Reference Guide
Red Hat Network Satellite
Edizione 4
Sommario
Introduzione alla guida
1. Altro ancora Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
1.1. Inviateci i vostri suggerimenti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Capitolo 1. Panoramica di Red Hat Network Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- il Red Hat Update Agent
- il sito web di Red Hat Network, sui server RHN centrali, su di un RHN Satellite, o servito attraverso un RHN Proxy Server
- il Red Hat Network Daemon
up2date
) fornisce il collegamento iniziale a Red Hat Network. Red Hat Enterprise Linux 3 ed i nuovi sistemi utilizzano Red Hat Update Agent per registrarsi con RHN. La registrazione consiste in una creazione di una password e di un nome utente RHN unici, eseguendo altresì il probing dell'hardware per creare un Profilo Hardware ed il probing dei pacchetti software installati sul vostro sistema per creare un Profilo del Pacchetto. Queste informazioni vengono inviate a RHN, il quale a sua volta ritorna un ID unico del sistema. Terminata la registrazione Red Hat Update Agent abilita la sottoscrizione al canale, le installazioni dei pacchetti e la gestione dei Profili del sistema.
rhnsd
) viene eseguito nel background come un servizio, esso esegue il probe di Red Hat Network per aggiornamenti e notifiche ad intervalli di tempo regolari. Questo demone è necessario se desiderate programmare gli aggiornamenti o altre azioni attraverso l'ausilio del sito web.
rhn_register
presente nel Capitolo 2, Client rhn_register
, mentre Red Hat Enterprise Linux 3 e 4 presentano una funzionalità di registrazione interne al Red Hat Update Agent.
- Update
- Management
- Provisioning
Nota
1.1. Modulo Update Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Scaricare il Software — Per coloro che hanno acquistato le sottoscrizioni di Red Hat Network, le immagini ISO sono disponibili per un download immediato.
- Accesso prioritario durante i periodi di carico elevato — Quando Red Hat rilascia un erratatum molto grande, agli utenti con un Priority Access verrà garantito un accesso immediato ai pacchetti aggiornati.
- Accesso al supporto di RHN — Tutti gli utenti che hanno acquistato un prodotto RHN riceveranno un supporto web di base, per tutte le loro domande riguardanti RHN.
- Notifica Errata, Sistemi Multipli — Le sottoscrizioni per i sistemi multipli vi permettono di ottenere una Notifica Errata per l'Errata di tutti i sistemi in questione. Da notare che solo una email viene inviata per ogni Erratum, senza tener conto del numero dei sistemi interessati.
- Aggiornamenti errata, sistemi multipli — Ottenete rapidamenti gli aggiornamenti necessari per ogni sistema, con un semplice clic di un pulsante.
1.2. Il modulo Management Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Confronto del profilo del pacchetto — Confrontate l'insieme del pacchetto con insiemi di sistemi simili con un solo clic.
- Ricerca dei sistemi — Eseguite una ricerca in base ad un certo numero di criteri: pacchetti, informazioni networking, ed anche hardware asset tag.
- Grouping del sistema — Web server, server database, workstation ed altri sistemi incentrati su altri carichi di lavoro, possono essere raggruppati in modo da amministrare ogni insieme semplicemente.
- Amministratori multipli — È possibile conferire agli amministratori il diritto di accedere a particolari gruppi di sistemi facilitando così la gestione del sistema di organizzazioni molto grandi.
- System Set Manager — È possibile ora eseguire le azioni su di un gruppo di sistemi invece di un singolo sistema, lavorare con membri di un gruppo del sistema predefinito, oppure con una serie di sistemi ad-hoc. Installare un pacchetto software per ogni sistema, sottoscrivere i sistemi ad un nuovo canale, oppure applicare tutti gli errata con una sola azione.
- Batch Processing — Per ottenere un elenco di pacchetti non aggiornati per un certo numero di sistemi, potrebbe esser necessario per un amministratore di sistema seguire un procedimento molto complesso. Il servizio di Management (gestione) di Red Hat Network è in grado di eseguire tale operazione in pochi secondi.
1.3. Il modulo Provisioning Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Kickstarting — I sistemi con entitlement di Provisioning possono essere reinstallati attraverso RHN, tramite una serie di opzioni nuove stabilite all'interno dei profili di kickstart. Le opzioni includono il tipo di bootloader, il fuso orario, i diversi pacchetti inclusi/esclusi, e la gamma di indirizzi IP abilitati. Anche le chiavi GPG e SSL possono essere pre-configurate.
- Configurazione client — Gli utenti RHN Satellite possono utilizzare RHN per gestire i file di configurazione sui sistemi con un entitlement di Provisioning. Essi altresì possono caricare i file sui canali di configurazione personalizzati presenti su Satellite, verificare i file di configurazione locali rispetto a quelli conservati su Satellite, ed impiegare i file di Satellite.
- Snapshot Rollbacks — Gli utenti con un livello di Provisioning hanno la possibilità di ripristinare il profilo del pacchetto e le impostazioni RHN dei sistemi. Gli utenti di RHN Satellite possono anche eseguire un roll back dei file di configurazione locali. Ciò è possibile in quanto le istantanee vengono catturate ogni qualvolta si verifica un'azione su di un sistema. Queste istantanee sono in grado di identificare i gruppi, i canali, i pacchetti ed i file di configurazione.
Nota
Le Snapshot rollback supportano la possibilità di invertire determinate modifiche del sistema ma non in ogni scenario. Per esempio, è possibile ripristinare un set di pacchetti RPM ma tale azione non è supportata se eseguita attraverso livelli di aggiornamento multipli. - Informazioni del sistema personalizzate — Gli utenti che utilizzano il Provisioning sono in grado di identificare qualsiasi tipo di informazione relativa ai sistemi registrati sviluppare chiavi specifiche desiderate e di assegnare i valori ricercabili per la chiave in questione, per ogni sistema avente un entitlement di Provisioning. Per esempio, questa caratteristica permetterà di identificare il luogo nel quale ogni sistema può risiedere e di eseguire una ricerca attraverso tutti i sistemi registrati in base alla loro posizione.
1.4. Il modulo di Monitoring Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Probe — Possono essere eseguite decine di verifiche su ogni sistema. T ali verifiche vanno dai semplici controlli
ping
, ai programmi personalizzati remoti creati per ritornare dati utili. - Notifiche — Gli Avvisi di allerta possono essere inviati ad indirizzi email e pager, con dei metodi di contatto identificati da un amministratore al momento in cui lo stato di un probe cambia. Ogni notifica probe può essere inviata con un metodo diverso o ad un indirizzo.
- Stato centrale — I risultati di tutti i probes vengono riportati su di una singola pagina chiamata Stato di Probe, con i sistemi in questione suddivisi a seconda dello stato.
- Riporto — Selezionando un probe ed identificando la metrica particolare ed un periodo, sarete in grado di generare dei grafici capaci di verificare così il comportamento di probe. Ciò può rivelarsi molto utile nel prevedere ed impedire la verifica di errori.
- Suite di probe — È possibile assegnare contemporaneamente ad un sistema, o ad un set di sistemi, alcuni gruppi di probe. In questo modo sistemi simili vengono controllati e configurati allo stesso modo, eliminando così la necessità di dover eseguire una configuraziine singola.
- Filtri di notifica — Le notifiche dei probe possono essere ridirezionate ad un altro destinatario, arrestate, oppure inviate ad un destinatario aggiuntivo per un periodo di tempo specifico in base ad un criterio ben specifico, ad un metodo di notifica, ad uno scout o in base ad una organizzazione.
1.5. Notifiche errata ed installazioni programmate del pacchetto Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Minore perdita di tempo e una gestione più semplice da parte degli amministratori di sistema quando utilizzano l'elenco degli errata di Red Hat
- Minore vulnerabilità grazie all'applicazione degli aggiornamenti rilasciati da Red Hat quando disponibili.
- Elenco filtrato di aggiornamenti del pacchetto (i pacchetti che non sono necessari alla vostra rete, non verranno inclusi)
- Metodo affidabile di gestione per sistemi multipli aventi una configurazione simile
1.6. Sicurezza, Controllo qualità e Red Hat Network Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Il profilo del sistema disponibile su http://rhn.redhat.com, è accessibile solo con una password e nome utente verificati da RHN.
- Tutti i pacchetti vengono provati e verificati dal Red Hat Quality Assurance Team, prima che gli stessi vengano aggiunti all'elenco di Errata di Red Hat e Red Hat Network.
Capitolo 2. Client rhn_register Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn_register
. Questa applicazione funziona con il RHN Hosted basato su yum
e con il client RHN Satellite chiamato Package Updater (o pup
) che sostituisce up2date
. Per maggiori informazioni su pup
, consultate il Capitolo 3, Package Updater.
rhn_register
normalmente viene eseguita come parte del processo di configurazione firstboot
dopo l'installazione. Nel primo avvio di un nuovo sistema Red Hat Enterprise Linux 5 o 6, firstboot
utilizza rhn_register
per registrare il sistema con RHN.
2.1. Come utilizzare rhn_register Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn_register
esternamente al processo firstboot
:
- Processo di registrazione non eseguito durante
firstboot
- Reinstallazione del sistema
- Il sistema verrà spostato in un nuovo account
rhn_register
in base alla situazione descritta:
- Se non avete eseguito alcuna registrazione avviare
rhn_register
selezionando (menu principale sul pannello) ⇒ Tool del sistema ⇒ Package Updater. (Verrà richiesto di inserire la password di root.) Il Package Updater se eseguito su un sistema non ancora registrato, attiveràrhn_register
se non è presente alcun file/etc/sysconfig/rhn/systemid
sul sistema. Alternativamente è possibile eseguire il comandorhn_register
come utente root sulla linea di comando. - Se avete eseguito la registrazione ed il file
/etc/sysconfig/rhn/systemid
è presente sul sistema, usarerhnreg_ks
insieme alle chiavi di attivazione per registrare nuovamente il sistema senza la creazione di un duplicato della voce in RHN Satellite. Per maggiori informazioni consultare Sezione 4.4.2.10.1.4, «Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Satellite».La Figura 2.1 riporta un avvertimento visualizzato quando si eseguerhn_register
, esso indica una registrazione avvenuta.Figura 2.1. Verifica della registrazione
Se siete sicuri di voler eseguire nuovamente il processo di registrazione sapendo di poter duplicare il sistema su Red Hat Network, selezionate il pulsante. In caso contrario usarerhnreg_ks
e le chiavi di attivazione.Figura 2.2. Registrazione per gli aggiornamenti software
La pagina Registrazione per gli aggiornamenti software riassume le fasi necessarie per il processo di registrazione. Per conoscere i benefici di Hosted e Satellite, selezionate . Altrimenti cliccate Avanti per continuare.
Figura 2.3. Selezionare una posizione per l'aggiornamento
Figura 2.4. Inserire le informazioni del vostro account
Figura 2.5. Creare il profilo del vostro sistema
rhn_register
per RHN o Satellite in questa fase.
Nota
rhnreg_ks
e delle chiavi di attivazione.
Figura 2.6. Controlla le informazioni per la sottoscrizione del sistema
Figura 2.7. Fine impostazione aggiornamenti software
Nota
2.1.1. Versione a linea di comando di rhn_register Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn_register
che vi permette di registrare il sistema per un accesso al RHN o Satellite senza un ambiente desktop grafico.
rhn_register
ad un prompt della shell. Se siete in una finestra della shell e desiderate eseguire la versione non grafica, digitate rhn_register --nox
in modo da non aprire il client grafico.
Figura 2.8. versione a linea di comando di rhn_register
rhn_register
presenta le stesse schermate di configurazione della versione grafica del desktop. Tuttavia per navigare la schermata è necessario usare i tasti direzionali presenti sulla tastiera e quindi muoversi a sinistra o destra, e per evidenziare le diverse opzioni di scelta. Premere la barra spaziatrice per selezionare un tipo di azione. Premere Tab per muoversi attraverso gli elementi di navigazione come ad esempio le caselle di teso, le caselle (marcate con una x
quando selezionate), ed i pulsanti di selezione (contrassegnati da un asterisco quando selezionate).
Capitolo 3. Package Updater Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
pup
) per mantenere i sistemi aggiornati.
pup
) è l'applicazione per l'aggiornamento del desktop di Red Hat Enterprise Linux 5 e 6. Utilizzando questo tool è possibile aggiornare i pacchetti e leggere le informazioni sui pacchetti aggiornati, come ad esempio le informazioni relative ai bug fix, alle security alert, ai miglioramenti e molto altro.
3.1. Come usare il Package Updater Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
pup
per aprirlo.
Figura 3.1. Interfaccia del Package Updater
Figura 3.2. Dipendenza del pacchetto
Figura 3.3. Come importare la chiave GPG
Figura 3.4. Prompt per il riavvio
3.2. Applet del Package Updater Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 3.5. Applet del Package Updater
- Ricarica — Controlla RHN o il Satellite per nuovi aggiornamenti
- Visualizza aggiornamenti — lancia l'applicazione Package Updater in modo da poter visualizzare tutti gli aggiornamenti disponibili in dettaglio, e configura gli aggiornamenti a vostra discrezione.
- Applica aggiornamenti — Scarica ed installa tutti i pacchetti aggiornati.
- Abbandona — chiude l'applet
3.3. Aggiornamento dei pacchetti dalla linea di comando con yum Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
yum
ricerca i repositori supportati per pacchetti e dipendenze corrispondenti, in modo da installarli insieme ed alleviare le problematiche relative alle dipendenze. Red Hat Enterprise Linux 5 usa yum
per ottenere ed installare i pacchetti.
up2date
non è disponibile su Red Hat Enterprise Linux 5, il quale utilizza Yum (Yellowdog Updater Modified). L'intero stack di tool che installa ed aggiorna il software in Red Hat Enterprise Linux 5, si basa ora su Yum. Ciò include l'installazione iniziale tramite il programma d'installazione Anaconda
, fino ad ospitare i tool di gestione come pirut.
3.3.1. Comandi yum Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
yum command [package_name]
yum command [package_name]
yum
più comunemente usati. Per un elenco completo di comandi yum disponibili consultate la man yum
.
yum install package_name
- Usato per installare l'ultimissima versione di un pacchetto o di un gruppo di pacchetti. Se nessun pacchetto corrisponde al nome del pacchetto specificato, essi verranno considerati come shell wildcard, e quindi ogni corrispondenza verrà installata.
- yum update package_name
- Usato per aggiornare pacchetti specificati all'ultimissima versione disponibile. Se nessun pacchetto è stato specificato
yum
cercherà di aggiornare tutti i pacchetti installati.Se usate l'opzione--obsoletes
(es.yum --obsoletes package_name
, yum processerà i pacchetti obsoleti. Per questo motivo i pacchetti obsoleti verranno rimossi e sostituiti attraverso gli aggiornamenti. - yum check-update
- Questo comando vi permette di determinare la disponibilità degli aggiornamenti per i vostri pacchetti.
yum
ritorna un elenco di tutti gli aggiornamenti da tutti i repositori se disponibili. - yum remove package_name
- Usato per rimuovere i pacchetti specificati insieme a qualsiasi altro pacchetto dipendente sul pacchetto rimosso.
- yum provides package_name
- Usato per determinare quali pacchetti forniscono un file specifico o funzionalità.
- yum search parola chiave
- Questo comando viene utilizzato per trovare qualsiasi pacchetto contenente la parola chiave specificata nella descrizione, sommario, nei campi del nome del pacchetto e del packager degli RPM in tutti i repositori supportati.
- yum localinstall percorso assoluto per il filename
- Usato quando si utilizza yum per installare un pacchetto posizionato localmente nella macchina.
Capitolo 4. Sito web di Red Hat Network Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.2. Log in nel sito web di RHN Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Avete recentemente eseguito un login nel vostro account su http://www.redhat.com.
- Avete eseguito un login recente all'interno di RHN, oppure avete visitato la pagina di verifica del nuovo account.
Figura 4.4. Sito web di RHN
Nota
Nota
4.3. Pagina Panoramica di RHN Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
Figura 4.5. Panoramica
- La sezione Compiti mostra tramite il web i compiti più comuni svolti da un amministratore. Fate clic sui link per essere direzionati sulla pagina all'interno di RHN, la quale vi permetterà di eseguire il compito in questione.
- Sulla destra sono riportati i Sistemi Inattivi. Se un sistema non ha eseguito il check in con RHN, esso verrà riportato in questa sezione. Questa procedura permette ad un amministratore di selezionare molto velocemente i sistemi interessati, ed eseguire processi di troubleshooting.
- (È necessario un entitlement di Monitoring) Gli utenti che hanno abilitato Monitoring sul proprio Satellite, possono scegliere se includere un elenco di tutti i probe con uno stato Warning.
- (È necessario un entitlement di Monitoring) Gli utenti che hanno abilitato Monitoring sul proprio Satellite, possono scegliere se includere un elenco di tutti i probe con uno stato Critical.
- La sezione Sistemi critici mostra i sistemi con uno stato critico presenti all'interno della vostra organizzazione. Essa fornisce un link rapido per visualizzare i suddetti sistemi, e visualizza un sommario di tutti gli errata update che devono essere ancora applicati ai sistemi. Selezionate il nome del sistema da visualizzare all'interno della pagina Informazioni del sistema, ed applicate gli errata update. Sotto l'elenco è presente un link che si riferisce alla pagina dei sistemi Scaduti
- La sezione Azioni recentemente programmatepermette all'utente di visualizzare tutte le azioni insieme al rispettivo stato: fallite, completate oppure ancora in attesa. Qualsiasi azione programmata entro trenta giorni viene considerata un'azione recente. Fate clic sull'etichetta di qualsiasi azione per poter visualizzare la pagina contenente le informazioni per l'azione interessata. Sotto l'elenco viene riportato un link per la pagina Azioni in attesa il quale riporta tutte le azioni che non sono state ancora selezionate dai sistemi client.
- La sezione Security Errata rilevanti riporta i Security Errata disponibili non ancora applicati ai sistemi client del vostro sistema. È importantissimo applicare i suddetti security errata in modo da rendere sicuri i vostri sistemi. Sotto questa sezione sono presenti i link per tutti gli errata e per gli errata applicabili ai vostri sistemi.
- La sezione finale riporta i Gruppi di sistemi elenca i gruppi (se presenti), ed indica se i sistemi interessati presenti all'interno dei gruppi indicati sono stati aggiornati. Facendo clic sui link in questa sezione verrete direzionati sulla pagina Gruppi di sistemi, dalla quale potrete selezionare i Gruppi di sistemi da utilizzare con System Set Manager.
- La pagina Sistemi recentemente registrati elenca i sistemi aggiunti sul Satellite negli ultimi 30 giorni. Fate clic sul nome del sistema per andare alla pagina Dettagli del sistema per il sistema desiderato.
4.3.1. Pagina "Il tuo Account" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.3.1.1. Indirizzi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.3.1.2. Modifica email Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.3.1.3. Disattivazione account Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.3.2. Pagina "Preferenze" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Notifiche email — Scegliete se desiderate ricevere le email di notifica, ogni volta una Errata Alert risulta essere applicabile ad uno o più sistemi presenti nel vostro account RHN.
Importante
Questa impostazione permette agli utenti di sistemi di Gestione e Provisioning di ricevere un sommario giornaliero di eventi riguardanti il sistema. Essi includono azioni che possono interessare i pacchetti, come ad esempio gli aggiornamenti programmati degli Errata Updates, i processi di riavvio del sistema, oppure l'impossibilità di esecuzione del check in. In aggiunta alla selezione di questa casella, è necessario identificare ogni sistema per poter includerlo in questa email riassuntiva. (Per impostazione predefinita tutti i sistemi di Gestione e Provisioning sono presenti all'interno del sommario.) Tale operazione può essere eseguita attraverso la pagina Dettagli del sistema, oppure attraverso l'interfaccia System Set Manager per sistemi multipli in modo simultaneo. Da notare che RHN invierà questi sommari solo per verificare gli indirizzi email. Per disabilitare tutti i messaggi deselezionate questa casella. - Dimensione pagina di elenco di RHN — Numero massimo di oggetti presenti all'interno di un elenco su di una pagina singola. Se un numero maggiore di oggetti è presente nell'elenco, facendo clic sul pulsante Successivo verrà visualizzato il gruppo successivo di oggetti. La suddetta preferenza viene applicata agli elenchi del sistema, agli elenchi Errata, agli elenchi dei Pacchetti e così via.
- Pagina d'inizio "Panoramica" — seleziona le sezioni riguardanti le informazioni visualizzate sulla pagina d'inizio Panoramica. Selezionate la casella sulla sinistra della sezione delle informazioni che desiderate includere.
4.3.3. Preferenze locale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.3.4. Gestione sottoscrizione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Update — gestisce un singolo sistema Red Hat Enterprise Linux. Include gli Errata Alerts, Errata Updates programmati, l'installazione dei pacchetti ed il Red Hat Update Agent.
- Gestione — gestisce sistemi multipli con amministratori multipli di sistema. In aggiunta alle caratteristiche di Update, include anche la gestione dei gruppi di sistemi, la gestione utente, e l'interfaccia System Set Manager per eseguire velocemente le azioni su sistemi multipli.
- Provisioning — offre il più alto livello di funzionalità. Da usare per predisporre sistemi multipli che avranno bisogno di una reinstallazione e riconfigurazione molto frequenti. Provisioning fornisce i tool necessari per eseguire il kickstart di una macchina, per la gestione dei propri file di configurazione, per l'esecuzione di snapshot rollback e per l'inserimento di informazioni personalizzate ricercabili del sistema, insieme a tutte le funzionalità incluse all'interno del livello di servizio di Gestione.
- Monitoring — controlla lo stato di sistemi multipli. Questa offerta fornisce i probe per il controllo delle metriche del sistema, fornendo agli Amministratori una notifica ogni qualvolta si verifica un cambiamento. Tali notifiche avvisano gli amministratori su eventuali perdite di prestazioni del sistema, prima che il suo stato generale diventi critico.
- Virtualizzazione — viene applicata ai sistemi host virtuali. Gli host virtuali con questo tipo di entitlement possono registrare fino ad un massimo di quattro sistemi guest, senza violare il Service Level Agreement di RHN. È possibile sottoscrivere i sistemi guest a qualsiasi canale con una etichetta di gruppo virtualization-free, e senza consumare gli entitlement del canale. La sottoscrizione di un guest a qualsiasi canale che non appartiene al virtualization-free, come ad esempio un Directory Server o un canale RHN Satellite, consumerà un entitlement aggiuntivo del canale.
- Virtualization Platform — viene applicata anche sui sistemi host virtuali. I sistemi host ai quali viene applicato questo entitlement, possono registrare un numero illimitato di guest virtuali senza invalidare il vostro Service Level Agreement. I guest di un host con questo entitlement, possono sottoscriversi su qualsiasi canale che possiede una etichetta di gruppo del contenuto virtualization-platform-free, senza consumare entitlement del canale. La sottoscrizione di un guest a qualsiasi canale che non appartiene al virtualization-platform-free, come ad esempio un Directory Server o un canale RHN Satellite, consumerà un entitlement aggiuntivo del canale.
Nota
4.3.4.1. Entitlement del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.3.4.2. Entitlement di virtualizzazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.3.4.3. Entitlement del canale software Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.3.5. Organization Trust Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4. Sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.1. Panoramica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2. Pagina "Sistemi" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Seleziona — I sistemi senza entitlement o Aggiornati non possono essere selezionati. Per selezionare i sistemi selezionare le caselle appropriate. Così facendo i sistemi selezionati verranno aggiunti al System Set Manager. Al termine di questo processo potrete usare System Set Manager per azioni simultanee sui sistemi in questione. Per informazioni consultate la Sezione 4.4.4, «System Set Manager».
- Stato — Mostra il tipo di Errata Alert applicabile al sistema oppure conferma che il sistema è aggiornato. Alcune icone sono collegate alle pagine in grado di fornire una risoluzione. Per esempio, l'icona standard degli Aggiornamenti è collegata alla scheda Aggiorna dell'elenco dei pacchetti, mentre l'icona Critical Update si collega direttamente alla pagina Conferma Aggiornamento. Altresì, l'icona Impossibile eseguire il Check in, è collegata alle istruzioni per la risoluzione del problema.
— Il sistema è aggiornato
— Errata critico disponibile, aggiornamento fortemente consigliato
— Aggiornamenti disponibili e consigliati
— Sistema bloccato; Azioni proibite
— Kickstart eseguito sul sistema
— Aggiornamenti programmati
— Il sistema non esegue il checkin correttamente (da 24 ore o un periodo maggiore)
— Il sistema non ha diritto ad alcun servizio di aggiornamento
- Errata — Numero totale di Errata Alert applicabili al sistema.
- Pacchetti — Numero totale di aggiornamenti del pacchetto per il sistema. Include i pacchetti provenienti dall'Errata Alert, insieme ai nuovi pacchetti provenienti da altre entità. Per esempio immaginate un sistema client che presenta una versione più vecchia di un particolare pacchetto. Se il suddetto client risulta essere registrato sul canale di base appropriato di RHN (come ad esempio Red Hat Enterprise Linux 5), il canale in questione potrebbe presentare una versione aggiornata del pacchetto. In questo caso, il pacchetto apparirà all'interno dell'elenco di aggiornamenti disponibili.
- Sistema — Il nome del sistema configurato quando registrato. Il nome di default risulta essere l'hostname del sistema. Facendo clic sul nome di un sistema verrete direzionati sulla pagina Dettagli del sistema. Per maggiori informazioni consultare la Sezione 4.4.2.10, «Informazioni sul sistema».
- Canale di base — Il canale primario per il sistema in base alla propria distribuzione del sistema operativo. Per maggiori informazioni consultare la Sezione 4.6.1, «Canali software».
- Entitlement — Sistema avente, o meno, diritto ad un livello di servizio.
4.4.2.1. Pagina "Tutti" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.2. Pagina "Sistemi virtuali" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Sistema
- Questa colonna visualizza il nome di ogni sistema guest.
- Aggiornamenti
- Questa colonna indica se i sistemi guest possiedono errata non ancora appllicati.
- Stato
- Questa colonna indica se il guest è in esecuzione, sospeso oppure se è stato arrestato.
- Canale di base
- Questa colonna indica il canale di base al quale il guest è attualmente sottoscritto.
4.4.2.3. Pagina "Non aggiornati" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.4. Pagina "Senza entitlement" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.5. Pagina "Non raggruppati" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.6. Pagina "Inattivi" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Il sistema non risulta avere alcun diritto al servizio offerto da RHN. I Profili che resteranno senza alcun entitlement per una durata di 180 giorni (6 mesi), verranno rimossi.
- Il sistema risulta avere un entitlement, ma il Red Hat Network Daemon è stato disabilitato sul sistema.
- Il sistema si trova dietro un firewall che impedisce i collegamenti attraverso https (porta 443).
- Il sistema si trova dietro un proxy server HTTP non correttamente configurato.
- Il sistema risulta essere collegato ad un RHN Proxy Server o RHN Satellite configurato in modo non corretto.
- Il sistema stesso risulta non essere stato configurato in modo corretto, indicando il server RHN errato.
- Il sistema non risulta essere presente sulla rete.
- Sono esistenti alcuni ostacoli tra il sistema ed i server di RHN.
4.4.2.7. Recentemente registrati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.8. Proxy Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.9. Sistemi duplicati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10. Informazioni sul sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
- Dettagli
- Software
- Configurazione
- Provisioning —
- Monitoring —
- Gruppi
- Eventi
4.4.2.10.1. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.1.1. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Panoramica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Messaggio sullo stato del sistema
- Questo messaggio indica lo stato attuale del vostro sistema in relazione a RHN.
Nota
Se sono disponibili gli aggiornamenti per qualsiasi sistema avente diritto, allora verrà visualizzato il seguente messaggio Aggiornamenti critici disponibili. Per applicare i suddetti aggiornamenti fate clic sul link aggiorna ora. - ID del sistema
- Un identificatore unico generato ogni qualvolta il sistema si regista con RHN.
Nota
L'ID del sistema può essere utilizzato per eliminare i profili doppi da RHN. Confrontate l'ID del sistema presente su questa pagina, con le informazioni conservate sul sistema client all'interno del file/etc/sysconfig/rhn/systemid
. All'interno del file, l'ID corrente del sistema viene elencato sotto "system_id". Il valore inizia dopo i caratteri "ID-" Se il valore presente nel file non corrisponde al valore presente nel profilo, lo stesso profilo non risulta essere quello più recente e quindi può essere rimosso. - Hostname
- L'hostname come definito all'interno del sistema client. Queste informazioni per i sistemi Red Hat Enterprise Linux vengono trovate spesso in
/etc/hostname
. - Indirizzo IP
- L'indirizzo IP del client.
- Kernel
- Il kernel installato e funzionante sul sistema client.
- Registrato
- La data e l'ora della registrazione del sistema con RHN, e della creazione di questo profilo.
- Checkin
- La data e l'ora dell'ultimo check in del sistema con RHN.
- Ultimo avviato
- La data e l'ora dell'ultimo avvio o riavvio del sistema.
Nota
I sistemi con un entitlement di Gestione possono essere riavviati da questa schermata.- Selezionate Programma riavvio del sistema
- Fornite la data e l'ora più prossima entro la quale può essere eseguito il riavvio.
- Fate clic sul pulsantenella parte bassa sulla destra.
Quando il client esegue il check in dopo il periodo d'avvio programmato, RHN indicherà al sistema di eseguire un riavvio. - Bloccatto
- Indica se un sistema è stato bloccato.Per i sistemi bloccati non è possibile programmare le azioni attraverso l'interfaccia web, fino a quando il blocco non viene rimosso. Ciò non impedisce l'applicazione degli auto-errata updates attraverso l'interfaccia web. Per impedire l'applicazione degli auto-errata updates, deselezionate Auto Errata Update dalla sottotabella Dettagli del sistema ⇒ Dettgli ⇒ Proprietà.Il blocco di un sistema può aiutarvi a prevenire le modifiche accidentali di un sistema. Per esempio, il suddetto sistema può far parte di un ambiente di produzione, sul quale non desiderate ricevere alcun aggiornamento o alcun nuovo pacchetto fino a quando non decidete di sbloccarlo.
Importante
Bloccando un sistema all'interno di una interfaccia web, non impedirete lo svolgimento di azioni originate dal sistema client. Per esempio, se un utente esegue il login direttamente sul client eseguendoup2date
, il comandoup2date
installerà gli errata disponibili anche se il sistema risulta bloccato sull'interfaccia web.Altresì, bloccando un sistema non sarete in grado di limitare il numero di utenti in grado di accedere al sistema tramite l'interfaccia web. Se desiderate limitare l'accesso al sistema associate il sistema stesso ad un Gruppo di sistemi, ed assegnatelo ad un Amministratore del Gruppo di sistemi. Per maggiori informazioni sui gruppi del sistema consultate la Sezione 4.4.3, «Gruppi di sistemi».È possibile anche bloccare sistemi multipli tramite il System Set Manager. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.4.4.12.4, «System Set Manager ⇒ Misc ⇒ Blocco dei sistemi».
osad
, ed il suo servizio dovrà essere in esecuzione. Consultate la sezione Come abilitare Push per i Client della RHN Satellite Server 5.2.0 Installation Guide per informazioni.
- Canale di base
- La prima riga indica il canale di base al quale questo client è sottoscritto. Il canale di base dovrebbe corrispondere al sistema operativo del sistema.
- Canali figlio
- Le righe di testo di seguito riportate, le quali dipendono dal canale di base, rappresentano i canali figlio. Esempi sono il canale Red Hat Network Tools ed il canale RHEL AS Extras.
Nota
- Nome del profilo
- Questo nome modificabile per il profilo del sistema, viene impostato per default sull'hostname del sistema stesso. Esso serve per distinguere il profilo di questo sistema dagli altri profili.
- Entitlement
- L'entitlement di base attualmente applicato a questo sistema.
- Notifiche
- Indica le opzioni di notifica per questo sistema. Potete scegliere se ricevere le email di notifica sulla disponibilità di errata updates per questo sistema. In aggiunta, è possibile includere i sistemi aventi un entitlement di Gestione all'interno della email riassuntiva giornaliera.
- Auto Errata Update
- Indica se il sistema è stato configurato per ricevere automaticamente gli aggiornamenti.
- Descrizione
- Queste informazioni vengono generate automaticamente al momento della registrazione. È possibile modificarle in modo da includere tutte le informazioni desiderate.
- Posizione
- Se inserito, questo campo mostra l'indirizzo fisico del sistema.
4.4.2.10.1.2. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Proprietà Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Nome del profilo
- Per default questo è l'hostname del sistema. Tuttavia è possibile alterare il nome del profilo in modo da permettervi di distinguere questo profilo dagli altri.
- Entitlement di base
- Selezionate un canale di base per il sistema, dagli entitlement di base disponibili.
- Entitlement aggiuntivi
- Se disponibili, applicate un entitlement di Monitoring, Provisioning, Virtualizzazione o Piattaforma di virtualizzazione al sistema.
- Notifiche
- Scegliete se ricevere o meno le notifiche riguardanti questo sistema, e se includere il sistema stesso all'interno del sommario giornaliero. (Per default tutti i sistemi con un entitlement di Gestione e di Provisioning vengono inclusi all'interno del sommario.) Questa impostazione permetterà di essere aggiornati sulla presenza di tutte le advisory riguardanti il sistema. Ogni qualvolta viene creato un aggiornamento per il sistema, verrà inviata una notifica tramite email.Il sommario giornaliero riporta gli eventi del sistema che interessano i pacchetti come ad esempio gli Errata Update programmati, i processi di riavvio del sistema, o gli errori durante il check in. In aggiunta all'inclusione del sistema, è necessario selezionare sulla pagina Vostre preferenze della categoria Panoramica, la ricezione delle email di notifica.
