32.4. Opzioni di kickstart
Le seguenti opzioni possono essere posizionate in un file kickstart. Se si desidera usare una interfaccia grafica per la creazione del file kickstart, utilizzare l'applicazione Kickstart Configurator. Per informazioni consultare il Capitolo 33, Kickstart Configurator.
Nota
Se l'opzione è seguita dal segno uguale (=), dopo di esso occorre specificare un valore. Nei comandi di esempio, le opzioni in parentesi ([]) sono argomenti facoltativi per il comando.
auth
oauthconfig
(necessari)- Imposta le opzioni di autenticazione per il sistema. È simile al comando
authconfig
, il quale può essere eseguito dopo l'installazione. Le password sono normalmente cifrate e non vengono visualizzate.--enablenis
— Abilita il supporto NIS. In modo predefinito--enablenis
utilizza qualsiasi dominio trovato sulla rete. Un dominio dovrebbe sempre essere impostato manualmente tramite l'opzione--nisdomain=
.--nisdomain=
— Il nome del domino NIS da utilizzare per i servizi NIS.--nisserver=
— Server da utilizzare per i servizi NIS (predefinito).--useshadow
o--enableshadow
— Usa password shadow.--enableldap
— Abilita il supporto LDAP in/etc/nsswitch.conf
, permettendo al sistema di ripristinare le informazioni sugli utenti (UID, home directory, shell ecc), da una directory LDAP. Per utilizzare questa opzione è necessario installare il pacchettonss-pam-ldapd
. Sarà altresì necessario specificare un server ed un DN di base (distinguished name) con--ldapserver=
e--ldapbasedn=
.--enableldapauth
— Utilizza LDAP come metodo di autenticazione. Ciò permetterà al modulopam_ldap
di autenticare e modificare le password, utilizzando la directory LDAP. Per utilizzare questa opzione è necessario aver installato il pacchettonss-pam-ldapd
. È necessario specificare altresì un server ed un DN di base con--ldapserver=
e--ldapbasedn=
. Se l'ambiente non utilizza TLS (Transport Layer Security), usare--disableldaptls
per assicurare il funzionamento corretto del file di configurazione risultante.--ldapserver=
— Se si specifica--enableldap
o--enableldapauth
, utilizzare questa opzione per specificare il nome del server LDAP da utilizzare. Questa opzione è impostata nel file/etc/ldap.conf
.--ldapbasedn=
— Se si specifica--enableldap
o--enableldapauth
, utilizzare questa opzione per specificare il DN nell'albero della directory LDAP, nel quale vengono conservate le informazioni dell'utente. Questa opzione è impostata nel file/etc/ldap.conf
.--enableldaptls
— Utilizza le ricerche TLS (Transport Layer Security). Questa opzione consente a LDAP di inviare nomi utente e password cifrati a un server LDAP prima dell'autenticazione.--enableldaptls
— Utilizza le ricerche TLS (Transport Layer Security) in un ambiente che utilizza LDAP per l'autenticazione.--enablekrb5
— Utilizza Kerberos 5 per autenticare gli utenti. Kerberos non è a conoscenza delle directory home, UID o shell. Se si abilita kerberos, sarà necessario rendere noti gli account degli utenti a questa workstation abilitando LDAP, NIS o Hesiod, oppure utilizzando il comando/usr/sbin/useradd
. Se si utilizza questa opzione, sarà necessario aver installato il pacchettopam_krb5
.--krb5realm=
— Il realm di Kerberos 5 a cui appartiene la workstation.--krb5kdc=
— KDC che risponde alle richieste dei client kerberos. Se si possiedono più KDC, separare i loro nomi con una virgola (,).--krb5adminserver=
— Il KDC nel realm che sta eseguendo kadmind. Questo server gestisce la modifica delle password e le altre richieste di amministrazione. Se si possiede più di un KDC, questo server va eseguito sul KDC master.--enablehesiod
— Abilita il supporto Hesiod per la ricerca delle cartelle home, UID, e delle shell degli utenti. Maggiori informazioni su come impostare ed utilizzare Hesiod sulla rete sono disponibili su/usr/share/doc/glibc-2.x.x/README.hesiod
, il quale è incluso nel pacchettoglibc
. Hesiod è una estensione DNS che utilizza i record DNS per conservare le informazioni sugli utenti, gruppi e vari oggetti.--hesiodlhs
e--hesiodrhs
— I valoriHesiod
LHS (left-hand side) e RHS (right-hand side) impostati in/etc/hesiod.conf
. La libreriaHesiod
utilizza i suddetti valori per determinare il nome per la ricerca DNS simile all'utilizzo di un DN di base di LDAP.Per la ricerca delle informazioni relative all'utentejim
, la libreria Hesiod và alla ricerca dijim.passwd<LHS><RHS>
il quale dovrebbe risultare in un record TXT simile alla rispettiva voce presente nel filepasswd
:jim:*:501:501:Jungle Jim:/home/jim:/bin/bash
. Per i gruppi la libreria Hesiod va alla ricerca dijim.group<LHS><RHS>
.La ricerca degli utenti e dei gruppi tramite numero viene gestita in modo da rendere501.uid
un CNAME perjim.passwd
e501.gid
un CNAME perjim.group
. Da notare che la libreria non inserisce alcuna punteggiatura (.
) prima dei valori LHS e RHS durante l'esecuzione di una ricerca. Per questo motivo sia LHS che RHS dovranno iniziare con un punto; sarà necessario includere un punto nei valori impostati per--hesiodlhs
e--hesiodrhs
.--enablesmbauth
— Abilita l'autenticazione degli utenti rispetto ad un server SMB (generalmente Samba o un server di Windows). Il supporto per l'autenticazione SMB non è a conoscenza delle home directory, UID o delle shell. Se abilitate SMB sarà necessario rendere noti gli account degli utenti alle workstation tramite l'abilitazione di LDAP, NIS o Hesiod oppure utilizzando il comando/usr/sbin/useradd
.--smbservers=
— Indica il nome dei server da usare per l'autenticazione di tipo SMB. Quando si specifica più di un server separare ogni nome con una virgola (,).--smbworkgroup=
— Indica il nome del workgroup per i server SMB.--enablecache
— Abilita il servizionscd
. Il servizionscd
è in grado di archiviare in cache le informazioni riguardanti gli utenti, i gruppi insieme ad altri tipi di informazioni. Tale processo è utile in special modo se si sceglie di distribuire le informazioni sugli utenti e sui gruppi, attraverso la rete utilizzando NIS, LDAP o hesiod.--passalgo
— Per impostare l'algoritmo SHA-256 eseguire il comandoauthconfig --passalgo=sha256 --kickstart
.Per impostare l'algoritmo SHA-512 eseguireauthconfig --passalgo=sha512 --kickstart
.Se presente rimuovere l'opzione--enablemd5
.
autopart
(facoltativo)- Creare automaticamente le partizioni — 1 GB o più per la partizione root (
/
), una partizione swap ed una partizione boot appropriata per l'architettura. Le dimensioni della partizione di default possono essere ridefinite con la direttivapart
.--encrypted
— I dispositivi supportati devono essere cifrati in modo predefinito? Questo è equivalente a selezionare la casella Cifra sulla schermata iniziale del partizionamento.--passphrase=
— Fornisce una frase d'accesso predefinita per l'intero sistema per tutti i dispositivi cifrati.--escrowcert=URL_of_X.509_certificate
— Archivia le chiavi di cifratura dei dati di tutti i volumi cifrati come file in/root
, utilizzando il certificato X.509 dall'URL specificato con URL_of_X.509_certificate. Le chiavi sono archiviate come un file separato per ogni volume cifrato. Questa opzione può essere utile solo se si specifica--encrypted
.--backuppassphrase=
— Aggiunge una frase di accesso randomica ad ogni volume cifrato. Archivia le suddette frasi di accesso in file separati in/root
, cifrate usando il certificato X.509 specificato con--escrowcert
. Questa opzione è utile se--escrowcert
viene specificato.
autostep
(facoltativo)- Simile a
interactive
ad eccezione del fatto che passa alla schermata successiva. Viene utilizzato in particolare per il debugging.--autoscreenshot
— Cattura una schermata ad ogni fase durante l'installazione e copia le immagini su/root/anaconda-screenshots
dopo il completamento dell'installazione. Questo processo risulta essere molto utile per la documentazione.
bootloader
(necessario)- Specifica come installare il boot loader. Questa opzione è necessaria sia per le installazioni che per gli aggiornamenti.
