E.4.2. Nomi dei file ed elenchi dei blocchi


Quando si digitano i comandi per GRUB che fanno riferimento ad un file, come un elenco del menu, è necessario includere il file subito dopo aver specificato i numeri di dispositivo e partizione.
Qui di seguito viene riportata la struttura di tale comando:
(<device-type><device-number>,<partition-number>)</path/to/file>
In questo esempio sostituire <device-type> con hd, fd o nd. Sostituire <device-number> con il valore intero per il dispositivo. Sostituire </path/to/file> con un percorso assoluto, relativo al livello alto del dispositivo.
Inoltre è possibile specificare a GRUB i file che non compaiono nel filesystem, come per esempio un loader a catena (chain loader) contenuto nei primissimi blocchi di una partizione. Per caricare questi file, occorre fornire un elenco dei blocchi, che indichi a GRUB, blocco per blocco, la posizione del file nella partizione. Poichè un file può essere composto da molti insiemi di blocchi differenti, il suddetto elenco utilizza una sintassi speciale. Il blocco contenente il file, viene specificato da un numero di offset di blocchi, seguito dal numero di blocchi riferiti da quel punto specifico di offset. Gli offset dei blocchi sono elencati in un elenco e separati da virgole.
Il seguente è un esempio di elenco di blocchi:
0+50,100+25,200+1
Questo esempio di elenco dei blocchi, specifica un file che inizia sul primo blocco sulla partizione ed utilizza i blocchi 0 fino a 49, da 100 fino a 124 e 200.
Quando si usa GRUB è utile sapere come scrivere gli elenchi dei blocchi in modo da caricare i sistemi operativi che utilizzano il caricamento a catena. Si può omettere il numero di blocchi se si inizia dal blocco 0. Per esempio, il file di caricamento a catena nella prima partizione del primo disco fisso avrà il seguente nome:
(hd0,0)+1
Il seguente mostra il comando chainloader con una designazione simile di elenco dei blocchi sulla linea di comando di GRUB, dopo aver impostato il dispositivo corretto e la partizione come root:
chainloader +1
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