- Auto-errata update
- Se è stata selezionata questa casella, gli errata disponibili verranno applicati automaticamente sul sistema al momento del check in. La suddetta azione si verifica senza l'intervento dell'utente. Desideriamo informare gli utenti che Red Hat non consiglia l'utilizzo della funzione auto-update per sistemi in abienti di produzione, poichè i conflitti che ne possono derivare tra i pacchetti e gli ambienti possono causare errori del sistema. Il Red Hat Network Daemon deve essere abilitato sul sistema per poter utilizzare questa funzione.
- Descrizione
- Per default questa casella registra il sistema operativo, la release e l'architettura del sistema al momento della registrazione. È possibile modificare queste informazioni a vostro piacimento.
Nota
4.4.2.10.1.3. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Note Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Come prima cosa sottoscrivete il sistema al canale RHN Tools ed utilizzate
up2date
per installare i pacchettirhncfg
,rhncfg-client
, erhncfg-actions
.yum update rhncfg rhncfg-client rhncfg-actions
yum update rhncfg rhncfg-client rhncfg-actions
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Eseguite il login sul sistema come utente root, ed aggiungete il seguente file nella directory di configurazione RHN locale:
allowed-actions/scripts/run
.- Create la directory necessaria sul sistema target:
mkdir -p /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script
mkdir -p /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Create un file vuoto
run
nella directory in questione, in modo da utilizzarlo come un flag per RHN, segnalando il permesso di abilitare i comandi remoti:touch /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script/run
touch /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script/run
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow
4.4.2.10.1.4. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Satellite Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnreg_ks
, per eseguire una nuova registrazione del sistema e ottenere nuovamente tutte le impostazioni di Red Hat Network. Diversamente dalle chiavi di attivazione tipiche, le quali non risultano associate con un ID specifico del sistema, le chiavi qui create non vengono visualizzate all'interno della pagina Chiavi di attivazione.
rhnreg_ks --server=<server-url> --activationkey=<reactivation-key>,<activationkey> --force
rhnreg_ks --server=<server-url> --activationkey=<reactivation-key>,<activationkey> --force
Avvertimento
rhnreg_ks
), durante l'esecuzione di un kickstart basato sul profilo, in caso contrario kickstart fallirà.
4.4.2.10.1.5. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Hardware Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.1.6. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Note Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.1.7. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Proxy Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.1.8. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Proxy Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.1.9. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli ⇒ Satellite Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.2. Dettagli del sistema ⇒ Software Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.2.1. Dettagli del sistema ⇒ Software ⇒ Errata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.2.2. Dettagli del sistema ⇒ Software ⇒ Pacchetti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Pacchetti
- Il display di default della scheda Pacchetti descrive le opzioni a voi disponibili, e fornisce i mezzi necessari per aggiornare l'elenco dei vostri pacchetti. Per aggiornare o completare un elenco non aggiornato, possibilmente a causa di una installazione manuale dei pacchetti, fate clic su Aggiorna elenco pacchetti nell'angolo in basso sulla destra di questa pagina. La prossima volta che il demone di RHN esegue un collegamento con RHN, esso aggiornerà il vostro Profilo del sistema con l'ultimissimo elenco di pacchetti installati.
- Elenca/Rimuovi
- Elenca i pacchetti installati e permette la loro rimozione. Visualizza ed organizza i pacchetti in base al nome, architettura e la data di installazione sul sistema. Esegue una ricerca dei pacchetti desiderati digitandoli nella casella Filtra per nome del pacchetto o cliccando la lettera o numero corrispondente al primo carattere del nome del pacchetto. Fate clic sul nome del pacchetto per visualizzare la pagina Dettagli del pacchetto relativa. Per cancellare i pacchetti dal sistema, selezionate la casella corrispondente e fate clic su nell'angolo in basso sulla destra della pagina. A questo punto verrà visualizzata una pagina di conferma con tutti i pacchetti interessati. Fate clic sul pulsante per rimuovere i pacchetti.
- Aggiorna
- Visualizza un elenco di pacchetti con una nuova versione disponibile, basata sulle versioni dei pacchetti presenti nei canali del sistema. Fate clic sul nome più recente del pacchetto per visualizzare la pagina Dettagli del pacchetto corrispondente. Per aggiornare immediatamente i pacchetti, selezionateli e fate clic su . Per scaricare i pacchetti come file .tar, selezionateli e successivamente fate clic su .
- Installa
- Vi permette di installare i nuovi pacchetti sul sistema dai canali disponibili. Fate clic sul nome del pacchetto per visualizzare la pagina Dettagli del pacchetto corrispondente. Per installare i pacchetti, selezionateli e fate clic sul pulsante .
- Verifica
- Convalida i pacchetti installati sul sistema con il database RPM corrispondente. Tale operazione è equivalente all'esecuzione di
rpm -V
. In modo specifico, questa scheda vi permette di confrontare i metadati dei pacchetti del sistema, con le informazioni provenienti dal database come ad esempio il checksum del file, la dimensione del file, i permessi, il proprietario, il gruppo ed il tipo. Per verificare i pacchetti selezionateli e successivamente fate clic su , confermando la suddetta azione. Una volta terminato, sarà possibile visualizzare i risultati selezionando questa azione all'interno della scheda Cronologia sotto Eventi. - Profili
- Conferisce la possibilità di confrontare i pacchetti su questo sistema, con quelli dei profili salvati e di altri sistemi di Gestione e di Provisioning. Per eseguire un confronto con un profilo salvato, selezionate quello desiderato dal menu a tendina, e successivamente fate clic sul pulsante Confronta. Per eseguire un confronto con un altro sistema, selezionatelo dal menu a tendina e successivamente fate clic sul pulsante Confronta. Per creare un profilo salvato in base al sistema esistente, fate clic su , inserite le informazioni desiderate e fate clic su . I suddetti profili vengono salvati all'interno della pagina Profili salvati collegata con la barra di navigazione di sinistra.(Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Una volta confrontati i profili del pacchetto, gli utenti del Provisioning hanno la possibilità di sincronizzare i pacchetti del sistema selezionato con i pacchetti del profilo con il quale è stato eseguito il confronto. Da notare che tale azione potrebbe cancellare i pacchetti sul sistema non presenti nel profilo e installare i pacchetti dal profilo stesso. Per installare pacchetti specifici selezionate le caselle corrispondenti presenti nel profilo. Per eseguire la rimozione di pacchetti precedentemente installati sul sistema, selezionate i pacchetti che presentano la dicitura Solo questo sistema.. Per sincronizzare i pacchetti del sistema con il profilo confrontato, selezionate la casella master nella parte alta della colonna. Successivamente fate clic su . Sulla schermata di conferma controllate nuovamente le modifiche e selezionate il periodo entro il quale eseguire l'azione, per poi fare clic su .
4.4.2.10.2.3. Dettagli del sistema ⇒ Software ⇒ Canali Software Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.3. Dettagli del sistema ⇒ Configurazione ⇒ Sandbox Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
rhncfg*
. Consultate Sezione 4.7.1, «Preparazione dei sistemi alla gestione della configurazione» su come abilitare o disabilitare le azioni programmate per un sistema.
4.4.2.10.3.1. Dettagli del sistema ⇒ Configurazione ⇒ Panoramica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.3.2. Dettagli del sistema ⇒ Configurazione ⇒ File gestiti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Filename
- Questa colonna mostra sia il nome che il percorso d'implementazione per questo file.
- Revisione
- Questa colonna aumenta ogni qualvolta viene eseguita una modifica sul file gestito.
- Dal canale di configurazione
- Questa colonna indica il nome del canale che contiene il file, oppure visualizza (l'override del sistema) per i file disponibili solo per questo sistema.
- Override
- Se questo file di configurazione sovrascrive un altro file, il file sovrascritto viene elencato in questa colonna insieme al suo canale host.
Nota
4.4.2.10.3.3. Dettagli del sistema ⇒ Configurazione ⇒ Confronta file Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.3.4. Dettagli del sistema ⇒ Configurazione ⇒ Gestisci canali di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
httpd.conf
con precedenza rispetto al file di un canale con una posizione più bassa)
4.4.2.10.3.5. Dettagli del sistema ⇒ Configurazione ⇒ Override locali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.3.6. Dettagli del sistema ⇒ Configurazione ⇒ Sandbox Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.4. Dettagli del sistema ⇒ Provisioning Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.4.1. Dettagli del sistema ⇒ Provisioning ⇒ Kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
IPADDR=192.168.0.28 GATEWAY=192.168.0.1
IPADDR=192.168.0.28
GATEWAY=192.168.0.1
network
di un file kickstart potrà somigliare alla seguente:
network --bootproto=static --device=eth0 --onboot=on --ip=$IPADDR --gateway=$GATEWAY
network --bootproto=static --device=eth0 --onboot=on --ip=$IPADDR
--gateway=$GATEWAY
$IPADDR
sarà 192.168.0.28
, e $GATEWAY
sarà 192.168.0.1
Nota
4.4.2.10.4.2. Dettagli del sistema ⇒ Provisioning ⇒ Snapshot Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
- appartenenze al gruppo
- sottoscrizioni del canale
- pacchetti installati
- sottoscrizioni del canale di configurazione
- file di configurazione
- etichette snapshot
4.4.2.10.4.3. Dettagli del sistema ⇒ Provisioning ⇒ Etichette delle Snapshot Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.5. Dettagli del sistema ⇒ Virtualizzazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.5.1. Dettagli del sistema ⇒ Virtualizzazione ⇒ Dettagli Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Stato
- Questo campo indica se il sistema virtuale è in esecuzione, sospeso, arrestato oppure se si è arrestato inaspettatamente.
- Aggiornamenti
- Questo campo indica se l'errata applicabile al guest deve essere ancora applicato.
- Canale software di base
- Indica il canale di base al quale il guest è sottoscritto.
Nota
4.4.2.10.5.2. Dettagli del sistema ⇒ Monitoring Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.5.3. Dettagli del sistema ⇒ Gruppi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.5.3.1. Dettagli del sistema ⇒ Gruppi ⇒ Elenca/Abbandona Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.5.3.2. Dettagli del sistema ⇒ Eventi ⇒ In attesa Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.5.4. Dettagli del sistema ⇒ Eventi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.2.10.5.4.1. Dettagli del sistema ⇒ Eventi ⇒ In attesa Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
— Evento del pacchetto
— Evento Errata
— Evento preferenze
— Evento del sistema
4.4.2.10.5.4.2. Dettagli del sistema ⇒ Eventi ⇒ Cronologia Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.3. Gruppi di sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Creare gruppi di sistemi. (Consultare la Sezione 4.4.3.1, «Creazione dei gruppi».)
- Aggiungere i sistemi ai gruppi. (Consultare la Sezione 4.4.3.2, «Aggiunta e rimozione dei sistemi in gruppi».)
- Rimuovere i sistemi dai gruppi. (Consultare la Sezione 4.4.2.10, «Informazioni sul sistema».)
- Assegnare i permessi del gruppo di sistemi agli utenti. (Consultare la Sezione 4.9, «Utenti».)
- Seleziona — Queste caselle permettono di aggiungere i sistemi in gruppi al System Set Manager. Per selezionare i gruppi, selezionate le caselle appropriate e fate clic sul pulsante situato sotto la colonna. Tutti i sistemi presenti nei gruppi selezionati vengono aggiunti al System Set Manager. È possibile usare System Set Manager per eseguire azioni simultanee. Se desiderate aggiungere solo i sistemi comuni in tutti i gruppi, selezionateli e successivamente fate clic sul pulsante . Per aggiungere tutti i sistemi presenti all'interno dei gruppi, selezionateli e fate clic sul pulsante . Ogni sistema comparirà solo una volta, senza tener conto del numero dei gruppi ai quali appartiene. Per informazioni consultare la Sezione 4.4.4, «System Set Manager».
- Aggiornamenti — Mostra il tipo di Errata Alert applicabile al gruppo, o conferma l'aggiornamento dello stesso. Facendo clic sull'icona dello stato di un gruppo verrete direzionati sulla scheda Errata della pagina Informazioni gruppo di sistemi. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.4.3.3, «Informazioni gruppo di sistemi».Le icone dello stato riportano un diverso stato di attenzione:
— Tutti i sistemi all'interno del gruppo sono aggiornati
— Errata critico disponibile, aggiornamento fortemente consigliato
— Aggiornamenti disponibili e consigliati
- Nome del gruppo — Il nome del gruppo come riportato durante la sua creazione. Il nome deve essere sufficientemente esplicito in modo da differenziare facilmente il nome stesso da quelli dei gruppi restanti. Facendo clic sul nome di un gruppo, verrete direzionati sulla tabella Dettagli della pagina Informazioni gruppo di sistemi relativa. Per informazioni consultate la Sezione 4.4.3.3, «Informazioni gruppo di sistemi».
- Sistemi — Numero totale di sistemi presenti all'interno del gruppo. Facendo clic sul numero verrete direzionati sulla tabella Sistemi, della pagina Informazioni gruppo di sistemi del gruppo in questione. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.4.3.3, «Informazioni gruppo di sistemi».
- Utilizza in SSM — Facendo clic sul pulsante in questa colonna, verrà caricato il gruppo dalla fila in questione, e verrà lanciato immediatamente il System Set Manager. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.4.4, «System Set Manager».
4.4.3.1. Creazione dei gruppi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.3.2. Aggiunta e rimozione dei sistemi in gruppi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.3.3. Informazioni gruppo di sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.3.3.1. Informazioni gruppo di sistemi ⇒ Dettagli Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.3.3.2. Informazioni gruppo di sistemi ⇒ Sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.3.3.3. Informazioni gruppo di sistemi ⇒ Sistemi target Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.3.3.4. Informazioni gruppo di sistemi ⇒ Errata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.3.3.5. Informazioni gruppo di sistemi ⇒ Ammin Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.3.3.6. Informazioni gruppo di sistemi ⇒ Probe Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4. System Set Manager Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Applicazione degli aggiornamenti Errata
- Aggiornamenti dei pacchetti alle versioni più recenti disponibili
- Aggiunta/rimozione dei sistemi per/dai gruppi del sistema
- Sottoscrizione/annullamento sottoscrizione dei sistemi per/dai canali
- Aggiornamento profili del sistema
- Modifica preferenze del sistema, come ad esempio download programmato e installazione dei pacchetti
- Esegue contemporaneamente un processo kickstart su diversi sistemi abilitati al Provisioning
- Imposta la sottoscrizione e la posizione dei canali di configurazione per i sistemi abilitati al Provisioning
- Inserisce una etichetta alle istantanee più recenti dei sistemi selezionati con entitlement di Provisioning
- Riporta i sistemi con un entitlement di Provisioning sulle istantanee precedenti
- Esegue i comandi remoti sui sistemi con un entitlement di Provisioning
- Fate clic sul link System Set Manager nell'area di navigazione di sinistra.
- Fate clic sul pulsante Usa Gruppo nell'elenco Gruppi del sistema.
- Controllate il link Lavora con il gruppo sulla pagina Informazioni gruppo del sistema.
4.4.4.1. System Set Manager ⇒ Pamoramica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.2. System Set Manager ⇒ Sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.3. System Set Manager ⇒ Errata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.4. System Set Manager ⇒ Pacchetti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.4.1. System Set Manager ⇒ Pacchetti ⇒ Aggiornamento Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.4.2. System Set Manager ⇒ Pacchetti ⇒ Installazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.4.3. System Set Manager ⇒ Pacchetti ⇒ Rimozione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.5. System Set Manager ⇒ Verifica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rpm --verify
per il pacchetto specificato. Se sono presenti alcune differenze le stesse verranno visualizzate all'interno della pagina Dettagli del sistema, relativa al sistema in questione.
4.4.4.6. System Set Manager ⇒ Patch Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.7. System Set Manager ⇒ Patch Cluster Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.8. System Set Manager ⇒ Gruppi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.9. System Set Manager ⇒ Canali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.9.1. System Set Manager ⇒ Canali ⇒ Sottoscrizioni canale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.10. System Set Manager ⇒ Configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg*
. Per informazioni su come abilitare e disabilitare le azioni programmate per un sistema, consultate la Sezione 4.7.1, «Preparazione dei sistemi alla gestione della configurazione».
4.4.4.10.1. System Set Manager ⇒ Configurazione ⇒ Implementa File Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.10.2. System Set Manager ⇒ Configurazione ⇒ Confronta File Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.10.3. System Set Manager ⇒ Configurazione ⇒ Sottoscrivi ai canali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.10.4. System Set Manager ⇒ Configurazione ⇒ Rimuovi sottoscrizione dai canali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.10.5. System Set Manager ⇒ Configurazione ⇒ Abilita configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.11. System Set Manager ⇒ Provisioning Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.11.1. System Set Manager ⇒ Provisioning ⇒ Kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.11.2. System Set Manager ⇒ Provisioning ⇒ Etichetta di sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.11.3. System Set Manager ⇒ Provisioning ⇒ Rollback Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.11.4. System Set Manager ⇒ Provisioning ⇒ Comando remoto Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
run
sui sistemi client per far sì che questa funzione venga abilitata. Consultate per maggiori informazioni la descrizione della sottoscheda Configurazione della tabella Canali. Potrete altresì identificare un utente specifico, un gruppo ed un periodo di timeout, insieme allo stesso script di questa pagina. Selezionate una data ed un orario per iniziare ad eseguire il comando e successivamente fate clic su .
4.4.4.12. System Set Manager ⇒ Misc Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.12.1. System Set Manager ⇒ Misc ⇒ Aggiornmenti profili del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.12.2. System Set Manager ⇒ Misc ⇒ Informazioni personalizzate del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.12.3. System Set Manager ⇒ Misc ⇒ Riavvio dei sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.12.4. System Set Manager ⇒ Misc ⇒ Blocco dei sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.12.5. System Set Manager ⇒ Misc ⇒ Rimozione dei sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.12.6. System Set Manager ⇒ Misc ⇒ Aggiunta e rimozione degli entitlement Add-On Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.4.12.7. System Set Manager ⇒ Misc ⇒ Preferenze del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Ricevi notifiche di Aggiornamento/Errata — Questa impostazione è in grado di mantenervi sempre aggiornati su tutte le advisory riguardanti i vostri sistemi. Ogni qualvolta viene reso disponibile un aggiornamento per il vostro sistema, il quale risulta essere sotto la vostra supervisione, verrà inviata una email di notifica.
- Includi il sistema nel sommario giornaliero — Tale impostazione include i sistemi selezionati, all'interno di sommari giornalieri di eventi riguardanti i sistemi stessi. (Per impostazione predefinita tutti i sistemi con entitlement di Gestione e di Provisioning vengono inclusi all'interno del sommario.) Questi eventi sono azioni in grado di interessare i pacchetti, un esempio possono essere gli Errata Updates programmati, i riavvii del sistema o l'impossibilità di eseguire il check in. Oltre ad includere i sistemi qui è necessario scegliere di ricevere le notifiche email nella pagina Preferenze della categoria Il tuo RHN. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.3.2, «Pagina "Preferenze"». Da notare che RHN invierà questi sommari solo agli indirizzi email verificati.
- Applicazione automatica di Errata rilevanti — Questa impostazione vi permette di ottenere in modo automatico, tutti gli aggiornamenti Errata che riguardano il sistema selezionato. Ciò significa che tutti i pacchetti associati con l'Errata, verranno aggiornati senza l'intervento dell'utente. È importante ricordare agli utenti che Red Hat non consiglia l'utilizzo dell'aggiornamento automatico con i sistemi di produzione, poichè i conflitti che si possono creare tra i pacchetti e gli ambienti possono causare errori all'interno del sistema.
4.4.5. Ricerca avanzata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- DMI Info — Il Desktop Management Interface (DMI) è lo standard per la gestione dei componenti sul sistema. È possibile eseguire una ricerca dei sistemi RHN Satellite utilizzando i seguenti metodi DMI:
- Sistema — Numeri o nomi del prodotto, Nomi dei produttori, Numeri seriali, ed altre informazioni che possono essere unici per un sistema
- BIOS — Informazioni del supporto BIOS come ad esempio la versione ed il nome del rivenditore BIOS, supporto hardware abilitato nel BIOS, e molto altro
- Asset Tag — Un identificatore unico assegnato da un dipartimento IT (o rivenditore) ad un sistema per migliorarne il monitoraggio, gestione ed inventario
- Posizione — La posizione fisica di un sistema, incluso:
- Indirizzo — L'indirizzo del sistema o set di sistemi
- Compilazione — La compilazione o sito in un indirizzo
- Stanza — La stanza del sistema o del server all'interno di una compilazione
- Rack — La posizione designata all'interno di una stanza del server dov'è situato un sistema.
- Dettagli — Gli identificatori unici assegnati ad un sistema dagli amministratori del sistema ed in particolare dagli Amministratori Satellite incluso:
- Nome/Descrizione — Il nome assegnato ad un sistema dall'Ammanistraatore Satellite previa aggiunta al server RHN Satellite.
- ID — Un identificatore unico ad un sistema o set di sistemi.
- Informazioni personalizzate — Informazioni relative al sistema uniche al sistema stesso.
- Etichetta della Snapshot — Il nome assegnato ad una nuova o precedente snapshot del sistema
- Kernel in esecuzione — Il kernel in esecuzione corrente su di un sistema registrato ad un Satellite
- Hardware — È possibile eseguire una ricerca dei sistemi tramite componenti particolari presenti nel sistema, incluso:
- Modello CPU — Il nome del modello dalla CPU (come ad esempio Pentium o Athlon)
- CPU MHz Minore di — Esegue una ricerca dei sistemi con un processore con velocità minore di quella designata dall'utente in Megahertz.
- CPU MHz Maggiore di — Esegue una ricerca dei sistemi con un processore con velocità maggiore di quella designata dall'utente in Megahertz.
- Numero di CPU Minore di — Esegue una ricerca dei sistemi con un numero di processori minore di quella indicata dall'utente.
- Numero di CPU Maggiore di — Esegue una ricerca dei sistemi con un numero di processori maggiore di quella indicata dall'utente.
- RAM Minore di — Esegue una ricerca dei sistemi con una memoria minore di quella indicata dall'utente.
- RAM Maggiore di — Esegue una ricerca dei sistemi con una memoria maggiore di quella indicata dall'utente.
- Pacchetti — La ricerca dei sistemi può essere eseguita in base ai pacchetti installati (e non ancora installati) presenti sul sistema.
- Pacchetti installati — Filtra i sistemi in base a particolari pacchetti installati
- Pacchetti necessari — Filtra i sistemi in base a pacchetti particolari da installare
- Attività — È possibile eseguire una ricerca dei sistemi in base alla quantità di tempo trascorsa dal primo o dall'ultimo check-in con RHN Satellite
- Giorni dall'ultimo check-in — La quantità di tempo (in giorni) trascorsa dall'ultimo check-in dei sistemi sul RHN Satellite.
- Giorni dal primo check-in — La quantità di tempo (in giorni) trascorsa dal primo check-in dei sistemi sul RHN Satellite
- Informazioni della rete — È possibile eseguire una ricerca dei sistemi in base alle informazioni specifiche di networking come ad esempio l'indirizzo IP.
- Hostname — Il nome associato con un sistema registrato su RHN Satellite
- Indirizzo IP — L'indirizzo di rete del sistema registrato con RHN Satellite
- Dispositivi Hardware — È possibile eseguire una ricerca dei sistemi in base alle informazioni hardware specifiche come ad esempio i nomi del driver e del dispositivo o tramite gli ID del rivenditore.
- Descrizione — Informazioni sommario del dispositivo, nome/numero del modello o marca (ad esempio
Intel 82801HBM/HEM
) - Driver — Il driver del kernel o nome del modulo (come ad esempio
tulip.o
oiwl3945
) - ID del dispositivo — Il numero esadecimale corrispondente per il dispositivo installato nel sistema.
- ID del rivenditore — Il numero esadecimale corrispondente al rivenditore del dispositivo installato nel sistema.
4.4.6. Chiavi di attivazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnreg_ks
.
Nota
4.4.6.1. Gestione delle chiavi di attivazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Selezionate Sistemi => Chiavi di attivazione dalla barra di navigazione superiore e di sinistra.
- Fate clic sul link crea nuova chiave nell'angolo in alto a destra.
Avvertimento
In aggiunta ai campi sotto riportati, gli utenti di RHN Satellite sono in grado di popolare il campo Chiave. Questa stringa di caratteri definita dall'utente può essere emessa conrhnreg_ks
per registrare i sistemi client con Satellite. Non inserite virgole all'interno della chiave. Tutti gli altri caratteri vengono accettati. Le virgole possono creare problemi, poichè esse vengono usate come caratteri separatori quando vengono incluse contemporaneamente due o più chiavi di attivazione. Per informazioni consultate Sezione 4.4.6.2, «Uso contemporaneo di chiavi di attivazioni multiple». - Fornite le seguenti informazioni:
- Descrizione — Descrizione definita dall'utente per identificare la chiave di attivazione generata.
- Limiti Utilizzo — Il numero massimo di sistemi sottoscritti che possono essere registrati contemporaneamente sulla chiave di attivazione. Per un uso illimitato lasciare in bianco questo campo. Cancelando un profilo del sistema ridurrete il conteggio di una unità, mentre registrando un profilo con la chiave, aumenterete il suddetto conteggio di una unità.
- Canale di base — Il canale primario per la chiave. Se non è stata eseguita alcuna selezione, è possibile eseguire una selezione da tutti i canali figli, anche se i sistemi possono essere registrati solo su canali applicabili.
- Entitlement aggiuntivi — Rappresentano gli entitlement supplementari per la chiave, ed includono il Monitoring, Provisioning, Virtualization, e Virtualization Platform. Tutti i sistemi verranno registrati su questo livello insieme alla chiave.
- Default Universale — Luogo nel quale la chiave può essere considerata come chiave di attivazione primaria per la vostra organizzazione.
Fate clic su.
Figura 4.6. Chiavi di attivazione
4.4.6.2. Uso contemporaneo di chiavi di attivazioni multiple Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- canali software di base — errore nella registrazione
- entitlement — errore nella registrazione
- impossibile configurare la flag — configurazione della gestione impostata
rhnreg_ks
oppure in un profilo kickstart all'interno della scheda Post della pagina Informazioni Kickstart. Per informazioni consultare Sezione 4.4.9.3, «Crea un nuovo profilo kickstart».
4.4.7. Profili archiviati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.8. Informazioni personalizzate del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
asset
all'interno della pagina Informazioni personalizzate del sistema.
Asset
e Posizione esatta di ogni sistema
, facendo successivamente clic su . Di seguito la chiave comparirà all'interno dell'elenco chiavi informazioni personalizzate.
4.4.8.1. rhn-custom-info Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn-custom-info
il quale esegue le stesse azioni del prompt della shell.
rhn-custom-info
:
rhn-custom-info options key1 value1
rhn-custom-info options key1 value1
rhn-custom-info --username=admin --password=f00b4rb4z --server-url=satellite.example.com --list-values
rhn-custom-info --username=admin --password=f00b4rb4z --server-url=satellite.example.com --list-values
rhn-custom-info -h
.
4.4.9. File di kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Importante
/var/www/html/pub/
sul Proxy. I RHN Satellites sono già in possesso di un albero per ogni distribuzione di Red Hat e per questo motivo non necessitano di alberi separati. Anche se un sistema esegue un collegamento tramite RHN Proxy Server per Satellite, i suddetti alberi risulteranno disponibili per kickstart. Consultate la Sezione 4.4.9.6, «Kickstart ⇒ Distribuzioni» per informazioni su come impostare gli alberi di installazione.
Figura 4.7. Panoramica di kickstart
4.4.9.1. Introduzione a kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
http://satellite.example.com/ks/dis/ks-rhel-i386-es-4-u5
, seguito dal nome del pacchetto che desiderate scaricare, ad esempio: http://satellite.example.com/ks/dis/ks-rhel-i386-es-4-u5/GPL
.
4.4.9.1.1. Spiegazione di kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Dopo averlo posizionato sulla rete ed abilitato, il PXE logic della macchina trasmette il proprio indirizzo MAC insieme ad una richiesta.
- Se non avete utilizzato un indirizzo IP statico, il server DHCP riconosce la richiesta e conseguentemente estende una offerta per informazioni di rete necessarie per l'avvio della nuova macchina. Ciò include un indirizzo IP, il gateway predefinito da utilizzare, la maschera di rete, l'indirizzo IP del server TFTP o HTTP contenente il programma del bootloader, ed il percorso completo compreso il nome del file del programma in questione (relativo al root del server).
- La macchina quindi applicherà le informazioni per il networking, inizializzando una sessione con il server in modo da richiedere il programma del bootloader.
- Una volta caricato il bootloader, esso andrà alla ricerca dei propri file di configurazione sul server sul quale è stato precedentemente caricato. Questo file indica quale kernel e quali opzioni, come ad esempio la RAM disk (initrd) image iniziale, devono essere eseguite sulla macchina che state per avviare. Se assumiamo che il programma del bootloader sia SYSLINUX, questo file si trova all'interno della directory
pxelinux.cfg
sul server, e risulta essere l'equivalente esadecimale del nuovo indirizzo IP della macchina. Per esempio un file di configurazione del bootloader per Red Hat Enterprise Linux AS 2.1 dovrebbe contenere:Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - La macchina accetta e decomprime init image ed il kernel, avvia il kernel stesso, ed inizializza una installazione kickstart con le opzioni fornite dal file di configurazione del bootloader, incluso il server contenente il file di configurazione di kickstart.
- Il suddetto file di configurazione di kickstart guida la macchina alla posizione dei file d'installazione.
- La nuova macchina viene creata in base ai parametri stabiliti all'interno del file di configurazione di kickstart.
4.4.9.1.2. Prerequisiti di kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Anche se il server DHCP non è necessario per l'esecuzione di kickstart, esso semplificherà la configurazione delle impostazioni della rete nel file kickstart. Sarà altresì possibile eseguire l'avvio dalla rete. Se non siete in possesso di un server di rete e state utilizzando gli indirizzi IP statici, selezionate un IP statico durante lo sviluppo del profilo kickstart.
- È possibile utilizzare un server FTP invece di eseguire l'hosting degli alberi della distribuzione kickstart tramite HTTP.
- Configurare DHCP in modo da assegnare i parametri di networking richiesti, e la posizione del programma del bootloader.
- Specificare quale kernel da utilizzare all'interno del file di configurazione del bootloader, insieme alle opzioni.
4.4.9.1.3. Creazione di ISO kickstart avviabili Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/isolinux
presente sul primo CD-ROM della distribuzione target. Successivamente modificate il file isolinux.cfg
su 'ks'. Modificate poi la sezione 'ks' nel seguente modo:
label ks kernel vmlinuz append text ks={url} initrd=initrd.img lang= devfs=nomount ramdisk_size=16438 \ {ksdevice}
label ks
kernel vmlinuz
append text ks={url} initrd=initrd.img lang= devfs=nomount ramdisk_size=16438 \
{ksdevice}
http://my.sat.server/kickstart/ks/mode/ip_range
http://my.sat.server/kickstart/ks/mode/ip_range
ksdevice=eth0
ksdevice=eth0
isolinux.cfg
, come ad esempio aggiungere le opzioni di kickstart, messaggi d'avvio diversi, oppure periodi di timeout più corti.
mkisofs -o file.iso -b isolinux.bin -c boot.cat -no-emul-boot -boot-load-size 4 \ -boot-info-table -R -J -v -T isolinux/
mkisofs -o file.iso -b isolinux.bin -c boot.cat -no-emul-boot -boot-load-size 4 \
-boot-info-table -R -J -v -T isolinux/
isolinux/
è il percorso relativo per la directory contenente i file isolinux dal CD di distribuzione, mentre file.iso
è il file ISO di output, posizionato nella directory corrente.
4.4.9.1.4. Interazione di kickstart con PXE Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
4.4.9.2. Profili kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.8. Profili kickstart
4.4.9.3. Crea un nuovo profilo kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Nella prima riga inserire una etichetta del profilo kickstart. Questa etichetta non può contenere spazi, quindi utilizzare i trattini (-) o i trattini bassi (_) come separatori.
- Selezionare un Canale di base per questo profilo contenente i pacchetti basati su di una architettura specifica ed una versione di Red Hat Enterprise Linux, ad esempio Red Hat Enterprise Linux (v.5 per 32-bit x86).
- Selezionare un albero sul quale poter eseguire un kickstart per questo profilo. Il menu a tendina del suddetto albero viene popolato solo se avete creato una o due distribuzioni per il canale di base selezionato.
- Selezionare il Tipo di Virtualizzazione dal menu a tendina. Per maggiori informazioni sulla virtualizzazione consultare il Capitolo 7, RHN Satellite e Sistemi client virtualizzati.
Nota
Se non desiderate utilizzare il profilo kickstart per creare i sistemi guest virtuali, selezionate Guest virtualizzato KVM. - Sulla seconda pagina selezionate (o inserite) l'URL dell'albero di kickstart.
- Sulla terza pagina selezionate una password root per il sistema. Assicuratevi di seguire i consigli relativi alla password presenti nella sezione Sicurezza della Password della Red Hat Enterprise Linux Security Guide, disponibile su http://www.redhat.com/docs/manuals/enterprise/.
pyOpenSSL
, rhnlib
, libxml2-python
, e spacewalk-koan
insieme ai pacchetti associati.
- Assicuratevi che il canale software figlio rhn-tools, per il canale di base del profilo di kickstart, sia disponibile alla vostra organizzazione. In caso contrario è necessario richiedere gli entitlement per il canale software rhn-tools all'amministratore di Satellite.