Importante
Se si seleziona la modalità testo per una installazione kickstart, assicurarsi di specificare le scelte per il partizionamento, il bootloader e le opzioni di scelta dei pacchetti. Questi punti sono automatizzati nella modalità testo e anaconda non può richiedere informazioni mancanti, se non si forniscono scelte per queste opzioni, anaconda interromperà il processo di installazione.--append=
— Specifica i parametri del Kernel. Per specificare parametri multipli, separarli con gli spazi. Per esempio:bootloader --location=mbr --append="hdd=ide-scsi ide=nodma"
--driveorder
— Specifica quale unità è il primo nell'ordine di avvio del BIOS. Per esempio:bootloader --driveorder=sda,hda
--location=
— Specifica dove è stato scritto il boot record. Di seguito sono riportati i valori validi:mbr
(il predefinito),partition
(installa il boot loader sul primo settore della partizione contenete il kernel) onone
(non installare il boot loader).--password=
— Se si usa GRUB, impostare la password del boot loader GRUB su quella specificata con questa opzione. Questo deve essere utilizzato per limitare l'accesso alla shell di GRUB, dove è possibile passare le opzioni arbitrarie del kernel.--md5pass=
— Se si usa GRUB, il processo è simile a--password=
ad eccezione del fatto che la password dovrebbe essere già cifrata.--upgrade
— Aggiorna la configurazione del boot loader esistente, conservando le vecchie voci. Quest'opzione è disponibile solo per gli avanzamenti di sistema.
clearpart
(opzionale)- Rimuove le partizioni dal sistema prima di crearne di nuove. Per impostazione predefinita non viene rimossa alcuna partizione.
Nota
Se si usa il comandoclearpart
, allora non sarà possibile usare il comando--onpart
su di una partizione logica.--all
— Cancella tutte le partizioni dal sistema.--drives=
— Specifica le unità dalle quali cancellare le partizioni. Per esempio, quanto segue permette la cancellazione di tutte le partizioni sulle prime due unità sul controller IDE primario:clearpart --drives=hda,hdb --all
Per cancellare un dispositivo multipath che non utilizza un logical volume management (LVM), usare il formatodisk/by-id/dm-uuid-mpath-WWID
, dove WWID è il world-wide identifier per il dispositivo. Per esempio, per cancellare un disco con WWID2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
, usare:clearpart --drives=disk/by-id/dm-uuid-mpath-2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
I dispositivi multipath che utilizzano LVM non vengono assemblati fino a quando anaconda ha completato l'analisi del file kickstart. Per questo motivo non è possibile specificare i suddetti dispositivi nel formatodm-uuid-mpath
. Per cancellare un dispositivo multipath che utilizza LVM, usare il formatodisk/by-id/scsi-WWID
, dove WWID è il world-wide identifier per il dispositivo. Per esempio, per cancellare un disco con WWID58095BEC5510947BE8C0360F604351918
, usare:clearpart --drives=disk/by-id/scsi-58095BEC5510947BE8C0360F604351918
Avvertimento
I nomi del dispositivo come ad esempiompatha
non sono specifici ad un disco particolare. Il disco/dev/mpatha
durante l'installazione potrebbe non essere quello previsto. Per questo motivo il comandoclearpart
potrebbe usare quello non corretto.--initlabel
— Inizializza l'etichetta del disco come predefinita per l'architettura (per esempiomsdos
per x86). È utile in quanto il programma d'installazione non richiederà se inizializzare o meno l'etichetta del disco se si installa un hard drive nuovo.--linux
— Cancella tutte le partizioni Linux.--none
(predefinito) — Non rimuove nessuna partizione.
cmdline
(opzionale)- Esegue l'installazione in una modalità a linea di comando completamente non interattiva. Qualsiasi prompt per l'interazione arresterà il processo di installazione. Questa modalità è particolarmente utile sui sistemi IBM System z con terminale 3270 con z/VM e con applet dei messaggi del sistema operativo su LPAR. È consigliato il suo utilizzo con
RUNKS=1
eks=
. Consultate Sezione 26.6, «Parametri per le installazioni kickstart». device
(opzionale)- Sulla maggior parte dei sistemi PCI il programma d'installazione esegue l'autoprobe corretto per le schede SCSI ed Ethernet. Sui sistemi più vecchi e su alcuni sistemi PCI, tuttavia, kickstart necessita di assistenza per trovare i dispositivi corretti. Il comando
device
, il quale indica al programma d'installazione di installare moduli aggiuntivi, è nel seguente formato:dispositivo <moduleName> --opts=<options>
- <moduleName> — Sostituire con il nome del modulo del kernel da installare.
--opts=
— Opzioni da passare al modulo del kernel. Per esempio:--opts="aic152x=0x340 io=11"
driverdisk
(opzionale)- I dischetti del driver possono essere utilizzati durante le installazioni kickstart. È necessario copiare i contenuti del dischetto del driver nella directory root di una partizione sull'hard drive del sistema. Successivamente sarà necessario utilizzare il comando
driverdisk
, per indicare al programma di installazione dove trovare il driver disk.driverdisk <partition> --source=<url> --biospart=<biospart> [--type=<fstype>]
Alternativamente, può essere specificata una posizione di rete per il dischetto dell'unità:driverdisk --source=ftp://path/to/dd.img driverdisk --source=http://path/to/dd.img driverdisk --source=nfs:host:/path/to/img
- <partition> — Partizione contenente il driver disk.
- <url> — URL per il driver disk. Le posizioni NFS possono essere specificate con un formato
nfs:host:/path/to/img
. - <biospart> — Partizione BIOS contenente il driver disk (per esempio
82p2
). --type=
— Tipo di File system (per esempio, vfat o ext2).
firewall
(opzionale)firewall --enabled|--disabled [--trust=] <device> <incoming> [--port=]
--enabled
or--enable
— Rifiuta i collegamenti in entrata che non corrispondono alle richieste in uscita, come ad esempio le repliche DNS o le richieste DHCP. Se è necessario l'accesso ai servizi in esecuzione su questa macchina, è possibile scegliere di abilitare servizi specifici attraverso il firewall.--disabled
o--disable
— Non configura le regole di iptables.--trust=
— Elencando qui un dispositivo, ad esempio eth0, si permette a tutto il traffico che arriva dal dispositivo in questione di passare attraverso il firewall. Per elencare più di un dispositivo utilizzare il comando--trust eth0 --trust eth1
. Non utilizzare un formato che utilizza le virgole per la separazione come ad esempio--trust eth0, eth1
.- <incoming> — Sostituire con una o più delle seguenti opzioni per poter autorizzare i servizi specificati a passare attraverso il firewall.
--ssh
--telnet
--smtp
--http
--https
--ftp
--port=
— Si può abilitare l'accesso ad altre porte specificando il formato port:protocol. Per esempio, per permettere l'accesso IMAP attraverso il firewall, specificare:imap:tcp
. E' inoltre possibile indicare numericamente le porte per autorizzare il passaggio di pacchetti UDP sulla porta 1234, inserire1234:udp
. Per specificare più porte è necessario separarle con delle virgole.
firstboot
(opzionale)- Determina se avviare firstboot al primo avvio del sistema. Se abilitato il pacchetto firstboot deve essere installato. Se questa opzione non è stata specificata l'impostazione predefinita è opzione disabilitata.
