9.4.2. Nomi dei file ed elenchi dei blocchi
Quando digitate i comandi per GRUB i quali si riferiscono ad un file, come un elenco del menu, è necessario includere il file subito dopo aver specificato il dispositivo e la partizione.
Qui di seguito viene riportata la struttura di tale comando:
(<device-type><device-number>,<partition-number>)</path/to/file>
In this example, replace <device-type> with
hd
, fd
, or nd
. Replace <device-number> with the integer for the device. Replace </path/to/file> with an absolute path relative to the top-level of the device.
Potete inoltre indicare a GRUB i file che non compaiono nel filesystem, come per esempio un loader a catena (chain loader) contenuto nei primissimi blocchi di una partizione. Per caricare questi file, occorre fornire un elenco dei blocchi, che indichi a GRUB, blocco per blocco, la posizione del file nella partizione. Poiché un file può essere composto da molti insiemi di blocchi differenti, il suddetto elenco utilizza una sintassi speciale. Il blocco contenente il file, viene specificato da un numero di offset di blocchi, seguito dal numero di blocchi riferiti da quel punto specifico di offset. Gli offset dei blocchi sono elencati in un elenco e separati da virgole.
Considerate il seguente elenco di blocchi:
0+50,100+25,200+1
Questo esempio di elenco dei blocchi, specifica un file che inizia sul primo blocco sulla partizione, ed utilizza i blocchi 0 fino a 49, da 100 fino a 124, e 200.
Quando si usa GRUB è utile sapere come scrivere gli elenchi dei blocchi in modo da caricare i sistemi operativi che utilizzano il caricamento a catena. Potete omettere il numero di blocchi se iniziate dal blocco 0. Per esempio, il file di caricamento a catena nella prima partizione del primo disco fisso avrà il seguente nome:
(hd0,0)+1
Il seguente mostra il comando
chainloader
con una designazione simile di elenco dei blocchi sulla linea di comando di GRUB, dopo aver impostato il dispositivo corretto e la partizione come root:
chainloader +1