- Assicuratevi che il canale figlio rhn-tools per questo canale di base del profilo kickstart, sia disponibile al vostro Satellite. In caso contrario, contattare l'amministratore di Satellite e richiedere un
satellite-sync
di rhn-tools. - Assicuratevi che
rhn-kickstart
ed i pacchetti associati corrispondenti a questo kickstart siano disponibili nel canale figlio rhn-tools di kickstart. In caso contrario, è necessario renderli disponibili per questo profilo kickstart per una sua funzione corretta.
http://my.satellite.server/ks/dist/ks-rhel-<ARCH>-<VARIANT>-<VERSION>
http://my.satellite.server/ks/dist/ks-rhel-<ARCH>-<VARIANT>-<VERSION>
client
che il server
, e VERSION è la release di Red Hat Enterprise Linux associato con il file kickstart.
4.4.9.3.1. Dettagli di Kickstart ⇒ Variabili Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.9. Dettagli di kickstart
- Rinominare il profilo
- Modificare il sistema operativo installato facendo clic su (Modifica)
- Modificare il Tipo di Virtualizzazione
Nota
La modifica del Tipo di Virtualizzazione potrebbe richiedere alcune modifiche al bootloader del profilo di kickstart e alle opzioni della partizione, e possibilmente la sovrascrittura delle impostazioni personalizzate dell'utente. Consultare la scheda Partizionamento per verificare qualsiasi impostazione nuova o modificata. - Modificare la quantità di Memoria Virtuale (in Megabyte di RAM) assegnata ai guest virtuali sui quali è stato eseguito kickstart con questo profilo.
- Modificare il numero di CPU Virtuali per ogni guest virtuale
- Modificare il Percorso dello storage virtuale dall'impostazione predefinita in
/var/lib/xen/
- Modificare la quantità di Spazio del disco virtuale (in Gigabyte) assegnato ad ogni guest virtuale
- Modificare il Bridge virtuale per il networking del guest virtuale
- Disattivare il profilo deselezionando la casella Attivo, in modo da non poterlo più usare per programmare un processo di kickstart.
- Controllare se abilitare il login per gli script
%post
personalizzati per il file/root/ks-post.log
- Controllare se abilitare il login per gli script
%pre
personalizzati per il file/root/ks-pre.log
- Controllare se conservare il file
ks.cfg
e tutti i frammenti%include
per la directory/root/
, di tutti i sistemi sui quali è stato eseguito kickstart con questo profilo. - Selezionate se desiderate, o meno, questo profilo come default per tutti i kickstart della vostra organizzazione, tramite la selezione o la deselezionando della casella corrispondente.
- Aggiungere qualsiasi Opzione del Kernel nella casella di testo corrispondente.
- Aggiungere qualsiasi Opzione Post Kernel nella casella di testo corrispondente.
- Inserite i commenti a voi utili per la distinzione di questo profilo dagli altri profili
4.4.9.3.2. Dettagli Kickstart ⇒ Sistema operativo Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Modifica del canale di base
- Selezione dai canali di base disponibili, come ad esempio Red Hat Enterprise Linux v.5 per 32-bit x86. Gli amministratori di Satellite possono visualizzare un elenco contenente tutti i canali di base attualmente sincronizzati con i rispettivi Satellite.
- Canali figlio
- Sottoscrizione a qualsiasi canale figlio disponibile del canale di base, ad esempio il canale rhn-tools*.
- Alberi disponibili
- Utilizzare il menu a tendina per scegliere gli alberi disponibili associati al canale di base.
- Posizione del file
- La posizione esatta dalla quale viene montato l'albero di kickstart. Questo valore viene determinato al momento della creazione del profilo. È possibile visualizzarlo su questa pagina ma non è possibile modificarlo.
4.4.9.3.3. Dettagli Kickstart ⇒ Variabili Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
IPADDR=192.168.0.28 GATEWAY=192.168.0.1
IPADDR=192.168.0.28
GATEWAY=192.168.0.1
network
di un file kickstart somiglia alla seguente:
network --bootproto=static --device=eth0 --onboot=on --ip=$IPADDR --gateway=$GATEWAY
network --bootproto=static --device=eth0 --onboot=on --ip=$IPADDR --gateway=$GATEWAY
$IPADDR
sarà 192.168.0.28
, e $GATEWAY
sarà 192.168.0.1
Nota
4.4.9.3.4. Dettagli Kickstart ⇒ Opzioni avanzate Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.9.3.5. Dettagli Kickstart ⇒ Kickstart Bare Metal Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.9.3.6. Dettagli del sistema ⇒ Dettagli Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.10. Dettagli del sistema
- Eseguire una selezione tramite il DHCP e l'IP statico a seconda della vostra rete
- Scegliere il livello di SELinux configurato sui sistemi nei confronti dei quali è stato eseguito kickstart
- Abilitare il configuration management oppure il remote command execution su sistemi nei quali è stato eseguito kickstart
- Modificare la password root associata con questo profilo
4.4.9.3.7. Dettagli del sistema ⇒ Locale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.9.3.8. Dettagli del sistema ⇒ Partizionamento Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
partition /boot --fstype=ext3 --size=200 partition swap --size=2000 partition pv.01 --size=1000 --grow volgroup myvg pv.01 logvol / --vgname=myvg --name=rootvol --size=1000 --grow
partition /boot --fstype=ext3 --size=200
partition swap --size=2000
partition pv.01 --size=1000 --grow
volgroup myvg pv.01 logvol / --vgname=myvg --name=rootvol --size=1000 --grow
4.4.9.3.9. Dettagli del sistema ⇒ File Preservation Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.9.3.10. Dettagli del sistema ⇒ GPG e SSL Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
4.4.9.3.11. Dettagli del sistema ⇒ Troubleshooting Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Bootloader
- Per alcuni sistemi headless è consigliabile selezionare il bootloader non grafico LILO.
- Parametri del kernel
- Inserire qui i parametri del kernel in grado di assistervi alla identificare dei problimi harware.
4.4.9.3.12. Software ⇒ Gruppi di pacchetti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.11. Software
@office
o @admin-tools
, che desiderate installare sul sistema sul quale avete eseguito kickstart. Se desiderate sapere quale gruppo risulta disponibile, e quali sono i pacchetti da essi contenuti, consultate il file RedHat/base/
dell'albero del vostro kickstart. Gli utenti di Satellite molto probabilemente potranno visualizzare il suddetto file su /var/www/satellite/rhn/kickstart/<kickstart label>/RedHat/base/comps.xml
.
4.4.9.3.13. Software ⇒ Profili del pacchetto Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.9.3.14. Chiavi di attivazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.12. Chiavi di attivazione
4.4.9.3.15. Script Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.13. Script
- Fate clic sul link aggiungi nuovo script di kickstart nella parte alta sulla destra
- Inserite il percorso sul linguaggio di scripting usato per creare lo script, come ad esempio /usr/bin/perl
- Inserite lo script completo all'interno della casella grande di testo
Nota
Il menu a tendina evidenzia la sintassi del linguaggio script selezionato, e non è usato per una sua definizione. - Indicate se questo script deve essere eseguito nella sezione %pre o %post del processo kickstart.
- Indicate se il suddetto script deve essere eseguito esternamente all'ambiente chroot. Consultate la sezione Script post installazione della Red Hat Enterprise Linux System Administration Guide, per maggiori informazioni sull'opzione
nochroot
Nota
/tmp/part-include
. Successivamente potrete far riferimento al suddetto file includendo la seguente riga all'interno del campo Dettagli partizione della scheda Dettagli del sistema ⇒ Partizionamento:
%include /tmp/part-include
%include /tmp/part-include
4.4.9.3.16. File di Kickstart Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.14. File di Kickstart
4.4.9.4. Kickstart ⇒ Bare Metal Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.4.9.5. Kickstart ⇒ Chiavi GPG e SSL Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
Importante
4.4.9.6. Kickstart ⇒ Distribuzioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
Importante
satellite-sync
, sono disponibili automaticamente e non necesitano di alcuna creazione di alberi d'installazione separati. I suddetti alberi sono disponibili ai sistemi client che eseguono kickstart attraverso Satellite. Anche se è possibile accedere ai file da un cleint non-kickstarting, questa funzionalità non risulta essere supportata e potrà essere rimossa in futuro.
my-orgs-rhel-as-5
. Nel campo Percorso albero, inserite il percorso del disco locale sul server di RHN Satellite. Il percorso deve presentare l'intero albero kickstart per una distribuzione incluso il kernel, initrd e le informazioni sul repositorio ma escludendo gli RPM.
Red Hat Enterprise Linux (v. 5 per 32-bit x86)
e Red Hat Enterprise Linux 5
rispettivamente. Una volta terminato, fate clic sul pulsante .
4.4.9.6.1. Kickstart ⇒ Distribuzioni — Variabili Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
IPADDR=192.168.0.28 GATEWAY=192.168.0.1
IPADDR=192.168.0.28
GATEWAY=192.168.0.1
network
di un file kickstart somiglierà alla seguente:
network --bootproto=static --device=eth0 --onboot=on --ip=$IPADDR --gateway=$GATEWAY
network --bootproto=static --device=eth0 --onboot=on --ip=$IPADDR --gateway=$GATEWAY
$IPADDR
sarà 192.168.0.28
, e $GATEWAY
sarà 192.168.0.1
Nota
4.4.9.7. Kickstart ⇒ File Preservation Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Importante
/dev/hda1
e /dev/sda1
, non sono supportati. Per finire è possibile inserire solo i nomi delle directory e dei file, nessuna wildcard per espressioni regolari può essere inclusa.
4.5. Errata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
— Security Update disponibili, aggiornamento fortemente consigliato
— Bug Fix disponibili e consigliati
— Migliaramenti disponibili
4.5.1. Errata rilevanti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.15. Elenco errata
4.5.2. Tutti gli Errata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.5.2.1. Come applicare gli aggiornamenti Errata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Per poter applicare un Agiornamento Errata specifico su uno o più sistemi, trovate l'aggiornamento all'interno degli elenchi Errata. Nella tabella, fate clic sul numero dei sistemi interessati, a questo punto verrete direzionati sulla tabella Sistemi interessati della pagina Informazioni Errata. Successivamente, selezionate individualmente i sistemi da aggiornare e fate clic sul pulsante . Ricontrollate l'elenco dei sistemi da aggiornare presente sulla pagina di conferma, per poi selezionare il pulsante .
- Per poter applicare più di un Errata Update su uno o più sistemi, selezionate i sistemi interessati tramite l'elenco Sistemi, e fate clic sul pulsante . Fate clic sul link System Set Manager sulla barra di navigazione di sinistra, per poi selezionare la scheda Sistemi. Dopo aver controllato la selezione dei sistemi corretti fate clic sulla scheda Errata, selezionate gli Errata Update da applicare, e successivamente il pulsante . Potete scegliere di applicare gli errata appena possibile (quando Red Hat Network Daemon presente sui sistemi client esegue una connessione a RHN), oppure programmare una data ed una ora per gli Aggiornamenti Errata. Successivamente fate clic sul pulsante . A questo punto è possibile seguire il processo degli Errata Update attraverso l'elenco Azioni in attesa. Per maggiori informazioni consultate Sezione 4.8, «Programma».
Importante
- Ogni pacchetto risulta essere il membro di uno o più canali. Se un sistema selezionato non risulta essere sottoscritto ad un canale contenente il pacchetto, il pacchetto stesso non verrà installato su quel sistema.
- Se versioni più recenti del pacchetto risultano essere già presenti sul sistema, il pacchetto non verrà installato su quel sistema.
- Se versioni più vecchie del pacchetto risultano essere già presenti nel sistema, il pacchetto verrà aggiornato.
4.5.2.2. Informazioni Errata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.5.2.2.1. Informazioni Errata ⇒ Informazioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.5.2.2.2. Informazioni Errata ⇒ Pacchetti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.5.2.2.3. Informazioni Errata ⇒ Sistemi interessati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.5.3. Ricerca avanzata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.16. Ricerca erratum
- Tutti i campi — Esegue la ricerca degli errata in base ai sinopsi, descrizione, argomento o soluzione.
- Erratum Advisory — Il modo attraverso il quale il Red Hat Security Response Team codifica l'Advisory, ad esempio:
RHBA-2007:0530
RHBA-2007:0530
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow È possibile eseguire le ricerche in base all'anno (ad esempio 2007), dal tipo di Advisory (RHBA per Bug fixes, RHEA per i Miglioramenti e RHSA per le Security advisories), o in base al nome dell'Advisory come nell'esempio sopra riportato. - Nome del pacchetto — Gli utenti interessati a pacchetti specifici possono eseguire la ricerca in base al nome del pacchetto, ad esempio:
kernel
kernel
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow La ricerca del pacchetto può avere i suoi benefici poichè i suoi risultati verranno raggruppati in base all'advisory. Per esempio, la ricerca dei bug relativi al kernel, potrebbe ritornare risultati dove tutti i pacchetti con il terminekernel
appaiono raggruppati in base all'advisory al quale il bug si riferisce. - Nome CVE — Il nome assegnato al Security advisory (RHSA) dal progetto Common Vulnerabilities and Exposures su http://cve.mitre.org. Per esempio:
CVE-2006-4535
CVE-2006-4535
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow
- Bug Fix Advisory — Errata contenente le correzioni da apportare riportate dall'utente o scoperte durante il processo di sviluppo o di test.
- Security Advisory — Errata che corregge una problematica relativa alla sicurezza identificata durante il processo di sviluppo, testing o riportata dagli utenti o da un software security clearing house. Un security advisory generalmente presenta uno o più nomi CVE associati con ogni vulnerabilità presente in un erratum.
- Product Enhancement Advisory — Errata contenete nuove funzioni, una funzionalità migliorata, o migliori prestazioni nel software del pacchetto.
4.6. Canali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1. Canali software Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.1. Canali di base Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.1.1. Extended Update Support (EUS) Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.2. Canali figlio Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
rhncfg
(usato per identificare il canale rhn-tools) e libvirt
(usato per identificare il canale rhel-vt).
4.6.1.3. Tutti i canali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.17. Tutti i canali
4.6.1.4. Canali di Red Hat Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.5. Canali popolari Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.6. I miei canali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.8. Canali ritirati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.9. Informazioni canali software Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.9.1. Informazioni sui canali software ⇒ Informazioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Gli utenti che possiedono un canale di base personalizzato, possono assegnare il sistema a quel canale di base.
- Gli utenti possono modificare le proprie sottoscrizioni dal canale di base personalizzato,ad un canale di base, basato sulla distribuzione, più appropriato.
Nota
4.6.1.9.2. Informazioni sui canali software ⇒ Errata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.9.3. Informazioni sui canali software ⇒ Pacchetti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
ks
all'interno del filtro, è possibile ottenere ksconfig
, krb5-workstation
, e links
. È importante ricordare che il filtro riconosce le lettere minuscole da quelle maiuscole.
4.6.1.9.4. Informazioni sul canale software ⇒ Sistemi registrati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.1.9.5. Informazioni sul canale software ⇒ Sistemi target Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.2. Ricerca pacchetto Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.18. Ricerca pacchetto
- Free Form — una ricerca generale usata dagli utenti i quali non conoscono completamente le informazioni dei pacchetti ed i contenuti relativi.
- Solo nome — Una ricerca più dettagliata per utenti che desiderano visualizzare pacchetti specifici e non informazioni più generali.
- Nome e Descrizione — Ricerche ancora più specifiche per determinati nomi del pacchetto o programmi, i quali anche se non risultano nel nome del pacchetto, possono risultare all'interno della riga di descrizione (per esempio, eseguendo una ricerca per l'Apache HTTP Server, ed il nome vero e proprio del pacchetto di Red Hat Enterprise Linux è
httpd
). - Nome e Sommario — Simile ad una ricerca Nome e Descrizione, questa ricerca utilizza un criterio il quale si basa sul nome del pacchetto e sul sommario relativo. Quindi, una ricerca del "web browser" può generare molteplici risultati i quali includono sia il browser grafico che quello di testo.
java
nella descrizione e sommario, digitare quanto segue utilizzando il campo Formato libero:
summary:java and description:java
summary:java and description:java
name
— Ricerca i nomi del pacchetto per una parola chiave particolareversion
— Esegue una ricerca della versione di un particolare pacchettofilename
— Esegue la ricerca dei filename di un pacchetto per una parola chiave specificadescription
— Esegue una ricerca del campo di informazioni dettagliate dei pacchetti per una particolare parola chiavesummary
— Esegue la ricerca del sommario per una parola chiave in particolarearch
— Esegue la ricerca in base all'architettura (ad esempio x86, x86_64, or s390)
4.6.3. Gestione Canali software Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.3.1. Gestione canali software ⇒ Informazioni del canale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.3.1.1. Gestione canali software ⇒ Informazioni del canale ⇒ Informazioni del canale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.3.1.2. Gestione canali software ⇒ Informazioni del canale ⇒ Manager Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.3.1.3. Gestione canali software ⇒ Informazioni del canale ⇒ Errata Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.3.1.4. Gestione canali software ⇒ Informazioni del canale ⇒ Pacchetti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.3.2. Gestione canali software ⇒ Gestione pachetti software Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.6.3.3. Gestione canali software ⇒ Gestione repositori Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
yum
.
spacewalk-repo-sync
. Per esempio:
spacewalk-repo-sync --channel=<CHANNEL_NAME> --url=<http://FQDN>
spacewalk-repo-sync --channel=<CHANNEL_NAME> --url=<http://FQDN>
spacewalk-repo-sync --channel=fedora-13-i386 --url=https://mirrors.fedoraproject.org/metalink?repo=updates-released-f13&arch=i386
spacewalk-repo-sync --channel=fedora-13-i386 --url=https://mirrors.fedoraproject.org/metalink?repo=updates-released-f13&arch=i386
4.7. Configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.7.1. Preparazione dei sistemi alla gestione della configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
config-enable
ed avere i tool appropriati. I suddetti tool potrebbero essere già presenti se avete eseguito il kickstart del sistema attraverso una funzionalità di gestione della configurazione. In caso contrario essi sono disponibili all'interno del canale figlio di RHN Tool per la vostra distribuzione. Scaricate ed installate gli ultimissimi pacchetti rhncfg*
. Essi sono:
rhncfg
— Le funzioni e librerie di base necessari a tutti i pacchettirhncfg-*
.rhncfg-actions
— Il codice necessario per eseguire le azioni per la configurazione, programmate tramite il sito web di RHN.rhncfg-client
— Una interfaccia della linea di comando per le funzioni del client del sistema RHN Configuration Management.rhncfg-management
— Una interfaccia della linea di comando usata per gestire la configurazione di RHN.
rhn-actions-control
sul sistema client. Il suddetto comando è incluso nell'RPM rhncfg-actions
. RHN Actions Control (rhn-actions-control
) è in grado di abilitare o disabilitare le modalità specifiche relative ad azioni eseguibili. Consultate la Sezione B.1, «Red Hat Network Actions Control» per maggiori informazioni.
4.7.2. Panoramica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Sommario della configurazione
- Questa schermata fornisce alcune informazioni relative ai vostri file di configurazione. Facendo clic sul qualsiasi testo in blu, sarete in grado di visualizzare un elenco appropriato di sistemi rilevanti, di informazioni relative al canale, o un elenco di file di configurazione.
- Azioni per la configurazione
- Questa schermata offre un accesso diretto ai compiti di gestione più comuni della configurazione. È possibile visualizzare o creare file o canali, oppure abilitare il configuration management sui vostri sistemi.
- File di configurazione recentemente modificati
- L'elenco qui riportato indica i file modificati, i canali ai quali essi appartengono, ed il periodo nel quale sono stati modificati. Se ultimamente non è stato modificato alcun file, allora non verrà visualizzato alcun elenco. Fate clic sul nome del file interessato per visualizzarlo sulla pagina Dettagli del file in questione. Fate clic sul nome del canale interessato per visualizzarlo sulla pagina Dettagli del canale del canale in questione.
- Implementazioni configurazione recentemente programmate
- Ogni azione programmata viene elencata qui insieme al suo stato. Ogni compito programmato e relativo alla configurazione, come ad esempio l'abilitazione del configuration management su di un sistema per impiegare un file di configurazione specifico, viene visualizzato in questa sezione. Ciò vi permetterà di controllare velocemente se i vostri compiti hanno avuto successo, e di intraprendere azioni per correggerne eventuali errori. Facendo clic sul testo blu sarete in grado di visualizzare le pagine Dettagli del sistema ⇒ Programma per ogni specifico sistema.
4.7.3. Canali di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Cliccate il link crea nuovo canale di configurazione nella parte alta a destra della schermata.
- Inserite un nome per il canale.
- Inserite una etichetta per il canale. Questo campo deve contenere solo caratteri alfanumerici, "-", "_", e "."
- Inerite una descrizione per il canale. È necessario inserire una descrizione, in questo caso non vi è alcuna restrizione sui caratteri utilizzabili. Questo campo è in grado di contenere qualsiasi informazione utile per la distinzione di questo canale da altri canali.
- Pigiate il pulsanteper creare il nuovo canale.
4.7.3.1. Configurazione ⇒ Canali di configurazione ⇒ Dettagli del canale di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Panoramica
- Questa sottotabella è molto simile alla pagina Panoramica sulla configurazione. Le Informazioni sul canale fornisce le informazioni sullo stato per i contenuti del canale. Le Azioni per la configurazione fornisce un accesso ai compiti di configurazione più comuni. La differenza più sostanziale è rappresentata da Proprietà del canale. Facenco clic sul link Modifica proprietà, sarà possibile modificare il nome, l'etichetta e la descrizione del canale.
- Elenca/Rimuovi file
- Questa tabella, visualizzata solo se i file di configurazione risultano presenti all'interno del canale di configurazione, elenca i file contenuti dal canale stesso. È possibile rimuovere i file, copiare l'ultimissima versione all'interno di un set di override locali oppure all'interno di altri canali di configurazione centrali. Selezionate le caselle corrispondenti ai file che desiderate modificare, e successivamente pigiate uno dei pulsanti corrispondenti all'azione desiderata situati nella parte bassa della schermata.
- Aggiungi file
- La tabella Aggiungi File presenta tre sottotabelle le quali a loro volta vi permetteranno di Creare, Importare, o Creare i file di configurazione da includere nel canale.
- Carica file
- Per caricare un file all'interno di un canale di configurazione andate alla ricerca del file interessato sul sistema locale, popolate tutti i campi e fate clic sul pulsante Filename/Percorso è il percorso assoluto dove il file verrà implementato.. Il campoÈ altresì possibile indicare l'Ownership (il nome utente ed il nome del gruppo) ed i Permessi da conferire al file durante la sua fase d'implementazione.Se SELinux è abilitato sul client sarà possibile configurare i Contesti di SELinux per abilitare gli attributi del file richiesti (come ad esempio utente, ruolo e tipo di file) che ne permettono il suo utilizzo sul sistema. Per maggiori informazioni sulla configurazione del contesto del file di SELinux consultate la Red Hat Enterprise Linux Security-Enhanced Linux User Guide.Per finire, se il file di configurazione include una macro inserite il simbolo che segna l'inizio e la fine della macro.
- Importa file
- Da questa pagina è possibile importare i file da altri canali di configurazione, incluso ogni canale localmente gestito. Selezionate la casella corrispondente al file che desiderate importare, e successivamente pigiate il pulsante
Nota
Una icona sandbox indica che il file elencato si trova attualmente in un canale sandbox locale. I file in un canale sandbox del sistema, vengono considerati in uno stato sperimentale e possono risultare non stabili. Fate attenzione durante la loro implementazione in un canale di configurazione centrale. - Crea file
- Da questa pagina è possibile creare un file di configurazione, directory o link simbolico per l'inclusione nel canale di configurazione.Come prima cosa scegliere se creare un file di testo, directory o link simbolico (symlink) nella sezione Tipo di File. Indicare il percorso assoluto insieme al quale il file verrà implementato nella casella
Filename/Percorso
. Se state creando un link simbolico indicare il file di destinazione ed il percorso nella casella di testo Filename di destinazione del link simbolico/Percorso.Inserire il Nome utente ed il Nome del gruppo per il file nella sezione Ownership, insieme alla Modalità permessi del file per il file.Se SELinux è abilitato sul client sarà possibile configurare i Contesti di SELinux per abilitare gli attributi del file richiesti (come ad esempio utente, ruolo e tipo di file) che ne permettono il suo utilizzo sul sistema. Per maggiori informazioni sulla configurazione del contesto del file di SELinux consultate la Red Hat Enterprise Linux Security-Enhanced Linux User Guide.Se il file di configurazione include una macro inserire un simbolo che contrassegna l'inizio e la fine della macro. Successivamente inserire il contesto del file di configurazione nel campo Contenuti del File utilizzando il menu a tendina per selezionare il linguaggio di programmazione appropriato. Per finire, pigiare il pulsante per creare un nuovo file.
- Implementa file
- Questa scheda viene visualizzata se sono presenti all'interno del canale alcuni file. È possibile implementare tutti i file pigiando il pulsante, oppure selezionando i file desiderati e successivamente pigiando il pulsante . A questo punto vi verrà chiesto di selezionare a quale sistema desiderate applicare i file. I sistemi elencati risultano essere sottoscritti a questo canale. Se desiderate applicare il file su di un sistema non presente in questo elenco, come prima cosa sottoscrivete quel sistema al canale, successivamente pigiate il pulsante , in modo da implementare i file in questione.
- Sistemi
- Questa tabella, la quale presenta due sottotabelle, vi permette di gestire i sistemi sottoscritti al canale di configurazione.
- Sistemi sottoscritti
- Questa sottotabella contiene un elenco di tutti i sistemi sottoscritti al canale corrente. Facendo clic sul nome del sistema, verrete direzionati sulla pagina Dettagli del sistema per il sistema in questione.
- Sistemi target
- Questa sottotabella contiene un elenco dei sistemi abilitati per il configuration management ma non ancora sottoscritti al canale. Per aggiungere un sistema al canale di configurazione, selezionate la casella corrispondente al nome del sistema e pigiate.
4.7.4. File di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
/etc/rhn/default/rhn_web.conf
:
web.maximum_config_file_size=128
web.maximum_config_file_size=128
/etc/rhn/default/rhn_server.conf
allo stesso valore:
maximum_config_file_size=131072
maximum_config_file_size=131072
131072
al valore desiderato in byte.
4.7.4.1. File gestiti centralmente Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.7.5. File gestiti localmente Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.7.5.1. Come includere le macro nei vostri file di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- rhn.system.sid
- rhn.system.profile_name
- rhn.system.description
- rhn.system.hostname
- rhn.system.ip_address
- rhn.system.custom_info(key_name)
- rhn.system.net_interface.ip_address(eth_device)
- rhn.system.net_interface.netmask(eth_device)
- rhn.system.net_interface.broadcast(eth_device)
- rhn.system.net_interface.hardware_address(eth_device)
- rhn.system.net_interface.driver_module(eth_device)
server.conf
, con incluso delle macro hostname e indirizzo IP come di seguito riportato:
hostname={| rhn.system.hostname |} ip_address={| rhn.system.net_interface.ip_address(eth0) |}
hostname={| rhn.system.hostname |}
ip_address={| rhn.system.net_interface.ip_address(eth0) |}
rhncfg-client
), le variabili verranno sostituite con l'hostname e con l'indirizzo IP del sistema, come riportato sul Profilo del sistema di RHN. Nel file di configurazione sopra riportato la versione implementata è simile al seguente:
hostname=test.example.domain.com ip_address=177.18.54.7
hostname=test.example.domain.com
ip_address=177.18.54.7
asset={@ rhn.system.custom_info(asset) @}
asset={@ rhn.system.custom_info(asset) @}
asset=Example#456
asset=Example#456
asset={@ rhn.system.custom_info(asset) = 'Asset #' @}
asset={@ rhn.system.custom_info(asset) = 'Asset #' @}
rhncfg-manager
) non verrà alterato o tradotto alcun file, poichè il tool è 'system agnostic' — rhncfg-manager
non dipende dalle impostazioni del sistema. I file binari non possono essere interpolati.
4.7.6. Sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.7.6.1. Sistemi gestiti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.7.6.2. Sistemi target Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
4.8. Programma Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Alterazione del pacchetto (installazione, aggiornamento, e rimozione)
- Azioni di rollback del pacchetto
- Riavvio del sistema
- Aggiornamenti Errata
- Alterazione del file di configurazione (impiego, caricamento e differenze 'diff')
- Aggiornamenti del profilo hardware
- Aggiornamenti del profilo dell'elenco del pacchetto
- Inizializzazione di kickstart
- Comandi remoti
4.8.1. Azioni in attesa Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.19. Programma - Azioni in attesa
4.8.2. Azioni fallite Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.8.3. Azioni completate Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.8.4. Azioni archiviate Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.8.5. Elenco delle azioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Seleziona — Utilizza le caselle presenti in questa colonna per selezionare le azioni. Dopo aver selezionato le suddette azioni, sarete in grado sia di aggiungerle al vostro elenco di selezione, che di muoverle sull'elenco delle Azioni archiviate. Se archiviate un'azione in attesa, essa non verrà cancellata; L'icona dell'azione verrà spostata dall'elenco delle Azioni sospese su quello delle Azioni archiviate.
- Azione — Tipo di azione da eseguire come ad esempio l'Aggiornamento errata o l'Installazione dei pacchetti. Facendo clic sul nome dell'azione, verrete direzionati sulla pagina Dettagli azione. Consultate la Sezione 4.8.5.1, «Dettagli azione» per maggiori informazioni.
- Il prima possibile — Il primo giorno ed ora disponibili per l'esecuzione dell'azione.
- Riusciti — Numero di sistemi sui quali l'azione ha avuto successo.
- Falliti — Numero di sistemi sui quali l'azione è stata eseguita ma senza successo.
- In corso — Numero di sistemi sui quali l'azione in questione viene eseguita.
- Totale — Numero totale di sistemi sui quali l'azione è stata programmata.
4.8.5.1. Dettagli azione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.8.5.1.1. Dettagli azione ⇒ Informazioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.8.5.1.2. Dettagli azione ⇒ Sistemi completati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.8.5.1.3. Dettagli azione ⇒ Sistemi in corso Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.8.5.1.4. Dettagli azione ⇒ Sistemi con errori Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9. Utenti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.1. Elenco utenti ⇒ Attivi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Nome utente — Il nome di login dell'utente. Se fate clic su di un nome utente, la pagina Informazioni utente verrà visualizzata. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.9.1.1, «Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente»
- Nome reale — Il nome completo dell'utente (prima il cognome).
- Ruoli — Elenco dei privilegi dell'utente, come ad esempio Amministratore dell'organizzazione 'Organization Administrator', Amministratore del canale 'Channel Administrator' e utente normale. Gli utenti possono avere molteplici ruoli.
- Ultimo sign in — Mostra quando l'utente ha eseguito l'ultimo log in all'interno di RHN.
Figura 4.20. Elenco utenti
4.9.1.1. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Avvertimento
- Navigate all'interno della scheda Informazioni utente.
- Verificate che l'utente non sia un Amministratore di Satellite. In caso contrario deselezionate la casella corrispondente al ruolo e fate clic sul pulsante, nella parte bassa sulla destra della schermata.
- Fate clic sul link disattiva utente nella parte alta a destra della schermata.
- Fate clic sul pulsantenella parte bassa a destra per confermare.
- Navigate all'interno della scheda Informazioni utente.
- Verificare che l'utente in questione non sia un Amministratore di Satellite, e se necessario, rimuovere il suddetto ruolo.
- Fate clic sul link cancella utente nella parte alta sulla destra.
- Fate clic sul pulsanteper cancellare in modo permanente l'utente.
4.9.1.1.1. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Dettagli Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Utente — Conosciuto come un Utente del gruppo del sistema, esso rappresenta il ruolo standard per qualsiasi utente appena creato. Può essere garantita alla persona in questione un accesso per la gestione dei gruppi del sistema e dei canali software. I sistemi devono trovarsi all'interno dei gruppi del sistema ai quali l'utente stesso presenta i permessi per la loro gestione, oppure gli stessi sistemi devono essere visibili. Tuttavia ricordate, che tutti i canali sottoscrivibili globalmente possono essere utilizzati da tutti.
- Amministratore chiave di attivazione — Questo ruolo è stato creato per gestire la raccolta di chiavi di attivazione dell'organizzazione. Grazie a questo ruolo è possibile creare, modificare e cancellare qualsiasi chiave all'interno dell'account.
- Amministratore del canale — Questo ruolo possiede un accesso completo ai canali software e alle associazioni relative presenti all'interno dell'organizzazione. Necessita di RHN Satellite o RHN Proxy Server. La persona che ricopre questo ruolo sarà in grado di modificare i canali di base dei sistemi, rendere i canali globalmente sottoscrivibili e creare nuovi canali.
- Amministratore della configurazione — Questo ruolo permette all'utente di gestire la configurazione dei sistemi all'interno della organizzazione, utilizzando sia l'interfaccia basata sul web di RHN Satellite sia Red Hat Network Configuration Manager.
- Amministratore monitoring — Questo ruolo permette la programmazione dei probe ed il controllo di un'altra infrastruttura di monitoraggio. Il suddetto ruolo è disponibile solo sulla versione 3.6 di RHN Satellite abilitato al Monitoring o su di una versione più recente.
- Amministratore Satellite — Questo ruolo permette l'esecuzione di qualsiasi funzione disponibile all'interno di Red Hat Network. In quanto master account per l'organizzazione, la persona che ricopre il suddetto ruolo sarà in grado di alterare i privilegi di tutti gli altri account e condurre qualsiasi altro compito disponibile per gli altri ruoli. Come altri ruoli è possibile l'esistenza di Amministratori Satellite multipli.
- Amministratore gruppo di sistemi — Questo ruolo occupa un gradino inferiore rispetto all'Amministratore Satellite, esso possiede un controllo completo attraverso i sistemi ed i gruppi del sistema nei confronti dei quali è in grado di accedere. Questa persona sarà in grado di creare nuovi gruppi, cancellare qualsiasi gruppo assegnato, aggiungere sistemi ai gruppi, e gestire l'accesso di utenti ai gruppi.