--enable
o--enabled
— Setup Agent viene avviato al primo avvio del sistema.--disable
or--disabled
— Setup Agent non viene avviato al primo avvio del sistema.--reconfig
— Permette al Setup Agent di avviarsi al momento dell'avvio del sistema in modalità di riconfigurazione. Questa modalità abilita le opzioni di configurazionedella lingua, del mouse, della tastiera, della password root, del livello di sicurezza e del fuso orario, insieme alle opzioni predefinite.
graphical
(opzionale)halt
(opzionale)- Esegue l'arresto del sistema dopo aver completato l'installazione. Tale operazione è simile ad una installazione manuale dove anaconda mostra un messaggio ed attende l'input da parte dell'utente prima di eseguire il riavvio. Durante una installazione kickstart, se non avete specificato alcun metodo di completamento, la suddetta opzione verrà usata come impostazione predefinita.L'opzione
halt
è equivalente al comandoshutdown -h
.Per altri metodi di completamento consultare le opzioni kickstartpoweroff
,reboot
eshutdown
. ignoredisk
(facoltativo)- Il programma di installazione ignora i dischi specificati. Ciò è utile se si utilizza autopartition e si desidera assere sicuri che alcuni dischi vengano ignorati. Per esempio, senza
ignoredisk
, il tentativo di impiegare kickstart su di un SAN-cluster fallirà, poichè l'installatore rileva i percorsi passivi per SAN che non ritornano una tabella delle partizioni.La sintassi è:ignoredisk --drives=drive1,drive2,...
dove driveN è uno trasda
,sdb
,...,hda
,... ecc.Per ignorare un dispositivo multipath che non utilizza logical volume management (LVM), usare il formatodisk/by-id/dm-uuid-mpath-WWID
, dove WWID è il world-wide identifier per il dispositivo. Per esempio per ignorare un disco con WWID2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
, usare:ignoredisk --drives=disk/by-id/dm-uuid-mpath-2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
I dipositivi multipath che utilzizano LVM non vengono assemblati fino a quando anaconda non termina di analizzare il file kickstart. Per questo motivo non sarà possibile specificare questi dispositivi nel formatodm-uuid-mpath
. Al contrario per ignorare un dispositivo multipath che utilizza LVM, usare il formatodisk/by-id/scsi-WWID
, dove WWID è il world-wide identifier per il dispositivo. Per esempio per ignorare un disco con WWID58095BEC5510947BE8C0360F604351918
, ussare:ignoredisk --drives=disk/by-id/scsi-58095BEC5510947BE8C0360F604351918
Avvertimento
I nomi dei dispositivi comempatha
non sono specifici ad un disco particolare. Il disco/dev/mpatha
durante l'installazione potrebbe non essere quello previsto. Per questo motivo il comandoignoredisk
potrebbe prendere in considerazione il disco non corretto.--only-use
— specifica un elenco di dischi utilizzabili da parte del programma di installazione. Tutti gli altri dischi verranno ignorati. Per esempio, per utilizzaresda
durante l'installazione ed ignorare tutti gli altri dischi:ignoredisk --only-use=sda
Per includere un dispositivo multipath che non utilizza LVM:ignoredisk --only-use=disk/by-id/dm-uuid-mpath-2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
Per includere un dispositivo multipath che utilizza LVM:ignoredisk --only-use=disk/by-id/scsi-58095BEC5510947BE8C0360F604351918
install
(opzionale)- Indica al sistema di installare un nuovo sistema invece di eseguire un aggiornamento di quello esistente. Questa è la modalità predefinita. Per l'installazione è necessario specificare il tipo di installazione se da
cdrom
,harddrive
,nfs
ourl
(per installazioni FTP, HTTP, o HTTPS). Il comandoinstall
ed il comando del metodo d'installazione devono essere su righe separate.cdrom
— Installazione dalla prima unità ottica sul sistema.harddrive
— Installa da un albero di installazione di Red Hat su una unità locale, la quale deve essere vfat o ext2.--biospart=
Partizione BIOS da installare da (ad esempio 82).--partition=
Partizione da installare da (ad esempio sdb2).--dir=
Directory contenente la directoryvariant
dell'albero d'installazione.
Per esempio:harddrive --partition=hdb2 --dir=/tmp/install-tree
nfs
— Installa dal server NFS specificato.--server=
Server dal quale installare (hostname o IP).--dir=
Directory contenente la directoryvariant
dell'albero d'installazione.--opts=
Opzioni di montaggio da usare per montare l'esportazione NFS. (opzionale)
Per esempio:nfs --server=nfsserver.example.com --dir=/tmp/install-tree
url
— Installa da un albero di installazione su un server remoto via FTP, HTTP, o HTTPS.Per esempio:url --url http://<server>/<dir>
o:url --url ftp://<username>:<password>@<server>/<dir>
interactive
(opzionale)- Utilizzare le informazioni presenti nel file kickstart durante l'installazione per fornire i valori predefiniti. Durante l'installazione anaconda richiede l'intervento dell'utente ad ogni fase. Si possono accettare i valori selezionando oppure modificarli per poi selezionare per continuare. A tale proposito consultare il comando
autostep
. iscsi
(opzionale)- Specifica uno storage iSCSI aggiuntivo da collegare durante l'installazione. Se utilizzate il parametro
iscsi
sarà necessario assegnare anche un nome al nodo iSCSI usando il parametroiscsiname
utilizzandolo prima nel file di kickstart.Quando possibile è consigliato configurare lo storage iSCSI nel BIOS del sistema o firmware (iBFT per sistemi Intel) e non usare il parametroiscsi
. Anaconda rileva automaticamente ed utilizza i dischi configurati nel BIOS o firmware senza alcuna configurazione particolare nel file kickstart.Se risulta necessario utilizzare il parametroiscsi
assicurarsi che il networking sia stato attivato all'inizio dell'installazione e che il parametroiscsi
, all'interno del file kickstart, sia posizionato prima del riferimento ai dischi iSCSI con parametri comeclearpart
oignoredisk
.--port=
(obbligatorio) — il numero della porta (generalmente,--port=3260
)--user=
— il nome utente necessario per l'autenticazione con il target--password=
— la password che corrisponde al nome utente specificato per il target--reverse-user=
— il nome utente necessario per l'autenticazione con l'inizializzatore da un target che utilizza l'autenticazione CHAP inversa.--reverse-password=
— la password che corrisponde al nome utente specificato per l'inizializzatore
iscsiname
(opzionale)- Assegna un nome ad un nodo iSCSI specificato dal parametro iscsi. Se utilizzate il parametro
iscsi
nel file kickstart, è necessario specificare primaiscsiname
nel file di kickstart. keyboard
(necessario)- Imposta il tipo di tastiera predefinita per il sistema. Le tipologie disponibili sono:
be-latin1
— belgabg_bds-utf8
— bulgarobg_pho-utf8
— bulgaro (fonetico)br-abnt2
— brasiliano (ABNT2)cf
— francese canadesecroat
— croatocz-us-qwertz
— cecocz-lat2
— ceco (qwerty)de
— tedescode-latin1
— tedesco (latin1)de-latin1-nodeadkeys
— tedesco (latin1 senza le dead keys)dvorak
— Dvorakdk
— danesedk-latin1
— danese (latin1)es
— spagnoloet
— estonefi
— finlandesefi-latin1
— finlandese (latin1)fr
— francesefr-latin9
— francese (latin9)fr-latin1
— francese (latin1)fr-pc
— francesefr_CH
— francese svizzerofr_CH-latin1
— svizzero francese (latin1)gr
— grecohu
— ungheresehu101
— ungherese (101 key)is-latin1
— islandeseit
— italianoit-ibm
— italiano (IBM)it2
— italiano (it2)jp106
— giapponeseko
— coreanola-latin1
— latino americanomk-utf
— macedonenl
— olandeseno
— norvegesepl2
— polaccopt-latin1
— portoghesero
— rumenoru
— russosr-cy
— serbosr-latin
— serbo (latin)sv-latin1
— svedesesg
— svizzero tedescosg-latin1
— svizzero tedesco (latin1)sk-qwerty
— slovacco (qwerty)slovene
— slovenotrq
— turcouk
— Regno Unitoua-utf
— ucrainous-acentos
— U.S. Internazionaleus
— inglese americano
Il file/usr/lib/python2.6/site-packages/system_config_keyboard/keyboard_models.py
sui sistemi a 32-bit o/usr/lib64/python2.6/site-packages/system_config_keyboard/keyboard_models.py
a 64-bit contengono anche questo elenco ed è parte del pacchetto system-config-keyboard. lang
(richiesto)- Imposta la lingua da utilizzare durante l'installazione insieme alla lingua predefinita da utilizzare sul sistema installato. Per esempio, per impostare la lingua su Inglese, il file kickstart dovrebbe contenere la seguente riga:
lang en_US
Il file/usr/share/system-config-language/locale-list
fornisce un elenco di codici validi della lingua nella prima colonna di ogni riga e fa parte del pacchettosystem-config-language
.Alcune lingue (per esempio il Cinese, il Giapponese, il Coreano e le lingue indiane) non sono supportate durante l'installazione in modalità di testo. Se una di queste lingue viene specificata usando il comandolang
, l'installazione continuerà in inglese anche se il sistema in esecuzione avrà come predefinita la lingua specificata. langsupport
(deprecato)- La parola chiave langsupport non viene più supportata ed il suo utilizzo genera un messaggio d'errore visualizzato sulla schermata, causando l'arresto dell'installazione. Invece di utilizzare langsupport sarà necessario ora elencare i gruppi di supporto del pacchetto per tutte le lingue da supportare nella sezione
%packages
del file kickstart. Per esempio, l'aggiunta del supporto per la lingua Francese, significherà aggiungere quanto segue a%packages
:@french-support
logging
(facoltativo)- Questo comando controlla l'error logging di anaconda durante l'installazione. Non presenta alcun effetto sul sistema installato.
