi gli ambienti desktop supportati ed è disponibile nell'area del pannello relativo al tray del sistema. Consultare la homepage del NetworkManager per maggiori informazioni: http://projects.gnome.org/NetworkManager/.
Il tool system-config-nfs è stato deprecato e rimosso senza essere sostituito. È consigliata l'impostazione manuale della configurazione del server NFS.
Il tool system-config-rootpassword è stato sostituito da system-config-users - un tool di configurazione e gestione molto potente. La password root può essere impostata in system-config-users deselezionando l'opzione "Nascondi gruppi e utenti del sistema" nel dialogo delle Preferenze. Ora l'utente root verrà visualizzato all'interno dell'elenco principale e la password potrà essere modificata come qualsiasi altro utente.
Il tool system-config-samba è stato deprecato e rimosso senza essere sostituito. È consigliata l'impostazione manuale della configurazione del server SMB.
Il tool system-config-securitylevel è stato rimosso. Usare ora il tool system-config-firewall.
Il tool system-config-soundcard è stato rimosso. Il rilevamento e la configurazione delle schede audio è eseguito automaticamente.
Il tool system-config-switchmail è stato deprecato e rimosso senza essere sostituito. Postfix è il MTA (Mail Transfer Agent) predefinito e preferito con Red Hat Enterprise Linux 6. Se utilizzate un altro MTA, esso dovrà essere configurato manualmente in base ai propri file di configurazione specifici ed alle tecniche necessarie.
9.2. Bash (Bourne-Again Shell) Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Bash-4.0 e versioni più recenti permette ora il passaggio non modificato dei concetti di sostituzione del processo attraverso l'espansione delle parentesi graffe, così ogni espansione dei contenuti deve essere specificata separatamente ed ogni sostituzione del processo dovrà essere inserita separatamente.
- Bash-4.0 e versioni più recenti permettono ora a SIGCHLD di interrompere wait builtin, come specificato da Posix, in modo tale che la SIGCHLD trap non venga sempre invocata una sola volta per ogni figlio in uscita se state usando `wait' per l'attesa di tutti i figli.
- Poichè Bash-4.0 e versioni più recenti seguono le regole di Posix per la ricerca del delimitatore di chiusura di un $() command substitution, esso non si comporta come le precedenti versioni ma sarà in grado di raccogliere un numero maggiore di errori di sintassi e di analisi prima di generare una shell secondaria per analizzare il command substitution.
- Il codice di autocompletamento programmabile utilizza lo stesso set di caratteri delimitatori di readline quando separa la riga del comando in due parole al posto del set di metacaratteri della shell, per questo motivo readline e l'autocompletamento programmabile dovrebbero essere più continui.
- Quando read builtin scade esso tenterà di assegnare qualsiasi input letto alle variabili specificate, causando una impostazione delle variabili su di una stringa vuota se non è presente un input sufficiente. Le versioni precedenti scartavano i caratteri letti.
- Con Bash-4.0 e versioni più recenti, quando uno dei comandi in un pipeline veniva terminato da un SIGINT durante l'esecuzione di un comando dell'elenco, la shell si comportava come se avesse ricevuto il segnale di interruzione.
- Bash-4.0 e le versioni più recenti presenta un modo diverso di gestire l'opzione
set -e, con questa gestione la shell è in grado di uscire se un pipeline fallisce (e non solo quando l'ultimo comando presente nel pipeline fallito è un comando semplice). Tale comportamento non è specificato da Posix. Sono in atto degli sforzi per aggiornare questa porzione di standard; il comportamento di Bash-4.0 cercherà di raggiungere un consenso al momento della release. - Bash-4.0, e versioni più recenti, corregge un bug relativo alla modalità di Posix il quale causava una ricerca da parte di
. (source)builtin, della directory corrente tramite l'argomento del filename anche se"."non era presente in PATH. In questo caso Posix indica che la shell non dovrebbe andare alla ricerca nella variabile PWD. - Bash-4.1 utilizza il locale corrente durante il confronto delle stringhe usando gli operatori con il comando
[[. Ciò può essere ritornato al comportamento precedente impostando una della opzionicompatNNshopt.
Oltre ai punti precedentemente elencati, l'aggiunta di apici all'argomento del pattern per l'espressione regolare corrispondente all'operatore =~ potrebbe causare l'arresto del regexp matching. Tale comportamento avviene su tutte le architetture. Nelle versioni di bash precedenti a 3.2, l'effetto dovuto all'uso di apici con l'argomento dell'espressione regolare insieme a =~ del comando [[ non era specificato. L'effetto pratico era che i doppi apici usati con l'argomento del pattern avevano bisogno di backslash per usare gli apici con i caratteri speciali del pattern i quali interferivano con la processazione del backslash eseguita dall'espansione della parola racchiusa in apici doppi inconsistente con il metodo attraverso il quale l'operatore == affrontava i caratteri racchiusi all'interno di apici.