4.9.1.1.2. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Gruppi di sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.1.1.3. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Sistemi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.1.1.4. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Permessi del canale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.1.1.4.1. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Permessi del canale ⇒ Sottoscrizioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.1.1.4.2. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Permessi del canale ⇒ Gestione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.1.1.5. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Preferenze Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Notifica email — Determina se l'utente in questione riceva o meno una email ogni qualvolta un Errata Alert viene applicato ad uno o più sistemi presenti nel suo account, insieme ad un sommario degli eventi del sistema stesso.
- Dimensione della pagina di elenco di RHN — Numero massimo di oggetti visualizzati in un elenco, su di una pagina singola. Se un numero maggiore di oggetti è presente nell'elenco, facendo clic sul pulsante Successivo verrà visualizzato il gruppo di oggetti successivo. Questa preferenza viene applicata sulla panoramica degli elenchi del sistema dell'utente, sugli elenchi Errata, elenchi dei pacchetti e così via.
- Fuso orario — Impostare il fuso orario dell'utente in modo tale che le azioni programmate siano organizzate in accordo all'ora del fuso orario in questione.
- Opzioni di contatto di Red Hat — Identificate in quale modo (email, telefono, fax o tramite posta) Red Hat possa contattare l'utente.
4.9.1.1.6. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Indirizzi —
Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.1.1.7. Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Metodi di notifica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.2. Elenco utenti ⇒ Disattivati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.9.3. Elenco utenti ⇒ Tutti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10. Monitoring Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.1. Stati di Probe Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
— Critico - Il probe ha altrepassato il limite CRITICO.
— Avvertenza - Il probe ha oltrepassato il limite di AVVERTENZA.
— Sconosciuto - Il probe non è in grado di eseguire un riporto accurato delle metriche o dei dati relativi allo stato.
— Sospeso - Il probe è stato programmato per una esecuzione ma non è stato ancora eseguito o non può essere eseguito.
— OK - Il probe è in esecuzione correttamente.
- Stati di probe
- Tutti i probe in un particolare stato (OK, WARN, UNKNOWN, CRITICAL, PENDING)
- Una cronologia degli eventi di Probe
4.10.1.1. Stati di Probe ⇒ Critical Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.1.2. Stati di Probe ⇒ Warning Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.1.3. Stati di Probe ⇒ Unknown Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.1.4. Stati di Probe ⇒ Pending Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.1.5. Stati di Probe ⇒ OK Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.1.6. Stati di Probe ⇒ Tutti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.1.7. Stato corrente Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
NO DATA SELECTED TIME PERIOD AND METRIC
.
4.10.2. Notifica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.2.1. Notifica ⇒ Filtri Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.2.1.1. Notifica ⇒ Filtri di notifica ⇒ Filtri attivi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Descrizione: Inserire un valore che vi permetta di distinguere il suddetto filtro dagli altri.
- Tipo: Determina il tipo di azione che il filtro deve intraprendere: ridireziona, accetta, sospende, o integra informazioni alla notifica in ingresso.
- Invia a: Le opzioni Ridireziona Notifica e Notifica Supplementare nella seconda fase, richiedono un indirizzo email al quale inviare le notifiche. Le opzioni restanti non necessitano di alcun indirizzo email.
- Scopo: Determina quale componente è soggetto all'zione del filtro.
- Organizzazione/Scout/Probe: Questa opzione vi permette di selezionare l'organizzazione, lo scout o il probe ai quali viene applicato il suddetto filtro. Per poter selezionare degli oggetti multipli da questo elenco, tenere premuto il tasto Ctrl mentre cliccate i nomi degli oggetti. Per poter selezionare una gamma di oggetti, tenere pigiato il tasto Shift mentre cliccate sul primo e sull'ultimo oggetto della gamma.
- Probe con Stato: Seleziona quale stato sia in relazione al filtro. Per esempio, potreste scegliere di creare una notifica supplementare solo per i probe con uno stato critical. Deselezionate ogni casella corrispondente agli stati che devono essere ignorati dal filtro.
- Notifiche inviate a : Questo è il metodo con il quale viene inviata la notifica se non viene eseguito alcun tipo di filtro. Per esempio potreste ridirezionare tutte le notifiche di un utente, se quest'ultimo risulta essere in vacanza, lasciando inalterate le altre notifiche provenienti dal probe.
- Corrispondi Output: Seleziona in modo preciso i risultati della notifica inserendo qui una espressione regolare. Se la sezione "Message:" della notifica non corrisponde alla espressione regolare, allora il filtro non viene applicato.
- Ricorrente: Selezionate se il filtro deve essere costantemente eseguito oppure eseguito in tempi prestabiliti. Un filtro ricorrente 'recurring filter' viene eseguito diverse volte in un periodo di tempo più piccolo, rispetto alla durata del filtro stesso. Per esempio, un filtro ricorrente può essere eseguito per 10 minuti ogni ora, tra l'inizio e la fine della durata del filtro in questione. Un filtro non ricorrente viene eseguito continuamente tra il tempo di inizio e quello di fine del filtro.
- Inizio: Inserire una data ed un orario di inizio delle operazioni da parte del filtro.
- Fine: Inserire una data ed un orario di fine operazioni del filtro.
- Recurring Duration: La durata entro la quale il filtro risulta attivo. Questo campo, applicabile solo ai filtri ricorrenti, avrà luogo al momento dell'inizio sopra pecificato. Qualsiasi notifica generata all'esterno della durata specificata, non verrà filtrata.
- Recurring Frequency: La frequenza con la quale viene attivato il filtro.
4.10.2.1.2. Notifica ⇒ Filtri di Notifica ⇒ Filtri Scaduti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.3. Suite di Probe Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Dal Monitoring ⇒ pagina Suite di Probe, selezionare il link crea suite di probe. Inserire un nome facilmente distinguibile per la Suite di Probe. Potreste scegliere di aggiungere una breve descrizione della Suite. Per continuare fate clic su
- Aggiungere e configurare i probe che compongono la suite. Fate clic sul link crea nuovo probe in alto a destra.
- Come descritto nella Sezione 4.4.2.10.5.2, «Dettagli del sistema ⇒ Monitoring», configurate il probe e fate clic sul pulsante in basso a destra. Ripetere questo processo fino a quando sono stati aggiunti tutti i probe desiderati.
Nota
Sendmail deve essere configurato in modo corretto sul vostro RHN Satellite e su ogni sistema client sul quale la suite di probe verrà applicata, installare il demonerhnmd
il quale deve essere in esecuzione. Per informazioni aggiuntive consultate la RHN Satellite Installation Guide - A questo punto è necessario aggiungere i sistemi sui quali viene applicata la Suite di Probe. Per continuare fate clic sul link aggiungi sistemi alla suite di probe, nella parte alta a destra della schermata.
- La pagina successiva visualizza un elenco di tutti i sistemi con gli entitlement di Monitoring. Selezionate le caselle corrispondenti ai sistemi sui quali desiderate applicare la Suite di Probe ed il monitoring scout da utilizzare, e successivamente fate clic sul pulsanteper completare la creazione della Suite di Probe.
- Dal Monitoring ⇒ pagina Suite di Probe, fate clic sul titolo della Suite di Probe che desiderate alterare.
- Selezionate la sottotabella Probe.
- Selezionate la casella corrispondente al probe che desiderate rimuovere.
- Fate clic sul pulsante
- Dal Monitoring ⇒ pagina Suite di Probe, fate clic sul titolo della Suite di Probe che desiderate alterare.
- Selezionate la sottotabella Sistemi.
- Selezionate la casella corrispondente ai sistemi che desiderate rimuovere dalla Suite di Probe.
- Fate clic sul pulsante
Nota
- Dal Monitoring ⇒ pagina Suite di Probe, fate clic sul titolo della Suite di Probe che desiderate alterare.
- Selezionate la sottotabella Sistemi.
- Selezionate la casella corrispondente ai sistemi che desiderate rimuovere dalla Suite di Probe.
- Fate clic sul pulsante
4.10.4. Scout Config Push Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.10.5. Config generali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.11. Pagina Ammin Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.11.1. Ammin ⇒ Organizzazioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.11.2. Ammin ⇒ Configurazione di Satellite ⇒ Generale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.11.2.1. Ammin ⇒ Configurazione di Satellite ⇒ Generale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.11.2.2. Ammin ⇒ Configurazione di Satellite ⇒ Monitoring Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.11.2.3. Ammin ⇒ Configurazione di Satellite ⇒ Certificato Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.11.2.4. Ammin ⇒ Configurazione di Satellite ⇒ Script Bootstrap Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/var/www/html/pub/bootstrap/
di Satellite, riduce sensibilmente lo sforzo richiesto per riconfigurare tutti i sistemi, i quali per default, ottengono i pacchetti dai server RHN centrali. I campi in questione vengono popolati con valori provenienti da fasi di installazione precedenti. Assicuratevi che queste informazioni siano accurate.
4.11.2.5. Ammin ⇒ Configurazione di Satellite ⇒ Organizzazioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.11.2.6. Ammin ⇒ Configurazione di Satellite ⇒ Riavvio Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.12. Pagina di "Aiuto" Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.12.1. Reference Guide Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.12.2. Satellite Installation Guide Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.12.3. Proxy Guide Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.12.4. Client Configuration Guide Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.12.5. Channel Management Guide Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Per esempio un canale può contenere pacchetti di una versione Red Hat Enterprise Linux specifica.
- Esso può contenere pacchetti per una applicazione o una famiglia di applicazioni.
- Gli utenti possono anche definire i canali per le proprie esigenze particolari; per esempio un canale che contiene pacchetti per tutti i laptop dell'organizzazione.
4.12.6. Note di rilascio Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.12.7. API Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
4.12.8. Ricerca Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 4.21. Ricerca documentazione
- Contenuto & Titolo — Esegue una ricerca sia in base al titolo che al contenuto di tutti i documenti disponibili
- Formato libero — Esegue una ricerca dei documenti e degli indici per qualsiasi parola chiave corrispondente, tale ricerca aumenta il numero dei risultati.
- Contenuto — Esegue solo una ricerca del contenuto della documentazione per risultati corrispondenti più specifici.
- Titolo — Esegue una ricerca dei titoli della documentazione prescelta, questo è un tipo di ricerca specifica.
Virtualization
nel titolo, e kickstart
nel contesto, allora digitate quanto di seguito riportato nel campo Formato libero:
title:Virtualization and content:kickstart
title:Virtualization and content:kickstart
url
— Esegue una ricerca dell'URL attraverso una parola chiavetitle
— Esegue una ricerca dei titoli attraverso una parola chiavecontent
— Esegue una ricerca del contenuto per la documentazione in base ad una parola chiave
Capitolo 5. Monitoring Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
5.1. Prerequisiti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Entitlement di Monitoring — Questi entitlement sono necessari per tutti i sistemi da controllare. Il Monitoring è supportato solo sui sistemi Red Hat Enterprise Linux.
- RHN Satellite con Monitoring — I sistemi con Monitoring devono essere collegati ad un Satellite con un sistema operativo di base Red Hat Enterprise Linux AS 4, Red Hat Enterprise Linux 5 o una versione più recente. Consultate la RHN Satellite Installation Guide disponibile in Aiuto, per le istruzioni sull'installazione.
- Amministratore del Monitoring — Questo ruolo deve essere garantito a tutti gli utenti che istallano i probe, per la creazione dei metodi di notifica, o che alterano in alcun modo l'infrastruttura di monitoring. (Ricordate, l'Amministratore di Satellite eredita in modo automatico le caratteristiche di ogni altro ruolo presente all'interno dell'organizzazione, e quindi sarà in grado di eseguire tali compiti.) Assegnare questo ruolo attraverso la pagina Informazioni utente.
- Red Hat Network monitoring daemon — Questo demone, insieme con la chiave SSH per lo scout, deve essere presente sui sistemi da monitorare per poter eseguire i processi interni di controllo. Potreste, tuttavia, essere in grado di eseguire i suddetti probe utilizzando il demone SSH già esistente (
sshd
). Per informazioni sull'installazione consultate la Sezione 5.2, «Red Hat Network Monitoring Daemon (rhnmd
)» e un breve elenco di probe che richiedono questo tipo di collegamento sicuro. Per un elenco completo di probes disponibili, consultate l'Appendice D, Probe.
Come abilitare il monitoring
- Eseguite un log in come Amministratore satellite e navigate attraverso→ → . Fate clic su per salvare le impostazioni.
- Per confermare le modifiche riavviate i servizi. Andate sulla schedaper riavviare Satellite. Tale azione imposterà Satellite in modalità offline per qualche minuto.
- Confermate l'abilitazione del monitoring controllando la disponibilità di una schedasotto .
- Per abilitare il monitoring scout andate su→ → + . Fate clic su per salvare le modifiche.
Nota
5.2. Red Hat Network Monitoring Daemon (rhnmd) Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnmd
permette a RHN Satellite di comunicare in modo sicuro con il sistema client in modo da poter accedere ai processi interni e recuperare lo stato di probe.
sshd
senza utilizzare la porta in questione. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 5.2.3, «Come configurare SSH».
5.2.1. Probes che necessitano del demone Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
sshd
:
- Linux::CPU Usage
- Linux::Disk IO Throughput
- Linux::Disk Usage
- Linux::Inodes
- Linux::Interface Traffic
- Linux::Load
- Linux::Memory Usage
- Linux::Process Counts by State
- Linux::Process Count Total
- Linux::Process Health
- Linux::Process Running
- Linux::Swap Usage
- Linux::TCP Connections by State
- Linux::Users
- Linux::Virtual Memory
- LogAgent::Log Pattern Match
- LogAgent::Log Size
- Network Services::Remote Ping
- Oracle::Client Connectivity
- General::Remote Program
- General::Remote Program with Data
5.2.2. Installazione di Red Hat Network Monitoring Daemon Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
sshd
per ottenere i collegamenti sicuri tra l'infrastruttura di RHN monitoring ed i sistemi controllati. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 5.2.3, «Come configurare SSH».
rhnmd
è disponibile all'interno del canale RHN Tools su tutte le distribuzioni di Red Hat Enterprise Linux. Per poterlo installare:
- Registrate i sistemi da monitorare sul canale RHN Tools associato al sistema. Tale processo può essere eseguito in modo individuale, attraverso la sottotabella Informazioni del sistema ⇒ Canali ⇒ Software, oppure simultaneamente per tutti i sistemi tramite la tabella Informazioni sul canale ⇒ Sistemi target.
- Una volta eseguita la registrazione, aprite la tabella Informazioni del sistema ⇒ Pacchetti, e cercate il pacchetto
rhnmd
(sotto la lettere 'R'). - Per poter aprire la pagina Informazioni sul pacchetto fate clic sul nome del pacchetto stesso. Andate sulla tabella Sistemi target, selezionate i sistemi desiderati, e fate clic su .
- Installate la chiave pubblica SSH su tutti i sistemi client da controllare, come riportato nella Sezione 5.2.4, «Come installare la chiave SSH».
- Avviate il Red Hat Network monitoring daemon su tutti i sistemi client utilizzando il comando:
service rhnmd start
service rhnmd start
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Quando aggiungete i probes che necessitano del demone, accettate i valori di default rispettivamente per l'Utente RHNMD e la Porta RHNMD: su
nocpulse
e4545
.
5.2.3. Come configurare SSH Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
sshd
in modo da fornire il collegamento cifrato necessario tra i sistemi e RHN. Ciò potrebbe risultare particolarmente utile se sshd
è già in esecuzione. Per configurare il demone al controllo:
- Assicuratevi che il pacchetto SSH sia installato sui sistemi da controllare:
rpm -qi openssh-server
rpm -qi openssh-server
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Identificate l'utente da associare con il demone, esso può essere qualsiasi utente disponibile sul sistema, sul quale è possibile inserire la chiave SSH all'interno del file
~/.ssh/authorized_keys
. - Installate la chiave pubblica SSH su tutti i sistemi client da controllare, come riportato nella Sezione 5.2.4, «Come installare la chiave SSH».
- Avviate
sshd
su tutti i sistemi cleint utilizzando il comando:service sshd start
service sshd start
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Quando aggiungete i probes che necessitano del demone, inserite i valori derivati dalle fasi 2 e 3 nei campi Utente RHNMD e Porta RHNMD.
5.2.4. Come installare la chiave SSH Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnmd
o sshd
, è necessario installare la chiave SSH pubblica del Red Hat Network monitoring daemon sui sistemi da controllare in modo da poter completare il collegamento sicuro. Per installarla:
- Copiate la stringa relativa al carattere (iniziando con
ssh-dss
, e finendo con l'hostname del server RHN). - Selezionate i sistemi ai quali inviare la chiave. Selezionate Sistemi dal menu e successivamente le caselle accanto ai sistemi desiderati ai quali inviare la chiave SSH. Fate clic sul pulsante nella parte alta per terminare.
- Dal System Set Manager, fate clic su Esegui comandi remoti e successivamente digitate nella casella Script la seguente riga:
#!/bin/sh cat <<EOF >> ~nocpulse/.ssh/authorized_keys
#!/bin/sh cat <<EOF >> ~nocpulse/.ssh/authorized_keys
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Premere Invio ed incollare la chiave SSH. Il risultato dovrebbe essere simile al seguente:Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Impostate una data e l'ora per l'azione e fate clic su.
ssh
tra l'infrastruttura di monitoring ed il sistema controllato. Succesivamente potrete programmare l'esecuzione dei probe che necessitano del demone di monitoring nei confronti dei sistemi appena configurati.
5.3. pacchetto mysql Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
mysql
sul RHN Satellite. Per un elenco di tutti i probe disponibili consultate Appendice D, Probe .
mysql
tramite up2date
, yum
o RHN Hosted.
5.4. Notifiche Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
5.4.1. Creazione dei metodi di notifica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Registratevi sul sito web di RHN come Amministratore Satellite oppure come Amministratore del monitoring.
- Navigate all'interno della tabella Informazioni utente ⇒ Metodi di notifica, e fate clic su crea nuovo metodo.
- Inserite una etichetta intuitiva e descrittiva per il nome del metodo, come ad esempio
DBA day email
, e fornite l'indirizzo email o pager corretto. Ricordate, le etichette per tutti i metodi di notifica, saranno disponibili in un elenco singolo durante la creazione di probe, per questo motivo esse devono essere uniche alla vostra organizzazione. - Se desiderate inviare messaggi abbreviati al pager, selezionate allora la casella di controllo. Il suddetto formato contiene solo lo stato di probe, l'hostname del sistema, il nome di probe, l'orario del messaggio, e l'ID d'invio. Il formato standard e quindi più lungo, visualizza testi aggiuntivi di messaggio, informazioni su probe e sul sistema, e le istruzioni per la risposta.
- Una volta terminato, fate clic su Informazioni utente ⇒ Metodi di notifica e sulla pagina Notifica sotto la categoria principale Monitoring. Fate clic sul suo nome per apportare una modifica o per cancellarlo.. Il nuovo metodo apparirà all'interno della scheda
- Durante l'aggiunta dei probe, selezionate la casella Notifiche probe, selezionando il nuovo metodo di notifica presente sul menu a tendina. Da notare che i metodi di notifica assegnati ai probe, non possono essere cancellati fino a quando non si rimuove l'associazione corrispondente.
5.4.2. Ricezione delle notifiche Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
01dc8hqw
.
CRITICAL: [hostname]: Satellite: Users at 21:42 PST, notification 01dc8hqw
CRITICAL: [hostname]: Satellite: Users at 21:42 PST, notification 01dc8hqw
5.4.3. Ridirezionamento delle notifiche Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/etc/aliases
ed aggiungendo la seguente riga:
rogerthat01: "| /etc/smrsh/ack_enqueuer.pl"
rogerthat01: "| /etc/smrsh/ack_enqueuer.pl"
- ACK METOO — Invia la notifica alla destinazione finale dopo aver eseguito la ridirezione, in aggiunta alla destinazione di default.
- ACK SUSPEND — Sospende il metodo di notifica per un periodo di tempo specificato.
- ACK AUTOACK — Non modifica la destinazione della notifica, ma automaticamente riconosce le alert corrispondenti appena inviate.
- ACK REDIR — Invia la notifica alla destinazione finale dopo aver eseguito un processo di ridirezionamento, invece della destinazione di default.
check
o host
, duration indica il tempo necessario per eseguire una procedura di ridirezionamento, e email_address corrisponderà al destinatario. Per esempio:
ACK METOO host 1h boss@domain.com
ACK METOO host 1h boss@domain.com
email ack redirect by user@domain.com
dove l'utente sarà uguale al mittente dell'email.
Nota
ack suspend host
. Tuttavia non è possibile arrestare le notifiche probe di Satellite rispondendo con ack suspend host
, o utilizzando altri tipi di comandi per il ridirezionamento. È necessario per questi probe, modificare le notifiche all'interno della web interface di Satellite.
5.4.4. Filtraggio delle notifiche Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
5.4.5. Cancellazione dei metodi di notifica Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Registratevi sul sito web di RHN come Amministratore Satellite oppure come Amministratore del monitoring.
- Navigate sulla pagina Monitoring ⇒ Notifiche, e fate clic sul nome del metodo da rimuovere.
- Sulla tabella Informazioni utente ⇒ Metodi di notifica, fate clic su cancella metodo. Se il metodo non è associato con alcun probe, visualizzerete una pagina di conferma. Fate clic su . A questo punto il metodo di notifica è stato rimosso.
Nota
Poichè sia il nome del metodo di notifica che l'indirizzo possono essere modificati, considerate aggiornare il metodo invece di cancellarlo. Ciò ridirezionerà le notifiche di tutti i probe, senza modificarli, creando quindi un nuovo metodo di notifica. - Se il metodo è stato associato con uno o più probe, visualizzerete un elenco di probe che utilizzano il metodo ed i sistemi ai quali i probe stessi sono collegati. Fate clic sul nome dei probe per andare direttamente sulla tabella Informazioni del sistema ⇒ Probes.
- Sulla tabella Informazioni del sistema ⇒ Verifiche, selezionate un altro metodo di notifica e fate clic su .
- Ora potete ritornare sulla pagina Monitoring ⇒ Notifiche e cancellare il metodo di notifica.
5.5. Probe Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
5.5.1. Gestione dei probes Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Registratevi sul sito web di RHN come Amministratore Satellite o come Amministratore gruppi di sistemi.
- Navigate all'interno della tabella Informazioni del sistema ⇒ Probes facendo clic su crea un nuovo probe.
- Nella pagina Creazione probe del sistema, completate tutti i campi necessari. Come prima cosa selezionate il Gruppo di comando di probe. Tale operazione modificherà l'elenco dei probe disponibili insieme ad altri campi e requisiti. Per un elenco completo basato sul gruppo di comandi dei probes, consultate l'Appendice D, Probe. Per poter usare determinati probe è necessario installare Red Hat Network monitoring daemon sul sistema client.
- Selezionate il Comando probe desiderato ed il Monitoring Scout, generalmente
RHN Monitoring Satellite
, ma possibilmente un RHN Proxy Server. Inserite una breve ed unica descrizione per il probe. - Selezionate la casella Notifiche Probe per poter ricevere le notifiche dopo il cambiamento dello stato di un probe. Utilizzate il menu a tendina Intervallo di controllo dei Probe, per determinare quando inviare le notifiche. Selezionando
1 minute
(e la casella Notifica probe), riceverete le notifiche ogni minuto, ogni qualvolta probe supererà i suoi limiti CRITICO o AVVERTENZA. Consultate la Sezione 5.4, «Notifiche» per creare i metodi di notifica e come accettare i relativi messaggi. - Utilizzate i campi Utente RHNMD e Porta RHNMD, se appaiono, per forzare probe a comunicare tramite
sshd
, invece di utilizzare il Red Hat Network monitoring daemon. Per informazioni consultare la Sezione 5.2.3, «Come configurare SSH». In caso contrario accettate i valori di defaultnocpulse
e4545
. - Se appare il campo Timeout, ricontrollate i valori di default e regolateli in modo da far fronte alle vostre esigenze. La maggior parte dei timeout risultano in uno stato di UNKNOWN. Se le metriche dei probe sono basate su intervalli di tempo, assicuratevi che il timeout non risulti essere inferiore al tempo limite selezionato. In caso contrario, le metriche non avranno alcuno scopo, poichè il probe raggiungerà il tempo di scadenza prima di superare qualsiasi valore limite.
- Se applicabile utilizzate i campi restanti per stabilire i limiti di allerta di probe. I valori CRITICO e AVVERTENZA determinano in quale punto probe ha modificato il suo stato. Per maggiori informazioni su questi limiti consultate la Sezione 5.5.2, «Come stabilire i limiti».
- Una volta terminata tale operazione fate clic su Scout Config Push.. Ricordate, è necessario confermare le modifiche apportate alla configurazione per il monitoring sulla pagina
5.5.2. Come stabilire i limiti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
5.5.3. Monitoraggio del server di RHN Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Satellite
. Successivamente completate i campi rimanenti. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 5.5.1, «Gestione dei probes».
Nota
5.6. Troubleshooting Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
nocpulse
sul server di RHN che esegue il monitoring.
nocpulse
attraverso il seguente comando:
su - nocpulse
su - nocpulse
5.6.1. Come esaminare i probe tramite rhn-catalog Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn-catalog
sul server di RHN come l'utente nocpulse
. L'output somiglierà al seguente:
2 ServiceProbe on example1.redhat.com (199.168.36.245): test 2 3 ServiceProbe on example2.redhat.com (199.168.36.173): rhel2.1 test 4 ServiceProbe on example3.redhat.com (199.168.36.174): SSH 5 ServiceProbe on example4.redhat.com (199.168.36.175): HTTP
2 ServiceProbe on example1.redhat.com (199.168.36.245): test 2
3 ServiceProbe on example2.redhat.com (199.168.36.173): rhel2.1 test
4 ServiceProbe on example3.redhat.com (199.168.36.174): SSH
5 ServiceProbe on example4.redhat.com (199.168.36.175): HTTP
5
di probe corrisponde al probe HTTP
.
--commandline
(-c
) e --dump
(-d
), insieme all'ID di probe, a rhn-catalog
, in modo da ottenere informazioni aggiuntive:
rhn-catalog --commandline --dump 5
rhn-catalog --commandline --dump 5
--commandline
produce i parametri di comando impostati per probe, mentre --dump
riprende qualsiasi altra informazione, incluso i limiti alert, i metodi e gli intervalli di notifica.
rhn-rhnprobe
per poter esaminare l'output di probe. Per informazioni consultate la Sezione 5.6.2, «Visualizzazione dell'output di rhn-runprobe
».
5.6.2. Visualizzazione dell'output di rhn-runprobe Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn-catalog
, potrete utilizzarlo insieme con rhn-runprobe
, in modo da poter esaminare l'output completo di probe. Notate che per default, rhn-runprobe
funziona in modalità test, ciò significa che nessun risultato verrà inserito all'interno del database. Ecco le sue opzioni:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
--help | Elenca le opzioni disponibili ed esce. |
--probe=PROBE_ID | Esegue probe con questo ID. |
--prob_arg=PARAMETER | Annulla ogni parametro di probe dal database. |
--module=PERL_MODULE | Nome del pacchetto di un codice alternativo da eseguire. |
--log=all=LEVEL | Imposta il livello di log per un pacchetto o per un prefisso. |
--debug=LEVEL | Imposta un livello di debugging numerico. |
--live | Esegue il probe, ordina i dati ed invia le notifiche (se necessario). |
--probe
e --log
con i relativi valori. L'opzione --probe
assume il probeID come proprio valore e l'opzione --log
prende come valore "all" (per tutti i run level), ed il livello di verbosità numerico. Ecco un esempio:
rhn-runprobe --probe=5 --log=all=4
rhn-runprobe --probe=5 --log=all=4
rhn-catalog
:
rhn-runprobe 5 --log=all=4 --sshuser=nocpulse --sshport=4545
rhn-runprobe 5 --log=all=4 --sshuser=nocpulse --sshport=4545
Capitolo 6. Organizzazioni multiple Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
6.1. Modelli di Satellite consigliati per l'utilizzo con organizzazioni multiple Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
6.1.1. Satellite gestito centralmente per una organizzazione con dipartimenti multipli Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 6.1. Gestione centralizzata di Satellite per organizzazioni con dipartimenti multipli
6.1.2. Gestione decentralizzata di organizzazioni di terze parti multiple Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 6.2. Gestione decentralizzata di Satellite per organizzazioni con dipartimenti multipli
6.1.3. Suggerimenti generali per l'utilizzo di Multi-Org Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- L'amministrazione organizzativa viene considerata come un caso particolare per quanto riguarda gli entitlement. È possibile aggiungere o rimuovere gli entitlement a questa organizzazione, rimuovendoli o aggiungendoli da altre organizzazioni presenti sul Satellite.
- L'organizzazione amministrativa viene intesa come area di staging per le sottoscrizioni e gli entitlement. Quando associate Satellite con un nuovo certificato qualsiasi nuovo entitlement verrà garantito all'organizzazione per default. Per rendere i nuovi entitlement disponibili ad altre organizzazioni presenti sul Satellite, sarà necessario assegnare esplicitamente gli entitlement ad altre organizzazioni dell'organizzazione amministrativa.
6.1.3.1. Il certificato ha meno entitlement rispetto a quelli da me usati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn-satellite-activate
. A questo punto riceverete un errore il quale indica che non è presente un numero sufficiente di entitlement nel certificato.
- Nel file
/etc/rhn/rhn.conf
, impostare web.force_unentitlement=1 - Riavviare Satellite
- Ridurre gli entitlement assegnati alle organizzazioni desiderate tramite la scheda Sottoscrizioni di ogni organizzazione, o tramite le schede Organizzazioni dei singoli entitlement.
- Un certo numero di sistemi all'interno dell'organizzazione dovrebbe avere uno stato di unentitled 'senza entitlement'. Il numero di sistemi senza gli entitlement all'interno di una organizzazione, dovrebbe essere uguale alla differenza tra il numero totale di entitlement rimossi dall'organizzazione, ed il numero di entitlement non applicati sui sistemi da parte dell'organizzazione.Per esempio, se avete rimosso 10 entitlement dall'organizzazione nella fase 3 e l'organizzazione possiede 4 entitlement non utilizzati dai sistemi, allora 6 sistemi presenti nell'organizzazione saranno sprovvisti di entitlement.
web.force_unentitlement
è necessaria solo per la riduzione degli entitlement assegnati di una organizzazione al di sotto del numero di entitlement utilizzati. Se una organizzazione possiede un numero maggiore di entitlement rispetto a quelli da essa utilizzati attivamente, allora non sarà necessario impostare questa variabile per una loro rimozione.
6.1.3.2. Il certificato ha un numero maggiore di entitlement rispetto a quelli da me utilizzati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
6.2. Ammin ⇒ Organizzazioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 6.3. Ammin
6.2.1. Ammin ⇒ Organizzazioni ⇒ Dettagli Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Utenti attivi — Il nuemero di utenti presenti nell'organizzazione
- Sistemi — Il numero di utenti sottoscritti all'organizzazione
- Gruppi del sistema — Il numero di gruppi sottoscritti all'organizzazione
- Chiavi di attivazione — Il numero di chiavi di attivazione disponibile all'organizzazione.
- Profili Kickstart — Il numero di profili kickstart disponibili all'organizzazione.
- Canali di configurazione — Il numero di canali di configurazione disponibili all'organizzazione.
6.3. Creazione di una organizzazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 6.4. Creazione di una nuova organizzazione
- Inserire il Nome dell'organizzazione nella casella di testo. Il nome dovrà contenere un minimo di 3 ed un massimo di 128 caratteri.
- Come creare un amministratore per l'organizzazione:
- Inserire un Login desiderato per l'amministratore dell'organizzazione, esso dovrà contenere un minimo di 3 ed un massimo di 128 caratteri.
- Creare una Password desiderata e Confermarla.
- Digitare l'Email dell'amministratore dell'organizzazione.
- Inserire il Nome ed il Cognome dell'amministratore dell'organizzazione.
- Fate clic sul pulsanteper completare il processo.
Nota
orgadmin-mktg
o eng-dept-admin
), per corrispondere i nomi di login di ammin con l'organizzazione.
6.4. Come gestire gli entitlement Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn-virtualization
, necessario per gli entitlement dei guest virtuali Xen e KVM per il conteggio corretto in base al numero di sottoscrizioni Red Hat Enterprise Linux ad essi associati.
6.4.1. Ammin ⇒ Sottoscrizioni ⇒ Entitlement canale software Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
- Totali — Numero di entitlement del canale totali disponibili per Satellite.
- Disponibili — Il numero di entitlement attualmente disponibili per l'assegnazione.
- In uso — Il numero di entitlement attualmente in uso da tutte le organizzazione (esclusa l'organizzazione di base), in rapporto al numero totale degli entitlement assegnati.
6.4.2. Ammin ⇒ Sottoscrizioni ⇒ Entitlement del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Totale assegnato — Numero di entitlement totali disponibili per l'intero Satellite.
- Utilizzo entitlement — Il numero di entitlement attualmente usati.
- Utilizzo organizzazione mostra il numero di organizzazioni con un accesso all'entitlement.