--host=
— Invia le informazioni di logging all'host remoto interessato, il quale deve eseguire un processo syslogd configurato per accettare il logging remoto.--port=
— Se il processo syslogd remoto utilizza una porta diversa da quella predefinita, tale porta può essere specificata con questa opzione.--level=
— Uno tra debug, info, warning, error o critical.Specifica il livello minimo di messaggi visualizzati su tty3. Tuttavia tutti i messaggi verranno ancora inviati al log file indipendentemente da questo livello.
logvol
(facoltativo)- Crea un volume logico per la gestione LVM (Logical Volume Managment) con la sintassi:
logvol <mntpoint> --vgname=<name> --size=<size> --name=<name> <options>
Le opzioni sono elencate qui di seguito:--noformat
— Usa un volume logico esistente e non lo formatta.--useexisting
— Usa un volume logico esistente e non lo formatta.--fstype=
— Imposta il tipo di file system per il volume logico. I valori validi sonoxfs
,ext2
,ext3
,ext4
,swap
,vfat
ehfs
.--fsoptions=
— Specifica una stringa con forma libera di opzioni da usare quando si esegue il mount del file system. Questa stringa verrà copiata nel file/etc/fstab
del sistema installato racchiuso tra virgolette.--grow=
— Indica al volume logico di espandersi fino ad occupare lo spazio disponibile (se presente), oppure fino alla misura massima impostata.--maxsize=
— Dimensione massima in megabyte quando il volume logico è impostato su grow. Specificare un valore intero,500
, (senza aggiungere l'unità).--recommended=
— Determina la dimensione del volume logico automaticamente.--percent=
— Specifica la quantità usata per aumentare il volume logico come percentuale dello spazio disponibile nel gruppo di volumi, dopo aver considerato qualsiasi volume logico ridimensionato staticamente. Questa opzione deve essere usata insieme con le opzioni--size
e--grow
perlogvol
.--encrypted
— Specifica che il volume logico deve essere criptato usando una frase d'accesso tramite l'opzione--passphrase
. Se non viene specificata una frase d'accesso anaconda utilizzerà quella predefinita impostata con il comandoautopart --passphrase
, oppure arresterà l'installazione richiedendo l'inserimento di una nuova frase d'accesso se quella predefinita risulta mancante.--passphrase=
— Specifica la frase d'accesso da usare quando si cifra questo volume logico. Senza l'opzione--encrypted
, questo comando non fà nulla.--escrowcert=URL_of_X.509_certificate
— Archivia le chiavi di cifratura dei dati di tutti i volumi cifrati come file in/root
, utilizzando il certificato X.509 dall'URL specificato con URL_of_X.509_certificate. Le chiavi sono archiviate come un file separato per ogni volume cifrato. Questa opzione può essere utile solo se si specifica--encrypted
.--backuppassphrase=
— Aggiunge una frase di accesso randomica ad ogni volume cifrato. Archivia le suddette frasi di accesso in file separati in/root
, cifrate usando il certificato X.509 specificato con--escrowcert
. Questa opzione è utile se--escrowcert
viene specificato.
Crea innanzitutto la partizione, quindi il gruppo di volume logico e infine il volume logico stesso. Per esempio:part pv.01 --size 3000 volgroup myvg pv.01 logvol / --vgname=myvg --size=2000 --name=rootvol
Crea prima la partizione, quindi il gruppo di volumi logici ed infine il volume logico per occupare il 90% dello spazio rimanente nel gruppo di volumi. Per esempio:part pv.01 --size 1 --grow volgroup myvg pv.01 logvol / --vgname=myvg --size=1 --name=rootvol --grow --percent=90
mediacheck
(facoltativo)- Se presente, tale comando forzerà anaconda ad eseguire il mediacheck sul supporto d'installazione. Esso ha bisogno della presenza dell'utene durante l'installazione, per questo motivo è disabilitato per impostazione predefinita.
monitor
(facoltativo)- Se il comando monitor non viene fornito, anaconda userà X in modo da rilevare automaticamente le impostazioni del monitor. È consigliato provare questo comando prima di configurare manualmente il monitor.
--hsync=
— Indica la frequenza orizzontale del monitor.--monitor=
— Utilizza il monitor specificato; il nome del monitor dovrebbe essere selezionato dall'elenco di monitor in /usr/share/hwdata/MonitorsDB dal pacchetto hwdata. L'elenco di monitor è disponibile anche sulla schermata di configurazione di X del Kickstart Configurator. Verrà ignorato se vengono forniti --hsync o --vsync. Se non vengono fornite informazioni sul monitor, il programma d'installazione cercherà di ottenerle in modo automatico.--noprobe=
— Non prova ad eseguire il probe del monitor.--vsync=
— Specifica la frequenza verticale del monitor.
mouse
(deprecato)- La tastiera del mouse non è supportata.
network
(facoltativo)- Configura le informazioni di rete per il sistema target ed attiva i dispositivi di rete nell'ambiente dell'installer. Il dispositivo specificato nel primo comando
network
viene attivato automaticamente se è necessario accedere alla rete durante l'installazione, per esempio, durante una installazione di rete o installazione attraverso VNC. A partire da Red Hat Enterprise Linux 6.1 sarà possibile attivare il dispositivo nell'ambiente dell'installer utilizzando l'opzione--activate
.Importante
Se è necessario specificare manualemente le impostazioni di rete durante una installazione kickstart non utilizzarenetwork
. Al contrario avviare il sistema con l'opzioneasknetwork
(consultare Sezione 32.10, «Avvio di una installazione kickstart»), la quale indicherà ad anaconda di richiedere l'inserimento delle impostazioni di rete senza utilizzare quelle predefinite. anaconda eseguirà tale richiesta prima di recuperare il file di kickstart.Una volta stabilito il collegamento sarà possibile riconfigurare solo le impostazioni di rete con quelle specificate nel file di kickstart.Nota
Sarà necessario fornire solo le informazioni relative alla vostra rete:- prima di recuperare il file di kickstart se si utilizza l'opzione d'avvio
asknetwork
- dopo l'accesso alla rete una volta recuperato il file di kickstart; se la rete non è stata utilizzata per la fase di recupero e se non sono stati forniti i comandi di rete kickstart.