9.3. Altre modifiche dei pacchetti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
La seguente tabella riporta un elenco di pacchetti aggiornati in Red Hat Enterprise Linux 6 insieme ad una descrizione delle modifiche più importanti.
| Pacchetto aggiornato | Descrizione |
|---|---|
| OProfile | OProfile è stato aggiornato alla versione 0.9.5. Questa versione include il supporto per i processori Intel Atom e i7, AMD Family 11h, e per la funzione Instruction Based Sampling (IBS) in AMD Family 10h. |
| quota, edquota, setquota | Ora accetta come argomento un nome utente o un user ID. Se l'argomento è un numero allora verrà considerato come un user ID, in caso contrario verrà tradotto automaticamamente come un ID. Fate attenzione che questa operazione potrebbe causare un problema se il nome utente consiste di soli numeri. Il pacchetto quota è stato aggiornato. L'argomento -x, il quale forzava il nome utente ad una transizione ID nelle utilità tipo quota, edquota e setquota è stato rimosso. Questa funzione viene ora fornita dall'opzione --always-resolve. |
| module-init-tools | Per impostazione predefinita /etc/modprobe.conf non esiste più. Potrà essere usato se creato manualmente. |
La seguente tabella elenca i pacchetti abbandonati (rimossi) in Red Hat Enterprise Linux 6 insieme ai rispettivi sostituti.
| Pacchetto abbandonato | Sostituito da |
|---|---|
| aspell | hunspell. aspell fornito solo come dipendenza per la compilazione. Le applicazioni che usano il controllo ortografico devono usare hunspell. |
| beecrypt | NSS/OpenSSL |
| crash-spu-commands | Nessuno. I pacchetti specifici a Cell non sono più inclusi. |
| dhcpv6/dhcpv6-client | Binari dhcp/dhclient ora presentano una capacità IPv6 interna. |
| elfspe2 | Nessuno. I pacchetti specifici a Cell non sono più inclusi. |
| exim | Postfix |
| gnbd | È consigliato invece l'utilizzo di iSCSI. |
| gnome-vfs | gvfs |
| ipsec-tools | Openswan |
| kmod-gnbd | È consigliato invece l'utilizzo di iSCSI. |
| lam | openmpi |
| libspe2 | Nessuno. I pacchetti specifici a Cell non sono più inclusi. |
| libspe2-devel | Nessuno. I pacchetti specifici a Cell non sono più inclusi. |
| linuxwacom | xorg-x11-drv-wacom |
| mod_python | mod_wsgi, il quale utilizza l'interfaccia WSGI può essere usato come una alternativa agli script di Python. |
| mkinitrd | dracut |
| nss_ldap | nss-pam-ldapd, pam_ldap |
| openmotif-2.2 | openmotif-2.3 |
| spu-tools | Nessuno. I pacchetti specifici a Cell non sono più inclusi. |
| switchdesk | Gestione della sessione eseguita da entrambi i manager supportati: GDM e KDM. |
| syslog | rsyslog |
| SysVinit | upstart |
| vixie-cron | cronie |
- qt3
- GFS1
- gcj - Incluso in Red Hat Enterprise Linux 6 a causa delle prestazioni, tuttavia gcj molto probabilmente non verrà incluso nelle release future.
9.4. Modifiche del driver Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- aic7xxx_old
- atp870u
- cpqarray
- DAC960
- dc395x
- gdth
- hfs
- hfsplus
- megaraid
- net/tokenring/
- paride
- qla1280
- sound/core/oss
- sound/drivers/opl3/*
- sound/pci/nm256
- aacraid
- aic7xxx
- i2o
- ips
- megaraid_mbox
- mptlan
- mptfc
- sym53c8xx
- NBD - Network Block Device sostituito da iSCSI in Red Hat Enterprise Linux 6.
- HFS - Con Red Hat Enterprise Linux 6 il supporto per il file system Apple è stato abbandonato.
- Tux - Con Red Hat Enterprise Linux 6 l'acceleratore Web Server è stato abbandonato.
- Kernel x86 Non-PAE - Le versioni precedenti di Red Hat Enterprise Linux contenevano kernel multipli per l'architettura i686: un kernel con e senza PAE. Tutti i computer venduti in questi ultimi anni presentano funzioni PAE. Quindi con Red Hat Enterprise Linux 6 sarà disponibile un solo kernel con funzioni PAE.
- Lo scheduler Anticipatory I/O è stato deprecato e non è presente in Red Hat Enterprise Linux 6. Esso è stato sotituito dallo scheduler CFQ (Completely Fair Queueing) I/O, il quale è stato lo scheduler I/O predefinito nel kernel di Linux dal 2006. È consigliato agli utenti che utilizzano lo scheduler Anticipatory I/O di eseguire un test dei carichi di lavoro usando CFQ ed i file bug, per qualsiasi problema relativo alla prestazione. Anche se l'obiettivo è quello di avere CFQ alla pari con lo scheduler Anticipatory I/O con tutti i carichi di lavori testati, Red Hat non è in grado di garantire l'assenza di eventuali problemi.
9.5. Modifiche alla libreria Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
multilib_policy=all in /etc/yum.conf, abilitando così la politica multilib come politica dell'intero sistema.
Appendice A. Cronologia di revisione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
| Diario delle Revisioni | |||
|---|---|---|---|
| Revisione 6.1-39.402 | Fri Oct 25 2013 | ||
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| Revisione 6.1-39.3 | 2012-07-18 | ||
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| Revisione 6.1-39 | Wed May 18 2011 | ||
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