6.5. Come configurare i sistemi in una Organizzazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Registrazione tramite Login e Password — Se fornite un login ed una password creati per una organizzazione specifica, il sistema verrà registrato a quella organizzazione. Per esempio, se
user-123
è un membro dell'organizzazione Central IT su Satellite, il seguente comando su qualsiasi sistema registrerà quel sistema all'organizzazione Central IT del vostro Satellite:rhnreg_ks --username=user-123 --password=foobaz
rhnreg_ks --username=user-123 --password=foobaz
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Nota
I parametri--orgid
(per Red Hat Enterprise Linux 4 e 5) e--orgpassword
(in RHEL 4) inrhnreg_ks
non sono relativi alla registrazione di Satellite o al supporto di organizzazioni multiple di RHN Satellite. - Registrazione tramite una chiave di attivazione — È possibile registrare un sistema ad una organizzazione utilizzando una chiave di attivazione dell'organizzazione. Le chiavi di attivazione registreranno i sistemi all'organizzazione nella quale è stata creata la chiave di attivazione usata. Le chiavi di attivazione rappresentano un buon metodo di registrazione se desiderate abilitare gli utenti alla registrazione dei sistemi in una organizzazione, senza fornire un login d'accesso all'organizzazione stessa. Se desiderate spostare i sistemi tra diverse organizzazioni, potrete automatizzare questo processo con gli script utilizzando le chiavi di attivazione.
Nota
Con RHN Satellite 5.1.0 le chiavi di attivazione hanno un nuovo formato, i primi caratteri delle chiavi sono usati per indicare l'organizzazione (tramite il numero ID) che detiene l'attivazione.
6.6. Organizational Trusts Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
6.6.1. Come stabilire una Organizational Trust Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura 6.5. Organizational Trusts
6.6.2. Condivisione contenuto dei canali tra organizzazioni fidate Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
- Eseguite il login su Satellite con il nome utente dell'Amministraore dell'organizzazione.
- Fate clic sulla scheda Canali
- Sul menu laterale fate clic su Gestisci canali software.
- Fate clic sul canale personalizzato che desiderate condividere con altre organizzazioni.
- Dalla sezione Controllo accesso al canale della pagina Dettagli, sono disponibili tre tipi di condivisioni in Condivisione organizzativa.
- Privata — Per rendere privato il canale; in questo modo le altre organizzazioni non potranno accedere al canale in questione ad eccezione del proprietario del canale stesso.
- Protetta — Permette l'accesso al canale da parte di organizzazioni fidate da voi scelte.
Nota
Con la selezione di Protetta potrete visualizzare una pagina separata che vi richiederà di confermare il conferimento dell'accesso al canale alle organizzazioni tramite le selezione di . - Pubblica — Permette a tutte le organizzazioni fidate di accedere al canale personalizzato.
Fate clic sul pulsante di scelta accanto alla vostra selezione e successivamente.
Nota
6.6.3. MIgrazione dei sistemi da una organizzazione fidata ad un'altra Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
migrate-system-profile
.
migrate-system-profile
si basa sulla linea di comando ed utilizza i systemID e orgID come argomenti, per specificare ciò che è stato spostato e la sua organizzazione di destinazione.
migrate-system-profile
è necessario aver installato il pacchetto spacewalk-utils
. Non è necessario aver eseguito il login sul server Satellite per poter usare migrate-system-profile
; tuttavia se non eseguite tale operazione sarà necessario specificare l'hostname e l'indirizzo IP del server come switch della linea di comando.
Nota
migrate-system-profile
, il sistema non conserverà alcun entitlement o sottoscrizione al canale dell'organizzazione originale. Tuttavia la cronologia del canale verrà conservata e sarà accessibile dal nuovo Amministratore dell'organizzazione, semplificando così il resto del processo di migrazione il quale include la sottoscrizione ai canali di base ed il conferimento degli entitlement.
6.6.3.1. Come utilizzare migrate-system-profile Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
migrate-system-profile --satellite {SATELLITE HOSTNAME OR IP} --systemId={SYSTEM ID} --to-org-id={DESTINATION ORGANIZATION ID}
migrate-system-profile --satellite {SATELLITE HOSTNAME OR IP} --systemId={SYSTEM ID} --to-org-id={DESTINATION ORGANIZATION ID}
migrate-system-profile --satellite satserver.example.com --systemId=10001020 --to-org-id=2
migrate-system-profile --satellite satserver.example.com --systemId=10001020 --to-org-id=2
--username=
e --password=
sulla linea di comando).
Figura 6.6. Cronologia del sistema
Nota
--csv
di migrate-system-profile
, così facendo verrà automatizzato il processo usando un elenco separato da virgole di sistemi da migrare.
systemId,to-org-id
systemId,to-org-id
systemId
potrà essere 1000010000
, mentre to-org-id
potrebbe essere 4
. Quindi un file CSV compatibile somiglierà al seguente:
1000010000,3 1000010020,1 1000010010,4
1000010000,3
1000010020,1
1000010010,4
migrate-system-profile
consultate le pagine del manuale digitando man migrate-system-profile
, oppure per una schermata d'aiuto di base digitate migrate-system-profile -h
.
6.7. Ammin ⇒ Utenti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
6.7.1. Ammin ⇒ Organizzazioni ⇒ Dettagli ⇒ Utenti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
Capitolo 7. RHN Satellite e Sistemi client virtualizzati Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Red Hat Enterprise Linux Server (v. 5 per 32-bit x86) — rhel-i386-server-5 (e tutti i canali figlio)
- Red Hat Network Tools per RHEL Server (v. 5 per 32-bit x86) — rhn-tools-rhel-i386-server-5
- Red Hat Enterprise Linux Server Virtualization (v. 5 per 32-bit x86) — hel-i386-server-vt-5 (e tutti i canali figlio)
- Red Hat Enterprise Linux Server (v. 6 per 64-bit x86_64) — rhel-x86_64-server-6 (e tutti i canali figlio)
- Red Hat Network Tools per RHEL Server (v. 6 per 32-bit x86) — rhn-tools-rhel-i386-server-6
7.1. Impostazione del sistema host per i vostri sistemi virtuali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
7.1.1. Creare un profilo kickstart per i sistemi guest Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Eseguite un login sull'interfaccia web di Satellite. Navigate fino ad arrivare alla schermata Panoramica Kickstart, facendo clic sul link Gestisci Kickstart nel widget Compiti all'interno de Il vostro RHN, oppure selezionando la scheda Sistemi, seguita dalla sottotabella Kickstart nella barra di navigazione di sinistra.
- Sulla pagina Panoramica Kickstart selezionate il link Crea nuovo profilo kickstart nel widget Azioni Kickstart nell'angolo alto sulla destra.
- Inserite una etichetta per il vostro profilo la quale vi permetterà di distinguerlo dagli altri profili. Per le istruzioni restanti prenderemo in considerazione come etichetta host-system-for-virtual-guests.
- Per il campo Canale di Base, selezionate Red Hat Enterprise Linux (v.5 o 6 per $ARCH) (dove $ARCH è l'architettura del sistema host.
Nota
È possibile installare un Red Hat Enterprise Linux 5 o 6 a 32-bit su di un sistema host a 64-bit. Tuttavia, se desiderate fare ciò fate attenzione che i vostri sistemi guest eseguano anche la versione a 32-bit di Red Hat Enterprise Linux. - All'interno del campo Kickstartable Tree, selezionate
ks-rhel-$ARCH-server-5 (or 6)
dove $ARCH è l'architettura del sistema host. - Per il campo Tipo di virtualizzazione selezionate Host Para-virtualizzato.
Nota
Se state modificando il Tipo di virtualizzazione di un profilo kickstart esistente, fate attenzione perchè potreste modificare anche le opzioni della partizione e del bootloader, sovrascrivendo così qualsiaisi personalizzazione fatta dall'utente. Assicuratevi di controllare la scheda Partizionamento in modo da verificare le impostazioni quando modificate il Tipo di virtualizzazione. - Per finire, fate clic sunella parte bassa sulla destra della schermata per poter continuare con la fase successiva.
Nota
Se uno dei campi non presenta le opzioni sopra riportate ciò potrebbe significare la mancata esecuzione corretta della sincronizzazione del contenuto del canale software con il Satellite dei server di Red Hat.
- Selezionate la posizione dei file di distribuzione per l'installazione del sistema host. Su questa schermata dovrebbe esserci una Posizione di download predefinita già selezionata. Fate clic sul pulsante per continuare con la Fase 3.
Nota
Se la posizione di download predefinita risulta mancante, ciò potrebbe significare la mancata esecuzione corretta della sincronizzazione del contenuto del canale software con il Satellite dal server di Red Hat. - Selezionate una password root da impostare sul sistema host interessato e successivamente selezionateper terminare la creazione del profilo.
- A questo punto srà possibile visualizzare il nuovo profilo kickstart appena creato. Potrete navigare attraverso le diverse schede del profilo e modificare le impostazioni come desiderate, ma tale modifica non è necessaria poichè le impostazioni predefinite dovrebbero funzionare correttamente per la maggior parte dei casi.Per poter avviare ed arrestare il guest usando l'interfaccia web di Satellite sarà necessario includere il pacchetto
acpid
.
7.1.2. Kickstart del sistema host Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
7.1.2.1. Red Hat Enterprise Linux non è installato sul sistema host Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Per creare un CD d'avvio per il vostro host sarà a vostra disposizione una ISO, utilizzando
ssh
per eseguire il login all'interno del vostro Satellite. Essa si troverà all'interno del vostro Satellite nella seguente posizione:/var/satellite/rhn/kickstart/ks-rhel-i386-server-5/images/boot.iso
/var/satellite/rhn/kickstart/ks-rhel-i386-server-5/images/boot.iso
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Nota
È possibile utilizzare una chiavetta USB flash-memory per avviare il sistema ed eseguire kickstart. A tal proposito consultate la Red Hat Enterprise Linux System Administration Guide (disponibile su http://docs.redhat.com/docs/en-US/Red_Hat_Enterprise_Linux/index.html). Da notare che l'hardware del sistema host deve supportare l'avvio tramite questi dispositivi. - Inserite il CD d'avvio nel drive e riavviate il sistema assicurando che l'unità CD-ROM sia stata impostata come dispositivo d'avvio primario nel BIOS del sistema.
- Dopo il riavvio dovreste essere in grado di visualizzare un prompt d'avvio. Digitate il seguente comando per iniziare il vostro kickstart:
linux \ ks=http://your-satellite.example.com/ks/label/the profile label you created earlier
linux \ ks=http://your-satellite.example.com/ks/label/the profile label you created earlier
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Nota
Per alcuni sistemi potreste aver bisogno di aggiungereksdevice=eth0
al comando, oppure disabilitare uno dei due o più NIC presenti nel BIOS del sistema, per evitare una possibile confusione durante il processo kickstart. - Il processo kickstart per il sistema host dovrebbe ora iniziare. Per il suo completamento dovrebbero essere necessari quindici minuti circa. Previo corretto completamento di kickstart, sarete in grado di rendere disponibile un sistema host per il guest virtuale, il quale risulterà registrato con Satellite.
7.1.2.2. È stato installato Red Hat Enterprise Linux 6 sul sistema host Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
kvm
necessari. Se i suddetti pacchetti non sono presenti, installateli usando Satellite.
Nota
Nota
xen
.
- Come prima cosa registrate il sistema host su Satellite. Utilizzate
ssh
per collegarvi sul sistema host. Eseguite la registrazione emettendo il seguente comando come utente root:rhnreg_ks --serverUrl=http://your-satellite.example.com/XMLRPC \ --username=username --password=password
rhnreg_ks --serverUrl=http://your-satellite.example.com/XMLRPC \ --username=username --password=password
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Se il sistema host è stato già registrato su di un server Red Hat Networ diverso, aggiungete--force
al comando. - Successivamente aprite il profilo del sistema host all'interno dell'interfaccia web di Satellite. Eseguite il login all'interno dell'interfaccia web del vostro Satellite su https://your-satellite.example.com/. Fate clic sulla scheda Sistemi sulla barra di navigazione. A questo punto dovreste visualizzare il sistema host appena registrato - fate clic sul nome del profilo corrispondente per accedere alla pagina relativa del profilo del sistema.
- Assicuratevi che il sistema abbia un accesso ai canali software necessari in modo da accedere al software richiesto per ospitare i guest virtuali. Dalla pagina del profilo del sistema host, fate clic sul link Altera sottoscrizioni del canale nella parte alta sulla destra della pagina del profilo sotto l'intestazione Canali sottoscritti. Selezionate le caselle Virtualizzazione RHEL e Red Hat Networ Tool per il server di RHEL, e successivamente fate clic su sotto l'elenco dei canali.
- La fase successiva è quella di controllare se è stato installato il software necessario per poter ospitare un guest virtuale sul sistema. Sul sistema host emettete il seguente comando come utente root:
rpm -q qemu-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst
rpm -q qemu-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Serpm
indica che i suddetti pacchetti non sono stati installati, installateli eseguendo il seguente comando come utente root sul sistema:yum install qemu-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst
yum install qemu-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Riavviare la macchina per implementare le modifiche o usare il comando
modprobe
appropriato per il processore:modprobe kvm_intel
modprobe kvm_intel
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow oppure:modprobe kvm_amd
modprobe kvm_amd
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Sarà necessario installare ed eseguire il pacchetto
osad
per far si che il vostro sistema host sia in grado di rispondere ai comandi inviati da Satellite, come ad esempio start, pause, resume, e shutdown. Per installare:yum install -y osad
yum install -y osad
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow dopo l'installazione iniziate il processoosad
:/sbin/service osad restart
/sbin/service osad restart
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Il vostro sistema host dovrebbe essere pronto per il provisioning del guest virtuale di RHN.
7.1.3. È stato installato Red Hat Enterprise Linux 5 sul sistema host Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
xen
o kvm
necessari sono stati installati sul sistema. In caso contrario installateli utilizzando Satellite
- Come prima cosa registrate il sistema host su Satellite. Utilizzate
ssh
per collegarvi sul sistema host. Eseguite la registrazione emettendo il seguente comando come utente root:rhnreg_ks --serverUrl=http://your-satellite.example.com/XMLRPC \ --username=username --password=password
rhnreg_ks --serverUrl=http://your-satellite.example.com/XMLRPC \ --username=username --password=password
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Nota
Se il sistema host è stato già registrato su di un server Red Hat Networ diverso, aggiungete--force
al comando. - Successivamente aprite il profilo del sistema host all'interno dell'interfaccia web di Satellite. Eseguite il login all'interno dell'interfaccia web del vostro Satellite su https://your-satellite.example.com/. Fate clic sulla scheda Sistemi sulla barra di navigazione. A questo punto dovreste visualizzare il sistema host appena registrato - fate clic sul nome del profilo corrispondente per accedere alla pagina relativa del profilo del sistema.
- Assicuratevi che il sistema abbia un accesso ai canali software necessari in modo da accedere al software richiesto per ospitare i guest virtuali. Dalla pagina del profilo del sistema host, fate clic sul link Altera sottoscrizioni del canale nella parte alta sulla destra della pagina del profilo sotto l'intestazione Canali sottoscritti. Selezionate le caselle Virtualizzazione RHEL e Red Hat Networ Tool per il server di RHEL, e successivamente fate clic su sotto l'elenco dei canali.
- La fase successiva è quella di controllare se è stato installato il software necessario per poter ospitare un guest virtuale sul sistema. Sul sistema host emettete il seguente comando come utente root:
rpm -q xen kernel-xen rhn-virtualization-host
rpm -q xen kernel-xen rhn-virtualization-host
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Perkvm
emettere il seguente comando come utente root:rpm -q kvm kmod-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst
rpm -q kvm kmod-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Serpm
indica che i suddetti pacchetti non sono stati installati, installateli eseguendo il seguente comando come utente root sul sistema:yum install xen kernel-xen rhn-virtualization-host
yum install xen kernel-xen rhn-virtualization-host
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Per utentikvm
, installateli eseguendo il seguente comando come utente root:yum install kvm kmod-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst
yum install kvm kmod-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Per Xen modificate il file di configurazione/etc/grub.conf
per poter avviare il nuovo kernel xen predefinito. Per fare questo selezionate le righe ingrub.conf
che si riferiscono al kernel xen, dall'inizio della rigatitle
fino alla fine della rigainitrd
, copiate le righe, cancellatele ed incollatele in modo da essere le prime voci del kernel ingrub.conf
. Assicuratevi altresì che il valore della variabile di default nella parte alta digrub.conf
, sia stata impostata su '0'.Nota
Se avete la necessità di aggiornare il kernel sul sistema host, il kernel standard risulterà essere la scelta predefinita dopo il riavvio. Per essere sicuri che il kernel Xen venga selezionato per default modificate il seguente valore nel file/etc/sysconfig/kernel
:DEFAULTKERNEL=kernel
DEFAULTKERNEL=kernel
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Modificare il valore sukernel-xen
:DEFAULTKERNEL=kernel-xen
DEFAULTKERNEL=kernel-xen
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Riavviare la macchina per implementare le modifiche o usare il comando
modprobe
appropriato per il processore:modprobe kvm_intel
modprobe kvm_intel
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow oppure:modprobe kvm_amd
modprobe kvm_amd
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Riavviate il sistema all'interno del kernel xen. Il sistema non dovrebbe eseguire un avvio automatico nel kernel xen durante il processo di riavvio ma se desiderate, è possibile eseguire un controllo al solo scopo di troubleshooting utilizzando il comando
uname -r
, per controllare se il kernel in esecuzione risulta essere un kernel xen. Se non riuscite a visualizzare la stringaxen
all'interno del nome del kernel, ciò sognifica che l'avvio non è stato eseguito all'interno del kernel corretto.Nota
Sexen
ekernel-xen
sono stati precedentemente installati sul sistema, allora non sarà necessario riavviare il sistema stesso dopo l'installazione dirhn-virtualization-host
. - Sarà necessario installare ed eseguire il pacchetto
osad
per far si che il vostro sistema host sia in grado di rispondere ai comandi inviati da Satellite, come ad esempio start, pause, resume, e shutdown. Per installare:yum install -y osad
yum install -y osad
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow dopo l'installazione avviare il processoosad
:/sbin/service osad restart
/sbin/service osad restart
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Il vostro sistema host dovrebbe essere pronto per il provisioning del guest virtuale di RHN.
7.2. Impostazione dei sistemi virtuali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
7.2.1. Creare un profilo kickstart per i sistemi guest Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Eseguite un login all'interno dell'interfaccia web di Satellite. Visualizzate la schermata Panoramica Kickstart facendo clic sul link Gestisci Kickstart nel widget Compiti in Panoramica, oppure cliccando Sistemi nella barra di navigazione superiore ⇒ Kickstart dalla barra di navigazione di sinistra.
- Sulla pagina Panoramica Kickstart fate clic sul link Crea nuovo profilo Kickstart nel widget Azioni Kickstart nell'angolo alto sulla destra.
- La pagina successiva rappresenta la Fase 1 del processo di creazione del profilo kickstart:
- Inserite un'etichetta per il profilo che vi permetterà di distinguerlo dagli altri profili. Una scelta consigliata potrebbe essere guest-system.
- Per il campo Canale di Base selezionate Red Hat Enterprise Linux $PRODUCT (v.5 o 6 per $ARCH) dove $ARCH è l'architettura del sistema operativo del vostro sistema host, e $PRODUCT rappresenta il Server o il Client.
Nota
Red Hat Enterprise Linux Client 5 o 6 potrebbe non essere disponibile per la selezione se non avete eseguito la sincronizzazione dei canali software del client con Satellite.Nota
Da notare che le etichette dei canali Red Hat Enterprise Linux 5 o 6 e Red Hat Enterprise Linux 5 o 6 Desktop, si riferiscono rispettivamente al 'server' e al 'client'. - Per il campo Kickstartable Tree, è necessario selezionare ks-rhel-$ARCH-$PRODUCT-5 dove $ARCH risulta essere l'architettura del vostro sistema host e $PRODUCT può essere 'server' o 'client', a seconda di quale prodotto utilizzato per il vostro guest.
- Selezionate Guest Para-virtualizzati per il campo Tipo di virtualizzazione.
Nota
Se state modificando il Tipo di virtualizzazione di un profilo kickstart esistente, fate attenzione perchè potreste modificare anche le opzioni della partizione e del bootloader, sovrascrivendo così qualsiaisi personalizzazione fatta dall'utente. Assicuratevi di controllare la scheda Partizionamento in modo da verificare le impostazioni quando modificate il Tipo di virtualizzazione. - Per finire, fate clic sunella parte bassa sulla destra della schermata per poter continuare con la fase successiva.
- Nella Fase 2 del processo di creazione del profilo kickstart, selezionate la posizione dei file di distribuzione per l'installazione del vostro sistema guest. Dovrebbe essere presente una Posizione di Download predefinita già completa e selezionata per voi sulla schermata. Fate clic su su questa schermata, per arrivare alla Fase 3.
Nota
Come nella fase precedente se la posizione di download predefinita è mancante, ciò potrebbe significare l'esecuzione incorretta della sincronizzazione del contenuto del canale software con il Satellite dal server di Red Hat. - Nella Fase 3 del processo di creazione del profilo kickstart, selezionate una password root per il sistema guest sul quale state eseguendo il provisioning, e per terminare la creazione del profilo fate clic su.
7.2.2. Provisioning dei sistemi guest Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Eseguite un login sull'interfaccia web di Satellite. Andate alla ricerca del vostro profilo del sistema cliccando sulla scheda Sistemi nella barra di navigazione superiore, e selezionate il nome del sistema.
- Per programmare il kickstart per un sistema guest, andate su Virtualizzazione ⇒ Provisioning nel profilo del sistema host. Per il campo Nome Guest selezionate guest1. Per i campi Assegnazione memoria, CPU virtuali, e Storage, i valori di default dovrebbero andare bene. Modificateli a vostro piacimento, considerando il suggerimento fornito per ogni campo all'interno dell'interfaccia. Per il campo Profilo Kickstart, selezionate il profilo del sistema guest creato nell'ultima fase.
- Per finire, fate clic su Stato di Kickstart dove potrete seguire il progresso del processo kickstart del guest. Dopo circa dieci o quindici minuti la schermata dovrebbe indicare il completamento corretto di kickstart. Per visualizzare il nuovo guest fate clic su Virtualizzazione del profilo del sistema host sul Satellite. Per visualizzare un elenco dei sistemi virtuali navigate su Sistemi ⇒ Sistemi ⇒ Sistemi Virtuali.nell'angolo basso sulla destra dello schermo. A questo punto verrete direzionati sulla pagina
Nota
Se non siete in grado di visualizzare il messaggio guest Inizia kickstart per uno Xen sulla pagina Stato di Kickstart, subito dopo il kickstart del guest, ciò indicherà la mancanza diosad
sul vostro host.I sistemi host necessitano del pacchettoosad
per poter rispondere ai comandi inviati da Satellite, come ad esempio start, pause, resume, e shutdown. Seosad
non risulta essere installato e quindi non è in esecuzione il sistema host non riceverà questi comandi dall'interfaccia web per 2.5 ore, oppure durante l'esecuzione successiva del demone di RHN.È possibile controllare seosad
è stato, o meno, installato e se lo stesso è in esecuzione, tramite il campo Stato di OSA all'interno del profilo del sistema host sul Satellite. Se il campo non esiste oppure se non indica alcun errore da parte del sistema durante il tentativo di contatto del sistema stesso con Satellite, allora sarà necessario installareyum
(utilizzando il comandoyum install -y osad
) prima di poter fornire il guest ad un host.Nota
Durante il kickstart del guest è possibile ricevere il seguente messaggio dalla paginaKickstart Status
:Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Se non sono trascorsi più di venti minuti siate pazienti e non preoccupatevi se visualizzate questo messaggio. Per controllare se kickstart è in esecuzione, controllate il log d'installazione ed assicuratevi che non siano presenti errori, e durante l'aggiornamento della pagina realtiva allo Stato di kickstart, controllate che il campo Richiesta ultimo file continui ad essere aggiornato. - Ripetete le fasi sopra riportate se desiderate registrare guest aggiuntivi sul vostro host. È importante ricordare che è possibile fornire solo un guest per volta. Se cercate di programmare un kickstart del guest durante un altro processo kickstart, il processo in corso verrà cancellato e verrà iniziato quello appena programmato.
- Visualizzate il sistema del guest virtuale appena creato tramite l'interfaccia web di Satellite, facendo clic sulla scheda Virtualizzazione nel profilo del sistema host. Successivamente fate clic sul nome del profilo del vostro sistema virtuale. A questo punto verrete direzionati sul profilo del sistema Satellite corrispondente.
7.2.3. Gestione degli entitlement del guest virtuale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
7.3. Come operare con i vostri sistemi virtuali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
xen
. In Red Hat Enterprise Linux 6, xen
non è attualmnete supportato e kvm
è il metodo di virtualizzazione consigliato.
7.3.1. Esecuzione di un login sui sistemi virtuali tramite SSH Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- In questo caso sarà necessario trovare l'indirizzo IP del sistema virtuale. Per fare ciò navigate attraverso le schede Sistemi ⇒ Sistemi Virtuali, facendo clic sul nome del profilo del sistema virtuale.
- Sulla pagina del profilo del sistema virtuale, sarà possibile trovare l'indirizzo IP nella parte sinistra della colonna delle informazioni all'interno del campo Indirizzo IP.
- Collegatevi all'indirizzo IP utilizzando
ssh
come utente root, e la password da voi impostata per il sistema virtuale nel profilo kickstart precedentemente creato.
7.3.2. Come accedere alla console tramite l'host Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Come prima cosa collegatevi al sistema host e determinate il numero ID del guest con il quale desiderate lavorare. Eseguite il collegamento al sistema host tramite
ssh
, e successivamente emettete il seguente comando:xm list
xm list
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Ciò dovrebbe fornirvi un elenco di tutti i guest da voi creati sul vostro Satellite, con il loro numero ID. Su questo elenco andate alla ricerca del guestguest1
, creato precedentemente. Se per esempio è stato assegnato al suddetto guest un ID di 2, allora: - Eseguite il seguente comando per accedere alla console del sistema virtuale:
xm console 2
xm console 2
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow A questo punto dovreste essere in grado di visualizzare un prompt di login sulguest1
. - Eseguite un login sul
guest1
come utente root, utilizzando la stessa password impostata nel profilo kickstart da voi usato per il sistema.(Potrebbero essere presenti alcuni messaggi sulla schermata. In questo caso pigiate il tasto Invio per ricevere un nuovo prompt di login.) - Per abbandonare la console guest e ritornare al prompt del comando del sistema host, potete pigiare simultaneamente i tasti Ctrl e ].
7.3.3. Installazione software tramite l'interfaccia web di Satellite Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Andate alla ricerca del profilo del sistema virtuale nella vostra interfaccia web di Satellite, eseguite il login e navigate tramite le schede Sistemi ⇒ Sistemi ⇒ Sistemi Virtuali, e successivamente facendo clic sul nome del profilo del sistema virtuale.
- All'interno del profilo del sistema virtuale, fate clic sulla scheda Software ⇒ Pacchetti.
- Fate clic su Installa nuovi pacchetti nel menu Pacchetti.
- Selezionate i pacchetti che desiderate installare e fate clic sul pulsante Installa i pacchetti selezionati, nell'angolo basso sulla destra della schermata.
- Ricontrollate i dettagli dell'installazione del pacchetto e pigiate il pulsantenell'angolo basso sulla destra della schermata.
- L'installazione del pacchetto avverrà quando il sistema guest eseguirà nuovamente il check in con Satellite. Per forzare l'installazione in modo da eseguirla immediatamente, potete eseguire il comando
rhn_check
sul sistema guest.
7.3.4. Installazione software usando Yum dal sistema virtuale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
yum
per installare ed aggiornare il software. Per esempio, installate l'editor di testo vim emettendo il seguente comando:
yum install -y vim-enhanced
yum install -y vim-enhanced
7.3.5. Riavviare i guest al riavvio dell'host Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn-virtualization-host
è in grado di riavviare automaticamente i guest in presenza di un riavvio del sistema host.
- Trovate il file di configurazione del guest sull'host in
/etc/sysconfig/rhn/virt/
. Esso verrà nominato dall'UUID, ma il file corretto può essere trovato utilizzando il comandogrep
ricercando il nome del guest all'interno dei file UUID. - Una volta trovato il file UUID corrispondente al vostro sistema guest, create un link simbolico dal file UUID per la directory
/etc/sysconfig/rhn/virt/auto/
.ln -s /etc/sysconfig/rhn/virt/GUEST_UUID.xml /etc/sysconfig/rhn/virt/auto/
ln -s /etc/sysconfig/rhn/virt/GUEST_UUID.xml /etc/sysconfig/rhn/virt/auto/
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow
7.3.6. Rimozione dei sistemi virtuali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Come prima cosa arrestate il sistema virtuale che desiderate rimuovere. Per fare questo andate alla ricerca del profilo del sistema host sull'interfaccia web di Satellite, fate clic sulla scheda virtualizzazione, e deselezionate i sistemi virtuali che desiderate rimuovere. Terminate questo processo eseguendo l'arresto tramite il pulsantenella parte bassa della schermata.
- Successivamente cancellate il sistema virtuale dal Satellite. È possibile eseguire questa operazione deselezionando la casella sistema virtuale, e pigiando il pulsantenella parte bassa della schermata>
Nota
Vi preghiamo di attendere almeno due minuti dopo l'arresto del sistema di virtualizzazione, prima di poterlo rimuovere. In caso contrario il sistema virtuale potrebbe non arrestarsi correttamente e voi potreste cancellarlo quando il sistema stesso risulta ancora in esecuzione. Se cancellate un sistema virtuale da Satellite mentre lo stesso è ancora in esecuzione, esso apparirà nuovamente sul Satellite quando verrà eseguito il check in. Se si dovesse verificare tale problema, arrestate il sistema in questione, fate trascorrere due minuti, e successivamente cancellatelo. - Cancellate l'immagine del disco per il sistema virtuale che desiderate rimuovere. L'immagine del disco per guest1 sarà disponibile per esempio, sul sistema host in questa posizione:
/var/lib/xen/disk-images/guest1.disk
/var/lib/xen/disk-images/guest1.disk
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow Cancellatela con il seguente comando:rm /var/lib/xen/disk-images/guest1.disk
rm /var/lib/xen/disk-images/guest1.disk
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Per finire, è necessario cancellare i file di configurazione di RHN dal sistema host. Determinate il file di configurazione di RHN per guest1, eseguendo il seguente comando:
grep guest1 /etc/sysconfig/rhn/virt/*.xml
grep guest1 /etc/sysconfig/rhn/virt/*.xml
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow E cancellate il file indicato. Per esempio:rm /etc/sysconfig/rhn/virt/14e5cfbf72342515236ad74b260c2f6b.xml
rm /etc/sysconfig/rhn/virt/14e5cfbf72342515236ad74b260c2f6b.xml
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - A questo punto avrete cancellato un sistema guest dal vostro sistema host e da Satellite.
Capitolo 8. Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Analisi ambiente d'installazione utilizzando il comando
cobbler check
- Configurazione Multi-site installation server con
cobbler replicate
- Creazione modelli di riferimento kickstart e gestione utilizzando Cheetah template engine e Kickstart Snippets
- Automatizzazione installazione guest della macchina virtuale con il tool del client
koan
8.1. Requisiti di Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Se pianificate di usare Cobbler per l'installazione dei sistemi utilizzando PXE è necessario aver installato e configurato
tftp-server
. - Se desiderate usare Cobbler per l'avvio PXE dei sistemi per l'installazione, è necessario avere la possibilità di comportarsi come un server DHCP per il Cobbler PXE booting, o accedere al vostro server DHCP di rete
/etc/dhcp.conf
e modificarenext-server
sull'hostname o indirizzo IP del vostro server Cobbler.
8.1.1. Come configurare Cobbler con /etc/cobbler/settings Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/etc/cobbler/settings
. Il file contiene diverse impostazioni configurabili ed offre spiegazioni dettagliate per ogni impostazione e sui loro effetti nei confronti della funzionalità di Cobbler. Inoltre sono contenuti i suggerimenti sulla modifica delle impostazioni per i rispettivi ambienti.
/etc/cobbler/settings
, il quale documenta ogni impostazione in dettaglio.
8.1.2. Servizi necessari per Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
8.1.2.1. Configurazione di Cobbler con DHCP Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
8.1.2.1.1. Come configurare un server DHCP esistente Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- L'amministratore abilita l'avvio dalla rete con il protocollo
bootp
. - Successivamente l'amministratore crea una classe chiamata
PXE
la quale, se un sistema configurato per avere prima PXE come propria priorità d'avvio, identifica se stessa comePXEClient
. - Il server DHCP dirige il sistema verso il server di Cobbler su 192.168.2.1.
- E per finire il server DHCP ripristina il file del bootloader
pxelinux.0
.
8.1.2.2. Configurazione di Xinetd e TFTP per Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/etc/xinetd.d/tftp
come utente root e cambiate la riga disable = yes
in disable = no
.
pxelinux.0
è necessario avviare il servizio Xinetd.
chkconfig --level 345 xinetd on /sbin/service xinetd start
chkconfig --level 345 xinetd on
/sbin/service xinetd start
chkconfig
abilita il servizio xinetd
per tutti i runlevel dell'utente, mentre il comando /sbin/service
abilita xinetd
immediatamente.
8.1.2.3. Configurazione di SELinux e IPTables per il supporto Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
8.1.2.3.1. Configurazione di SELinux Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
setsebool -P httpd_can_network_connect true
setsebool -P httpd_can_network_connect true
-P
è molto importante poichè abilita un collegamento persistente HTTPD attraverso tutti i processi d'avvio del sistema.
8.1.2.3.2. Configurazione di IPTables Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Per TFTP:
/sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 69 -j ACCEPT /sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m udp -p udp --dport 69 -j ACCEPT
/sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 69 -j ACCEPT /sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m udp -p udp --dport 69 -j ACCEPT
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Per HTTPD:
/sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 80 -j ACCEPT /sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 443 -j ACCEPT
/sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 80 -j ACCEPT /sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 443 -j ACCEPT
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Per Cobbler e Koan XMLRPC:
/sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 25151 -j ACCEPT
/sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 25151 -j ACCEPT
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow
/sbin/iptables-save
/sbin/iptables-save
8.2. Sincronizzazione ed avvio del servizio Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
cobbler check
sarà possibile avviare il servizio Cobbler.