--activate
— attiva questo dispositivo nell'ambiente dell'installer.Se utilizzate l'opzione--activate
su un dispositivo precedentemente attivato (per esempio, una interfaccia configurata con le opzioni d'avvio in modo tale che il sistema sia in grado di recuperare il file di kickstart) il dispositivo verrà nuovamente attivato utilizzando così le informazioni specificate nel file di kickstart.Utilizzare--nodefroute
per impedire al dispositivo di utilizzare l'instradamento predefinito.activate
è una nuova opzione di Red Hat Enterprise Linux 6.1.--bootproto=
— Uno tradhcp
,bootp
,ibft
, ostatic
.ibft
è una nuova opzione di Red Hat Enterprise Linux 6.1.bootproto
assume come predefinitodhcp
.bootp
edhcp
vengono trattati allo stesso modo.Il metodo DHCP si serve di un server DHCP per ottenere la propria configurazione di rete. Com'è intuibile, il metodo BOOTP si serve di un server BOOTP. Per indicare al sistema di utilizzare DHCP:network --bootproto=dhcp
Invece, per indicare alla macchina di utilizzare BOOTP per ottenere i parametri di configurazione per la propria rete, inserire la seguente linea nel file kickstart:network --bootproto=bootp
Per indicare alla macchina di utilizzare la configurazione specificata in iBFT usare:network --bootproto=ibft
Con il metodo statico è necessario specificare l'indirizzo IP, la maschera di rete, il gateway ed il nameserver nel file di kickstart. Come indicato dal nome queste informazioni sono statiche e possono essere usate durante e subito dopo il processo di installazione.Tutte le informazioni sulla configurazione del networking statico devono essere specificate su una riga; non sarà possibile interrompere le righe usando il carattere backslash in modo simile alla linea di comando. Una riga che specifica il networking statico in un file kickstart è quindi più complessa delle righe che specificano DHCP, BOOTP, o iBFT. Da notare che in questo esempio le righe sono interrotte al solo scopo di presentazione; esse non sono idonee per un file di kickstart.network --bootproto=static --ip=10.0.2.15 --netmask=255.255.255.0 --gateway=10.0.2.254 --nameserver=10.0.2.1
Qui è anche possibile configurare server dei nomi multipli. Per fare questo specificateli in un elenco delimitato da virgole nella linea di comando.network --bootproto=static --ip=10.0.2.15 --netmask=255.255.255.0 --gateway=10.0.2.254 --nameserver 192.168.2.1,192.168.3.1
--device=
— specifica il dispositivo da configurare (ed eventualmente da attivare) con il comandonetwork
. Per il primo comandonetwork
,--device=
esegue il default (in ordine di preferenze) su uno tra:- dispositivo specificato dall'opzione d'avvio
ksdevice
- dispositivo attivato automaticamente per riprendere il file di kickstart
- dispositivo selezionato nel dialogo Dispositivi di Networking
Il comportamento di qualsiasi comandonetwork
successivo non viene specificato se la rispettiva opzione--device
non è presente. Assicuratevi di specificare l'opzione--device
per qualsiasi comando di rete usato dopo il primo.Specificare un dispositivo in uno dei seguenti modi:- nome del dispositivo dell'interfaccia per esempio
eth0
- l'indirizzo MAC dell'interfaccia per esempio,
00:12:34:56:78:9a
- la parola chiave
link
, la quale specifica la prima interfaccia con il proprio link con statoup
- la parola chiave
bootif
, la quale utilizza l'indirizzo MAC impostato da pxelinux nella variabileBOOTIF
. ImpostareIPAPPEND 2
nel filepxelinux.cfg
per far si che pxelinux imposti la variabileBOOTIF
. - usando
ibft
la quale utilizza l'indirizzo MAC dell'interfaccia specificata da iBFT
network --bootproto=dhcp --device=eth0
--ip=
— Indirizzo IP del dispositivo.--ipv6=
— Indirizzo IPv6 del dispositivo, oauto
per utilizzare la scoperta del vicinato automatica, odhcp
per utilizzare DHCPv6.--gateway=
— Gateway predefinito come indirizzo IPv4 o IPv6 singolo.--nameserver=
— Nameserver primario, come un indirizzo IP. Nameserver multipli devono essere separati da una virgola.--nodefroute
— Impedisce l'impostazione dell'interfaccia come instradamento predefinito. Utilizzate questa opzione quando attivate i dispositivi aggiuntivi con--activate=
, per esempio, un NIC su una sottorete separata per un target iSCSI.nodefroute
è una nuova opzione di Red Hat Enterprise Linux 6.1.--nodns
— Non configura alcun server DNS.--netmask=
— Maschera di rete del dispositivo.--hostname=
— Nome dell'host per il sistema installato.--ethtool=
— Specifica le impostazioni aggiuntive low-level per il dispositivo di rete, le quali verranno passate al programma ethtool.--onboot=
— Se abilitare o meno il dispositivo al momento dell'avvio.--dhcpclass=
— La classe DHCP.--mtu=
— L'MTU del dispositivo.--noipv4
— Disabilita IPv4 su questo dispositivo.--noipv6
— Disabilita IPv6 su questo dispositivo.
-
part
opartizione
(richiesta per le installazioni, ignorata per gli aggiornamenti) - Crea una partizione sul sistema.Se sul sistema sono presenti su diverse partizioni più di una installazione di Red Hat Enterprise Linux, il programma d'installazione richiede all'utente quale installazione deve aggiornare.
Avvertimento
Tutte le partizioni create sono formattate come parte del processo d'installazione, a meno che non vengono usati--noformat
e--onpart
.Importante
Se si seleziona la modalità testo per una installazione kickstart, assicurarsi di specificare le scelte per il partizionamento, il bootloader e le opzioni di scelta dei pacchetti. Questi punti sono automatizzati nella modalità testo e anaconda non può richiedere informazioni mancanti, se non si forniscono scelte per queste opzioni, anaconda interromperà il processo di installazione.Per un esempio più dettagliato dipart
, consultare la Sezione 32.4.1, «Esempio di partizionamento avanzato».- <mntpointmultipath --name= --device= --rule=> — Il <mntpoint> è la posizione per il montaggio della partizione e può essere uno deli seguenti:
/<path>
Per esempio,/
,/usr
,/home
swap
La partizione viene usata come spazio di swap.Per determinare automaticamente la dimensione della partizione swap, usare l'opzione--recommended
:swap --recommended
La dimensione assegnata sarà effettiva ma non calibrata in modo preciso per il sistema.Se desiderate impostare la partizione di swap in modo più preciso consultate Sezione 9.15.5, «Schema di partizionamento consigliato» architetture x86, AMD64 e Intel 64 e Sezione 16.17.5, «Schema di partizionamento consigliato» per IBM POWER.raid.<id>
La partizione è usata per il software RAID (consultareraid
).pv.<id>
La partizione viene usata per LVM (consultarelogvol
).
--size=
— La dimensione minima della partizione, misurata in megabyte. Indicare un valore intero, come per esempio500
(non aggiungere l'unità).Importante
Se--size
è troppo piccolo l'installazione fallirà. Impostare il valore di--size
come quantità minima di spazio necessaria. Per informazioni consultate Sezione 9.15.5, «Schema di partizionamento consigliato».--grow
— Indica alla partizione di "allargarsi" e di occupare tutto lo spazio disponibile oppure di raggiungere la dimensione massima impostata.Nota
Se si utilizza--grow=
senza impostare--maxsize=
su una partizione swap, Anaconda limiterà la dimensione massima della partizione di swap. Per sistemi che hanno meno di 2GB di memoria fisica, il limite imposto è del doppio della memoria fisica. Per sistemi con più di 2GB il limite imposto è la dimensione della memoria fisica più 2GB.--maxsize=
— Imposta la dimensione massima della partizione in megabyte nel caso sia stata selezionata l'opzione grow. Specificare un valore intero,500
, (senza aggiungere l'unità).--noformat
— Indica di non formattare la partizione, da utilizzare con il comando--onpart
.--onpart=
o--usepart=
— Specifica il dispositivo sul quale posizionare la partizione. Per esempio:partition /home --onpart=hda1
inserisce/home
su/dev/hda1
.Il dispositivo deve essere presente sul sistema; l'opzione--onpart
non sarà in grado di crearlo.--ondisk=
o--ondrive=
— Forza la creazione di una partizione su di un disco in particolare. Per esempio--ondisk=sdb
inserisce la partizione sul secondo disco SCSI sul sistema.Per specificare un dispositivo multipath che non utilizza un logical volume management (LVM), usare il formatodisk/by-id/dm-uuid-mpath-WWID
, dove WWID è il world-wide identifier per il dispositivo. Per esempio per specificare un disco con WWID2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
, ussare:part / --fstype=ext3 --grow --asprimary --size=100 --ondisk=disk/by-id/dm-uuid-mpath-2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
I dispositivi che utilizzano LVM non sono assemblati fino a quando anaconda non tormina l'analisi del file kickstart. Per questo motivo non sarà possibile specificare i suddetti dispositivi nel formatodm-uuid-mpath
. Al contrario per specificare un dispositivo multipath che utilizza LVM, ussare il formatodisk/by-id/scsi-WWID
, dove WWID è il world-wide identifier per il dispositivo. Per esempio per specificare un disco con WWID58095BEC5510947BE8C0360F604351918
, usare:part / --fstype=ext3 --grow --asprimary --size=100 --ondisk=disk/by-id/scsi-58095BEC5510947BE8C0360F604351918
Avvertimento
I nomi del dispositivo come ad esempiompatha
non sono specifici ad un disco particolare. Il disco/dev/mpatha
durante l'installazione potrebbe non essere quello previsto. Per questo motivo il comandopart
potrebbe usare quello non corretto.--asprimary
— Forza l'assegnazione automatica della partizione come partizione primaria, o il partizionamento fallirà.--type=
(sostituito dafstype
) — Questa opzione non è più disponibile. Usarefstype
.--fsoptions
— Specifica una stringa con forma libera di opzioni da usare quando si esegue il mount del file system. Questa stringa verrà copiata nel file/etc/fstab
del sistema installato racchiuso tra virgolette.--fsprofile
— Specifica un tipo di utilizzo da passare al programma usato per la creaione di un file system su questa partizione. Il tipo di utilizzo definisce una varietà di parametri di regolazione da usare durante la creazione del file system. Per usufruire di questa funzione il file system dovrà supportare i diversi tipi di utilizzo e sarà necessario altresì essere in possesso di un file di configurazione in grado di elencare le diverse tipologie valide. Per ext2, ext3, e ext4, questo file di configurazione è/etc/mke2fs.conf
.--fstype=
— Imposta il tipo di filesystem per la partizione. Valori validi sonoxfs
,ext2
,ext3
,ext4
,swap
,vfat
ehfs
.--recommended
— Determina automaticamente la dimensione della partizione.--onbiosdisk
— Forza la creazione della partizione su di un disco in particolare, come scoperto dal BIOS.--encrypted
— Specifica che la partizione deve essere criptata usando una frase d'accesso tramite l'opzione--passphrase
. Se non viene specificata una frase d'accesso anaconda utilizzerà quella predefinita impostata con il comandoautopart --passphrase
, oppure arresterà l'installazione richiedendo l'inserimento di una nuova frase d'accesso se quella predefinita risulta mancante.--passphrase=
— Specifica la frase d'accesso da usare quando si cifra questo volume logico. Senza l'opzione--encrypted
, questo comando non fà nulla.--escrowcert=URL_of_X.509_certificate
— Conserva le chiavi di cifratura dei dati di tutte le partizioni cifrate sotto forma di file in/root
, utilizzando il certificato X.509 dall'URL specificato con URL_of_X.509_certificate. Le chiavi sono archiviate come un file separato per ogni partizione cifrata. Questa opzione può essere utile solo se si specifica--encrypted
.--backuppassphrase=
— Aggiunge una frase di accesso randomica ad ogni partizione cifrata. Archiviare le suddette frasi di accesso in file separati in/root
, cifrate usando il certificato X.509 specificato con--escrowcert
. Questa opzione è utile se--escrowcert
viene specificato.--label=
— assegna una etichetta ad una partizione individuale.
Nota
Se per qualche motivo il partizionamento fallisce, verranno visualizzati alcuni messaggi diagnostici sulla console virtule 3. -
poweroff
(facoltativo) - Arresta e disalimenta il sistema dopo il completamento dell'installazione. Normalmente durante una installazione manuale anaconda mostra un messaggio ed attende l'input dell'utente prima di eseguire il riavvio. Durante una installazione kickstart, se non avete specificato alcun metodo di completamento, verrà usata l'opzione
halt
come impostazione predefinita.L'opzionepoweroff
è equivalente al comandoshutdown -p
.Nota
L'opzionepoweroff
dipende dal tipo di hardware del sistema in uso. In modo specifico, alcuni componenti hardware come ad esempio BIOS, APM (advanced power management), e ACPI (advanced configuration and power interface), devono essere in grado di interagire con il kernel del sistema. Contattate l'azienda produttrice per maggiori informazioni sulle capacità APM/ACPI del sistema.Per altri metodi di completamento, consultare le opzioni kickstarthalt
,reboot
eshutdown
. -
raid
(facoltativo) - Assembla un dispositivo RAID software. Questo comando ha la forma seguente:
raid <mntpoint> --level=<level> --device=<mddevice> <partitions*>
- <mntpoint> — Posizione dove è stato montato il file system RAID. Se tale posizione è
/
, il livello RAID deve essere 1 se non è presente la partizione boot (/boot
). Se tale partizione è presente,/boot
deve assumere il livello 1 e la partizione root (/
) può essere di qualsiasi tipo. <partitions*> (il quale denota che è possibile elencare partizioni multiple) elenca gli identificatori RAID da aggiungere all'array RAID.Importante
Se è stato preparato un dispositivo RAID il quale non è stato riformattato durante l'installazione, assicuratevi che la versione dei metadati RAID sia0.90
se desiderate inserire le partizioni/boot
ePReP
sul dispositivo RAID.La versione predefinita dei metadati mdadm di Red Hat Enterprise Linux 6 non è supportata per il dispositivo d'avvio. --level=
— Livello RAID da usare (0, 1, o 5).--device=
— Nome del dispositivo RAID da utilizzare (come per esempio md0 o md1). I dispositivi RAID variano da md0 a md15 e ognuno di essi può essere usato una volta sola.--spares=
— Indica il numero di unità spare allocate per l'array RAID. Le unità spare (di riserva) vengono utilizzate per ricostruire l'array in caso di problemi.--fsprofile
— Specifica un tipo di utilizzo da passare al programma usato per la creaione di un file system su questa partizione. Il tipo di utilizzo definisce una varietà di parametri di regolazione da usare durante la creazione del file system. Per usufruire di questa funzione il file system dovrà supportare i diversi tipi di utilizzo e sarà necessario altresì essere in possesso di un file di configurazione in grado di elencare le diverse tipologie valide. Per ext2, ext3, e ext4, questo file di configurazione è/etc/mke2fs.conf
.--fstype=
— Imposta il tipo di filesystem per l'array RAID. I valori ammessi sonoxfs
,ext2
,ext3
,ext4
,swap
,vfat
ehfs
.--fsoptions=
— Specifica una stringa con forma libera di opzioni da usare quando si esegue il mount del file system. Questa stringa verrà copiata nel file /etc/fstab del sistema installato e dovrebbe essere racchiusa tra virgolette.--noformat
— Usa un dispositivo RAID esistente e non formatta l'array RAID.--useexisting
— Usa un dispositivo RAID esistente e lo riformatta.--encrypted
— Specifica che questo dispositivo RAID deve essere criptato usando una frase d'accesso tramite l'opzione--passphrase
. Se non viene specificata una frase d'accesso anaconda utilizzerà quella predefinita impostata con il comandoautopart --passphrase
, oppure arresterà l'installazione richiedendo l'inserimento di una nuova frase d'accesso se quella predefinita risulta mancante.--passphrase=
— Specifica la frase d'accesso da usare durante la cifratura di questo dispositivo RAID. Senza l'opzione--encrypted
, questo comando non fà nulla.--escrowcert=URL_of_X.509_certificate
— Archivia la chiave di cifratura dei dati di questo dispositivo in un file in/root
, utilizzando il certificato X.509 dall'URL specificato con URL_of_X.509_certificate. Questa opzione può essere utile solo se si specifica--encrypted
.--backuppassphrase=
— Aggiunge una frase di accesso randomica a questo dispositivo. Archivia la suddetta frase di accesso in un file in/root
, cifrato usando il certificato X.509 specificato con--escrowcert
. Questa opzione è utile se--escrowcert
viene specificato.