/usr/sbin/rhn-satellite start
/usr/sbin/rhn-satellite start
Avvertimento
cobblerd
autonomamente dal servizio Satellite poichè così facendo potreste causare una serie di errori ed altre problematiche.
/usr/sbin/rhn-satellite
per avviare o arrestare RHN Satellite.
8.3. Aggiunta di una distribuzione al Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
cobbler
per creare una distribuzione dalla linea di comando nel modo seguente:
cobbler distro add --name=string --kernel=path --initrd=path
cobbler distro add --name=string --kernel=path --initrd=path
--name=string
è una etichetta usata per differenziare una scelta fatta per una distribuzione rispetto ad un'altra (per esempio, rhel5server
)
--kernel=path
specifica il percorso per il file immagine del kernel
--initrd=path
specifica il percorso del file immagine dell'initial ramdisk (initrd).
8.4. Come aggiungere un profilo a Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
cobbler
per la creazione dei profili tramite la linea di comando:
cobbler profile add --name=string --distro=string [--kickstart=url] [--virt-file-size=gigabytes] [--virt-ram=megabytes]
cobbler profile add --name=string --distro=string [--kickstart=url] [--virt-file-size=gigabytes] [--virt-ram=megabytes]
--name=string
è l'etichetta unica per il profilo, come ad esempio rhel5webserver
o rhel4workstation
.
--distro=string
specifica la distribuzione che verrà usata per questo particolare profilo. Le distribuzioni sono state aggiunte in Sezione 8.3, «Aggiunta di una distribuzione al Cobbler».
--kickstart=url
specifica la posizione del file kickstart (se disponibile).
--virt-file-size=gigabytes
permette l'impostazione della misura del file immagine del guest virtuale. Il default è 5 gigabyte se non specificato.
--virt-ram=megabytes
specifica quanti megabyte di RAM fisica può essere consumata da un sistema del guest virtuale. Il default è 512 megabyte se non specificato.
8.5. Come aggiungere un sistema a Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
koan
, non sarà necessario creare i record del sistema anche se essi sono utili per il kickstart templating specifico del sistema, o per stabilire se è necessario installare un contenuto specifico su un sistema. Se è disponibile un ruolo specifico per un determinato client, in tal caso i record del sistema devono essere creati.
cobbler system add --name=string --profile=string --mac=AA:BB:CC:DD:EE:FF
cobbler system add --name=string --profile=string --mac=AA:BB:CC:DD:EE:FF
--name=string
è una etichetta unica per il sistema, come ad esempio engineeringserver
o frontofficeworkstation
.
--profile=string
specifica uno dei nomi del profilo aggiunti in Sezione 8.4, «Come aggiungere un profilo a Cobbler».
--mac=AA:BB:CC:DD:EE:FF
permette ai sistemi con un indirizzo MAC specifico, nei confronti dei quali è stato eseguito kickstart, di ricevere automaticamente il profilo associato con il record del sistema
man cobbler
al prompt della shell.
8.6. Modelli di riferimento di Cobbler Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Contenuti molto potenti che permettono agli amministratori di creare e gestire un numero molto grande di profili o sistemi in modo semplice, o di creare manualmente i kickstart per ogni situazione specifica.
- Anche se i template possono divenire complessi e comportare la presenza di cicli, condizioni ed altre caratteristiche e sintassi complesse, essi possono essere usati in modo semplice per creare i file kickstart.
8.6.1. Come usare i modelli di riferimento Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/etc/sysconfig/network-scripts/
. Tuttavia la differenza tra template e file kickstart standard è nell'utilizzo da parte dei primi delle proprie variabili.
network --device=eth0 --bootproto=static --ip=192.168.100.24 --netmask=255.255.255.0 --gateway=192.168.100.1 --nameserver=192.168.100.2
network --device=eth0 --bootproto=static --ip=192.168.100.24 --netmask=255.255.255.0 --gateway=192.168.100.1 --nameserver=192.168.100.2
network --device=$net_dev --bootproto=static --ip=$ip_addr --netmask=255.255.255.0 --gateway=$my_gateway --nameserver=$my_nameserver
network --device=$net_dev --bootproto=static --ip=$ip_addr --netmask=255.255.255.0 --gateway=$my_gateway --nameserver=$my_nameserver
8.6.2. Kickstart Snippets Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
$SNIPPET()
la quale verrà analizzata da Cobbler e sostituita dai contenuti di snippet.
my_partition
) e posizionarlo in /var/lib/cobbler/snippets/
in modo da renderlo accessibile al Cobbler.
$SNIPPET()
nei vostri template kickstart. Per esempio:
$SNIPPET('my_partition')
$SNIPPET('my_partition')
my_partition
8.7. Come utilizzare Koan Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
8.7.1. Utilizzo di Koan per il provision dei sistemi virtuali Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
koan
per inizializzare l'installazione di un guest virtuale sul sistema.
cobbler add profile --name=virtualfileserver --distro=rhel-i386-server-5 --virt-file-size=20 --virt-ram=1000
cobbler add profile --name=virtualfileserver --distro=rhel-i386-server-5 --virt-file-size=20 --virt-ram=1000
koan
:
koan --server=hostname --list=profiles
koan --server=hostname --list=profiles
cobbler profile add
.
koan --virt --server=cobbler-server.example.com --profile=virtualfileserver --virtname=marketingfileserver
koan --virt --server=cobbler-server.example.com --profile=virtualfileserver --virtname=marketingfileserver
virtualfileserver
. L'opzione virtname
specifica una etichetta per il guest virtuale il quale viene, per impostazione predefinita, etichettato con l'indirizzo MAC del sistema.
8.7.2. Come utilizzare Koan per reinstallare i sistemi in esecuzione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
koan
è in grado di sostituire un sistema in esecuzione con una nuova installazione dai profili Cobbler disponibili.
koan --replace-self --server=hostname --profile=name
koan --replace-self --server=hostname --profile=name
--profile=name
sul server Cobbler specificato in --server=hostname
.
Capitolo 9. UNIX Support Guide Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
9.1. Introduzione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
9.1.1. Varianti di UNIX supportate Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Versioni di Solaris | sun4m | sun4d | sun4u | sun4v | sun4us | x86 |
---|---|---|---|---|---|---|
Solaris 8 | si | no | si | n/a | no | no |
Solaris 9 | si | n/a | si | n/a | no | si |
Solaris 10 | n/a | n/a | si | si | no | si |
9.1.2. Prerequisiti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- RHN Satellite 5.0 o versioni più recenti
- Un certificato Satellite con entitlement di Management
- Entitlement di Management per ogni client di UNIX
- Pacchetti RHN per UNIX incluso python, pyOpenSSL, ed i pacchetti del Red Hat Network Client.
- Pacchetti Sunfreeware in grado di fornire librerie di supporto. Alcuni di questi pacchetti sono anche presenti su RHN Satellite. Per un elenco completo consultate la Sezione 9.3.1, «Scaricare ed installare i pacchetti aggiuntivi».
9.1.3. Caratteristiche incluse Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Il Red Hat Network Service Daemon (
rhnsd
), il quale aziona ilrhn_check
in base ad un intervallo configurabile - Il Red Hat Network Configuration Client (
rhncfg-client
), il quale esegue tutte le azioni di configurazione programmate dal Satellite - Il Red Hat Network Configuration Manager (
rhncfg-manager
), il quale abilita la gestione dalla linea di comando dei canali di configurazione di RHN - Il programma
rhn_check
, il quale esegue il check in con Satellite, ed esegue qualsiasi azione programmata dal server - Tutte le funzionalità Management-level, come ad esempio il grouping, il confronto del profilo del pachetto, e l'utilizzo del System Set Manager in modo da amministrare contemporaneamente i sistemi multipli
- Una caratteristica di Provisioning chiamata Comando Remoto, che permette agli utenti di programmare dei comandi root-level, su qualsiasi client gestito attraverso il sito web di Satellite, sempre se il client sia stato configurato in modo da abilitare la suddetta azione.
9.1.4. Differenze di funzionalità Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Red Hat Update Agent per UNIX offre un set più piccolo di opzioni rispetto alla sua controparte di Linux, e si affida al toolset nativo del sistema operativo per l'installazione dei pachetti, invece di
rpm
- Per un elenco preciso di opzioni consultate la Sezione 9.4.2.4, «Aggiornamento attraverso la linea di comando». - L'applicazione RHN Push è stata modificata in modo simile per poter caricare tipi di file UNIX nativi, incluso i pacchetti, le patch ed i patch cluster.Dal pacchetto Solaris, il patch ed i patch cluster file risultano essere diversi dai file rpm, il meccanismo per il caricamento del canale risulta essere differente. Per Solaris sono presenti due applicazioni nel pacchetto
rhnpush
:- Il primo,
solaris2mpm
, è una utilità RHN in grado di creare un file MPM per ogni pacchetto Solaris o patch. Il formato neutrale del file MPM permette a Satellite di comprendere e gestire i file caricati. - Il secondo,
rhnpush
, è stato esteso in modo da poter gestire MOM insieme ai file RPM. In caso contrario esso opera in modo identico alla versione Linux dirhnpush
.
- La categoria Canali del sito web di RHN, è stata allargata in modo da facilitare lo storage e l'installazione di tipi di file UNIX nativi.
9.1.5. Funzionalità escluse Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Tutte le funzionalità del Provisioning-level, come ad esempio il kickstarting ed il rollback del pacchetto, con l'eccezione della gestione del file di configurazione
- Tutte le opzioni relative all'Errata, poichè in UNIX il concetto di Aggiornamenti Errata non viene compreso
- File sorgenti per i pacchetti
RHAT*.pkg
durante l'installazione non è ancora supportato.
9.2. Preparazione/Configurazione del Satellite Server Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Durante l'installazione di Satellite:Abilitate il supporto UNIX su Satellite selezionando la casella "Abilita Supporto Solaris" durante il processo di installazione, come di seguito mostrato:
Figura 9.1. Abilitazione del supporto UNIX durante l'installazione di Satellite
- Dopo aver installato Satellite:Abilitate il supporto UNIX configurando Satellite dopo la sua installazione. Per fare questo, selezionate Abilita Supporto Solaris, come di seguito indicato:nella barra del menù superiore, e successivamente selezionate sulla barra di navigazione sinistra. Nella schermata seguente selezionate la casella
Figura 9.2. Abilitazione del supporto UNIX dopo l'installazione di Satellite
Fate clic sul pulsanteper confermare le modifiche. - Per finire, sarà necessario creare un canale di base al quale i vostri sistemi client devono essere sottoscritti, questo poichè RHN non fornisce alcun contenuto UNIX; come risultato, non sarà possibile utilizzare
satellite-sync
per creare il canale desiderato.Per creare un canale Solaris eseguite il login sull'interfaccia web di Satellite come Amministratore di Satellite o come certificate authority. Andate sulla scheda Canale, e successivamente da Gestisci canali software della barra di navigazione di sinistra. Fate clic sul link crea nuovo canale nella parte alta sulla destra della schermata risultante. Fornite un nome e l'etichetta per il vostro nuovo canale, e successivamente selezionate Sparc Solaris o i386 Solaris in base all'architettura del client.
9.3. Preparazione del Sistema Client di Unix Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Scaricate ed installate
gzip
insieme alle librerie third-party necessarie. - Scaricate la RHN application tarball dal Satellite sul client, installandone i contenuti.
- Successivamente implementate i certificati SSL necessari per un collegamento sicuro.
- Configurate le applicazioni client da collegare al RHN Satellite.
9.3.1. Scaricare ed installare i pacchetti aggiuntivi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
up2date
), il quale fornisce un link tra i vostri sistemi client e Red Hat Network. La versione specifica a UNIX del Red Hat Update Agent risulta essere limitata in funzionalità rispetto alla propria controparte di Linux, ma è in grado di permettere una registrazione del sistema e di facilitare le installazioni del pacchetto e dei patch. Consultate la Sezione 9.4, «Registrazione e aggiornamenti del client Unix» per una descrizione dettagliata delle opzioni del tool.
Nota
bash
. Se la shell BASH risulta disponibile, verrà conferito al sistema un comportamento molto simile a quello di Linux.
9.3.1.1. Installazione dei pacchetti Third-Party Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
gzip
libgcc
openssl
zlib
gzip
viene fornita dal pacchetto SUNWgzip e può essere scaricata tramite http://www.sunfreeware.com.
SUNWgccruntime
SUNWopenssl*
SUNWzlib
SMClibgcc
oSMCgcc
SMCossl
SMCzlib
pkginfo
per verificare se un pacchetto sia stato installato sul client. Per esempio, per la ricerca di un pacchetto che contenga all'interno del suo nome "zlib", eseguite il comando di seguito riportato:
pkginfo | grep zlib
# pkginfo | grep zlib
Nota
libgcc<version>-sol<solaris-version>-sparc-local.gz
diviene SMClibgcc dopo l'installazione
9.3.1.2. Configurazione percorso di ricerca della libreria Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
crle -c /var/ld/ld.config
# crle -c /var/ld/ld.config
-l
resetta il valore invece di aggiungerlo, quindi se sono stati precedentemente impostati alcuni valori all'interno del vostro sistema, aggiungeteli al parametro -l.
crle -c /var/ld/ld.config -l /other/existing/path:/lib:/usr/lib:/usr/local/lib
# crle -c /var/ld/ld.config -l /other/existing/path:/lib:/usr/lib:/usr/local/lib
crle -c /var/ld/ld.config -l /other/existing/path:/lib:/usr/lib:/usr/local/lib:/usr/sfw/lib
# crle -c /var/ld/ld.config -l /other/existing/path:/lib:/usr/lib:/usr/local/lib:/usr/sfw/lib
9.3.1.3. Scaricare i pacchetti client di RHN Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/var/www/html/pub/
del vostro Satellite. Se siete in grado di utilizzare un GUI web browser come Mozilla, andate sulla directory /pub
di Satellite, e salvate il tarball appropriato sul vostro client:
http://your-satellite.example.com/pub/rhn-solaris-bootstrap-<version>-<solaris-arch>-<solaris-version>.tar.gz
http://your-satellite.example.com/pub/rhn-solaris-bootstrap-<version>-<solaris-arch>-<solaris-version>.tar.gz
ftp
per trasferire il file dal Satellite al client.
gzip
sarete in grado di decomprimere il tarball. In tal senso i seguenti pacchetti dovrebbero essere presenti:
RHATpossl
RHATrcfg
RHATrcfga
RHATrcfgc
THATrcfgm
RHATrhnc
RHATrhnl
RHATrpush
RHATsmart
SMClibgcc
e SMCosslg
possono essere inclusi all'interno del tarball.
9.3.1.4. Installazione dei pacchetti RHN Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
pkgadd
. Rispondete "si" ad ogni prompt durante l'installazione del pacchetto.
pkgadd -d RHATpossl-0.6-1.p24.6.pkg all pkgadd -d RHATpythn-2.4.1-2.rhn.4.sol9.pkg all pkgadd -d RHATrhnl-1.8-7.p23.pkg all
# pkgadd -d RHATpossl-0.6-1.p24.6.pkg all
# pkgadd -d RHATpythn-2.4.1-2.rhn.4.sol9.pkg all
# pkgadd -d RHATrhnl-1.8-7.p23.pkg all
...
Nota
-n
di pkgadd
, il quale esegue il comando in modalità non-interattiva. Tuttavia ciò potrebbe causare il fallimento 'silenzioso' durante l'installazione di alcuni pacchetti su Solaris 10.
/opt/redhat/rhn/solaris/
.
9.3.1.5. Integrazione dei pacchetti RHN all'interno di PATH Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/bin PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/usr/bin PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/usr/sbin export PATH
# PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/bin
# PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/usr/bin
# PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/usr/sbin
# export PATH
MANPATH=$MANPATH:/opt/redhat/rhn/solaris/man export MANPATH
# MANPATH=$MANPATH:/opt/redhat/rhn/solaris/man
# export MANPATH
man -M /opt/redhat/rhn/solaris/man <man page>
# man -M /opt/redhat/rhn/solaris/man <man page>
libgcc
, openssl
e zlib
.
crle -c /var/ld/ld.config -l <current library paths>:/opt/redhat/rhn/solaris/lib
crle -c /var/ld/ld.config -l <current library paths>:/opt/redhat/rhn/solaris/lib
9.3.2. Implementazione certificati SSL del client Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
/pub/
del Web server di Satellite.
- Scaricate il certificato SSL dalla directory
/var/www/html/pub/
di RHN Satellite sul sistema client. Il certificato verrà nominato in modo simile aRHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
. Potrete accedere al suddetto certificato tramite web sul seguente URL:https://your-satellite.example.com/pub/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
. - Spostate il certificato SSL del client sulla directory RHN-specifica per la vostra variante di UNIX. Per Solaris tale operazione può essere eseguita con un comando simile al seguente:
mv /path/to/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT /opt/redhat/rhn/solaris/usr/share/rhn/
mv /path/to/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT /opt/redhat/rhn/solaris/usr/share/rhn/
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow
9.3.3. Configurazione dei client Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Come utente root andate sulla directory di configurazione di RHN per il sistema. Per Solaris il percorso completo è
/opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/
. - Aprite il file di configurazione
up2date
in un editor di testo. - Trovate la voce
serverURL
ed impostate i valori per il fully qualified domain name (FQDN) per il vostro RHN Satellite:serverURL[comment]=Remote server URL serverURL=https://your-satellite.example.com/XMLRPC
serverURL[comment]=Remote server URL serverURL=https://your-satellite.example.com/XMLRPC
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Assicuratevi che l'applicazione si riferisca al RHN Satellite anche quando SSL è disabilitato, impostando il valore
noSSLServerURL
per il Satellite:noSSLServerURL[comment]=Remote server URL without SSL noSSLServerURL=http://your-satellite.example.com/XMLRPC
noSSLServerURL[comment]=Remote server URL without SSL noSSLServerURL=http://your-satellite.example.com/XMLRPC
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Con il file di configurazione
up2date
ancora aperto, trovate la vocesslCACert
ed impostatene il valore sul nome e la posizione del certificato SSL descritto nella Sezione 9.3.2, «Implementazione certificati SSL del client», per esempio:sslCACert[comment]=The CA cert used to verify the ssl server sslCACert=/opt/redhat/rhn/solaris/usr/share/rhn/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
sslCACert[comment]=The CA cert used to verify the ssl server sslCACert=/opt/redhat/rhn/solaris/usr/share/rhn/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow
9.4. Registrazione e aggiornamenti del client Unix Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
9.4.1. Registrazione dei sistemi Unix Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnreg_ks
per eseguire questa fase, l'utilizzo delle chiavi di attivazione per registrare i vostri sistemi è facoltativo. Le suddette chiavi vi permetteranno di predeterminare le impostazioni presenti all'interno di RHN, come ad esempio i canali di base ed i gruppi del sistema, e come applicarle automaticamente sui sistemi durante la loro fase di registrazione.
- Eseguite il login sull'interfaccia web di Satellite e fate clic sulla tabella Sistemi nella barra di navigazione superiore, seguito da Chiavi di attivazione nella barra di navigazione di sinistra. Successivamente fate clic sul link crea nuova chiave nell'angolo in alto a destra della pagina.
- Sulla seguente pagina selezionate il canale di base creato alla fine della Sezione 9.2, «Preparazione/Configurazione del Satellite Server».
- Dopo aver creato la suddetta chiave, fate clic sul nome corrispondente all'interno dell'elenco Chiavi di attivazione, per migliorare le proprie impostazioni RHN associando il software, i canali di configurazione ed i gruppi del sistema.
- Aprite un terminal sul sistema client da registrare, ed eseguite un login come utente root.
- Utilizzate
rhnreg_ks
insieme con l'opzione--activationkey
, per registrare il client con Satellite. La stringa di caratteri della chiave può essere copiata direttamente dall'elenco di Chiavi di attivazione all'interno del sito web. Il comando sarà simile al seguente:rhnreg_ks --activationkey=b25fef0966659314ef9156786bd9f3af
rhnreg_ks --activationkey=b25fef0966659314ef9156786bd9f3af
Copy to Clipboard Copied! Toggle word wrap Toggle overflow - Tornate sul sito web, fate clic sul nome della chiave di attivazione, ed assicuratevi che il nuovo sistema compaia all'interno della tabella Sistemi Attivati.
9.4.2. Acquisizione degli aggiornamenti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
9.4.2.1. Caricamento pacchetti sul Satellite Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
solaris2mpm
in modo da tradurre i pacchetti Solaris, le patch ed i patch cluster in un formato comprensibile da parte di Satellite.
9.4.2.1.1. solaris2mpm Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
solaris2mpm
è parte integrante di RHN Push per Solaris. Il contenuto inviato ad un canale Solaris su Satellite deve essere prima in formato .mpm.
Nota
/tmp/
verrà utilizzato a tale scopo. L'opzione --tempdir
vi permette di specificare se necessario un'altra directory.
name-version-release.arch.mpm
name-version-release.arch.mpm
Opzioni | Descrizione |
---|---|
--version
|
Mostra il numero della versione del programma ed esce
|
-h, --help
|
Mostra queste informazioni ed esce
|
-?, --usage
|
Stampa le informazioni relative all'utilizzo del programma ed esce
|
--tempdir=<tempdir>
|
Directory temporanea dalla quale poter lavorare
|
--select-arch=<arch>
|
Seleziona l'architettura (i386 o Sparc) per pacchetti usati su architetture multiple.
|
9.4.2.1.2. rhnpush con file .mpm Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnpush
funziona come una utility standard, con l'aggiunta di una funzione che gli permette di gestire i file .mpm. Di seguito viene riportato un esempio sul suo utilizzo:
Nota
9.4.2.2. Aggiornamento attraverso il sito web Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
9.4.2.3. rhnsd Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnsd
, il quale indica al sistema client di eseguire un check in con RHN, viene avviato automaticamente al momento dell'avvio. Sui sistemi Solaris, rhnsd
non viene avviato per default al momento dell'avvio, ma può essere avviato dalla linea di comando nel seguente modo:
rhnsd --foreground --interval=240
rhnsd --foreground --interval=240
rhnsd
è /opt/redhat/rhn/solaris/usr/sbin/rhnsd
. Di seguito vengono riportate le opzioni disponibili per rhnsd
su Solaris:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-f, --foreground
|
Eseguito in primo piano
|
-i, --interval=MINS
|
Collega a Red Hat Network ogni MIN minuti
|
-v, --verbose
|
Registra tutte le azioni su syslog
|
-h, --help
|
Conferisci questo elenco d'aiuto
|
-u, --usage
|
Conferisci questo elenco d'aiuto
|
-V, --version
|
Stampa versione programma
|
9.4.2.4. Aggiornamento attraverso la linea di comando Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
up2date
. La differenza più importante è l'assenza di tutte le opzioni che riguardano i file sorgenti. Consultate la Tabella 9.4, «Argumento della linea di comando dell'Update Agent» per un elenco completo di opzioni disponibili per i sistemi UNIX.
Argomento | Descrizione |
---|---|
--version | Mostra le informazioni sulla versione del programma. |
-h , --help | Mostra questo messaggio di aiuto ed esce. |
-v , --verbose | Mostra output aggiuntivi. |
-l , --list | Elenca le ultimissime versioni di tutti i pachetti installati. |
-p , --packages | Aggiorna i pacchetti associati con questo profilo del sistema. |
--hardware | Aggiorna questo profilo hardware del sistema su RHN. |
--showall | Elenca tutti i pacchetti disponibili per il download. |
--show-available | Elenca tutti i pacchetti disponibili che non sono attualmente installati. |
--show-orphans | Elenca tutti i pacchetti attualmente installati ma che non sono presenti all'interno dei canali ai quali il sistema è sottoscritto. |
--show-channels | Mostra i nomi del canale insieme ai nomi del pacchetto dove appropriato. |
--installall | Installa tutti i pacchetti disponibili. Utilizzare con l'opzione --channel . |
--channel=CHANNEL | Specifica da quale canale aggiornare utilizzando le etichette dei canali. |
--get | Riprende il pacchetto specificato senza risolvere le dipendenze. |
9.5. Comandi remoti Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
9.5.1. Abilitazione dei comandi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
script
, il file run
, ed entrambi devono essere posizionati all'interno della directory /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/
specifica alla vostra variante UNIX.
mkdir -p /opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script
mkdir -p /opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script
touch /opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script/run
touch /opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script/run
9.5.2. Come digitare i comandi Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Appendice A. RHN Registration Client Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
A.1. Configurazione di RHN Registration Client Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn_register --configure
rhn_register --configure
Figura A.1. Configurazione del RHN Registration Client
rhn_register --nox --configure
rhn_register --nox --configure
0. enableProxyAuth No 1. noSSLServerURL http://xmlrpc.rhn.redhat.com/XMLRPC 2. oemInfoFile /etc/sysconfig/rhn/oeminfo 3. enableProxy No 4. networkSetup Yes 5. httpProxy 6. proxyUser 7. serverURL https://xmlrpc.rhn.redhat.com/XMLRPC 8. proxyPassword 9. debug No Enter number of item to edit <return to exit, q to quit without saving>:
0. enableProxyAuth No 1. noSSLServerURL http://xmlrpc.rhn.redhat.com/XMLRPC 2. oemInfoFile /etc/sysconfig/rhn/oeminfo 3. enableProxy No 4. networkSetup Yes 5. httpProxy 6. proxyUser 7. serverURL https://xmlrpc.rhn.redhat.com/XMLRPC 8. proxyPassword 9. debug No Enter number of item to edit <return to exit, q to quit without saving>:
enableProxy
e httpProxy
. Per poter abilitare un server proxy, cambiare il valore per enableProxy
su Yes
, ed il valore di httpProxy
sul nome del server proxy e sul numero della porta nel formato HOST:PORT. Per esempio, per utilizzare il server proxy squid.mysite.org sulla porta 3128, cambierete il valore su squid.mysite.org:3128
.
enableProxyAuth
su Yes
per abilitare l'autentiicazione nome utente/password per il proxy, e impostate proxyUser
e proxyPassword
per il nome utente e password appropriati per il proxy.
serverURL
, da https
a http
nel file /etc/sysconfig/rhn/rhn_register
.
A.2. Avvio del RHN Registration Client Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Importante
- Sul desktop di GNOME andate su=> => =>
- Sul desktop di GNOME andate su=> =>
- Digitate il comando
rhn_register
sul prompt della shell (per esempio un XTerm or GNOME terminal) - Se non state eseguendo il Sistema X Window digitate il comando
rhn_register
su di un prompt della shell. Per informazioni consultate la Sezione A.7, «Client di registrazione di RHN in modalità di testo».
Avvertimento
rpm -q python
. È fortemente consigliato utilizzare la versione Python 1.5.2-24 oppure una versione più recente.
Figura A.2. Utilizzo di Python 1.5.2-24 o di una versione più recente
/etc/sysconfig/rhn/systemid
), creando così un Profilo del sistema diverso. Facendo questo non sarete più in grado di utilizzare il Profilo precedente del sistema — assicuratevi di aver fatto la scelta giusta prima di selezionare .
Figura A.3. Avvertenza: Questo sistema risulta essere già registrato
Figura A.4. Schermata di benvenuto
Figura A.5. Dichiarazione sulla privacy di Red Hat
A.3. Registrazione di un account utente Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura A.6. Errore: Il nome utente scelto è già esistente
Nota
- Non può contenere alcuno spazio
- Non può contenere i seguenti caratteri &, +, %, o '
- Non vi è alcuna differenza tra minuscolo e maiuscolo, eliminando così la possibilità di duplicare nomi utente con la sola differenza di avere lettere minuscole e maiuscole.
- Deve essere lunga almeno quattro caratteri
- Non può contenere alcun tab
- Non può contenere alcun carattere per il ritorno a capo
Figura A.7. Creare una password ed un nome utente unico
A.4. Registrazione di un Profilo del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
A.4.1. Profilo sistema hardware Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Versione di Red Hat Enterprise Linux
- Hostname
- Indirizzo IP
- Modello CPU
- Velocità della CPU
- Quantità di RAM
- Dispositivi PCI
- Misure del disco
- Mount point
Email Server for Support Team
. Alternativamente , potete inserire un numero seriale o di identificazione del computer per il sistema.
Figura A.8. Profilo del sistema - Hardware
A.4.2. Profilo del sistema software Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
A.4.2.1. Raccolta delle informazioni del database RPM Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura A.9. Wizard di registrazione
Figura A.10. Informazioni sul pacchetto RPM
A.4.2.2. Scelta dei pacchetti RPM da escludere dal Profilo del sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura A.11. Selezionare i pacchetti RPM da escludere dal Profilo del sistema
A.5. Fine della registrazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Figura A.12. Termine della raccolta di informazioni per il Profilo del sistema
Figura A.13. Invio del profilo del sistema a Red Hat Network
Figura A.14. Registrazione terminata
A.6. Abilitare il vostro sistema Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- un elenco del sistema per il quale l'utente è in grado di selezionare un livello di entitlement
- gli entitlement correnti vengono applicati a ciascuno dei suddetti sistemi
- pulsanti che consentono ad un utente di modificare il livello dell'entitlement
- una panoramica sul numero e sui tipi di entitlement acquistati e disponibili per l'organizzazione
Nota
A.7. Client di registrazione di RHN in modalità di testo Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn_register --nox
rhn_register --nox
Figura A.15. Schermata di benvenuto in modalità di testo
Appendice B. Tool della linea di comando per la gestione della Configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
/var/lib/rhncfg/backups/
sul sistema in questione, un backup del file insieme al suo path completo. Il suddetto backup manterrà il proprio filename, ma presenterà una estensione .rhn-cfg-backup
.
B.1. Red Hat Network Actions Control Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhn-actions-control
) viene utilizzata per abilitare e disabilitare il configuration management di un sistema. I sistemi client, per default, non possono essere gestiti in tal modo. Con questo tool gli Amministratori di Satellite possono abilitare o disabilitare specifiche modalità relative ad azioni consentite, come ad esempio l'impiego di un file di configurazione su di un sistema, il caricamento di un file dal sistema, la differenziazione di ciò che è attualmente gestito sul sistema da quello disponibile, oppure l'esecuzione di comandi remoti arbitrari. Queste modalità vengono abilitate/disabilitate posizionando/rimuovendo i file e le directory all'interno della directory /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/
. A causa dei permessi di default sulla directory /etc/sysconfig/rhn/
, RHN Actions Control molto probabilmente dovrà essere eseguito da un utente avente un accesso root.
B.1.1. Opzioni generali della linea di comando Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
man
per la maggior parte dei tool della linea di comando. Tuttavia l'utilizzo di questo tool risulta essere così semplice da essere descritto brevemente in questa sezione. Scegliere le azioni programmate di RHN da utilizzare da parte degli amministratori di sistema. Le seguenti opzioni abilitano le diverse modalità di azioni programmate.
Opzioni | Descrizione |
---|---|
--enable-deploy | Permette a rhncfg-client di utilizzare i file. |
--enable-diff | Permette a rhncfg-client ad eseguire il diff dei file. |
--enable-upload | Permette a rhncfg-client di caricare i file. |
--enable-mtime-upload | Permette a rhncfg-client di caricare mtime. |
--enable-all | Permette a rhncfg-client di eseguire tutto. |
--enable-run | bilita script.run |
--disable-deploy | Disabilita l'impiego. |
--disable-diff | Disabilita diff |
--disable-upload | Disabilita il caricamento |
--disable-mtime-upload | Disabilita il caricamento mtime |
--disable-all | Disabilita tutte le opzioni |
--disable-run | Disabilita script.run |
--report | Riporta se le modalità sono state abilitate o disabilitate |
-f, --force | Forza il funzionamento senza prima chiedere |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
rhn-actions-control --enable-all
risulta essere comune — il vostro sistema risulta essere pronto per il config management attraverso RHN.
B.2. Red Hat Network Configuration Client Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-client
) deve essere installato ed eseguito da un sistema client individuale. Da lì è possibile il suo utilizzo per sapere come RHN impiega i file di configurazione per un particolare client.
B.2.1. Elenco dei file di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-client list
rhncfg-client list
Config Channel File config-channel-17 /etc/example-config.txt config-channel-17 /var/spool/aalib.rpm config-channel-14 /etc/rhn/rhn.conf
Config Channel File config-channel-17 /etc/example-config.txt config-channel-17 /var/spool/aalib.rpm config-channel-14 /etc/rhn/rhn.conf
rhncfg-manager list config-channel-14
rhncfg-manager list config-channel-14rhncfg-manager list config-channel-14
Files in config channel 'config-channel-14' /etc/example-config.txt /etc/rhn/rhn.conf
Files in config channel 'config-channel-14' /etc/example-config.txt /etc/rhn/rhn.conf
/etc/example-config.txt
. L'importanza del file /etc/example-config.txt
all'interno di config-channel-17
, risulta essere più elevata di quello presente all'interno di config-channel-14
. Come risultato, la versione del file di configurazione in config-channel-14
non verrà utilizzata in questo sistema, anche se il file risiede all'interno del canale. Il comando rhncfg-client
non elenca il file poichè esso non verrà utilizzato sul sistema in questione.
B.2.2. Come ottenere un file di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-client get /etc/example-config.txt
rhncfg-client get /etc/example-config.txt
Deploying /etc/example-config.txt
Deploying /etc/example-config.txt
less
oppure un altro pager. Notate che il file viene selezionato come il più importante in base al rango del canale di configurazione che lo contiene. È possibile ottenere quanto sopra, tramite la tabella Configurazione della pagina Informazioni sul Sistema. Per maggiori informazioni contattate la Sezione 4.4.2.10, «Informazioni sul sistema».
B.2.3. Visualizzazione dei canali di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-client channels
rhncfg-client channels
Config channels: Label Name ----- ---- config-channel-17 config chan 2 config-channel-14 config chan 1
Config channels: Label Name ----- ---- config-channel-17 config chan 2 config-channel-14 config chan 1
rhncfg-client get
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
--topdir=TOPDIR | Esegui tutte le operazioni dei file in relazione a questa stringa. |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
B.2.4. Differenze tra i file di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-client diff
rhncfg-client diff
--- /tmp/@3603.0.rhn-cfg-tmp 2004-01-13 14:18:31.000000000 -0500 +++ /etc/example-config.txt 2003-12-16 21:35:32.000000000 -0500 @@ -1,3 +1,5 @@ +additional text
--- /tmp/@3603.0.rhn-cfg-tmp 2004-01-13 14:18:31.000000000 -0500 +++ /etc/example-config.txt 2003-12-16 21:35:32.000000000 -0500 @@ -1,3 +1,5 @@ +additional text
--topdir
, per confrontare i file di configurazione in RHN, con quelli posizionati in un luogo arbitrario (e non utilizzato) sul sistema client:
rhncfg-client diff --topdir /home/test/blah/ /usr/bin/diff: /home/test/blah/etc/example-config.txt: No such file or directory /usr/bin/diff: /home/test/blah/var/spool/aalib.rpm: No such file or directory
[root@ root]# rhncfg-client diff --topdir /home/test/blah/ /usr/bin/diff: /home/test/blah/etc/example-config.txt: No such file or directory /usr/bin/diff: /home/test/blah/var/spool/aalib.rpm: No such file or directory
B.2.5. Verifica dei file di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-client verify
rhncfg-client verify
modified /etc/example-config.txt /var/spool/aalib.rpm
modified /etc/example-config.txt /var/spool/aalib.rpm
example-config.txt
viene modificato localmente, mentre aalib.rpm
no lo è.
rhncfg-client verify
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-v, --verbose | Aumenta la quantità di informazioni dell'output. Visualizza le differenze presenti all'interno della modalità, ed i permessi del gruppo per il file di configurazione specificato. |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
B.3. Red Hat Network Configuration Manager Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager
) è stato creato in modo da poter mantenere la repository centrale di RHN, dei canali e dei file di configurazione e non di quelli che si trovano sui sistemi client. Questo tool offre una linea di comando alternativa alle caratteristiche di gestione della configurazione, all'interno del sito web di RHN, insieme all'abilità di eseguire script relativi a compiti di gestione.
/etc/sysconfig/rhn/rhncfg-manager.conf
, oppure nella sezione [rhncfg-manager] di ~/.rhncfgrc
.
~/.rhncfgrc
. Il file di sessione viene conservato in ~/.rhncfg-manager-session
in modo da prevenire il loggin di ogni comando.
server.session_lifetime
, ed il nuovo valore al file /etc/rhn/rhn.conf
sul server che esegue il manager come di seguito riportato:
server.session_lifetime = 120
server.session_lifetime = 120
rhncfg-manager mode --help
rhncfg-manager mode --help rhncfg-manager mode --help rhncfg-manager mode --help
rhncfg-manager diff-revisions --help
rhncfg-manager diff-revisions --help
rhncfg-manager add
».
B.3.1. Creazione di un canale di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager create-channel channel-label
rhncfg-manager create-channel channel-label rhncfg-manager create-channel channel-label
Red Hat Network username: rhn-user Password: Creating config channel channel-label Config channel channel-label created
Red Hat Network username: rhn-user Password: Creating config channel channel-label Config channel channel-label created Red Hat Network username: rhn-user Password: Creating config channel channel-label Config channel channel-label created Red Hat Network username: rhn-user Password: Creating config channel channel-label Config channel channel-label created Red Hat Network username: rhn-user Password: Creating config channel channel-label Config channel channel-label created Red Hat Network username: rhn-user Password: Creating config channel channel-label Config channel channel-label created
B.3.2. Come aggiungere un file ad un canale di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager add --channel=channel-label /path/to/file
rhncfg-manager add --channel=channel-label /path/to/file rhncfg-manager add --channel=channel-label /path/to/file rhncfg-manager add --channel=channel-label /path/to/file rhncfg-manager add --channel=channel-label /path/to/file
--dest-file
all'interno del comando:
rhncfg-manager add --channel=channel-label--dest-file=/new/path/to/file.txt/path/to/file
rhncfg-manager add --channel=channel-label--dest-file=/new/path/to/file.txt/path/to/file rhncfg-manager add --channel=channel-label--dest-file=/new/path/to/file.txt/path/to/file rhncfg-manager add --channel=channel-label--dest-file=/new/path/to/file.txt/path/to/file rhncfg-manager add --channel=channel-label--dest-file=/new/path/to/file.txt/path/to/file
Pushing to channel example-channel Local file >/path/to/file -> remote file /new/path/to/file.txt
Pushing to channel example-channel Local file >/path/to/file -> remote file /new/path/to/file.txt
rhncfg-manager add
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-cCHANNEL --channel=CHANNEL | Carica i file in questo canale di configurazione |
-dDEST_FILE --dest-file=DEST_FILE | Carica il file come questo path |
--delim-start=DELIM_START | Inizia il delimitatore per l'interpolazione variabile |
--delim-end=DELIM_END | Termina il delimitatore per l'interpolazione variabile |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
Nota
/etc/rhn/default/rhn_web.conf
:
web.maximum_config_file_size=128
web.maximum_config_file_size=128
/etc/rhn/default/rhn_server.conf
:
maximum_config_file_size=128
maximum_config_file_size=128
B.3.3. Differenze tra gli ultimissimi file di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager diff --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt \ /local/path/to/file
rhncfg-manager diff --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt \ /local/path/to/file rhncfg-manager diff --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt \ /local/path/to/file rhncfg-manager diff --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt \ /local/path/to/file rhncfg-manager diff --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt \ /local/path/to/file rhncfg-manager diff --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt \ /local/path/to/file rhncfg-manager diff --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt \ /local/path/to/file
/tmp/dest_path/example-config.txt /home/test/blah/hello_world.txt --- /tmp/dest_path/example-config.txt config_channel: example-channel revision: 1 +++ /home/test/blah/hello_world.txt 2003-12-14 19:08:59.000000000 -0500 @@ -1 +1 @@ -foo +hello, world
/tmp/dest_path/example-config.txt /home/test/blah/hello_world.txt --- /tmp/dest_path/example-config.txt config_channel: example-channel revision: 1 +++ /home/test/blah/hello_world.txt 2003-12-14 19:08:59.000000000 -0500 @@ -1 +1 @@ -foo +hello, world
rhncfg-manager diff
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-cCHANNEL, --channel=CHANNEL | Ottenere un file da questo canale di configurazione |
-rREVISION, --revision=REVISION | Utilizzare questa revisione |
-dDEST_FILE, --dest-file=DEST_FILE | Carica il file come questo path |
-tTOPDIR, --topdir=TOPDIR | Create tutti i file in relazione a questa stringa |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
B.3.4. Differenze tra diverse versioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
-r
per indicare quale revisione dovrebbe essere utilizzata per il confronto, e -n
per identificare i due canali da controllare. Consultate la Sezione B.3.11, «Come determinare il numero delle revisioni del file» per le istruzioni relative. Da notare che è necessario specificare solo un filename poichè il file stesso verrà confrontato con un'altra versione:
rhncfg-manager diff-revisions -n=channel-label1-r=1-n=channel-label2-r=1/path/to/file.txt
rhncfg-manager diff-revisions -n=channel-label1-r=1-n=channel-label2-r=1/path/to/file.txt rhncfg-manager diff-revisions -n=channel-label1-r=1-n=channel-label2-r=1/path/to/file.txt rhncfg-manager diff-revisions -n=channel-label1-r=1-n=channel-label2-r=1/path/to/file.txt rhncfg-manager diff-revisions -n=channel-label1-r=1-n=channel-label2-r=1/path/to/file.txt rhncfg-manager diff-revisions -n=channel-label1-r=1-n=channel-label2-r=1/path/to/file.txt rhncfg-manager diff-revisions -n=channel-label1-r=1-n=channel-label2-r=1/path/to/file.txt
--- /tmp/dest_path/example-config.txt 2004-01-13 14:36:41 \ config channel: example-channel2 revision: 1 --- /tmp/dest_path/example-config.txt 2004-01-13 14:42:42 \ config channel: example-channel3 revision: 1 @@ -1 +1,20 @@ -foo +blaaaaaaaaaaaaaaah +-----BEGIN PGP SIGNATURE----- +Version: GnuPG v1.0.6 (GNU/Linux) +Comment: For info see http://www.gnupg.org + +iD8DBQA9ZY6vse4XmfJPGwgRAsHcAJ9ud9dabUcdscdcqB8AZP7e0Fua0NmKsdhQCeOWHX +VsDTfen2NWdwwPaTM+S+Cow= +=Ltp2 +-----END PGP SIGNATURE-----
--- /tmp/dest_path/example-config.txt 2004-01-13 14:36:41 \ config channel: example-channel2 revision: 1 --- /tmp/dest_path/example-config.txt 2004-01-13 14:42:42 \ config channel: example-channel3 revision: 1 @@ -1 +1,20 @@ -foo +blaaaaaaaaaaaaaaah +-----BEGIN PGP SIGNATURE----- +Version: GnuPG v1.0.6 (GNU/Linux) +Comment: For info see http://www.gnupg.org + +iD8DBQA9ZY6vse4XmfJPGwgRAsHcAJ9ud9dabUcdscdcqB8AZP7e0Fua0NmKsdhQCeOWHX +VsDTfen2NWdwwPaTM+S+Cow= +=Ltp2 +-----END PGP SIGNATURE-----
rhncfg-manager diff-revisions
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-cCHANNEL, --channel=CHANNEL | Utilizza questo canale di configurazione |
-rREVISION, --revision=REVISION | Utilizzare questa revisione |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
B.3.5. Come scaricare tutti i file all'interno di un canale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager download-channel channel-label --topdir .
rhncfg-manager download-channel channel-label --topdir . rhncfg-manager download-channel channel-label --topdir . rhncfg-manager download-channel channel-label --topdir .
Copying /tmp/dest_path/example-config.txt -> \ blah2/tmp/dest_path/example-config.txt
Copying /tmp/dest_path/example-config.txt -> \ blah2/tmp/dest_path/example-config.txt
rhncfg-manager download-channel
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-tTOPDIR, --topdir=TOPDIR | Directory relativa ai path del file. Questa opzione deve essere impostata. |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
B.3.6. Come ottenere i contenuti di un file Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager get --channel=channel-label \ /tmp/dest_path/example-config.txt
rhncfg-manager get --channel=channel-label \ /tmp/dest_path/example-config.txt rhncfg-manager get --channel=channel-label \ /tmp/dest_path/example-config.txt rhncfg-manager get --channel=channel-label \ /tmp/dest_path/example-config.txt
B.3.7. Come elencare tutti i file in un canale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager list channel-label
rhncfg-manager list channel-label rhncfg-manager list channel-label
Files in config channel `example-channel3': /tmp/dest_path/example-config.txt
Files in config channel `example-channel3': /tmp/dest_path/example-config.txt
rhncfg-manager get
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-cCHANNEL, --channel=CHANNEL | Ottenere un file da questo canale di configurazione |
-tTOPDIR, --topdir=TOPDIR | Create tutti i file in relazione a questa stringa |
-rREVISION, --revision=REVISION | Ottieni questa revisione del file |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
B.3.8. Come elencare tutti i canali di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager list-channels
rhncfg-manager list-channels
Available config channels: example-channel example-channel2 example-channel3 config-channel-14 config-channel-17
Available config channels: example-channel example-channel2 example-channel3 config-channel-14 config-channel-17
local_override
o server_import
.
B.3.9. Come rimuovere un file da un canale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager remove --channel=channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt
rhncfg-manager remove --channel=channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt rhncfg-manager remove --channel=channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt rhncfg-manager remove --channel=channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt rhncfg-manager remove --channel=channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt
Red Hat Network username: rhn-user Password: Removing from config channel example-channel3 /tmp/dest_path/example-config.txt removed
Red Hat Network username: rhn-user Password: Removing from config channel example-channel3 /tmp/dest_path/example-config.txt removed
rhncfg-manager remove
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-cCHANNEL, --channel=CHANNEL | Rimuovi file da questo canale di configurazione |
-tTOPDIR, --topdir=TOPDIR | Create tutti i file in relazione a questa stringa |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
B.3.10. Come cancellare un canale di configurazione Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager remove-channel channel-label
rhncfg-manager remove-channel channel-label rhncfg-manager remove-channel channel-label rhncfg-manager remove-channel channel-label
Removing config channel example-channel Config channel example-channel removed
Removing config channel example-channel Config channel example-channel removed
B.3.11. Come determinare il numero delle revisioni del file Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager revisions channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt
rhncfg-manager revisions channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt rhncfg-manager revisions channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt rhncfg-manager revisions channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt
Analyzing files in config channel example-channel \ /tmp/dest_path/example-config.txt: 1
Analyzing files in config channel example-channel \ /tmp/dest_path/example-config.txt: 1
B.3.12. Come aggiornare un file presente all'interno di un canale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager update \ --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt /local/path/to/file
rhncfg-manager update \ --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt /local/path/to/file rhncfg-manager update \ --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt /local/path/to/file rhncfg-manager update \ --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt /local/path/to/file rhncfg-manager update \ --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt /local/path/to/file rhncfg-manager update \ --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt /local/path/to/file rhncfg-manager update \ --channel=channel-label --dest-file=/path/to/file.txt /local/path/to/file
Pushing to channel example-channel: Local file example-channel/tmp/dest_path/example-config.txt -> \ remote file /tmp/dest_path/example-config.txt
Pushing to channel example-channel: Local file example-channel/tmp/dest_path/example-config.txt -> \ remote file /tmp/dest_path/example-config.txt
rhncfg-manager update
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-cCHANNEL, --channel=CHANNEL | Carica i file in questo canale di configurazione |
-dDEST_FILE, --dest-file=DEST_FILE | Carica il file come questo path |
-tTOPDIR, --topdir=TOPDIR | Create tutti i file in relazione a questa stringa |
--delim-start=DELIM_START | Inizia il delimitatore per l'interpolazione variabile |
--delim-end=DELIM_END | Termina il delimitatore per l'interpolazione variabile |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
B.3.13. Come caricare file multipli simultaneamente Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhncfg-manager upload-channel --topdir=topdir channel-label
rhncfg-manager upload-channel --topdir=topdir channel-label rhncfg-manager upload-channel --topdir=topdir channel-label rhncfg-manager upload-channel --topdir=topdir channel-label rhncfg-manager upload-channel --topdir=topdir channel-label
Using config channel example-channel4 Uploading /tmp/ola_world.txt from blah4/tmp/ola_world.txt
Using config channel example-channel4 Uploading /tmp/ola_world.txt from blah4/tmp/ola_world.txt
rhncfg-manager upload-channel
:
Opzioni | Descrizione |
---|---|
-tTOPDIR, --topdir=TOPDIR | Directory relativa ai path del file |
-cCHANNEL, --channel=CHANNEL | Elenco dei canali sui quali verranno caricate le informazioni sulla configurazione. I canali delimitati da ','. Esempio: --channel=foo,bar,baz |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
Appendice C. Accesso API per RHN Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
C.1. Utilizzo della classe auth ed acquisizione delle sessioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
C.2. Come ottenere il system_id Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
system_id
. Esso è il valore alfanumerico unico assegnato ad ogni sistema quando lo stesso viene registrato a RHN. Il suddetto valore è disponibile all'interno del file /etc/sysconfig/rhn/systemid
su ogni macchina. In aggiunta, è possibile utilizzare il metodo download_system_id
all'interno della classe del sistema, per ottenere il valore.
C.3. Come determinare il sid Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
sid
, o server ID. Da notare che il suddetto parametro risulta essere diverso dal system_id
. È possibile determinare il sid
di una macchina in due modi.
- Il primo è quello di eseguire un login all'interno del sito web di RHN, selezionare il nome del sistema e visualizzare il
sid
alla fine dell'URL . Il suddetto parametro si troverà dopo il simbolo "=" ed è parte di una stringa che riporta quanto segue: "systems/details/Overview.do?sid=1003486534". - Nel secondo caso è possibile usare il metodo
list_user_systems
all'interno della classe system, in modo da ottenere così un elenco dei sistemi disponibili per l'utente che presenta isid
associati.
C.4. Visualizzazione del cid Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
cid
, rappresenta un parametro essenziale per alcuni metodi, incluso il set_base_channel
ed il set_child_channels
. Come sid
, è possibile ottenere il cid
attraverso il sito web di RHN. Cliccate sul nome del canale e visualizzate la fine dell'URL. Esso segue il simbolo "=", come parte di una stringa che riporta quanto segue: "ChannelDetail.do?cid=54".
C.5. Come ottenere il sgid Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
sgid
, è un parametro necessario per il metodo set_group_membership
. Come il sid
e cid
, è possibile ottenere sgid
attraverso il sito web di RHN. È necessario fare clic su di un system group, e controllare la fine dell'URL. Esso seguirà il simbolo "=", come parte di una stringa che riporta quanto segue: "details.pxt?sgid=334958". Da notare che il parametro del membro presente all'interno del metodo set_group_membership
, necessita solo dell'input si
o no
per creare l'associazione.
C.6. Etichette del canale Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Etichetta del canale | Piattaforma |
---|---|
channel-i386-sun-solaris | i386 Solaris |
channel-ia32 | IA-32 |
channel-ia64 | IA-64 |
channel-sparc | Sparc |
channel-alpha | Alpha |
channel-s390 | IBM S/390 |
channel-s390x | IBM System z |
channel-iSeries | IBM eServer System i |
channel-pSeries | IBM eServer System p |
channel-x86_64 | AMD64 ed Intel EM64T |
channel-ppc | PPC |
channel-ppc64 | 64-bit PowerPC |
channel-sparc-sun-solaris | Sparc Solaris |
C.7. Esempio di scrirpt API Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Nota
Appendice D. Probe Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnmd
). Tale requisito è presente all'interno del riferimento del probe individuale.
Nota
D.1. Direttive su Probe Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Unknown
- I probe che non sono in grado di raccogliere le metriche necessarie per determinare lo stato. La maggior parte dei probe entrano in questo stato, quando eccedono il propio periodo di timeout, essi altresì possono essere configurati in modo incorretto.
- Pending
- Dati dei probe non riceuti da RHN Satellite. È normale per i nuovi probe trovarsi nel suddetto stato. Tuttavia, se tutti i probe si trovano in questo stato, la vostra infrastruttura di monitoring può presentare un errore.
- OK
- I probe eseguiti senza alcun errore. Questo è lo stato desiderato per tutti i probe.
- Avvertenza
- I probes che hanno oltrepassato i propri limiti di WARNING.
- Critical
- I probe che hanno superato i propri limiti CRITICAL, o che hanno raggiunto uno stato critico per altre ragioni. (Alcuni probe entrano in uno stato critico quando superano il proprio periodo di timeout.)
Importante
D.2. Apache 1.3.x e 2.0.x Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
https
, e la porta su 443
.
D.2.1. Apache::Processes Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Data Transferred Per Child — Registra le informazioni sul trasferimento dati solo su processi figli individuali. Un processo figlio viene creato da un altro processo o da un processo genitore.
- Data Transferred Per Slot — La quantità di dati comulativi trasferiti da un processo figlio che esegue un riavvio. Il numero di alloggiamenti viene configurato all'interno del file
httpd.conf
, utilizzando l'impostazioneRichiesteMaxPerFiglio
StatoEsteso
presente nel file httpd.conf
del web server, deve essere impostata su On
per un funzionamento corretto di questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Protocollo di attivazione* | http |
Porta* | 80 |
Nome del percorso* | /server-status |
UserAgent* | NOCpulse-ApacheUptime/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 15 |
Critical Megabytes Massimi Trasferiti per Figlio | |
Warning Megabytes Massimi Trasferiti per Figlio | |
Critical Megabytes Massimi Trasferiti per Alloggiamento | |
Warning Megabytes Massimi Trasferiti per Alloggiamento |
D.2.2. Apache::Traffic Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Current Requests — Il numero di richieste processate dal server al momento di esecuzione del probe.
- Request Rate — Numero di ingressi al server, espressi in secondi, dall'ultima esecuzione di probe.
- Traffic — Quantità di traffico, espressa in kilobytes per secondo, che il server è stato in grado di processare dall'ultima esecuzione del probe.
StatoEsteso
presente nel file httpd.conf
del web server, deve essere impostata su On
per un funzionamento corretto di questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Protocollo di attivazione* | http |
Porta* | 80 |
Nome del percorso* | /server-status |
UserAgent* | NOCpulse-ApacheUptime/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 15 |
Critical Richieste Massime Correnti (numero) | |
Warning Richieste Massime Attuali (numero) | |
Critical Rapporto Massimo di Richiesta (eventi per secondo) | |
Warning Numero Massimo di Richieste (eventi per secondo) | |
Critical Traffico Massimo (kilobytes per secondo) | |
Warning Traffico Massimo (kilobytes per second) |
D.2.3. Apache::Uptime Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Campi | Valore |
---|---|
Protocollo di attivazione* | http |
Porta* | 80 |
Nome del percorso* | /server-status |
UserAgent* | NOCpulse-ApacheUptime/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 15 |
D.3. BEA WebLogic 6.x e versione più recente Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
community_prefix@managed_server_name
, in questo modol'interrogazione SNMP sarà in grado di ritornare i risultati necessari per il Server Gestito desiderato. Per finire, SNMP deve essere abilitato su ogni sistema monitorato. Il supporto SNMP può essere abilitato e configurato attraverso la console WebLogic.
D.3.1. BEA WebLogic::Execute Queue Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Idle Execute Threads — Numero di esecuzioni thread in uno stato di idle.
- Queue Length — Numero di richieste presenti nella coda.
- Request Rate — Numero di richieste per secondo.
Campi | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* | myserver |
Nome della coda* | default |
Critical Idle Massimo di Esecuzione dei Thread | |
Warning Idle Massimo di Esecuzione dei Threads | |
Critical Lunghezza massima della coda | |
Warning Lunghezza Massima della Coda | |
Critical Rapporto Massimo di Richiesta | |
Warning Rapporto Massimo di Richiesta |
D.3.2. BEA WebLogic::Heap Free Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Heap Free — La percentuale di spazio libero disponibile.
Campi | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* | myserver |
Critical Heap Massimo disponibile | |
Warning Heap Massimo disponibile | |
Warning Heap Minimo disponibile | |
Critical Heap Minimo Disponibile |
D.3.3. BEA WebLogic::JDBC Connection Pool Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Connections — Il numero di collegamenti al JDBC.
- Connections Rate — Velocità con la quale vengono eseguiti i collegamenti per il JDBC, misurato in collegamenti al secondo.
- Waiters — Numero di sessioni in attesa di collegamento al JDBC.
Campi | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* | myserver |
JDBC Pool Name* | MyJDBC Connection Pool |
Critical Collegamenti Massimi | |
Warning Collegamenti Massimi | |
Critical Rapporto Massimo di Collegamento | |
Warning Velocità di Collegamento Massima | |
Critical Waiter Massimo | |
Warning Waiter Massimo |
D.3.4. BEA WebLogic::Server State Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Campi | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* |
D.3.5. BEA WebLogic::Servlet Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- High Execution Time — La quantità più elevata di tempo, espressa in millisecondi, necessaria al servelt per essere eseguito dopo l'avvio del sistema.
- Low Execution Time — La quantità di tempo più bassa espressa in millisecondi, necessaria al servlet per essere eseguito dopo l'ultimo riavvio.
- Execution Time Moving Average — Una media di spostamento del tempo di esecuzione.
- Execution Time Average — Un tempo di esecuzione medio standard.
- Velocità di Ricarica — Numero di volte al minuto che il servlet specificato viene ricaricato.
- Velocità di Invocazione — Il numero di volte che il servlet specificato esegue una invocazione al minuto.
Campi | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* | myserver |
Nome del servlet* | |
Critical Tempo di Esecuzione Alto Massimo | |
Warning Tempo di Esecuzione Alto Massimo | |
Critical Tempo Medio Massimo di Esecuzione dello Spostamento | |
Warning Tempo Medio di Esecuzione dello Spostamento Massimo |
D.4. General Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
D.4.1. General::Remote Program Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Comando* | |
OK Exit Status* | 0 |
Warning Stato di Abbandono* | 1 |
Critical Stato di Abbandono* | 2 |
Timeout | 15 |
D.4.2. General::Remote Program with Data Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- <perldata> </perldata>
- <hash> </hash>
- <item key =" "> </item>
STDOUT
:
<perldata> <hash> <item key="data">10</item> <item key="status_message">status message here</item> </hash> </perldata>
<perldata> <hash> <item
key="data">10</item> <item
key="status_message">status message here</item>
</hash> </perldata>
data
, è il punto dati da inserire nel database per la famiglia time-series. status_message
è facoltativo, e può essere eseguito sotto forma di stringa desiderata, con una lunghezza massima di 1024 byte. I programmi remoti che non includono uno status_message
, riporteranno ancora il valore e lo stato ritornato.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe. XML è 'case-sensitive'. Il nome della chiave del simbolo data
non può essere modificato, e deve essere in grado di raccogliere un valore numero, per utilizzarlo a sua volta come proprio velore.
Campi | Valore |
---|---|
Comando* | |
OK Exit Status* | 0 |
Warning Stato di Abbandono* | 1 |
Critical Stato di Abbandono* | 2 |
Timeout | 15 |
D.4.3. General::SNMP Check Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
1.3.6.1.2.1.1.1.0
), ed un limite associato con il valore ritornato. Esso è in grado di raccogliere la seguente metrica:
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario, espresso in secondi, al server SNMP per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
SNMP OID* | |
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 2 |
Timeout* | 15 |
Critical Valore Massimo | |
Warning Valore Massimo | |
Warning Valore Minimo | |
Critical Valore Minimo |
D.4.4. General::TCP Check Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — La quantità di tempo necessaria, espressa in secondi, al server TCP per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
Invio | |
In attesa | |
Porta* | 1 |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima | |
Warning Latenza Massima |
D.4.5. General::UDP Check Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — La quantità di tempo necessaria, espressa in secondi, al server UDP, per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
Porta* | 1 |
Invio | |
In attesa | |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima | |
Warning Latenza Massima |
D.4.6. General::Uptime (SNMP) Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Campi | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 2 |
Timeout* | 15 |
D.5. Linux Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnmd
deve essere in esecuzione sul sistema monitorato.
D.5.1. Linux::CPU Usage Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Utilizzo Percentuale della CPU — Utilizzo percentuale, in cinque secondi, della CPU al momento dell'esecuzione del probe.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Utilizzo Percentuale CPU Massimo | |
Warning Utilizzo Percentuale CPU Massimo |
D.5.2. Linux::Disk IO Throughput Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Velocità di Lettura — La quantità di dati letti, in kilobytes, al secondo.
- Velocità di Scrittura — Quantità di dati scritti, in kilobytes, al secondo.
iostat
sul sistema da monitorare, e controllate il nome assegnato al disco desiderato. Il valore predefinito 0
, vi permetterà di visualizzare le statistiche riguardanti il disco fisso, collegato direttamente al sistema.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe. Altresì il parametro Numero del disco o nome del disco, deve corrispondere al formato visualizzato durante l'esecuzione del comando iostat
. Se tale formato non risulta essere identico, il probe configurato entrerà in uno stato di UNKNOWN.
Campi | Valore |
---|---|
Numero disco o nome disco* | 0 |
Timeout* | 15 |
Critical Lettura/secondo KB Massima | |
Warning lettura/secondo Massima di KB | |
Warning lettura/secondo di KB Minima | |
Critical Lettura/secondo di KB Minima | |
Critical Scrittura/secondo di KB Minima | |
Warning scrittura/secondo di KB Massima | |
Warning scrittura/secondo di KB Minima | |
Critical Scrittura/secondo di KB Minima |
D.5.3. Linux::Disk Usage Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- File System Utilizzato — La percentuale del file system attualmente in uso.
- Spazio utilizzato — La quantità di file system, espressa in megabyte, attualmente in uso.
- Spazio disponible — La quantità di file system, espressa in megabyte, attualmente disponibile.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
File system* | /dev/hda1 |
Timeout* | 15 |
Critical Utilizzo Massimo Percentuale del File System | |
Warning Utilizzo Massimo Percentuale del File System | |
Critical Spazio Massimo Utilizzato | |
Warning Spazio Massimo Utilizzato | |
Warning Spazio Minimo Disponibile | |
Critical Spazio Minimo Disponibile |
D.5.4. Linux::Inodes Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Inodes — La percentuale di inodes attualmente in uso.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
File system* | / |
Timeout* | 15 |
Critical Percentuale dell'inode Massimo Utilizzato | |
Warning Percentuale Inode Massimo Utilizzato |
D.5.5. Linux::Interface Traffic Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Velocità di Input — Traffico espresso in byte al secondo, in entrata rispetto ad una interfaccia specifica.
- Velocità output — Traffico espresso in byte al secondo in uscita rispetto all'interfaccia specificata.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Interfaccia* | |
Timeout* | 30 |
Critical Velocità Input Massima | |
Warning Velocità Input Massima | |
Warning Velocità Input Minima | |
Critical Velocità Input Minima | |
Critical Velocità Output Massima | |
Warning Velocità Output Massima | |
Warning Velocità Minima di Output | |
Critical Velocità Output Minima |
D.5.6. Linux::Load Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Carico — Il carico medio presente sulla CPU del sistema, attraverso vari periodi.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Carico medio di 1 minuto della CPU | |
Warning carico medio di 1 minuto della CPU | |
Critical Carico medio di 5 minuti della CPU | |
Warning carico medio di 5 minuti della CPU | |
Critical Carico medio di 15 minuti della CPU | |
Warning carico medio di 15 minuti della CPU |
D.5.7. Linux::Memory Usage Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- RAM disponibile — La quantità di random access memory (RAM) espressa in megabyte presente sul sistema.
yes
o no
nel campo Includi memoria rivendicabile.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Includi memoria rivendicabile | no |
Timeout* | 15 |
Warning RAM massima disponibile | |
Critical RAM massima disponibile |
D.5.8. Linux::Process Counts by State Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Bloccato — Un processo passato sulla coda di attesa, il quale stato risulta essere stato smistato su
waiting
. - Defunto — Processo terminato (perchè è stato interrotto 'killed' da un segnale o perchè è stato utilizzato il comando
exit()
), il quale processo genitore non ha ancora ricevuto la notifica della sua terminazione, dopo aver eseguito la chiamata del sistemawait()
. - Arrestato — Un processo arrestato prima che la sua esecuzione sia stata completata.
- Riposo — Un processo che risulta essere in un riposo
Interruptible
, e integrabile nella memoria in un secondo momento, con possibilità di ripresa dell'esecuzione dove precedentemente arrestata.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Processi massimi arrestati | |
Warning Processi Massimi Bloccati | |
Critical Processi Massimi Morti | |
Warning Processi Massimi Morti | |
Critical Processi Massimi Arrestati | |
Warning Processi Massimi Arrestati | |
Critical Processi Massimi in Riposo | |
Warning Processi Massimi in Riposo | |
Critical Processi Figlio Massimi | |
Warning Processi Figlio Massimi |
D.5.9. Linux::Process Count Total Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Conteggio processo — Il numero totale di processi attualmente in esecuzione sul sistema.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Conteggio Massimo dei Processi | |
Warning Conteggio Massimi del Processo |
D.5.10. Linux::Process Health Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Utilizzo della CPU — Tasso di utilizzo della CPU di un dato processo espresso in millisecondi. Questa metrica riporta la colonna
time
dell'outputps
, il quale risulta essere il tempo comulativo della CPU utilizzato dal processo. Ciò rende la metrica indipendente dall'intervallo di probe, permette l'impostazione corretta dei limiti, e genera delle grafiche utilizzabili (es. una improvvisa variazione nell'utilizzo della CPU, viene tradotta con un picco all'interno del grafico). - Gruppi del processo figlio — Il numero di processi figli originati dal processo genitore specificato. Un processo figlio eredita la maggior parte dei propri attributi, come gli open file, dal proprio genitore.
- Thread — Il numero di thread in esecuzione per un dato processo. Un thread è una unità di base riguardante l'utilizzo della CPU, e consiste in un conteggiatore di programma, un set registratore, ed uno spazio dello stack. Un thread viene anche chiamato processo leggero.
- Memoria fisica utilizzata — La quantità di memoria fisica (o RAM), espressa in kilobyte, utilizzata dal processo specificato.
- Memoria Virtuale utilizzata — Quantità di memoria virtuale utilizzata, espressa in kilobyte, da un processo specificato, oppure la misura del processo presente nella memoria reale più lo swap.
Command not found
ed il probe verrà impostato su CRITICAL.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Nome del comando | |
File ID del processo (PID) | |
Timeout* | 15 |
Critical Utilizzo Massimo della CPU | |
Warning Utilizzo CPU Massimo | |
Critical Gruppi Massimi di Processi Figli | |
Warning Gruppi Massimi di Processo Figlio | |
Critical Thread Massimi | |
Warning Trhead Massimi | |
Critical Memoria Fisica Massima Utilizzata | |
Warning Memoria Fisica Massima Utilizzata | |
Critical Memoria Virtuale Massima Utilizzata | |
Warning Memoria Virtuale Massima Utilizzata |
D.5.11. Linux::Process Running Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Command not found
ed il probe verrà impostato su CRITICAL.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Nome del comando | |
File PID | |
Gruppi di conteggio del processo | (controllato) |
Timeout* | 15 |
Critical Numero Massimo in Esecuzione | |
Critical Numero Minimo in Esecuzione |
D.5.12. Linux::Swap Usage Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Swap disponibile — La percentuale di memoria swap attualmente disponibile.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Warning Swap Minimo Disponibile | |
Critical Swap Disponibile Minimo |
D.5.13. Linux::TCP Connections by State Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- TIME_WAIT — Il socket è in attesa dopo essersi chiuso per una trasmissione di arresto remota, sarà in grado di gestire i pacchetti presenti nella rete.