Il seguente esempio mostra come creare una partizione RAID level 1 per/
e un RAID level 5 per/usr
, assumendo la presenza di tre dischi SCSI sul sistema. Verranno create altresì tre partizioni swap, una su ogni unità.part raid.01 --size=60 --ondisk=sda part raid.02 --size=60 --ondisk=sdb part raid.03 --size=60 --ondisk=sdc
part swap --size=128 --ondisk=sda part swap --size=128 --ondisk=sdb part swap --size=128 --ondisk=sdc
part raid.11 --size=1 --grow --ondisk=sda part raid.12 --size=1 --grow --ondisk=sdb part raid.13 --size=1 --grow --ondisk=sdc
raid / --level=1 --device=md0 raid.01 raid.02 raid.03 raid /usr --level=5 --device=md1 raid.11 raid.12 raid.13
Per un esempio più completo diraid
, consultare la Sezione 32.4.1, «Esempio di partizionamento avanzato». -
reboot
(facoltativo) - Esegue il riavvio dopo aver completato l'installazione (nessun argomento). Normalmente kickstart visualizza un messaggio ed attende che l'utente prema un tasto prima di riavviare il sistema.L'opzione
reboot
è equivalente al comandoshutdown -r
.Specificarereboot
per automatizzare completamente l'installazione quando si esegue un processo in modalità cmdline su System z.Per altri metodi di completamento consultare le opzioni kickstarthalt
,poweroff
eshutdown
.L'opzionehalt
è il metodo di completamento predefinito se non sono stati specificati altri metodi nel file kickstart.Nota
L'utilizzo dell'opzionereboot
potrebbe generare un loop dell'installazione, in base al metodo ed al supporto d'installazione. repo
(facoltativo)- Configura i repositori yum aggiuntivi che possono essere utilizzati come sorgenti per l'installazione dei pacchetti. È possibile specificare righe repo multiple.
repo --name=<repoid> [--baseurl=<url>| --mirrorlist=<url>]
--name=
— L'id del repositorio. Questa opzione è necessaria.--baseurl=
— L'URL del repositorio. Qui le variabili utilizzabili nei file di configurazione yum repo non sono supportate. È possibile utilizzare una di queste opzioni o --mirrorlist, ma non entrambe.--mirrorlist=
— L'URL che indica un elenco di mirror per il repositorio. Qui non vengono supportate le variabili usate nei file di configurazione di yum repo. Sarà possibile usare una di queste opzioni o --baseurl, ma non entrambe.
rootpw
(necessario)rootpw [--iscrypted] <password>
--iscrypted
— Se questa opzione è presente, la password viene considerata già cifrata.
selinux
(opzionale)- Imposta lo stato di SELinux sul sistema installato. In anaconda l'impostazione predefinita di SELinux è su enforcing.
selinux [--disabled|--enforcing|--permissive]
--enforcing
— Abilita SELinux con la politica in questione impostata in modo predefinito in forzata.Nota
Se l'opzioneselinux
non è presente nel file kickstart, SELinux viene abilitato ed impostato su--enforcing
in modo predefinito.--permissive
— Emette i massaggi di avvertimento in base al tipo di politica di SELinux, senza però forzare la politica.--disabled
— Disabilita completamente SELinux sul sistema.
Per maggiori informazioni su SELinux per Red Hat Enterprise Linux, consultare la Red Hat Enterprise Linux 6 Deployment Guide. services
(opzionale)- Modifica il set predefinito di servizi eseguiti sotto il runlevel predefinito. L'elenco di servizi disabilitati sarà processato prima dell'elenco dei servizi abilitati. Quindi se un servizio è presente su entrambi gli elenchi esso sarà abilitato.
--disabled
— Disabilita i servizi, separati da virgole, presenti in un elenco.--enabled
— Abilita i servizi, separati da virgole, presenti in un elenco.
Importante
Se si includono spazi nell'elenco di oggetti separati da virgole, kickstart abiliterà solo i servizi prima del primo spazio. Per esempio:services --disabled auditd, cups,smartd, nfslock
disabiliterà solo il servizio auditd. Per disabilitare tutti e quattro i servizi, questa voce non deve includere spazi fra i servizi:services --disabled auditd,cups,smartd,nfslock
shutdown
(opzionale)- Arresta il sistema dopo il completamento dell'installazione. Durante una installazione kickstart, se non avete specificato alcun metodo di completamento, verrà usata l'opzione
halt
come impostazione predefinita.L'opzioneshutdown
è equivalente al comandoshutdown
.Per altri metodi di completamento, consultare le opzioni kickstarthalt
,reboot
epoweroff
. skipx
(opzionale)Importante
Se installate un display manager insieme alle opzioni di selezione dei pacchetti, esso creerà una configurazione X ed il sistema installato eseguirà il default sul runlevel 5. L'effetto causato dall'opzione skipx verrà annullato.sshpw
(opzionale)- Durante l'installazione sarà possibile interagire con anaconda e monitorare il suo stato attraverso un collegamento SSH. Usare il comando
sshpw
per creare account temporanei attraverso i quali eseguire la registrazione. Ogni istanza del comando crea un account separato presente solo nell'ambiente di installazione. I suddetti account non sono trasferiti al sistema installato.sshpw --username=<name> <password> [--iscrypted|--plaintext] [--lock]
--username
— Fornisce il nome dell'utente. Questa opzione è necessaria.--iscrypted
— Specifica che la password è già criptata.--plaintext
— Specifica che la password è in chiaro e non è cifrata.--lock
— Se questa opzione è presente il nuovo account utente viene bloccato per impostazione predefinita. Per questo motivo l'utente non sarà in grado di eseguire un login dalla console.
Importante
Per impostazione predefinita il server ssh non viene avviato durante l'installazione. Per renderessh
disponibile durante l'installazione avviare il sistema con l'opzione d'avviosshd=1
. Consultare Sezione 28.2.3, «Abilitare l'accesso remoto con ssh» per informazioni su come specificare questa opzione al momento dell'avvio.Nota
Se desiderate disabilitare l'accessossh
root per l'hardware durante l'installazione eseguire:sshpw --username=root --lock
text
(opzionale)- Esegue l'installazione kickstart in modalità testo. Le installazioni kickstart vengono eseguite in modalità grafica in modo predefinito.