- CLOSE_WAIT — La parte remota è stata arrestata e ora risulta essere in attesa della chiusura del socket.
- FIN_WAIT — Il socket risulta chiuso ed il collegamento sta' per terminare.
- ESTABLISHED — Il socket ha stabilito un collegamento.
- SYN_RCVD — La richiesta di collegamento è stata ricevuta dalla rete.
netstat -ant
per riprendere i dati. I parametri Indirizzo IP locale e Porta locale, utilizzano i valori presenti nella colonna Local Address dell'output; mentre i parametri Indirizzo IP remoto e Porta remota, utilizzano i valori presenti nella colonna Foreign Address dell'output per l'esecuzione di un riporto.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Elenco del pattern di filtraggio dell'indirizzo IP locale | |
Filtro del numero della porta locale | |
Elenco del pattern di filtraggio dell'indirizzo IP remoto | |
Filtro del numero della porta remota | |
Timeout* | 15 |
Critical Collegamenti totali Massimi | |
Warning Collegamenti Totali Massimi | |
Critical Collegamenti TIME_WAIT Massimi | |
Warning Collegamenti TIME_WAIT Massimi | |
Critical Collegamenti CLOSE_WAIT Massimi | |
Warning Collegamenti CLOSE_WAIT Massimi | |
Critical Collegamenti FIN_WAIT Massimi | |
Warning Collegamenti FIN_WAIT Massimi | |
Critical Collegamenti ESTABLISHED Massimi | |
Warning Collegamenti ESTABLISHED Critici Massimi | |
Critical Collegamenti SYN_RCVD Massimi | |
Warning Collegamenti SYN_RCVD Massimi |
D.5.14. Linux::Users Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Users — Il numero di utenti attualmente registrati.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Utenti Massimi | |
Warning Utenti Massimi |
D.5.15. Linux::Virtual Memory Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Memoria Virtuale — La percentuale di memoria totale del sistema - random access memory (RAM) più swap - disponibile.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Warning Memoria Virtuale Minima Disponibile | |
Critical Memoria Virtuale Minima Disponibile |
D.6. LogAgent Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
nocpulse
i diritti di lettura dei vostri file log.
D.6.1. LogAgent::Log Pattern Match Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Corrispondenze di Espressioni Regolari — Il numero di corrispondenze presenti dopo l'ultima esecuzione di probe.
- Tasso di Corrispondenze di Espressioni Regolari — Il numero di corrispondenze al minuto dopo l'ultima esecuzione di probe.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema controllato per poter eseguire questo probe. A tale scopo, è necessario conferire all'utente nocpulse
i diritti di lettura dei vostri file log.
egrep
, il quale risulta essere equivalente a grep -E
in supporto alle espressioni estese regolari. Il seguente risulta essere il set di espressione regolare per egrep
:
Avvertimento
egrep
fallirà in modo silenzioso causando il timeout di probe.
Campi | Valore |
---|---|
Log file* | /var/log/messages |
Espressione regolare di base* | |
Timeout* | 45 |
Critical Corrispondenze Massime | |
Warning Corrispondenze Massime | |
Warning Corrispondenze Minime | |
Critical Corrispondenze Minime | |
Critical Velocità di Corrispondenze Massima | |
Warning Velocità di Corrispondenza Massima | |
Warning Velocità di Corrispondenza Minima | |
Critical Velocità di Corrispondenze Massima |
D.6.2. LogAgent::Log Size Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Misura — La misura della crascita del file log, espressa in byte, dopo l'ultima esecuzione di probe.
- Velocità Output — La crescita del file log, espressa in numero di byte al minuto, dall'ultima esecuzione di probe.
- Linee — Il numero di linee scritte sul file log dall'ultima esecuzione di probe.
- Velocità di linea — Il numero di linee scritte al minuto sul file log dall'ultima esecuzione di probe.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema controllato per poter eseguire questo probe. A tale scopo, è necessario conferire all'utente nocpulse
i diritti di lettura dei vostri file log.
Campi | Valore |
---|---|
Log file* | /var/log/messages |
Timeout* | 20 |
Critical Misura Massima | |
Warning Misura Massima | |
Warning Misura Minima | |
Critical Misura Minima | |
Critical Velocità Output Massima | |
Warning Velocità Output Massima | |
Warning Velocità Minima di Output | |
Critical Velocità Output Minima | |
Critical Linee Massime | |
Warning Linee Massime | |
Warning Linee Minime | |
Critical Linne Minime | |
Critical Velocità di linea Massima | |
Warning Velocità di Linea Massima | |
Warning Velocità di Linea Minima | |
Critical Velocità della Linea Minima |
D.7. MySQL 3.23 - 3.33 Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
mysqladmin
. Per i suddetti probe non sono necessari alcuni privilegi specifici.
mysql-server
deve essere installato sul sistema che esegue il monitoring. Consultate la sezione inerente l'installazione di MySQL del RHN Satellite Installation Guide per maggiori informazioni.
D.7.1. MySQL::Database Accessibility Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Campi | Valore |
---|---|
Nome utente* | |
Password | |
Porta MySQL | 3306 |
Database* | mysql |
Timeout | 15 |
D.7.2. MySQL::Opened Tables Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Tabelle Aperte — Il numero di tabelle che sono state aperte dall'ultimo processo d'avvio del server.
Campi | Valore |
---|---|
Nome utente | |
Password | |
Porta MySQL* | 3306 |
Timeout | 15 |
Critical Oggetti Aperti Massimi | |
Warning Oggetti Aperti Massimi | |
Warning Oggetti Aperti Minimi | |
Critical Oggetti Aperti Minimi |
D.7.3. MySQL::Open Tables Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Tabelle Aperte — Il numero di tabelle che risultano essere aperte durante l'esecuzione di probe.
Campi | Valore |
---|---|
Nome utente | |
Password | |
Porta MySQL* | 3306 |
Timeout | 15 |
Critical Oggetti Aperti Massimi | |
Warning Oggetti Aperti Massimi | |
Warning Oggetti Aperti Minimi | |
Critical Oggetti Aperti Massimi |
D.7.4. MySQL::Query Rate Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Velocità di interrogazione — Numero medio di interrogazioni al secondo per server database.
Campi | Valore |
---|---|
Nome utente | |
Password | |
Porta MySQL* | 3306 |
Timeout | 15 |
Critical Velocità di Interrogazione Massima | |
Warning Velocità di Interrogazione Massima | |
Warning Velocità di Interrogazione Minima | |
Critical Velocità di Interrogazione Massima |
D.7.5. MySQL::Threads Running Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Thread in esecuzione — Numero totale di thread in esecuzione all'interno del database.
Campi | Valore |
---|---|
Nome utente | |
Password | |
Porta MySQL* | 3306 |
Timeout | 15 |
Critical Thread Massimi in Esecuzione | |
Warning Thread Massimi in Esecuzione | |
Warning Thread Minimi in Esecuzione | |
Critical Thread Minimi in Esecuzione |
D.8. Network Services Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
D.8.1. Network Services::DNS Lookup Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
dig
per cercare di risolvere il sistema oppure il domain name specificato nel campo Host o Indirizzo da cercare. Esso è in grado di raccogliere la seguente metrica:
- Periodo di Interrogazione — Il tempo necessario per eseguire la richiesta
dig
, espresso in millisecondi.
Campi | Valore |
---|---|
Host o indirizzo da cercare | |
Timeout* | 10 |
Critical Periodo di interrogazione Massimo | |
Warning Periodo di Interrogazione Massimo |
D.8.2. Network Services::FTP Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario al server FTP, espresso in secondi, per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
In attesa | FTP |
Nome utente | |
Password | |
Porta FTP* | 21 |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
D.8.3. Network Services::IMAP Mail Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario al server IMAP, espresso in secondi, per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
Porta IMAP* | 143 |
Attesa* | OK |
Timeout* | 5 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
D.8.4. Network Services::Mail Transfer (SMTP) Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario al server SMTP, espresso in secondi, per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
Porta SMTP* | 25 |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
D.8.5. Network Services::Ping Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
ping
del sistema monitorato o di un indirizzo IP specificato. Esso controllerà altresì la presenza di perdite dei pacchetti, e confronta il tempo medio di viaggio rispetto ai livelli limiti di Warning e Critical. Il valore necessario di Pacchetti da inviare, vi permette di controllare il numero di pacchetti ICMP ECHO inviati al sistema. Questo probe raccoglie le seguenti metriche:
- Tempo medio di vaggio — Il tempo necessario, in millisecondi, al pacchetto ECHO ICMP per raggiungere il sistema monitorato e rientrare al suo punto di partenza originale.
- Perdita del pacchetto — Percentuale di dati persi durante il traffico.
ping
da un server RHN e non dal sistema monitorato. In questo modo popolando il campo corrispondente all'indirizzo IP, non verrà eseguito il test di connettività tra il sistema e l'indirizzo IP specificato, ma solo tra il server RHN e l'indirizzo IP. Per questo motivo, inserendo lo stesso indirizzo IP per i probe di Ping su diversi sistemi, verrà portato a termine lo stesso compito. Per eseguire un ping
da un sistema monitorato nei confronti di un indirizzo IP, utilizzare invece il probe Remote Ping. Consultate Sezione D.8.7, «Network Services::Remote Ping».
Campi | Valore |
---|---|
Indirizzo IP (default per l'IP del sistema) | |
Pacchetti da inviare* | 20 |
Timeout* | 10 |
Critical Viaggio Medio Massimo | |
Warning Viaggio Medio Massimo | |
Critical Perdita Massima del Pacchetto | |
Warning Perdita Massima del Pacchetto |
D.8.6. Network Services::POP Mail Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario, espresso in secondi, al server POP per rispondere ad una richiesta di collegamento.
+OK
. Se la stringa attesa non viene trovata, il probe ritornerà uno stato CRITICAL.
Campi | Valore |
---|---|
Porta* | 110 |
Attesa* | +OK |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
D.8.7. Network Services::Remote Ping Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
ping
di un indirizzo IP specificato. Esso controllerà altresì la presenza di perdite dei pacchetti, e confronta il tempo medio di viaggio rispetto ai livelli limiti di Warning e Critical. Il valore necessario di Pacchetti da inviare, vi permette di controllare il numero di pacchetti ICMP ECHO inviati all'indirizzo. Questo probe raccoglie le seguenti metriche:
- Viaggio medio — Il tempo necessario, espresso in millisecondi, per il pacchetto ECHO ICMP a raggiungere e tornare da un indirizzo IP.
- Perdita del pacchetto — Percentuale di dati persi durante il traffico.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Campi | Valore |
---|---|
Indirizzo IP* | |
Pacchetti da inviare* | 20 |
Timeout* | 10 |
Critical Viaggio Medio Massimo | |
Warning Viaggio Medio Massimo | |
Critical Perdita Massima del Pacchetto | |
Warning Perdita Massima del Pacchetto |
D.8.8. Network Services::RPCService Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario, espresso in secondi, al server RPC per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
Protocollo (TCP/UDP) | udp |
Nome del Servizio* | nfs |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
D.8.9. Network Services::Secure Web Server (HTTPS) Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario, espresso in secondi, al server HTTPS per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
Percorso URL | / |
Testo atteso | HTTP/1 |
Contenuto atteso | |
UserAgent* | NOCpulse-check_http/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 10 |
Porta HTTPS* | 443 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
D.8.10. Network Services::SSH Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario, espresso in secondi, al server SSH per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
Porta SSH* | 22 |
Timeout* | 5 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
D.8.11. Network Services::Web Server (HTTP) Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario, espresso in secondi, al server HTTP per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
Percorso URL | / |
Host virtuale | |
Testo atteso | HTTP/1 |
Contenuto atteso | |
UserAgent* | NOCpulse-check_http/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 10 |
Porta HTTP* | 80 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
D.9. Oracle 8i, 9i, 10g, e 11g Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
$ORACLE_HOME/rdbms/admin/catalog.sql
$ORACLE_HOME/rdbms/admin/catalog.sql
D.9.1. Oracle::Active Sessions Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Sessioni attive — Numero di sessioni attive basate sul valore di
V$PARAMETER.PROCESSES
. - Sessioni disponibili — Percentuale di sessioni attive disponibili, basate sul valore di
V$PARAMETER.PROCESSES
.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Sessioni Attive Massime | |
Warning Sessioni Attive Massime | |
Critical Sessioni Disponibili Massime Utilizzate | |
Warning Sessioni Disponibili Massime Utilizzate |
D.9.2. Oracle::Availability Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
D.9.3. Oracle::Blocking Sessions Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Blocco delle sessioni — Il numero di sessioni in grado di impedire ad altre sessioni l'azione di commit delle modifiche eseguite sul database di Oracle, come determinato dal valore di Time Blocking richiesto e da voi fornito. Solo quelle sessioni che hanno eseguito il blocco per tutta la durata in questione, la quale viene misurata in secondi, verranno conteggiate come sessioni di bloccaggio.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Tempo di bloccaggio (secondi)* | 20 |
Timeout* | 30 |
Critical Blocco Massimo delle Sessioni | |
Warning Blocco Massimo delle Sessioni |
D.9.4. Oracle::Buffer Cache Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Db Block Gets — Numero di blocchi accessibili tramite un get a blocco singolo (non attraverso il meccanismo consistent get).
- Consistent Get — Il numero degli ingressi eseguiti nel buffer del blocco, per raccogliere i dati in una modalità consistent.
- Letture Fisiche — Il numero cumulativo di blocchi letti dal disco.
- Buffer Cache Hit Ratio — Il rapporto con il quale il database accede all'interno del buffer, invece del disco fisso, per riprendere i dati desiderati. Un rapporto basso stà ad indicare la necessità di aggiunta di maggiore RAM al sistema.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle | 1521 |
Timeout* | 30 |
Warning Rapporto Minimo di accesso alla Cache Buffer | |
Critical Rapporto Minimo di accesso alla Cache Buffer |
D.9.5. Oracle::Client Connectivity Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
rhnmd
per il sistema, emettendo anche un comando sqlplus connect
sul sistema monitorato.
V$DATABASE.NAME
. Questo valore è case-sensitive, riconosce i caratteri maiuscoli da quelli minuscoli. Se tale valore non viene trovato, verrà ritornato uno stato CRITICAL.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema controllato per poter eseguire questo probe. A tale scopo, è necessario conferire all'utente nocpulse
i diritti di lettura dei vostri file log.
Campi | Valore |
---|---|
Hostname di Oracle o Indirizzo IP* | |
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
ORACLE_HOME* | /opt/oracle |
Nome DB atteso* | |
Timeout* | 30 |
D.9.6. Oracle::Data Dictionary Cache Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
init.ora
. Esso è in grado di raccogliere le seguenti metriche:
- Data Dictionary Hit Ratio — Il rapporto di accesso alla cache durante il tentativo di ricerca della cache all'interno della cache del dizionario. In altre parole, il rapporto con il quale il database accede al dizionario, invece del disco fisso, per riprendere i dati. Un rapporto basso indica la necessità di aggiungere una quantità maggiore di RAM all'interno del sistema.
- Gets — Il numero di blocchi accessibili tramite gets a blocco singolo (non attraverso il meccanismo consistent get).
- Cache Misses — Numero di ingressi eseguiti nei confronti del buffer del blocco, per la ripresa dei dati in modalità consistent.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Warning Rapporto Minimo di Data Dictionary Hit Ratio | |
Critical Rapporto Minimo di Data Dictionary Hit Ratio |
D.9.7. Oracle::Disk Sort Ratio Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Rapporto di suddivisione del disco — Rapporto delle suddivisioni di Oracle risultate troppo grandi per poter essere completate all'interno della memoria, e suddivise utilizzando un segmento temporaneo.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Disk Sort Ratio Massimo | |
Warning Disk Sort Ratio Massimo |
D.9.8. Oracle::Idle Sessions Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Sessioni Idle — Il numero di sessioni di Oracle in uno stato di idle, come determinato dal valore richiesto Time Idle da voi fornito. Solo quelle sessioni in uno stato di idle per tutta la durata indicata, misurata in secondi, verranno indicate come sessioni idle.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Periodo Idle (secondi)* | 20 |
Timeout* | 30 |
Critical Sessioni Idle Massime | |
Warning Sessioni Idle Massime |
D.9.9. Oracle::Index Extents Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Estensioni assegnate — Numero di estensioni allocate per ogni indice.
- Estensioni disponibili — Percentuale di estensioni disponibili per ogni indice.
%
che corrisponderà ad ogni nome dell'indice.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Proprietario dell'Indice* | % |
Nome dell'indice* | % |
Timeout* | 30 |
Critical Estensioni Massime Allocate | |
Warning Estensioni Massime Allocate | |
Critical Estensioni Massime Disponibili | |
Warning Estensioni Disponibili Massime |
D.9.10. Oracle::Library Cache Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
init.ora
. Esso è in grado di raccogliere le seguenti metriche:
- Library Cache Miss Ratio — Il rapporto con il quale si verifica un errore del pin della cache della libreria. Ciò accade quando una sessione esegue una istruzione precedentemente analizzata, ma non più presente all'interno del pool condiviso.
- Esecuzioni — Numero di richieste pin per oggetti presenti in questo spazio.
- Cache Misses — Il numero di pin degli oggetti che presentano pin precedenti dopo la creazione della gestione dell'oggetto, e che ora deve riprendere un oggetto dal disco.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Library Cache Miss Ratio Massimo | |
Warning Library Cache Miss Ratio Massimo |
D.9.11. Oracle::Locks Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Active Locks — Numero corrente di blocchi attivi riportato dal valore presente all'interno della tabella v$locks. Gli amministratori del database devono essere a conoscenza della presenza di un numero elevato di blocchi presenti in una istanza del database.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Active Locks Massimi | |
Warning Active Locks Massimi |
D.9.12. Oracle::Redo Log Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Redo Log Space Request Rate — Il numero medio di richieste redo log space al minuto, dopo l'avvio del server.
- Redo Buffer Allocation Retry Rate — Il numero medio dei tentativi di allocazione del buffer al minuto, dopo l'avvio del server.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Redo Log Space Request Rate Massimo | |
Warning Redo Log Space Request Rate Massimo | |
Critical Redo Buffer Allocation Retry Rate Massimo | |
Warning Redo Buffer Allocation Retry Rate Massimo |
D.9.13. Oracle::Table Extents Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Allocated Extents-Any Table — Il numero totale di estensioni per ogni tabella.
- Available Extents-Any Table — La percentuale di estensioni disponibili per ogni tabella.
%
che corrisponderà ad ogni proprietario della tabella o nome.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Proprietario della tabella* | % |
Nome della tabella* | % |
Timeout* | 30 |
Critical Estensioni massime assegnate | |
Warning Estensioni massime assegnate | |
Critical Estensioni massime disponibili | |
Warning Estensioni massime disponibili |
D.9.14. Utilizzo di Oracle::Tablespace Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Available Space Used — Percentuale di spazio disponibile utilizzato presente in ogni tablespace.
%
, in grado di corrispondere aqualsiasi nome della tabella.
Campi | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Nome tablespace* | % |
Timeout* | 30 |
Critical Spazio disponibile massimo usato | |
Warning Spazio disponibile massimo usato |
D.9.15. Oracle::TNS Ping Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Latenza del Servizio Remoto — Il tempo necessario, espresso in secondi, al server Oracle per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Campi | Valore |
---|---|
TNS Listener Port* | 1521 |
Timeout* | 15 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
D.10. RHN Satellite Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
D.10.1. RHN Satellite::Disk Space Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- File system utilizzato — Percentuale di file system attualmente in uso.
- Spazio utilizzato — Misura del file utilizzato dal file system corrente.
- Spazio disponibile — Misura del file disponibile per il file system corrente.
Campi | Valore |
---|---|
Nome percorso del dispositivo* | /dev/hda1 |
Critical File system Massimo Utilizzato | |
Warning File system Massimo Utilizzato | |
Critical Spazio Massimo Utilizzato | |
Warning Spazio Massimo Utilizzato | |
Critical Spazio Massimo Disponibile | |
Warning Spazio Massimo Disponibile |
D.10.2. RHN Satellite::Execution Time Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Probe Execution Time Average — La quantità di secondi necessari per eseguire in modo completo un probe.
Campi | Valore |
---|---|
Critical Probe Execution Time Average Massimo | |
Warning Probe Execution Time Average Massimo |
D.10.3. RHN Satellite::Interface Traffic Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Velocità di Input — Quantità di traffico, espressa in byte al secondo, che il dispositivo riceve.
- Velocità Output — Quantità di traffico, espressa in byte al secondo, che il dispositivo invia.
Campi | Valore |
---|---|
Interfaccia* | eth0 |
Timeout (secondi)* | 30 |
Critical Velocità Input Massima | |
Critical Velocità Output Massima |
D.10.4. RHN Satellite::Latency Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Probe Latency Average — Il ritardo espresso in secondi, tra il tempo entro il quale un probe risulta essere pronto all'esecuzione, ed il tempo entro il quale il probe stesso viene eseguito. In condizioni normali, tale periodo risulterà essere meno di un secondo. Quando un Satellite risulta essere sovraccarico (poichè presenta troppi probe rispetto al tempo di esecuzione normale), tale valore cresce.
Campi | Valore |
---|---|
Critical Probe Latency Average Massima | |
Warning Probe Latency Average Massima |
D.10.5. RHN Satellite::Load Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Load — Il carico medio presente in una CPU per un periodo di 1-, 5-, e 15-minuti.
Campi | Valore |
---|---|
Critical Media Massima di 1 minuto | |
Warning Media Massima di 1 minuto | |
Critical Media Massima di 5 minuti | |
Warning Media Massima di 5 minuti | |
Critical Media Massima di 15 minuti | |
Warning Media Massima di 15 minuti |
D.10.6. RHN Satellite::Probe Count Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Probe — Numero di probe individuali su di un Satellite.
Campi | Valore |
---|---|
Critical Probe Count Massimo | |
Warning Probe Count Massimo |
D.10.7. RHN Satellite::Process Counts Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Blocked — Il numero di processi smistati sia su di una coda che su di uno stato di attesa.
- Child — Il numero di processi emessi da un altro processo che risulta essere già in esecuzione sulla macchina.
- Defunct — Il numero di processi terminati (sia perchè sono stati interrotti 'killed' da un segnale, oppure perchè chiamati dal comando
exit()
), dei quali i rispettivi processi genitori non hanno ancora ricevuto una notifica della loro terminazione, eseguendo una chiamatawait()
. - Stopped — Numero di processi arrestati prima del completamento della loro esecuzione.
- Riposo — Un processo che risulta essere in un riposo
Interruptible
, e integrabile nella memoria in un secondo momento, con possibilità di ripresa dell'esecuzione dove precedentemente arrestata.
Campi | Valore |
---|---|
Critical Processi massimi arrestati | |
Warning Processi Massimi Bloccati | |
Critical Processi Figlio Massimi | |
Warning Processi Figlio Massimi | |
Critical Processi Massimi Morti | |
Warning Processi Massimi Morti | |
Critical Processi Massimi Arrestati | |
Warning Processi Massimi Arrestati | |
Critical Processi Massimi in Riposo | |
Warning Processi Massimi in Riposo |
D.10.8. RHN Satellite::Processes Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Processi — Il numero di processi in esecuzione simultaneamente sulla macchina.
Campi | Valore |
---|---|
Critical Processi Massimi | |
Warning Processi Massimi |
D.10.9. RHN Satellite::Process Health Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
- Utilizzo CPU — Percentuale di utilizzo della CPU per un dato processo.
- Gruppi del processo figlio — Il numero di processi figli originati dal processo genitore specificato. Un processo figlio eredita la maggior parte dei propri attributi, come gli open file, dal proprio genitore.
- Thread — Il numero di thread in esecuzione per un dato processo. Un thread è una unità di base riguardante l'utilizzo della CPU, e consiste in un conteggiatore di programma, un set registratore, ed uno spazio dello stack. Un thread viene anche chiamato processo leggero.
- Memoria Fisica Utilizzata — Quantità di memoria fisica, espressa in kilobytes, utilizzata dal processo specificato.
- Memoria Virtuale utilizzata — Quantità di memoria virtuale utilizzata, espressa in kilobyte, da un processo specificato, oppure la misura del processo presente nella memoria reale più lo swap.
Command not found
ed il probe verrà impostato su CRITICAL.
Campi | Valore |
---|---|
Nome del comando | |
File ID del processo (PID) | |
Timeout* | 15 |
Critical Utilizzo Massimo della CPU | |
Warning Utilizzo CPU Massimo | |
Critical Gruppi Massimi di Processi Figli | |
Warning Gruppi Massimi di Processo Figlio | |
Critical Thread Massimi | |
Warning Trhead Massimi | |
Critical Memoria Fisica Massima Utilizzata | |
Warning Memoria Fisica Massima Utilizzata | |
Critical Memoria Virtuale Massima Utilizzata | |
Warning Memoria Virtuale Massima Utilizzata |
D.10.10. RHN Satellite::Process Running Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Campi | Valore |
---|---|
Nome del comando | |
File ID del processo (PID) | |
Critical Numero Massimo in Esecuzione | |
Critical Numero Minimo in Esecuzione |
D.10.11. RHN Satellite::Swap Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Campi | Valore |
---|---|
Critical Percentuale di Swap Massima Disponibile | |
Warning Percentuale di Swap Minima Disponibile |
D.10.12. RHN Satellite::Users Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Campi | Valore |
---|---|
Critical Utenti Massimi | |
Warning Utenti Massimi |
Appendice E. Diario delle Revisioni Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
Diario delle Revisioni | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Revisione 4-8.4.400 | 2013-10-31 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-8.4 | Fri May 17 2013 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-8.3 | Wed Mar 27 2013 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-8.2 | Fri Mar 22 2013 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-8.1 | Fri Feb 22 2013 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-8 | Wed Jan 2 2013 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-7 | Wed Sept 19 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-6 | Thu Aug 16 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-5 | Thu Aug 16 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-4 | Wed Aug 15 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 4-3 | Thu Aug 9 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 3-2 | Fri Aug 3 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 3-1 | Tue Jun 17 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 3-0 | Thurs May 24 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 2-6 | Mon Jan 9 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 2-5 | Wed Jan 4 2012 | |||||||
| ||||||||
Revisione 2-4 | Fri Sep 23 2011 | |||||||
| ||||||||
Revisione 2-3 | Mon Aug 15 2011 | |||||||
| ||||||||
Revisione 2-2 | Wed Jun 15 2011 | |||||||
| ||||||||
Revisione 2-1 | Fri May 27 2011 | |||||||
| ||||||||
Revisione 2-0 | Fri May 6 2011 | |||||||
| ||||||||
Revisione 1-29 | Fri March 25 2011 | |||||||
| ||||||||
Revisione 1-28 | Thu March 24 2011 | |||||||
| ||||||||
Revisione 1-27 | Mon Feb 14 2011 | |||||||
| ||||||||
Revisione 1-26 | Wed Feb 9 2011 | |||||||
| ||||||||
Revisione 1-25 | Mon Jan 31 2011 | |||||||
|
Indice analitico Copia collegamentoCollegamento copiato negli appunti!
A
- account
- disattivazione, Disattivazione account
- account utente, Registrazione di un account utente
- aggiornamento
- tramite linea di comando, Aggiornamento attraverso la linea di comando
- tramite sito web, Aggiornamento attraverso il sito web
- Amministratore Satellite, Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente ⇒ Dettagli
- Apache
- probe, Apache 1.3.x e 2.0.x
- Processes, Apache::Processes
- Traffic, Apache::Traffic
- Uptime, Apache::Uptime
- application programming interface
- API, Accesso API per RHN
- applicazioni client
- ridirezionamento, Configurazione dei client
- azione
- dettagli, Dettagli azione ⇒ Informazioni
- sistemi completati, Dettagli azione ⇒ Sistemi completati
- sistemi falliti, Dettagli azione ⇒ Sistemi con errori
- sistemi in corso, Dettagli azione ⇒ Sistemi in corso
- Azioni programmate
- Azioni archiviate, Azioni archiviate
- Azioni completate, Azioni completate
- Azioni fallite, Azioni fallite
- Azioni in attesa, Azioni in attesa
- Dettagli azione, Dettagli azione
- Elenco delle azioni, Elenco delle azioni
C
- canale
- configurazione
- crea, Canali di configurazione
- canale di base, Canali software
- canale figlio, Canali software
- Canale RHN Tools, Installazione di Red Hat Network Monitoring Daemon
- Canali
- File di configurazione e Software, Canali
- canali, Canali
- condivisi, Canali condivisi
- di base, Canali software
- elenco di, Canali software
- errata, Informazioni sui canali software ⇒ Errata
- figlio, Canali software
- I miei, I miei canali
- pacchetti, Informazioni sui canali software ⇒ Pacchetti
- Popolari, Canali popolari
- Red Hat, Canali di Red Hat
- tutti , Tutti i canali
- Canali e Pacchetti
- Elenco canali, Canali software
- canali software
- cancella
- utente (solo su RHN Satellite), Elenco utenti ⇒ Attivi ⇒ Informazioni utente
- certificati SSL
- implementazione, Implementazione certificati SSL del client
- Certificato digitale, Sicurezza, Controllo qualità e Red Hat Network
- chiave di attivazione, Chiavi di attivazione
- disabilitazione, Gestione delle chiavi di attivazione
- modifica, Gestione delle chiavi di attivazione
- rimozione, Gestione delle chiavi di attivazione
- chiave SSH, Come installare la chiave SSH
- chiavi di attivazione
- creazione, modifica e rimozione, Gestione delle chiavi di attivazione
- uso multiplo, Uso contemporaneo di chiavi di attivazioni multiple
- Cobbler, Cobbler
- cobbler , Cobbler
- comandi remoti
- abilitazione, Abilitazione dei comandi
- emissione, Come digitare i comandi
- configurazione
- azioni, Configurazione
- canale
- crea, Canali di configurazione
- file, Configurazione
- Programmazione, Configurazione
- controllo qualità
- panoramica, Sicurezza, Controllo qualità e Red Hat Network
- crea
- configurazione
- canal, Canali di configurazione
D
- Demone di Red Hat Network
- usato per applicare gli Errata Update, Come applicare gli aggiornamenti Errata
- Demone rhnmd , Installazione di Red Hat Network Monitoring Daemon
- disattivazione
E
- Elenco dei canali , Canali software
- elenco gruppo di sistemi
- stato, Gruppi di sistemi
- elenco pacchetti
- Aggiornamento sul server, Dettagli del sistema ⇒ Software ⇒ Pacchetti
- elenco probe
- Apache
- Processes, Apache::Processes
- Traffic, Apache::Traffic
- Uptime, Apache::Uptime
- General
- Remote Program, General::Remote Program
- Remote Program with Data, General::Remote Program with Data
- SNMP Check, General::SNMP Check
- TCP Check, General::TCP Check
- UDP Check, General::UDP Check
- Uptime (SNMP), General::Uptime (SNMP)
- Linux
- CPU Usage, Linux::CPU Usage
- Disk IO Throughput, Linux::Disk IO Throughput
- Disk Usage, Linux::Disk Usage
- Inodes, Linux::Inodes
- Interface Traffic, Linux::Interface Traffic
- Load, Linux::Load
- Memory Usage, Linux::Memory Usage
- Process Count Total, Linux::Process Count Total
- Process Counts by State, Linux::Process Counts by State
- Process Health, Linux::Process Health
- Process Running, Linux::Process Running
- Swap Usage, Linux::Swap Usage
- TCP Connections by State, Linux::TCP Connections by State
- Users, Linux::Users
- Virtual Memory, Linux::Virtual Memory
- LogAgent
- Log Pattern Match, LogAgent::Log Pattern Match
- Log Size, LogAgent::Log Size
- MySQL
- Database Accessibility, MySQL::Database Accessibility
- Open Tables, MySQL::Open Tables
- Opened Tables, MySQL::Opened Tables
- Query Rate, MySQL::Query Rate
- Threads Running, MySQL::Threads Running
- Network Services
- DNS Lookup, Network Services::DNS Lookup
- FTP, Network Services::FTP
- IMAP Mail, Network Services::IMAP Mail
- Mail Transfer (SMTP), Network Services::Mail Transfer (SMTP)
- Ping, Network Services::Ping
- POP Mail, Network Services::POP Mail
- Remote Ping, Network Services::Remote Ping
- RPCService, Network Services::RPCService
- Secure Web Server (HTTPS), Network Services::Secure Web Server (HTTPS)
- SSH, Network Services::SSH
- Web Server (HTTP), Network Services::Web Server (HTTP)
- Oracle
- Active Sessions, Oracle::Active Sessions
- Availability, Oracle::Availability
- Blocking Sessions, Oracle::Blocking Sessions
- Buffer Cache, Oracle::Buffer Cache
- Client Connectivity, Oracle::Client Connectivity
- Data Dictionary Cache, Oracle::Data Dictionary Cache
- Disk Sort Ratio, Oracle::Disk Sort Ratio
- Idle Sessions, Oracle::Idle Sessions
- Index Extents, Oracle::Index Extents
- Library Cache, Oracle::Library Cache
- Locks, Oracle::Locks
- Redo Log, Oracle::Redo Log
- Table Extents, Oracle::Table Extents
- Tablespace Usage, Utilizzo di Oracle::Tablespace
- TNS Ping, Oracle::TNS Ping
- RHN Satellite
- Conteggi processo, RHN Satellite::Process Counts
- Disk Space, RHN Satellite::Disk Space
- Execution Time, RHN Satellite::Execution Time
- Interface Traffic, RHN Satellite::Interface Traffic
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