Importante
Se si seleziona la modalità testo per una installazione kickstart, assicurarsi di specificare le scelte per il partizionamento, il bootloader e le opzioni di scelta dei pacchetti. Questi punti sono automatizzati nella modalità testo e anaconda non può richiedere informazioni mancanti, se non si forniscono scelte per queste opzioni, anaconda interromperà il processo di installazione. timezone
(necessario)- Imposta il fuso orario del sistema su <timezone>, il quale può assumere qualsiasi valore presente su
timeconfig
.timezone [--utc] <timezone>
--utc
— Se presente, il sistema presuppone che nell'orologio hardware sia impostata l'ora UTC (meridiano di Greenwich).
upgrade
(opzionale)user
(opzionale)user --name=<username> [--groups=<list>] [--homedir=<homedir>] [--password=<password>] [--iscrypted] [--shell=<shell>] [--uid=<uid>]
--name=
— Fornisce il nome dell'utente. Questa opzione è necessaria.--groups=
— In aggiunta al gruppo predefinito, un elenco di nomi del gruppo separati da un virgola al quale un utente dovrebbe appartenere. Il gruppo deve esistere prima di aver creato un account utente.--homedir=
— La home directory per l'utente. Se non fornita, il valore predefinito sarà home/<username>.--password=
— La nuova password dell'utente. Se non fornita, l'account verrà bloccato per impostazione predefinita.--iscrypted=
— La password fornita da --password è già cifrata oppure no?--shell=
— La shell di login dell'utente. Se non fornita verrà implementato il valore predefinito del sistema.--uid=
— L'UID dell'utente. Se non fornito, il valore predefinito sarà l'UID successivo disponibile non del sistema.
vnc
(opzionale)- Permette di visualizzare in modo remoto l'installazione grafica tramite VNC. Questo metodo generalmente viene preferito alla modalità di testo, poichè in questa modalità sono presenti alcune limitazioni riguardanti la lingua e la dimensione. Questo comando, senza opzioni, avvierà un server VNC sulla macchina senza alcuna password, visualizzando il comando da eseguire per il collegamento ad una macchina remota.
vnc [--host=<hostname>] [--port=<port>] [--password=<password>]
--host=
— Invece di avviare un server VNC sulla macchina da installare, esegue un collegamento al processo di visualizzazione VNC in ascolto sull'hostname in questione.--port=
— Fornisce una porta sulla quale è in ascolto il processo di visualizzazione VNC. Se non viene fornita alcuna porta, anaconda userà la porta VNC predefinita.--password=
— Imposta una password necessaria per collegarsi alla sessione VNC. Tale password è facoltativa, ma consigliata.
volgroup
(opzionale)volgroup <name> <partition> <options>
Le opzioni sono elencate qui di seguito:--noformat
— Usa un gruppo di volumi esistente e non lo formatta.--useexisting
— Usa un gruppo di volumi esistente e lo riformatta.--pesize=
— Imposta la dimensione delle estensioni fisiche.
Crea innanzitutto la partizione, quindi il gruppo di volume logico e infine il volume logico stesso. Per esempio:part pv.01 --size 3000 volgroup myvg pv.01 logvol / --vgname=myvg --size=2000 --name=rootvol
Per un esempio dettagliato divolgroup
, consultare la Sezione 32.4.1, «Esempio di partizionamento avanzato».winbind
(opzionale)- Configura il sistema per un collegamento ad un Windows Active Directory o un Windows domain controller. Le informazioni dell'utente di una directory specifica o controller del dominio saranno accessibili e le opzioni di autenticazione del server potranno essere configurate.
--enablewinbind
— Abilita winbind per la configurazione dell'account utente.--disablewinbind
— Disabilita winbind per la configurazione dell'account utente.--enablewinbindauth
— Abilita windbindauth per l'autenticazione.--disablewinbindauth
— Disabilita windbindauth per l'autenticazione.--enablewinbindoffline
— Configures winbind to allow offline login.--disablewinbindoffline
— Configures winbind to prevent offline login.--enablewinbindusedefaultdomain
— Configures winbind to assume that users with no domain in their usernames are domain users.--disablewinbindusedefaultdomain
— Configures winbind to assume that users with no domain in their usernames are not domain users.
xconfig
(opzionale)- Configura X Window System. Se installate X Window System con un file di kickstart che non include il comando
xconfig
allora sarà necessario fornire manualmente la configurazione di X durante l'installazione.Non usare questo comando in un file kickstart che non installa X Window System.--driver
— Specifica il driver X da utilizzare per l'hardware video.--videoram=
— Specifica la quantità di RAM video presente nella scheda video.--defaultdesktop=
— Specifica GNOME o KDE per impostare il desktop predefinito (assume che GNOME Desktop Environment e/o KDE Desktop Environment siano stati installati attraverso%packages
).--startxonboot
— Usa un login grafico sul sistema installato.
zerombr
(opzionale)- Se viene specificato
zerombr
, qualsiasi tabella non valida delle partizioni trovata sui dischi verrà inizializzata. Ciò eliminerà tutti i contenuti dei dischi con tabelle non valide della partizione.Specifico per System z: Se è stata specificatozerombr
qualsiasi DASD visibile al programma di installazione non ancora formattato a livello-inferiore, verrà automaticamente formattato con dasdfmt. Il comando impedisce anche all'utente di apportare le sue selezioni durante le installazioni interattive. Sezerombr
non è stato specificato ed è presente almeno un DASD non formattato visibile al programma di installazione, l'installazione kickstart non interattiva verrà abbandonata senza il suo completamento. Sezerombr
non è stato specificato ed è presente almeno un DASD non formattato visibile al programma di installazione, l'installazione interattiva verrà abbandonata se l'utente non formatterà tutti i DASD visibili e non formattati. Per risolvere questa situazione attivare solo i DASD che verranno usati durante l'installazione. Sarà sempre possibile aggiungere ulteriori DASD dopo aver completato tale processo.Notare che questo comando era precedentemente specificato comezerombr yes
. Questa forma non è più usata; basta semplicemente specificarezerombr
nel file di kickstart. zfcp
(opzionale)zfcp [--devnum=<devnum>] [--wwpn=<wwpn>] [--fcplun=<fcplun>]
%include
(opzionale)
32.4.1. Esempio di partizionamento avanzato
Il seguente è un esempio integrato singolo che mostra le opzioni kickstart
clearpart
, raid
, part
, volgroup
e logvol
in azione:
clearpart --drives=hda,hdc --initlabel # Raid 1 IDE config part raid.11 --size 1000 --asprimary --ondrive=hda part raid.12 --size 1000 --asprimary --ondrive=hda part raid.13 --size 2000 --asprimary --ondrive=hda part raid.14 --size 8000 --ondrive=hda part raid.15 --size 16384 --grow --ondrive=hda part raid.21 --size 1000 --asprimary --ondrive=hdc part raid.22 --size 1000 --asprimary --ondrive=hdc part raid.23 --size 2000 --asprimary --ondrive=hdc part raid.24 --size 8000 --ondrive=hdc part raid.25 --size 16384 --grow --ondrive=hdc # You can add --spares=x raid / --fstype ext3 --device md0 --level=RAID1 raid.11 raid.21 raid /safe --fstype ext3 --device md1 --level=RAID1 raid.12 raid.22 raid swap --fstype swap --device md2 --level=RAID1 raid.13 raid.23 raid /usr --fstype ext3 --device md3 --level=RAID1 raid.14 raid.24 raid pv.01 --fstype ext3 --device md4 --level=RAID1 raid.15 raid.25 # LVM configuration so that we can resize /var and /usr/local later volgroup sysvg pv.01 logvol /var --vgname=sysvg --size=8000 --name=var logvol /var/freespace --vgname=sysvg --size=8000 --name=freespacetouse logvol /usr/local --vgname=sysvg --size=1 --grow --name=usrlocal
Questo esempio avanzato implementa LVM attraverso RAID, insieme alla possibilità di ridimensionare le varie cartelle per una espansione futura.